5G: CUI PRODEST?

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Pubblichiamo questo “contributo” di Roberto Feletto sul 5G.
Un documento interessante e chiarificatore che non lascia, volenti o nolenti,   dubbi sulla pericolosità di questa nuova tecnologia.
Andrebbe letto da tutti.
Dovrebbe essere fonte di meditazione soprattutto per coloro che hanno il compito di tutelare la salute dei cittadini.

Da tutti questi e anche da chi ci rappresenta a livello locale, dovremmo pretendere azioni concrete a  favore della nostra salute e la richiesta dell’applicazione del principio di “PRECAUZIONE”.
Ma così non è.
Buona lettura.

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        Dopo lo sconcertante intervento ascoltato nell’ultimo consiglio comunale, e 
        scegliendo di intervenire a mente fredda, ritengo utile a tutti riportare alcune
        osservazioni come contributo documentato e documentabile, oggettivo e
        disinteressato
(*) sul tema dell’inquinamento elettromagnetico in generale e del 5G in
        particolare.    

       (*) atteggiamento e motivazione che deve SEMPRE accompagnarsi alla domanda
fondamentale su ogni attività umana:

 

Molte persone ormai hanno sentito parlare del cosiddetto “5G” e pensano che sia una semplice evoluzione delle tecnologie precedenti: il 2G, il 3G, il 4G, etc., e che perciò debba essere innocuo. In realtà, si tratta di una tecnologia del tutto diversa, che avrà un impatto notevole per varie ragioni. E non è neppure vero che un telefonino 3G (UMTS) sia meno pericoloso di un 2G (GSM), come molti credono: infatti, nonostante la potenza emessa dal 3G sia minore, vi sono già evidenze epidemiologiche e di laboratorio che mostrano come il danno al DNA e il rischio di tumore al cervello con l’UMTS sia maggiore. Gli studi scientifici preliminari disponibili in letteratura hanno mostrato che le onde millimetriche aumentano la temperatura della pelle, alterano l’espressione genica, promuovono la proliferazione cellulare e la sintesi di proteine legate allo stress ossidativo ed ai processi infiammatori e metabolici (condizioni notoriamente implicate nell’insorgenza del cancro, ed in diverse malattie acute e croniche), possono generare danni oculari, nonché influenzare le dinamiche neuromuscolari. Il 5G, una volta a regime, funzionerà prevalentemente con delle antenne phased array (cioè “schiera in fase”) a 24-26 GHz, ovvero con frequenze altissime. Un singolo array potrà contenere qualcosa come 64 antenne che collaborano insieme per costituire un’emissione direzionale, cioè un potente fascio di radiazioni diretto verso l’utente. Le antenne 5G hanno, in alto, elementi emittenti a 3,5-3,6 GHz e, sotto, l’array appena descritto che terrà il collegamento con l’“Internet delle cose”: dal frigorifero che dirà al lattaio di portare il latte perché è finito e altre applicazioni del genere, fino alle auto che si guidano da sole. Il segnale 5G sarà forte e ubiquo, perché non deve succedere che un’automobile a 80 o 100 km/h non abbia informazioni su dove andare. Questo significa coprire tutta l’area cittadina e anche fuori di essa con un campo elettromagnetico che è molto più alto di quello che abbiamo adesso. Secondo il responsabile dell’ARPA che ha illustrato la situazione nella trasmissione Report di Raitre del 27/11/18, già solo nella fase iniziale il numero di antenne attuale dovrà triplicare, per cui in Italia si passerebbe dalle 60.000 odierne a 180.000 in un amen. Swisscom ha di recente chiesto al Parlamento svizzero l’innalzamento dei limiti di esposizione, perché altrimenti non riuscirà a far funzionare il 5G. Per il momento, il Parlamento svizzero lo ha negato, ma non sappiamo fino a quando. È probabile che anche in Italia gli operatori faranno pressioni in tal senso, magari tramite organismi solo all’apparenza indipendenti.

A questo proposito va sottolineato come “i due organismi internazionali che fissano le linee guida sull’esposizione per i lavoratori e per il pubblico generale – ovvero la Commissione internazionale per la Protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP) e l’Istituto di Ingegneri Elettrici ed Elettronici (IEEE) – sono, la prima, un’organizzazione privata (ONG) con sede in Germania che seleziona i propri membri e la sua fonte di finanziamento è non dichiarata; la seconda, invece, è la federazione di ingegneri più potente del mondo. I suoi membri sono (o sono stati) impiegati in aziende o organizzazioni che sono produttori o utenti di tecnologie che dipendono dalle radiazioni elettromagnetiche, come ad esempio le società elettriche, l’industria delle telecomunicazioni e le organizzazioni militari”.

