Buon 2024
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Risposta
Si rende noto che il Consiglio Comunale è convocato in seduta Ordinaria Pubblica di 1° convocazione per il giorno Martedì 31 Ottobre 2023, alle ore 18:30, nell’apposita sala della Sede Municipale per la trattazione del seguente ordine del giorno:
1. Verbali seduta del 28 settembre (dal n. 23 al n. 27)
2. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – PNRR, misura 1.7.2 – Missione 1, Componente 1, Asse 1: approvazione schema di convenzione ex Art. 30 del D.lgs. 267/2000 per la disciplina dei rapporti e per l’adesione al progetto “Rete di servizi di facilitazione digitale” in attuazione della DGRV n. 364 del 7 aprile 2023.
Consiglio comunale pre-estivo, poi tutti in vacanza.
Forse, non proprio tutti.
Ed è per questi consiglieri anche l’ultima estate di “fatica” dato che a maggio/giugno del prossimo anno si voterà, e parecchi di questi saranno liberati dall’onere, si fa per dire, di occuparsi della cosa pubblica.
Siamo, infatti, in piena fase di “dismissione“.
Le due minoranze non hanno un guizzo. Non danno segno di vita.
Su di loro passano le decisioni dell‘amministrazione senza colpo ferire.
La maggioranza, d’altra parte, tenta di portare a casa, prima della fine della legislatura, qualche opera pubblica che servirà forse per la prossima campagna elettorale.
Poi, che queste opere siano fatte bene oppure male come la pista ciclo pedonale di Calderano per l’accesso alle scuole medie e quella tra Gaiarine-Albina addirittura “immersa” nei vigneti, poco importa.
Presenti qui.
Sala piena di vuoti. Quattro/cinque persone.
Unica consolazione la presenza di due giovani (vent’anni o giù/su di lì). Speranze per il futuro?
Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, si passa ad approvare la convenzione per la Stazione Unica Appaltante, leggi provincia di Treviso.
Si rinnova ad un ufficio della provincia l’incarico di “confezionare” i bandi di gara del Comune.
Passaggio, questo, quasi obbligato in quanto all’interno dei comuni, non solo il nostro, per vari motivi come scarsezza di personale, complessità delle norme, ecc., non si è sempre in grado di stendere i bandi di gara.
E così le province che dovevano “sparire” continuano ad rimpinzarsi di compiti e gestioni, ma non sono più un centro di smistamento di poltrone, tant’è che da destra spira un venticello, alimentato soprattutto dalla Lega, per ripristinarle in toto. Allora si: “a voia poltrone”.
I tre punti successivi presentati dall’assessore De Zan, sono atti che per legge dovevano essere fatti entro Luglio e legati al bilancio 2023.
Equilibri e assestamenti oltre alla presentazione del D.U.P. (documento unico di programmazione 2024-2026).
La De Zan elenca la solita “immensa” variazione di bilancio, che sposta da un capitolo all’altro soldi per assestare i conti e così ridistribuire le maggiori entrate rilevate (accertamenti IMU, contributi vari, ecc.) a copertura delle maggiori spese effettuate.
Si toccano una infinità di capitoli che elencarli tutti diventerebbe quasi impossibile.
In ogni caso i conti tornano, e questo lo sottoscrive, con la sua relazione, il revisore.
Qualche solita domandina delle minoranze e poi si vota.
L‘assessore Gava illustra l’ultimo punto riguardante la Convenzione con il canile di Pieve di Soligo per la custodia dei cani randagi che vengono catturati nel nostro territorio.
Dopo la domanda del consigliere Lazzaro … «... i cani catturati vengono abbattuti o viene avviata una ricerca per trovare loro sistemazione in qualche famiglia?… » … e la risposta dell’assessore Gava … «… non vengono abbattuti ma si cerca di trovare loro una sistemazione …»..., la convenzione viene approvata all’unanimità.
Solo per inciso.
