Il protagonista dell’intervista e´ Hordur Torfason, un campione di cittadinanza attiva.
Hordur ha organizzato le proteste non violente che hanno portato alle dimissioni del governo islandese nel 2009 e creato le condizioni per la riscrittura della costituzione ad opera di una commissione di semplici cittadini.
In seguito alla crisi finanziaria dell 2008 e´emerso un intreccio di complicita´ tra banchieri privati e politici: ognunoriceveva utilita´che non gli erano dovute o/e perseguiva i propri interessi. Inmeno di dieci anni le banche hanno contratto un enorme debito che la crisi hareso insolvibile portandole al fallimento. Quando il governo ha deciso chesarebbero stati i cittadini a ripianare, attraverso le tasse, il debito larisposta e´stata: no!
E´una storia vera. Un cambiamento radicale,possibile quando si passa dalla indignazione individuale sussurrata scuotendo la testa a quella collettiva gridata a gran voce in piazzacon lo sguardo proteso verso chi deve ascoltare; quando si passa dal senso diingiustizia vissuta come eterno ineluttabile presente alla volonta´di giustiziacome conquista futura possibile.
Questo e´il potere della cittadinanzaattiva. Partecipazione.