I tuoi commenti mi meravigliano (nel senso della meraviglia che si può leggere negli occhi spalancati e felici di un bambino di fronte ad un regalo inatteso), ed essi sono proprio un meraviglioso inatteso regalo.
Hai dipinto in modo perfetto un quadro vuoto di democrazia, pieno di onnipotenza, dove i Consiglieri di maggioranza sono ridotti a comparse insignificanti.
Il Consiglio Comunale, come dici tu, ed è vero, dovrebbe essere il luogo dove con il dialogo si costruisce e si tutela l’interesse collettivo, ma sempre più spesso non è così.
Per costruire e tutelare l’interesse collettivo è necessario credere nei valori fondamentali della convivenza civile, avere rispetto delle opinioni altrui, osservare le regole e le leggi, che se valgono per i cittadini comuni e a maggior ragione debbono valere per gli amministratori, avere rispetto dei ruoli istituzionali, soprattutto della minoranza.
Non può esserci dialogo quando di fronte ad osservazioni, argomentazioni, richiami alle regole e alle leggi, qualcuno fa finta di non sentire, perché o ha interessi non collettivi da difendere, o vuol dimostrare di rappresentare il potere fine a se stesso.
Ripubblico, a questo punto delle nostre discussioni, il mio post pubblicato domenica 29 Marzo 2009, per sollecitare ancor di più il dibattito su questi temi che sono uno dei due pilastri su cui abbiamo costruito la nostra azione, non nostra in quanto tale ma nostra in quanto noi ci poniamo l’obbiettivo necessario ed urgente di cambiare il modo di fare gli amministratori e di risvegliare qualche cittadino dormiente.
Lo ripubblico anche per dimostrare che la nostra azione ha già dato qualche frutto se non altro per il fatto che nei programmi elettorali delle due liste in competizione si parli trasparenza, di informazione e di partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, in uno, addirittura in modo prioritario, la Trasparenza è diventata addirittura una delle “2T”.
Se da un lato questo mi e ci gratifica dall’altro penso che per ottenere il cambiamento che ci prefissiamo è necessario avere oggi e soprattutto domani tante persone come te.
Per dirla alla Orwell/Roberto sostituite Sindaco con Grantacchino e Segretario con Capponegiulivo
Post del 29 Marzo Titolo: Sindaco nuovo despota?
La legge elettorale che ha portato alla elezione diretta del Sindaco, all’abolizione del Coreco e di fatto anche all’abolizione del Segretario Comunale, non più dipendente dello Stato ma di una Agenzia autonoma preposta alla gestione del relativo albo, ha prodotto un grave deficit di Democrazia nella gestione della Cosa Pubblica.
L’elezione diretta del Sindaco ha sostanzialmente tolto potere al Consiglio Comunale, rendendo i Consiglieri di maggioranza normalmente subalterni ai voleri del Sindaco.Se quest’ultimo non è un paradigma di Democrazia potrà imporre sempre e comunque le sue decisioni tramite il ricatto “se non ho la vostra fiducia andiamo tutti a casa”.
Ho partecipato a quasi tutti i Consigli Comunali dell’attuale Amministrazione ed in quasi cinque anni ho assistito ad un solo voto di astensione da parte di un Consigliere di Maggioranza.
L’abolizione del Coreco ha spostato ancor di più il potere dal Consiglio Comunale al Sindaco, in quanto di fronte ad un atto illegittimo del Sindaco, il Consigliere Comunale non può far nulla, a meno che quell’atto illegittimo non lo danneggi personalmente, mentre prima poteva ricorrere al Coreco.
Con le leggi vigenti il Consigliere Comunale non può neppure ricorrere al Tar .
In questo modo viene a decadere quasi interamente la funzione stessa del Consiglio Comunale, soprattutto nei piccoli comuni come il nostro, e ancor di più viene a mancare la funzione di controllo che per legge dovrebbero svolgere i Consiglieri di Minoranza.