L’ICNIRP è composta da tecnici, in pratica ingegneri e fisici, anziché da medici e biologi che sono coloro che si occupano della salute. Gli specialisti dell’ICNIRP prendono per buono un assunto di quarant’anni prima e, nei laboratori di ricerca, riempiono un manichino di plastica alto 2 metri – con un rivestimento inerte rispetto alle onde elettromagnetiche essendo costituito appunto di materiale plastico – con gel proteico (che dovrebbe essere, secondo loro, assimilabile al contenuto del tessuto vivente umano) e lo espongono a campi elettromagnetici, osservando a quali valori di soglia cominciano a verificarsi degli effetti termici, cioè legati al calore. L’irradiazione dei manichini con questi campi elettromagnetici, fatta separatamente ad alte e basse frequenze ha permesso loro di definire in acuto, e solo per gli effetti termici, dei limiti (61 V/m) ben più alti di quelli attualmente presenti in Italia per l’esposizione delle persone ai campi elettromagnetici, cioè dei 6 V/m per i campi ad alta frequenza (come quelli a varie radiofrequenze delle stazioni radio base o, nelle microonde, dei Wi-Fi).

In Italia la Fondazione Ugo Bordoni, la Fondazione Guglielmo Marconi, il Consorzio Elettra 2000 sono organismi che si distinguono da decenni per le loro posizioni riduzioniste e favorevoli a gestori e impianti; naturalmente il loro organigramma scientifico è composto da figure tecniche dalla specifica competenza e formazione ingegneristica e fisica.

Potreste dire “ok, e quindi?”, se non fosse che, a partire dal 1995, parallelamente con la crescita di antenne della telefonia mobile, si è assistito per vent’anni a una crescita quasi esponenziale del numero di persone diventate elettrosensibili da un giorno all’altro, e che in alcuni Paesi rappresentavano già nel 2005 il 10% della popolazione. Una percentuale significativa di costoro vive una “non vita”, tanto che alcuni arrivano perfino a suicidarsi. L’elettrosensibilità è un effetto a breve termine dei campi elettromagnetici, e come mostrato già venticinque anni fa in uno studio sperimentale americano (Rea, 1991), effettuato con una serie di stimolazioni con diverse frequenze ed in condizioni di doppio cieco su 100 pazienti che auto-denunciavano elettrosensibilità, “vi sono prove evidenti che la sensibilità al campo elettromagnetico esiste e può essere stimolata in condizioni controllate dall’ambiente”. Altri studi suggeriscono che le sostanze chimiche neurotossiche e le radiazioni elettromagnetiche possano aggravare gli effetti reciproci. Non stupisce, dunque, a questo punto, il fatto che una percentuale significativa delle persone con intolleranza elettromagnetica auto-diagnosticata manifestino intolleranza a bassi livelli di esposizione chimica, ovvero siano affetti dalla cosiddetta “Sensibilità Chimica Multipla” (MCS).

Vi sono poi tutta una serie di effetti sanitari a lungo termine – tumori al cervello, infertilità maschile, malattie neurodegenerative, etc. – di cui finora stiamo vedendo solo la “punta dell’iceberg”, proprio perché si manifestano dopo vari anni. I campi elettromagnetici artificiali sono in uso da quando si usa l’energia elettrica, quindi da circa un secolo, ma in maniera abnorme negli ultimi 30-40 anni, quando alle emissioni a bassa frequenza tipiche di elettrodotti e linee elettriche si sono aggiunte quelle ad alta frequenza tipiche della radio, della televisione, dei radar, degli impianti radio-ricetrasmittenti, delle stazioni radio base della telefonia mobile, dei telefoni cellulari e dei cordless, dei router e degli hotspot Wi-Fi, dei sistemi di comunicazione usati dalla domotica (Bluetooth, Z-Wave, ZigBee, etc.), per non parlare di tutta una serie di impieghi minori di cui quasi non ci accorgiamo più: dai baby monitor fino alle porte anti-taccheggio dei negozi.