E’ con la legge del 1991 che gli animali randagi non possono essere più abbattuti, salvo per eutanasia in presenza di malattie incurabili o di grave e comprovata pericolosità; prima di questa legge si potevano abbattere dopo tre giorni dalla loro cattura.
Una legge di civiltà tra le più avanzate al mondo.
Per una volta siamo quasi i primi dal punto di vista legislativo, ma non primi nel rispetto degli animali, dei quali prima ci riempiamo le case, e poi, soprattutto d’estate per andare in vacanza tranquilli, li abbondiamo lasciandoli al loro destino.
Sono circa 50 mila i cani e 80 mila i gatti che vengono abbandonati ogni anno, e di questi circa 80% muore, soprattutto per incidenti stradali, ma anche per maltrattamenti e denutrizione.
Che popolo siamo?
Consiglio finito, ma ci attendono le solite comunicazioni del sindaco.
Inizia con il manifestare la sua vicinanza alle famiglie e ai cittadini che hanno subito danni a causa degli eventi atmosferici di lunedì 24 e martedì 25 luglio.
Fa presente i moltissimi interventi fatti dal Vigili del Fuoco sulle case con i tetti distrutti dalla grandine, ringrazia la Protezione Civile per il pronto supporto dato e il lavoro svolto, e tutti gli altri volontari che si sono adoperati soprattutto per preparare i sacchetti di sabbia necessari per fermare i teli posti sui tetti delle abitazioni.
Fa presente che sono state oltre 120 le richieste di intervento, e che tutti stanno facendo il massimo per intervenire in aiuto dei cittadini e quindi per mettere in sicurezza le loro abitazioni.
Comunica che il comune ha richiesto la Calamità Naturale, e che è stato predisposto un modulo, scaricabile dal sito internet comunale, con il quale i cittadini potranno informare il comune dei danni subiti.
Bene. Tutto bene.
Sicuramente, in questo stato di emergenza, di più non si poteva fare.
Sicuramente si è fatto il massimo.
Ma.
Ma quello che ci fa specie è che il sindaco non abbia fatto nessun accenno ai “cambiamenti climatici” in corso.
Come se quanto avvenuto sia da considerarsi un evento come tanti altri, una disgrazia che non succederà più.
Tre grandinate di fila, nell’arco di 24 ore, non si erano mai viste, né ricordate da nessun cittadino del comune.
Se poi parliamo della dimensione della grandine e dell’intensità: cose mai viste.
Ma si, è tutto normale.
“D’inverno ha sempre fatto freddo (magari ora un po’ meno di prima), d’estate ha sempre fatto caldo (magari ora un po’ di più prima)“,
D’altra parte la campagna “negazionista” sui cambiamenti climatici intensificata con questo governo di destra, e portata avanti dai media che lo sostengono è sotto gli occhi di tutti.
Si negano gli studi oramai trentennali che mettono in evidenza, senza ombra di dubbio, come l’azione antropica dell’uomo sia la causa della repentina variazione del clima e dei sempre più frequenti fenomeni atmosferici estremi.
E questa amministrazione da che parte sta?
Sicuramente negazionista, se dovessimo valutarla per quanto fatto per l’ambiente, per come ha gestito il territorio del comune, per la perdita di massa arborea avvenuta in questi quattro anni a causa delle sistemazioni agrarie per far spazio alla coltivazione intensiva della vite e non solo.
E’ ora di cambiare e di mettere al centro dell’azione amministrativa l’ambiente in tutti i suoi aspetti, e preparare i cittadini ad essere resilienti ai fenomeni atmosferici sempre più estremi che si ripeteranno.
E le minoranze da che parte stanno?
Non una interrogazione urgente a risposta immediata su questi eventi atmosferici per portare in consiglio rendendo pubblico il dramma di tanti concittadini (soprattutto quelli di Francenigo), e valutare insieme alla maggioranza le cose fare.
Non una parola sui cambiamenti climatici.
Un silenzio assordante che non necessita di commenti.
Si, siamo proprio alla “dismissione”.
Durata del consiglio 45 minuti e tutti in vacanza.
Forse, non proprio tutti.
