Fao: occorrono sistemi agricoli più sostenibili e produttivi
4.02.09
Intervenendo al IV Congresso Mondiale di agricoltura di conservazione (AC), che si svolge in questi giorni a Delhi, un esperto della Fao ha dichiarato che l’agricoltura deve cambiare per riuscire a nutrire il pianeta
Gli agricoltori di tutto il mondo dovranno presto passare a sistemi agricoli più sostenibili e produttivi per riuscire a produrre il cibo necessario per una popolazione mondiale in aumento e rispondere alle sfide del cambiamento climatico, ha affermato oggi Shivaji Pandey, direttore della divisione Produzione vegetale e protezione della piante.
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“Il mondo non ha alternative se non perseguire l’intensificazione sostenibile della produzione agricola per soddisfare la domanda crescente di cibo e di foraggio, per alleviare la povertà e proteggere le risorse naturali. L’agricoltura conservativa è un elemento essenziale di questa intensificazione”, ha detto Pandey.
L’agricoltura di conservazione, o agricoltura senza lavorazione, consiste in una serie di pratiche agronomiche che permettono una migliore gestione del suolo, limitando gli effetti negativi sulla sua composizione, sulla struttura, sul contenuto di sostanza organica.
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Pandey ha spiegato: “I metodi agricoli intensivi tradizionali hanno spesso contribuito a danneggiare l’ambiente, con la conseguenza di un calo della produttività, proprio quando invece il mondo deve raddoppiare la produzione alimentare per riuscire a dar da mangiare ad una popolazione che si prevede per il 2050 raggiungerà i nove miliardi di persone”.
“In nome dell’intensificazione in molte parti del mondo i contadini hanno arato il terreno in eccesso, hanno utilizzato troppi fertilizzanti, troppi pesticidi ed hanno fatto un uso eccessivo d’acqua”, ha affermato l’esperto. “Ma questo ha avuto conseguenze sull’equilibrio del suolo, dell’acqua, della terra, della biodiversità e su tutti i servizi offerti dagli ecosistemi. Tutto ciò ha causato un graduale calo dei rendimenti”.
In base all’andamento attuale, si prevede che il tasso di crescita della produttività agricola calerà dell’1,5% tra adesso ed il 2030 e di un ulteriore 0,9% tra il 2030 ed 2050, a paragone del 2,3% l’anno registrato dal 1961 ad oggi.
Nei paesi in via di sviluppo, i rendimenti delle colture sono calati, passando da circa il 5% nel 1980 al 2% nel 2005. Il rendimento del riso è sceso nello stesso periodo dal 3,2% all’1,2%, mentre quello del mais è calato dal 3,1 per cento all’1%.
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Solo con un’intensificazione della produzione agricola che sia sostenibile si possono fare passai avanti verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio relativi alla riduzione di fame e povertà ed alla sostenibilità ambientale, ha messo in guardia Pandey. “Al momento andiamo nella direzione sbagliata”, ha aggiunto.
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http://www.agricolturaitalianaonline.gov.it/contenuti/foreste_e_parchi/fao/sicurezza_alimentare_mondiale/fao_occorrono_sistemi_agricoli_piu_sostenibili_e_produttivi
http://www.ecoradio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3899&Itemid=44
Un bel articolo perfettamente in linea con alcuni argomenti (acqua e coltivazioni intensive) che abbiamo trattato nell’ultima riunione.
Significa che discutiamo di problemi reali.
Gli agricoltori anche del nostro Comune devono cominciare a capire da dove proviene una parte delle difficoltà che stanno attraversando.
Nella prossima riunione (ci sarà anche Andrea) potremmo discutere in modo più approfondito di Agricoltura e delineare se possibile qualche punto programmatico.