I campi elettromagnetici a bassa frequenza prodotti dalle linee di trasmissione elettrica hanno un cambiamento di polarità di 50 volte al secondo, che induce pertanto delle correnti all’interno degli organismi che ne sono investiti. Tanto che l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) nel 2001 ha classificato i campi magnetici a bassa frequenza come possibili cancerogeni per l’uomo. Nel frattempo, però, le ricerche svolte in laboratorio sugli animali hanno permesso di capire che i campi alla frequenza di rete (50 Hz) sono “co-promotori” del cancro, ovvero non lo provocano di per sé, ma in presenza di un agente carcinogeno ambientale ne favoriscono lo sviluppo, come suggerito da vari studi, non ultimo uno esemplare del 2016 eseguito dall’Istituto Ramazzini.

Le evidenze scientifiche dei danni prodotti dai campi elettromagnetici a radiofrequenza sono state invece ancora meglio determinate e ormai sono molto ben comprese. Qualche anno fa, nel 2011, lo IARC li classificò come “possibili cancerogeni” – invece che come “cancerogeni certi” – perché all’epoca non si avevano ancora gli studi su animali, che sono nel frattempo stati pubblicati. Ad esempio, sono stati fatti studi approfonditi dall’Istituto Ramazzini a Bologna e dal National Toxicology Program negli Stati Uniti che hanno colmato la lacuna di conoscenza che c’era nel 2011, e che potrebbero permettere presto di stabilire ufficialmente che le radiofrequenze sono dei cancerogeni certi per l’uomo, e dunque la cui esposizione è da evitare ai cittadini.

Secondo un recentissimo studio pubblicato online nel 2018 dalla rivista peer-reviewed Journal of Environmental and Public Health, in Inghilterra nel periodo 1995-2015 è stato riscontrato un aumento sostenuto e molto significativo nell’incidenza del Glioblastoma Multiforme – il tumore cerebrale più aggressivo e rapidamente fatale – nel corso dei 20 anni esaminati e in tutte le fasce d’età, mentre i tassi per i tumori di gravità inferiore sono diminuiti, mascherando questa drammatica tendenza nei dati complessivi. E risultati simili si sono riscontrati anche in Svezia, con molti tumori cerebrali di tipo nuovo diagnosticati già nella fascia di età fra i 20 ed i 40 anni. E questo solo per citare due Paesi per i quali si hanno a disposizione studi con i dati più recenti, che forniscono quindi meglio il quadro reale della situazione e del trend in atto.

I tumori cerebrali sono a crescita lenta e possono richiedere decenni per svilupparsi dopo l’esposizione tossica. I tassi di cancro ai polmoni non aumentarono nella popolazione generale fino a più di tre decenni dopo che gli uomini americani avevano cominciato a fumare molto. Pertanto non deve stupire che non si sia ancora verificato un “boom” di casi nella popolazione generale: semplicemente non c’è stato ancora abbastanza tempo, come ammettono off-records gli esperti, e come la recente ricerca del Ramazzini sembra confermare al di là di ogni ragionevole dubbio. Negli Stati Uniti, i tumori del cervello e del sistema nervoso centrale rappresentano però già il tipo di cancro più comune nella fascia di età 15-19 anni, come mostrato da una dettagliatissima analisi pubblicata nel 2015. La soluzione è quella di usare tutto via cavo, compresi i telefoni. Il cellulare va considerato come una preziosa “radio di emergenza”, che serve quando siamo in pericolo per qualche motivo, ma non va usato per sostituire la conversazione via filo, mentre oggi l’andamento è esattamente l’opposto. Però, i rischi di tumore cerebrale sono 4 volte maggiori in chi usa i cellulari e tale legame è ben dimostrato. Non stupisce, quindi, che un neurochirurgo dell’Università di Roma abbia dichiarato, poco tempo fa, che nel loro Istituto una volta operavano un tumore cerebrale al mese, o ogni 20 giorni, mentre adesso operano tutti i giorni.

Noi in Italia abbiamo un limite di esposizione della popolazione alle radiofrequenze (di emittenti radio-televisive, torri della telefonia mobile, ponti radio, vari apparati di telecomunicazione fissi, etc.) fra 6 e 20 V/m, ma – come rivelato dal biologo Fiorenzo Marinelli – l’ICNIRP sta chiedendo di portare questo limite di esposizione a 61 V/m. Tutto ciò, naturalmente, è da confrontarsi anche con il fondo naturale pulsato al quale l’uomo ed i suoi apparati biologici sono evolutivamente abituati (fino al 1940 circa), che è di 0,0002 V/m, mentre dal 2007 c’è stata una impennata della densità di potenza delle radiazioni nell’ambiente urbano, che corrisponde all’aver cambiato profondamente l’ambiente.