Quelli con le case mezze distrutte forse no.
Si rende noto che il Consiglio Comunale è convocato in seduta Ordinaria Pubblica di 1° convocazione per il giorno Giovedì 27 Luglio 2023, alle ore 19:00, nell’apposita sala della Sede Municipale per la trattazione del seguente ordine del giorno:
1. Verbali seduta del 29 giugno (dal n. 11 al n. 16);
2. Approvazione schema di convenzione con la stazione unica appaltante;
3. Art. 193 del D.lgs 18.08.2000 n. 267 – Salvaguardia degli equilibri di bilancio 2023/2025;
4. Variazione di assestamento al bilancio di previsione 2023/2025 ai sensi dell’art. 175 del D.lgs. 267/2000;
5. Presentazione del documento unico di programmazione (DUP) 2024/2026;
6. Convenzione per il servizio del canile e custodia cani randagi catturati nel territorio del comune dell’AULSS2 – Approvazione rinnovo e schema appendice contrattuale
Un consiglio breve (qui i consiglieri presenti) ma con argomenti importanti.
La fa da padrone “il sociale“.C’è infatti all’ordine del giorno (punto 2) una convenzione, presentata dall’assessore Gava, con il Comune di Codognè (data di scadenza dicembre 2025), per unire le forze dei due comuni e potenziare così il Servizio di Assistenza Domiciliare e altri Servizi alla Persona, in quanto le richieste da parte dei cittadini sono in netto aumento.
Come viene esplicitato e chiarito, anche su sollecitazione delle minoranze, sono a disposizione dei fondi del ministero per incrementare questi tipi di servizi che risultano deficitari in tutto il paese o per meglio dire, come va di moda adesso, in tutta la “nazione”, soprattutto a causa del Covid19.
Difatti solo nel nostro comune, così informa il sindaco, si è passati da 166 casi di “richieste di aiuto” del 2019 (pre pandemia), ai 286 casi del 2022 (post pandemia).
Dato che i servizi erogati sono molteplici ed ognuno di questi indica un grado di difficoltà delle persone o delle famiglie, ci piacerebbe conoscere la suddivisione esatta per fasce di età e per tipologia di servizio richiesto ed erogato a questi 286 cittadini.
Perché siamo così curiosi?
Perché i dati non sono “politici” e darebbero un quadro esatto e trasparente della situazione nel nostro comune di quel quasi 5% di cittadini (non sono pochi, anzi) che hanno nel 2022 avuto bisogno di aiuto.
Potremo fare luce e capire meglio quale siano le loro difficoltà e se queste siano legate solo all’età o ad altre situazioni sociali critiche.
Ma questa suddivisione non c’è, oppure non è resa pubblica.
Al punto 3 dell’ordine del giorno c’è l’approvazione di un’altra convenzione, sempre presentata dall’assessore Gava, “gestione associata delle misure comunitarie, nazionali e regionali per l’inclusione sociale” che coinvolge il 28 comuni del nostro distretto dell’USLL2 .
Così faranno tutti i comuni del Veneto convenzionandosi tra di loro secondo i distretti delle USLL di appartenenza.
Il Comune di Gaiarine farà parte dell’ ATS VEN_07, che sarà diviso in tre sotto ambiti, ognuno dei quali avrà un comune capofila: per Gaiarine sarà Conegliano.
Come emerge dalla discussione gli ATS (Ambiti Territoriali Sociali) non sono altro che agglomerati di comuni creati per canalizzare i vari fondi europei, nazionali e regionali e poterli poi calare sul territorio in modo controllato. Su come verranno ripartiti, domanda del consigliere Lazzaro, la risposta dell’assessore Gava “per numero di abitanti“, viene corretta dal consigliere De Martin, il quale fa notare, che dalla convenzione questo non traspare, e che l’erogazione ai vari comuni sembra essere legata a specifici progetti.