Il segretario Comunale fino al 1997 era un funzionario/dirigente del Ministero dell’interno, successivamente la legge ha dato al Sindaco la possibilità di scegliere il Segretario Comunale in modo assolutamente fiduciario.
Questo incarico fiduciario fa sì che il Segretario Comunale, prima garante dello Stato, del Consiglio Comunale, dei cittadini e di conseguenza dell’intera Comunità, sia diventato sostanzialmente il garante del sindaco e dell’Amministrazione politica, anche a fronte di decisioni temerarie, pena la revoca dell’incarico fiduciario e quindi il “licenziamento”.
Le modifiche legislative di cui abbiamo parlato hanno riposto nelle mani del Sindaco un potere enorme, che può tradursi in una gestione autoritaria e non democratica, se il Sindaco non si attiene al ruolo istituzionale che gli è proprio e cioè quello di amministratore della Comunità non per interessi personali o di qualcuno in particolare ma per garantire a tutti i cittadini i medesimi diritti, e governare con efficienza, efficacia e trasparenza.
Nel nostro Comune, dopo cinque di questa Amministrazione e di questo Sindaco, c’è una forte necessità di ricostruire un minimo di partecipazione democratica e di rendere l’azione Amministrativa trasparente.
Mai nella storia del Comune di Gaiarine si è assistito ad un periodo più buio di questo in termini di autoreferenzialità del Sindaco, di esproprio del potere del Consiglio Comunale, di fastidio nei confronti dei Consiglieri di Minoranza, di intralcio al loro ruolo istituzionale di controllo, di non rispetto delle regole democratiche, di gestione oscurantista degli atti e delle informazioni, di assoluta mancanza di trasparenza.
L’aumento della partecipazione democratica alla vita della Comunità può avvenire solamente rendendo la casa Comunale veramente “aperta a tutti e trasparente”, metaforicamente “una casa di vetro”.
Per costruire questa Casa non è solo necessario rispettare il programma elettorale, dare le informazioni ai cittadini sulle decisioni prese, ma in qualche modo, anche se il cittadino tramite il voto ha trasferito il governo da se a qualcun altro, è necessario che l’amministrazione intraprenda tutta una serie di iniziative in grado di mantenere un proficuo confronto con i cittadini medesimi e dare ai questi la possibilità di controllare l’operato dell’Amministrazione.
E’ altrettanto importante che le opposizioni siano messe nelle condizioni di esercitare fino in fondo la loro funzione istituzionale che è quella del “controllo amministrativo”, in questo senso vanno delineati all’interno dell’Amministrazione percorsi agevolati aldilà della legge 142 per consiglieri di opposizione in modo da rendere più semplice il loro compito.
Le cose che possono essere messe in atto per conseguire i punti sopra indicati sono:
Question time
Consiglio comunale dei “Ragazzi”
“Consiglio comunale nelle frazioni” quando vi sono argomenti che riguardano la vita della frazione.
Giudice di Pace con sede a Gaiarine
Istituzioni delle Commissioni Comunali
Aggiornamento costante del sito internet
Bacheche elettroniche nelle frazioni.
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….e non venitemi a dire che non volete pseudonimi…., altrimenti vi chiamerò “dentroxdentro”…
Concordo con Fiore.
Vedo che la laurea a qualcosa è servita.
anche a te.
Renzo tu dici: “Non può esserci dialogo quando di fronte ad osservazioni, argomentazioni, richiami alle regole e alle leggi, qualcuno fa finta di non sentire, perché o ha interessi non collettivi da difendere, o vuol dimostrare di rappresentare il potere fine a se stesso.”
Sarà stata la delusione del Consiglio comunale che ti ha fatto dare questa sfumatura pessimista al discorso. Penso che tu sia d’accordo con me se
dico che in qualsiasi momento è necessario cercare di recuperare alla democraticità anche i comportamenti meno democratici. In questo senso direi che anche quando il dialogo non c’è (come in questo caso) rimaniamo aperti ai possibili ripensamenti di chi non dialoga adesso. Saremo sempre i primi ad ascoltare e glli ultimi a smettere di cercare l’accordo condiviso.