I limiti di legge attuali sono stati fatti pensando ai soli effetti termici e dicendo che non esistono effetti al di sotto della soglia termica di 61 V/m stabilita dall’ICNIRP, che provoca un forte riscaldamento. In Italia, grazie al professor Livio Giuliani – un esperto di livello internazionale degli effetti dei campi elettromagnetici e già dirigente di ricerca dell’Unità Radiazioni dell’Ispesl – quando si discussero i limiti di legge da attuare, si riuscì a far approvare un criterio di precauzione fissando la soglia a 6 V/m per gli ambienti con permanenze delle persone superiori alle 4 ore, quali ad esempio abitazioni, scuole, etc. Tuttavia, grazie agli studi degli ultimi anni, sappiamo che questi 6 V/m attuali non sono sufficientemente cautelativi e andrebbero ulteriormente ridotti.

Come spiega il già citato Marinelli, un ricercatore che ha lavorato quasi una vita all’Istituto di Genetica Molecolare del CNR di Bologna, occupandosi degli effetti biologici dei campi elettromagnetici, “il paradosso più grave è che questa legge (che fu il decreto n.381 del 1998) escludeva dal suddetto limite di esposizione gli apparati mobili, cioè i telefoni cellulari, che successivamente furono classificati attraverso un sistema molto complicato che è quello del SAR, fissato per l’Europa in 2 W/kg, e che viene autocertificato dalle case che producono i telefoni cellulari. Per ottenere dentro il manichino usato per stabilire il SAR i 2 W/kg, bisogna emettere da fuori un campo di 307 V/m. Quindi, dire che un telefono cellulare rispetta la normativa di 2 W/kg, è come dargli una licenza d’uso a 307 V/m. Perciò, è un’assoluta assurdità!”.

“L’OMS e l’ICNIRP”, spiega Marinelli “dicono: limite di legge 61 V/m. Il limite in Italia – che è uno dei valori più bassi a livello internazionale – è di 6 V/m. Ma gli studi indipendenti dicono che bisognerebbe scendere almeno a 0,6 V/m o a 0,2 V/m. Tuttavia il problema principale sono i telefoni cellulari, che sfuggono a questa limitazione. Inoltre, i limiti di legge sono stati “costruiti” per gli effetti termici immediati, mentre invece irradiare una persona con 2 V/m praticamente per tutta la vita causa, molto probabilmente, un danno ben maggiore di quello causato dalla esposizione occasionale ai 6 V/m stabiliti dalla legge”.

Inoltre, come spiega Giuliani, “diversamente da quello che l’uomo della strada pensa, gli effetti delle radiofrequenze non dipendono solo dall’intensità delle emissioni, ma anche dalle loro forme d’onda, frequenza e fase”.

Non dobbiamo dimenticare poi che, nel 2011, la risoluzione n.1815 del Parlamento Europeo dà un’indicazione precisa, e dice “bisogna diminuire al massimo l’esposizione dei cittadini, perché ci sono delle evidenze di possibile danno”. Non solo, ma con le conoscenze attuali non dobbiamo più parlare di principio di precauzione – come si faceva alcuni anni fa quando non si sapevano moltissime cose relativamente agli effetti biologici e sanitari delle onde elettromagnetiche ad alta frequenza ed a bassa frequenza – bensì dobbiamo parlare di principio di prevenzione, perché oggi sappiamo che le onde elettromagnetiche sono dannose.

L’ultimo aspetto che va sottolineato è il conflitto di interessi potenziale che può influenzare pesantemente la conoscenza scientifica in questo delicatissimo settore. Se gli studi scientifici non sono finanziati dall’industria, trovano effetti dei campi elettromagnetici a radiofrequenza per il 70% e non li trovano per il 30%. Viceversa, se gli studi sono finanziati dall’industria, trovano effetti solo per il 32% e non li trovano per il 68%. Questa è l’esplicitazione numerica del paventato conflitto di interessi, cioè l’industria sembra favorire/finanziare pubblicazioni scientifiche che servano a “bilanciare” quelle ottenute da scienziati indipendenti o operanti nel settore pubblico.