Questo, oltre a far comprendere come queste convenzioni siano calate dall’alto ed obbligatorie pena la perdita dei possibili finanziamenti, tant’è che non vengono forse neppure lette e se lette non analizzate nel dettaglio, fa si che tutte due le minoranze avanzino dubbi sulla capacità progettuale del comune di Gaiarine e la conseguente preoccupazione che a farla da padrone, accaparrandosi la maggioranza dei finanziamenti, sarà il comune di Conegliano.
Naturalmente ci sono le rassicurazioni dell’assessore Gava, che spiega che sarà il comitato dei sindaci a decidere, e anche quelle del sindaco.
Ma le perplessità rimangono.
Per quanto riguarda il piano acustico (punto 4), nessuno ha presentato osservazioni e quindi si va verso l’approvazione.
C’è da chiedersi quale pubblicità sia stata fatta per l’adozione di questo “Piano”, oltre alla pubblicazione all’albo pretorio (obbligatoria per legge), e conseguentemente quanti cittadini ne siano stati a conoscenza.
Per avere una risposta sarebbe interessante fare un sondaggio e forse si scoprirebbe amaramente che neppure tutti i consiglieri di maggioranza erano a conoscenza o ne conoscevano il contenuto.
Ora che il piano viene approvato e diventa “legge” comunale, le minoranze giustamente chiedono al sindaco in che modo i cittadini verranno resi edotti delle norme in esso contenute.
Tralasciando i voli pindarici del segretario sul sito web del comune, il sindaco dice che si farà come per il Regolamento Comunale di polizia Rurale, si presenteranno i punti salienti.
A posto siamo.
Da quanto ci risulta, il Regolamento di Polizia Rurale non è mai stato né letto in consiglio comunale quando fu approvato né presentato alla popolazione, salvo una mini, ma mini, presentazione fatta dal referente per l’ambiente Faccin alla fine delle riunione tenutasi il 4 maggio nella sala consigliare e che riguardava, preoccupati per il prosieguo della siccità, l’ordinanza del sindaco per il risparmio dell’acqua.
Quattro notiziole del tutto inefficaci in un contesto del genere, e che alla fine si chiudeva con il solito richiamo “al buon senso” .Lo diciamo chiaro e forte di nuovo: il Regolamento di Polizia Rurale per quanto riguarda isoprattutto la sezione che si occupa dei pesticidi in agricoltura ed in particolare in viticoltura è un regolamento farsa.
Non tutela minimamente alcun cittadino ingarbugliando distanze, attrezzature, prodotti in modo che nessuno possa capire e quindi rispettare le norme contenute, e difatti nessuno le rispetta.
Permette la piantumazioni di nuovi vigneti ad una distanza di 5 metri da abitazioni esistenti.
Non tutela il territorio permettendo qualsiasi sistemazione agraria comprese distruzioni di siepi, fasce boscate, ecc.
In poche parole la viticoltura intensiva imperversa fregandosene dei cittadini che viticoltori non sono, e dell’ambiente.
Nella “narrazione“, anche questa è una parola che va ora molto di moda, dell’amministrazione che viene fatta attraverso le comunicazioni del sindaco alla fine di ogni consiglio comunale, i social, gli avvenimenti sportivi, le varie iniziative “festaiole”, sembriamo il comune di “bengodi”, tutto va a gonfie vele.
Ma sempre a proposito di pesticidi non vengono, per esempio, raccontate le lamentele fatte da vari cittadini che si trovano con i vigneti, addirittura anche nuovi, di fronte alla porta di casa, e quali siano le parole spese dall’amministrazione per giustificare una tale situazione.
E attenzione. Sembra che una azienda vitivinicola, che va adesso per la maggiore, stia per acquistare o abbia già acquistato tutti i terreni all’entrata di Gaiarine, provenendo da Francenigo.
Se fosse così, Gaiarine si troverebbe circondata da una distesa di vigneti, e immersa in una industria chimica estiva a cielo aperto.
E non pensate che di fronte a questa corsa alla vite l’amministrazione comunale non possa fare nulla, no può fare e fare molto.
