Ho letto su FB (Insieme per il bene comune) il vostro commento (del candidato sindaco Stefano Andreetta?) relativo all’articolo apparso sulla Tribuna di Treviso dell’8 c.m..
Sono rimasto allibito dalla frase” L’idea di sistemare i due incroci non è comunque sbagliata di per se (non c’è ancora il progetto, si è solo demolito)”
Con quell’inciso “si è solo demolito” voi avvallate l’operato dell’amministrazione in carica, cioè la demolizione di due fabbricati, che se pur disabitati da anni, erano identificativi di quel poco di centro storico che ancora rimane a Francenigo.
La logica, da voi accettata, che sta alla base di queste due demolizioni magari mascherate dalla scusa di realizzare un marciapiede o una piazzetta, è quella di “far posto” al traffico veicolare.
Noi abbiamo un’altra visione dei centri storici. Per noi debbono conservare la loro identità e le loro peculiarità urbanistiche, debbono diventare dei luoghi vivibili, possibilmente con poco traffico costretto, magari, a diminuire la velocità (basterebbe girare l’Europa per capirne qualcosa di più).
Noi siamo per la difesa ad oltranza dei più deboli, anziani e bambini, che debbono diventare pedoni rassicurati, e se saremo noi a governare questo comune, non avremo sicuramente bisogno, per difendere la loro incolumità, di demolire degli edifici e metterci al posto di uno una rotonda e al posto dell’altro il vuoto.
Mi chiedo se il non prendere posizione netta e contraria a queste due demolizioni non sia esattamente uguale all’obbiettivo evidente che l’amministrazione uscente voleva perseguire demolendo gli edifici venti giorni prima delle elezioni: inseguire il consenso a tutti i costi anche distruggendo un paese.