Purtroppo, come osservato dal prof. Angelo Gino Levis, a cui si deve la storica sentenza del tribunale di Ivrea sulla relazione fra neurinoma e uso del cellulare 3,4, “oggi una gran parte della scienza subisce un processo di “secolarizzazione”, cioè di immobilità. Certe posizioni ufficiali sono ferme da 60 anni, nonostante le conoscenze scientifiche sull’argomento siano enormemente progredite. Inoltre, quando si ha a che fare con un problema nel quale sono coinvolti interessi planetari – e oggi quelli delle tecnologie che comportano la produzione e l’utilizzo di campi elettromagnetici, come la generazione di elettricità e la telefonia mobile, superano quelli che in passato ha avuto l’industria automobilistica – i conflitti di interesse possono influenzare in maniera determinante le conoscenze scientifiche, la normale dialettica fra i ricercatori e, in ultima analisi, l’informazione che arriva al grande pubblico”.

Molti cittadini pensano che alcune Istituzioni pubbliche possano, nonostante tutto, proteggere il cittadino, ma potrebbe non essere proprio così. Infatti, la voglia di deregolamentare il settore con una varietà di norme e di interpretazioni sempre più “larghe” delle stesse è stata ed è, in questo settore, più forte di quella di stabilire dei limiti di legge cautelativi e di farli in qualche modo rispettare. Inoltre, le leggi nazionali che regolano l’installazione delle nuove antenne sono state via via semplificate a favore degli operatori di telefonia. Le nuove normative sulle misurazioni, poi, sono tali che le ARPA non riescono a fare rilievi di routine con valore legale. Ed i Comuni non hanno più in mano strumenti legislativi efficaci per poter imporre qualcosa agli operatori. E quando l’ultimo baluardo rimasto è costituito – come in questo caso – solo da giornalisti e scienziati, allora situazione appare critica e preoccupante.

ARPA che, non dobbiamo mai dimenticarlo, hanno il compito di vigilare sul rispetto di limiti e valori e soglie di emissioni e inquinanti fissate dal legislatore e alle quali non spetta alcuna valutazione sanitaria non avendone titolo né competenza.

Ma già subito dopo l’approvazione della legge quadro in materia di esposizione ai campi elettromagnetici, è iniziato un percorso di progressivo allontanamento da parte istituzionale rispetto a posizioni di protezione e cautela, a discapito della tutela della salute. La parabola discendente corrisponde ad esempio – in qualche modo – ad un progressivo allontanamento di Livio Giuliani, di certo non voluto da lui, dalla possibilità di intervenire direttamente con le prerogative che la legge comunque gli attribuiva come dirigente dell’Ispesl (Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro), l’organo che aveva espresso l’atteggiamento più cautelativo nei confronti dei campi elettromagnetici. E infatti l’Ispesl è stato eliminato, o meglio accorpato nell’Inail, rendendolo di fatto “innocuo”.

Come osservato in un Convegno “Stop 5G” dalla dr.ssa Fiorella Belpoggi, biologa e dirigente dell’Area ricerca del prestigioso Istituto Ramazzini di Bologna, “l’industria chimica e quella delle automobili non possono mettere sul mercato un prodotto senza aver prima fatto degli studi sulla possibile presenza di effetti sulla salute; alla telefonia mobile ciò non è mai stato chiesto. Anche tale industria, invece, dovrebbe essere obbligata a seguire un certo percorso, altrimenti sostenibilità e salute – parole di cui ci siamo riempiti la bocca in questi anni – vanno a farsi friggere”. Il problema, inoltre, è che in Italia, per guadagnare dalle licenze sulla concessione delle frequenze radio-televisive, lo Stato ha reso gli operatori e gestori di telefonia mobile, di fatto, dei concessionari privati di un servizio. Ed abbiamo visto con il “caso Autostrade” cosa ciò comporti nel caso si verifichi un “imprevisto” e si renda opportuna una revoca.

Potrebbe essere utile pensare a un parallelo col fumo, e non solo per il lungo periodo di latenza fra esposizione e sviluppo del cancro. Tutti abbiamo visto delle radiografie con i danni che esso provoca ai polmoni. Ebbene, vari studi recenti hanno costantemente riportato un aumento della permeabilità della barriera emato-encefalica e un deterioramento cognitivo dopo l’esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza, confermando i risultati pionieristici di Leif Salford e colleghi, che per primi dimostrarono come l’esposizione dei ratti alle radiazioni dei telefoni cellulari causi nel giro di sole 2 ore dei “buchi” in questa fondamentale barriera fra i vasi sanguigni ed il resto del cervello. Ciò permette l’accesso a sostanze chimiche tossiche nel cervello, e può in parte spiegare perché molte persone elettrosensibili siano affette anche dalla cosiddetta “Sensibilità Chimica Multipla” (MCS).