Può obbligare, per esempio, con regolamenti adeguati a mantenere le siepi esistenti o a piantumarne di nuove, a dedicare una percentuale minima della proprietà a bosco, ad incentivare il biologico; può definire in modo serio le distanze da mantenere per poter fare i trattamenti rispettando la “vita di tutti”, può far diventare i viticoltori consapevoli dell’impatto che la loro attività ha su se stessi e sulla salute dei compaesani e sulla biodiversità.
In altre parole può rendere il nostro comune più salubre.
Ma per far questo non bisogna essere in conflitto di interessi.
Si passa all’Ex Cinema (punti 5 e 6) con la modifica del Piano Triennale delle opere pubbliche e una Variazione di Bilancio, il tutto propedeutico alla richiesta di un muto di 550.000 euro per poter continuarne la ristrutturazione, un mutuo che potrebbe essere avviato all’inizio del 2024, con tassi che, nella situazione economica che si prospetta, potrebbero diventare altissimi.
Tant’è che nella discussione che segue tutti si dimostrano preoccupati del possibile ulteriore innalzamento del costo del denaro, arrivando a parlare dell’inflazione e perfino della Lagarde.,
Viene in ogni caso chiarito, che l’approvazione della richiesta del mutuo, è un mettere le mani avanti: i soldi servono ma forse, se arriverà un contributo, del mutuo si potrà fare a meno.
Intanto il costo della ristrutturazione dell’ Ex Cinema è schizzata a 1.700.000 euro (compreso l’ipotetico mutuo) e forse non è finita qui, d’altra parte la ristrutturazione era nel programma elettorale di questa amministrazione, e giusta o sbagliata che fosse (ci sono opinioni diverse), essendo stati votati è corretto che la portino a termine.
Fin qui non ci piove.
Il problema potrebbe verificarsi dopo, ad opera ultimata, se questa “struttura” non venisse utilizzata al pieno delle potenzialità, allora si qualcuno dovrà render conto di aver speso quasi due milioni di euro per una “cattedrale nel deserto”.
Speriamo davvero che questo non si avveri.
P.S. Sembra, chi sa se è vero, che la parola “ambiente” in questo consiglio comunale non sia mai stata pronunciata.
Si rende noto che il Consiglio Comunale è convocato in seduta Ordinaria Pubblica di 1° convocazione per il giornomercoledì 21 Giugno 2023, alle ore 19:30, nell’apposita sala della Sede Municipale per la trattazione del seguente ordine del giorno:
1. Verbali seduta del 26 aprile (dal n. 9 al n. 10);
2. Approvazione schema di convenzione tra i comuni di Gaiarine e Codogné per il
potenziamento del servizio di Assistenza Sociale;
3. Approvazione schema di convenzione ex Art.30 D.Lgs. n.267/2000 per la gestione
associata delle misure comunitarie, nazionali e regionali per l’inclusione sociale
nell’ambito territoriale sociale VEN 07;
4. Aggiornamento piano di classificazione acustica (P.C.C.A.). Approvazione;
5. Variazione del programma triennale OOPP 2023/2025 ed elenco annuale dei lavori
pubblici per l’anno 2023 (D.Lgs. n. 50/2016);
6. Variazione al bilancio di previsione 2023/2025. autorizzazione all’assunzione di mutuo.
Approvazione
I presenti e i parlanti di questo consiglio li potete trovare qui, ad ascoltarli solo sette/otto persone, d’altra parte c’era all’ordine del giorno un unico argomento importante “il rendiconto della gestione del 2022“, un “argomentino” che purtroppo non interessa nessuno, tant’è che conoscere come sono stati spesi i nostri soldi, cosa sia riuscita a fare l’amministrazione lo scorso anno e cosa farà nel prossimo, sono argomenti così “insignificanti” che purtroppo non trovano interesse, tanto, quando si andrà a votare, tra un anno, non si voterà in base agli obbiettivi attuati del programma elettorale, ma guardando al colore politico delle liste e agli “intrallazzi politici” che riusciranno a mettere in atto i soliti mestatori che ricompariranno qualche mese prima delle elezioni, lanciando le loro reti e dando mille garanzie di continuità.
