Sabato scorso c’è stato l’incontro mensile del gruppo di Pordenone dei Bilanci di Giustizia. Questi gruppi sono l’espressione locale di una campagna chiamata appunto Bilanci di Giustizia, lanciata nel 1993 da Beati i Costruttori di Pace e rivolta alle famiglie, intese come soggetto micro-economico, che fanno riferimento allo slogan “Quando l’economia uccide bisogna cambiare!”. Obiettivo delle famiglie è modificare secondo giustizia la struttura dei propri consumi e l’utilizzo dei propri risparmi, cioè l’economia quotidiana. Parlare di “giustizia” è impegnativo, perché suppone un orizzonte etico condiviso in buona parte ancora da costruire, ma la sfida è proprio quella di combattere l’invadenza e lo strapotere della “razionalità economica” a partire dal carrello del supermercato e dallo sportello di una banca. Da qui l’adesione convinta al consumo critico e alla finanza alternativa (MAG e Banca Etica) a favore di uno sviluppo che risulti sostenibile per i poveri del pianeta, per il pianeta stesso e – perché no – anche per noi. Ciò che però contraddistingue Bilanci di Giustizia è l’idea che questi obiettivi si possano realizzare efficacemente solo insieme, in modo organizzato, mediante una comunicazione costante e un’azione comune. Lo strumento ideato sia per “auto-misurare” il proprio impegno che per socializzarlo nel movimento e all’esterno, in funzione politica, è quello del bilancio familiare; lì si rendono visibili e si quantificano i cambiamenti effettuati nelle scelte economiche. .. Obiettivo principale della campagna è sperimentare, con un consistente numero di nuclei familiari, le possibilità di “spostamento” da consumi dannosi per la salute, per l’ambiente e per le popolazioni del Sud del mondo, a prodotti più sani, che non incidono in modo irreparabile sulle risorse naturali e che riducono i meccanismi di sfruttamento nelle regioni sottosviluppate. Non si tratta quindi di affrontare sacrifici e rinunzie in nome di un’etica e di una giustizia concepite in termini astratti, ma di rifiutare in base ad analisi non superficiali e a scelte coscienti e responsabili i consumi che non rispondono più ai bisogni umani reali o che danneggiano in modo spesso irrecuperabile i meccanismi ecologici e le popolazioni da troppo tempo confinate in una povertà incolpevole.
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Dal 1996 la campagna ha avviato una forte collaborazione con il Wuppertal Institute (Istituto per il clima, l’ambiente e l’energia della Germania) e le indicazioni fornite dall’Istituto hanno costituito per la campagna una importante conferma della significatività degli obiettivi e delle metodologie adottate e l’hanno spinta a rafforzare la “sperimentazione” di uno stile di vita sobrio.
Sono cose che ho letto svariate volte ma vederle tutte così in fila faccio fatica a riconoscermici (tivisi).
Anche perchè non ho mai collaborato di persona con il Wuppertal Institute ma con persone che che, per esempio, ci danno disponibilità di un posto per lasciarci 2-300 litre d’ olio in attesa che ciascuno venga a prendere il suo ed altre cose diu questo genere.
A proposito, appena abbiamo il link per il video che è stato fatto sui detersivi ve lo passiamo (postiamo?)
Ciao