Infine è assai importante conoscere il livello di elettrosmog nel proprio ambiente di vita (casa e ufficio), e soprattutto l’intensità del campo prodotto dal proprio smartphone, considerando che con il traffico dati attivo molti apparecchi emettono valori elevati di radiazioni h24, se non spenti.

Ma cosa dobbiamo aspettarci dal 5G? Quella che è la tecnologia attuale 3G e 4G, basata su radiofrequenze che vanno dalle centinaia di mega-hertz fino a pochi gigahertz, si trasferirà in parte in quella che è un’altra finestra dello spettro elettromagnetico, ovvero quella delle onde centimetriche (in Italia, una delle tre bande “pioniere” che sono state messe all’asta per il 5G è a 26 GHz) e si parla anche di onde millimetriche. Quindi, la frequenza delle onde coinvolte nella nuova tecnologia del 5G aumenterà, che è proprio l’opposto di ciò che i ricercatori dell’Istituto Ramazzini si auspicano sulla base dei loro studi.

Maurizio Martucci giornalista d’inchiesta che da anni si occupa di elettrosmog, sottolinea la responsabilità della politica nel non occuparsi di tale argomento: “Se la politica, il Governo, il Parlamento sono completamente nelle mani dei desiderata di chi sta sviluppando questa tecnologia – che non ha nessuno studio preliminare su quelli che potranno essere gli effetti sanitari sulla popolazione civile – e non hanno una presa di coscienza seria e sensata su questo problema, che è molto importante considerato che già dall’inizio del 2019 una delle bande di frequenze che sono state messe all’asta dal Governo sarà operativa, ci troveremo in realtà ad essere tutti delle cavie”.

Di solito, chi oggi scrive di questi temi, ha sostenuto Martucci, “porta le cosiddette “veline di regime”, perché è inutile vendere fumo, occorre dire la verità; e cioè che non c’è uno studio preliminare che attesti l’innocuità socio-sanitaria del 5G; e che al mondo esistono ben più di 1.000 studi validati dalla comunità medico-scientifica che attestano effetti biologici delle onde elettromagnetiche a radiofrequenza. La buona notizia che vi posso invece dare”, dice ancora “è che qualcosa, o almeno la nostra parte, possiamo farla anche noi: grazie alle rimostranze dei cittadini, alle petizioni dei comitati spontanei e alle diffide legali degli avvocati, negli Stati Uniti i sindaci di 4 città – le prime 4 “mosche bianche” – hanno detto “noi non vogliamo il 5G” e altri 300 sindaci, riuniti in America in un’associazione di primi cittadini, hanno chiesto al Governo americano di bloccare il 5G. E negli Stati Uniti in ogni Stato c’è una battaglia ferocissima sull’argomento, che io seguo praticamente tutti i giorni. Dunque, la cittadinanza ha sempre una chance da potersi giocare, mai come in questo caso importante, trattandosi di salute pubblica”.

Ecco, seguo da più di vent’anni le vicende legate ai rischi che derivano dal proliferare di sorgenti di campi elettromagnetici, prima in Legambiente poi nel direttivo nazionale del CoNaCem che tanto ha contribuito, a cavallo degli anni 2000, all’adozione delle tutele legislative oggi in vigore. E da molti anni conosco personalmente e seguo le attività di ricercatori, medici e scienziati controcorrente, fuori dal coro (e dai convenzionali flussi di denaro); dal compianto prof. Maltoni al dott. Soffritti, dalla dott.ssa Belpoggi fino al dott. Mandrioli dell’Istituto Ramazzini di Bentivoglio; ma anche i sopracitati Fiorenzo Marinelli e Livio Giuliani.

Concludo osservando proprio come i cittadini abbiano sempre una chance da potersi giocare quando è la salute pubblica e di tutti in discussione. E le chance aumentano quando c’è conoscenza, consapevolezza, condivisione di informazioni e di intenti nella comunità e in chi li rappresenta, e non ultima la responsabilità e la coerenza dei comportamenti individuali. Certamente importante il dialogo e il confronto nel quale però deve prevalere l’interesse collettivo della salute rispetto a quello del profitto, come la nostra stessa Carta Costituzionale sancisce anteponendo il diritto alla salute (art.32) a quello dell’iniziativa economica privata che non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (art.41); e di fronte alla materiale ottusità e alla viscida condiscendenza anche le barricate possono diventare extrema ratio.

Roberto Feletto

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Una foto eloquente.