Aldilà delle cifre dell’avanzo di amministrazione, circa 400mila euro, di cui, tolti circa 250mila per accantonamenti vari, ne rimangono disponibili solo circa 145mila per finanziare opere programmate, ne esce una amministrazione assolutamente ferma, con le opere pubbliche, giuste o sbagliate che siano, che non partono, a parte, sembra, la sistemazione sismica della scuola elementare di Francenigo, e probabilmente non partiranno salvo una “forzata frenesia” pre elettorale negli ultimi mesi di legislatura, e questo per una serie di motivi che vanno dall’innalzamento dei costi delle opere stesse e quindi la necessità di rivedere al rialzo gli appalti, dal fatto che alcuni contributi statali fanno fatica ad arrivare, e quindi difficilmente si innalzeranno “gru pubbliche” quale sbandieramento dell’efficacia della azione amministrativa, ma nel frattempo si innalzano quelle private, dando la sensazione di un comune in “movimento”, ma in contemporanea si muovono anche le nostre campagne dove è in atto una distruzione di habitat naturali e conseguente riduzione di biodiversità per far posto alla monocultura della vite, senza sollecitare perlomeno la transizione alla coltivazione biologia, ma invece permettendo, con regolamenti farsa, la piantumazione di nuovi vigneti
persino in centro abitato in prossimità di case facendole diventare di fatto oltre che invivibili anche invendibili, rendendo succubi cittadini e territorio alla legge del “prosecco” e dei soldi che questa “bolla” porta con se fregandosene delle conseguenze nefaste sulla salute degli “umani” e degli altri esseri viventi.
Illustra le cifre di questo rendiconto l’Assessore al Bilancio De Zan, rispondendo alle minoranze che pongono domande e chiedono chiarimenti, aiutata anche dal sindaco, che ad un certo punto ammette - «… non per accampare scuse …» - come la sua amministrazione non sia stata particolarmente fortunata avendo subito prima due anni di Covid e poi l’incremento dei prezzi anche del 40% delle opere pubbliche e ecco quindi i rallentamenti; vero, ma un buon amministratore rendendosi conto delle difficoltà e delle contingenze avrebbe dovuto strada facendo essere in grado di cambiare strategia, e obbiettivi, riprendendo quelli dichiarati a suo tempo, magari solo come spot e poi abbandonati in qualche cassetto, tipo il famoso, si fa per dire, Paesc – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e Clima-, in questo ambito si poteva sollecitare, accompagnare, investire nella transizione ecologica del comune, con idee e forse pochi soldi, ma l‘ambiente resta l’ultima priorità di questi amministratori, anzi è talmente nelle “loro corde” che pensano che basti imbastire “una giornata ecologica” – raccolta rifiuti – all’anno per pulirsi la coscienza.
Arriva una domanda del consigliere De Martin al segretario, domanda che suona pressappoco cosi «… con un bilancio in positivo, conto economico in negativo e patrimonio in crescita … la cosa suonerebbe strana in una azienda privata invece qui sembra tutto normale …», il segretario gli risponde con un lungo intervento parlando di beni demaniali, di beni patrimoniali, di servizi, di PNRR, di conto economico, di nuove leggi contabili che arriveranno il prossimo anno, ecc.., in poche parole una lezione di “cultura amministrativa” che riassunta voleva dire e lo ha anche detto, ma con molto savoir-faire, una cosa evidente: un comune non è una azienda privata.