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Piazza-Scuola-Elementare-FrancenigoQuesta foto potrebbe essere assunta come simbolo del nostro interesse, della nostra attenzione, del nostro amore per gli alberi?

Sicuramente si, ma in senso contrario.

Quest’albero, in vaso, davanti alla scuola elementare di Francenigo, morto forse da qualche mese, dimostra in modo emblematico la noncuranza di noi esseri viventi (animali), verso altri esseri viventi, i vegetali.

Questo povero albero è passato dalle luci della ribalta (natale) alla completa invisibilità della sua morte estiva.

Nessuno se n’è accorto.
Non l’amministrazione comunale (sindaco, assessori, consiglieri).
Non coloro che fanno la manutenzione del verde.
Non il dirigente scolastico o il personale scolastico. Tra poco si riapriranno le scuole e qualcuno avrà fatto qualche sopraluogo nei plessi scolastici o no?
Non i molti clienti dell’edicola che si affaccia su questa piazza.
Non gli ambulanti che ogni mercoledì, da un paio di mesi, danno vita, lì, al mercatino e non  i loro clienti.
Non le centinaia di persone che hanno parcheggiato nella piazza o per questa hanno transitano per andare in chiesa, in banca, dal panettiere o al bar.
Nessuno se n’è accorto.

Quest’albero morto sta lì emblema della nostra cecità, della nostra indifferenza, della nostra insensibilità.
Gli alberi non li vediamo né da morti né da vivi
Da vivi al massimo ci accorgiamo della loro esistenza quando in autunno lasciano cadere le foglie che ci coprono i marciapiedi, o quando durante un forte temporale qualche ramo finisce sulle auto, o quando cadendo causano drammi come quello di questi giorni (due sorelline morte a Massa Carrara).
In altre parole ci accorgiamo di loro solo quando in qualche modo ci danneggiano.

« Nessuno tiene in considerazione il fatto che sono vivi e neppure il loro fondamentale ruolo nell’ecosistema cittadino, che consiste tra l’altro nel ripulire l’aria dai principali inquinanti, drenare l’acqua piovana, mitigare la temperatura urbana, ombreggiare le strade e le case, ospitare la pochissima fauna rimasta » (tratto da Flower Power di Alessandra Viola).

E così, la nostra cecità, la nostra indifferenza, la nostra insensibilità, la stessa che non ci ha fatto vedere un albero morto nella piazza forse più frequentata del paese, ha permesso, in questi anni, nelle nostre campagne, per far posto ai vigneti ed a coltivazioni intensive, uno sterminio di massa di migliaia di alberi (siepi, boschetti), esseri viventi necessari alla nostra stessa vita.
Alberi che insieme agli altri vegetali, tutti esseri viventi, hanno permesso, producendo ossigeno, la vita così come la conosciamo sul pianeta terra e senza i quali la stessa scomparirebbe.

Ebbene, cosa abbiamo fatto tutti noi per fermare, in questi anni, questo sterminio, questa distruzione?
Nulla.

Domani sicuramente questo povero albero morto sarà tolto dalla piazza delle scuole elementari di Francenigo. Finalmente.
E noi cosa faremo?
Aderiremo al progetto “Ridiamo un sorriso alla pianura Padana” piantando 10 piante nel giardino di casa mettendo così a tacitare le nostre coscienze?
Oppure, insieme a questo, cambieremo la percezione di quello che sta intorno a noi?
Prenderemo coscienza che abitiamo la stessa “casa comune”?
Da domani riusciremo a “vederli” questi alberi, morti o vivi che siano?

Condivi
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Consiglio comunale giovedì 6 Agosto 2020: La Cronaca

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populismoPremessa.
Un frammento di una riflessione radiofonica di Francesca Sforza, Caporedattrice della La Stampa:

« .. Che cos’è il populismo? Qual’è la natura del populismo e di chi cerca il consenso facile?
… Qual’è la caratteristica principale? E’ quella di lavorare sul consenso e non sul governo della cosa pubblica. Perché lavorare sul consenso è un lavoro proprio di natura diversa da quello di lavorare sul governo delle cose, perché se si decide di identificare un problema o trovare un nemico o di coagulare intorno a qualche parola d’ordine delle categorie non è difficilissimo farlo. … ci vuole un paio di idee chiare da usare come armi retoriche, insomma lo scontento è una cosa che è nella nostra società per cui raccoglierlo non è difficile … »