Sempre il consigliere De Martin chiede lumi sulla situazione medici di famiglia e sulla sanità pubblica, dando al sindaco la possibilità di ribadire l’impegno suo e dell’assessore Gava nel sollecitare quindicinalmente, nelle riunioni della Conferenza dei Sindaci, soluzioni per aumentare il numero di medici a disposizione dei cittadini del comune, ma anche di ammettere che,a fronte delle sollecitazioni fatte, ottiene sempre la medesima risposta e cioè l’impossibilità da parte della nostra USLL di risolvere il problema prima del 2024, e lo dice con scetticismo non credendoci neppure lui, ma anche quasi giustificando Benazzi .. il gran campo dell’USLL, per la situazione che si è venuta a creare nel sevizio disastrato della medicina territoriale e non solo, non dice, però, che la situazione attuale è frutto di scelte politiche regionali di destra, ormai pluridecennali, frutto della stessa parte politica a cui fa riferimento l’attuale Amministrazione Comunale di Gaiarine, e che purtroppo ora trovano ancora più spazio a livello nazionale, politiche che hanno come scopo la privatizzazione della Sanità Pubblica: finiremo tutti, non proprio tutti ma solo chi potrà permetterselo, in mano alle compagnie di assicurazione e ai privati, alla faccia della tanto oggi venerata “veneta” Tina Anselmi, colei che come ministro istituì il Servizio Sanitario Nazionale, una eccellenza, questa si, della “nazione”.
E questo disegno di “privatizzazione” è ormai talmente evidente, anche se non viene dichiarato ufficialmente, che si lascia il cittadino bisognoso di un esame urgente in balia delle burocrazie del CUP, magari trattenendolo con musichette varie, per poi proporgli – fatti di questi giorni – per una colonscopia come data il 15 novembre, mentre pagando il 18 maggio con un costo di 452 euro, e meraviglia delle meraviglie alla fine del consiglio il sindaco nel esplicitare i risultati di “Passi d’Argento“, un indagine sulla salute degli anziani nella provincia di Treviso, tra gli altri dati ci dice che il 17% degli anziani nella nostra Provincia ha rinunciato ad una prestazione medica per mancanza di denaro, lo dice per la verità con un po’ di amarezza, anche perché questi dati sono davvero allarmanti, ma non riesce a fare quel salto mentale e di qualità che gli permetterebbe di associare all’operato delle legislature di Galan (Forza Italia) e Zaia (Lega), questa situazione della sanità veneta che è e sarà sempre più una sanità per “ricchi”, alla faccia dei poveri anziani che vengono anche disturbati con indagini varie dalle quali però soluzioni concrete ai loro problemi non arrivano, anzi.
Si parla di denatalità, siamo ora a meno di 6000 abitanti, di immigrati (necessari), di case sfitte (inesistenti secondo il sindaco), di diffidenza ad affittare, di come rendere attrattivo il comune, di disagio giovanile (droga), problema sollevato dalla consigliera Capuzzo, e dei conseguenti problemi di sicurezza che questo comporta chiedendo maggior presenza delle forze dell’ordine almeno nei luoghi “sensibili”, e meraviglia delle meraviglie, siamo costretti a ripeterci, si scopre che il tanto sbandierato Controllo di Vicinato, evoluzione tecnologica delle Ronde Padane, vecchio cavallo di battaglia della Lega e miseramente fallite anche perché contro legge, sta diventando, da strumento che doveva garantire maggior sicurezza, addirittura un ostacolo in quanto parole testuali del sindaco «… chiamano noi quando succede qualcosa e nello specifico chiamano noi il giorno dopo …».
E allora ritenendo, senza togliere la libertà a singoli cittadini di aggregarsi nelle forme che ritengono più opportune, che non è assolutamente utile su temi come la sicurezza, introdurre, tra i fatti criminosi o presunti tali e le forze dell’ordine strati di gestione, demandandoli a forme di volontariato – i volontari sono volontari giustamente quando possono o vogliono -, suggeriamo all’Amministrazione Comunale di riavviare nel comune una presenza assidua della polizia municipale, di richiedere anche un maggior controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine – carabinieri-, di consigliare i cittadini a lasciar perdere la “chat” di turno e in caso sia di reale o presunta necessità di rivolgersi direttamente alle forze dell’ordine preposte, senza creare interferenze e perdite di tempo
Per il resto alla prossima.
P.S. Leggete il libro di Tina Anselmi “La rocca del paradiso“ ed. Sirente, ma soprattutto fatelo leggere ai Vostri figli.