Così è il populismo salviniano, quello becero, quello generatore di paure.
Qualche semplice parola d’ordine. Qualche nemico. E appunto qualche paura indotta.
Europa. Fornero. Sicurezza. Clandestini.
E voilà il consenso sale.
Ora, che è in caduta libera per risalire.
Clandestino + Covid19 = Untore straniero
+ discoteche

Ma esiste, secondo noi, un altro populismo.
Quello dei “siamo i migliori. Quello del “tutto va bene madama la marchesa”. Quello del basta fare quello che dico io. Quello del sorriso. Quello del sempre in tv. Quello del sempre dovunque.
Quello che dice una cosa e poco dopo il suo contrario.
Quello che a parole è a favore di tutti, ma nei fatti “sostenitore” dei “soliti”.
Questo populismo non è meno pericoloso, ed é incapace, come l’altro, di “governare la cosa pubblica” nell’interesse di tutti i cittadini.
Questo populismo, chiamiamolo “fine”, purtroppo imperversa e fa il pieno di consensi pur di fronte ad una regione che ha moltissimi problemi.

Si, parliamo del Veneto.
Una sanità pubblica che negli ultimi 20 anni (ultimi 10 di Zaia e prima Galan) è stata impoverita a vantaggio di quella privata, con tagli ai posti letto e servizi nella strutture sanitarie.
Un solo esempio. Si è passati dai 1176 posti letto totali regionali di terapia intensiva del 2002 a 717 nel 2019 (riduzione del 39%).
Cosa sarebbe successo in Veneto se avessimo avuto la stessa percentuale, in rapporto alla popolazione, di contagiati per Covid19 che ha avuto la Lombardia?
Siamo primi o quasi primi in tante cose.
Primi nel consumo di suolo 785 Ettari nel 2019 (r
mamme-no-Pfasapporto Ispra 2020).
Primi per l’inquinamento delle falde acquifere, vedi PFAS e pesticidi
Primi o quasi nell’uso dei pesticidi (nel 2019, 425 tonnellate di glifosate e 119 di metachlor).
Primi o quasi per l‘inquinamento atmosferico (Pm10, Pm2,5, nanopolveri, ecc.)
Primi ad avere la Pedemontana “privata”, ma pagata dai veneti..
Primi ad avere una “tempesta” di proporzioni inimmaginabile  come  Vaia.
Primi o giù di li a non fare quasi nulla per contrastare i cambiamenti climatici.
Primi, o giù di li a supportare i “proseccari”, i “cacciatori”, i “cavatori”, i “discotecari”, i …., i
Primi, primi, primi …..
Se poi ci volessimo proprio consolare …
Non siamo i primi del nord ad avere capannoni pieni di rifiuti che improvvisamente  bruciano e non siamo i primi del nord ad avere probabili infiltrazioni mafiose negli enti locali.

L’amministrazione di Gaiarine per non essere da meno dei suoi due mentori usa tutti e due i tipi di populismo.
Quello “becero” con qualche nemico come: l’Europa, la bandiera Europea, Bibbiano, il Governo, lo Stato; e quello “fine” con l’occupazione “militare” giornaliera delle pagine locali di facebook, con la manifestazione di buone intenzioni a cui non seguono atti importanti, con una gestione da manutenzione “ordinaria” e in parte data in mano a volontari, ma sbandierata ai quattro venti con tanti spot e tanti post, con nessuna idea veramente innovativa, con nessun passo in avanti sull’ambiente,.
Tanti vogliamoci “bene”, tante feste, qualche serata culturale, cose che di per se fanno comunità e che non vanno denigrate, anzi. Ma poi cos’altro?
Ok c’è stato il lockdown, c’è ancora il Covid19 che gira.
Ok, Ok.
Ma chi di voi ricorda qualcosa di davvero importante
, ad un anno e oltre dal suo insediamento, fatta da questa amministrazione per i cittadini del comune?.

Entriamo in cronaca.
Ah, dimenticavamo. Le famosissime mascherine.
La De Zan riprende le distanze dai consiglieri di maggioranza indossando la mascherina chirurgica, come hanno fatto i consiglieri di minoranza, mentre il sindaco e gli altri suoi compagni di viaggio indossano una mascherina nera con lo stemma del comune e il cuore dorato. Una bruttura. Se non si può far a meno di averla personalizzata almeno sia esteticamente piacevole da vedere. Ma tant’è.

Si fa l’appello, presenti leggi qui.

1. Interrogazione presentata dai consiglieri Capuzzo e De Martin il 22.06.2020 al prot. 4200 avente ad oggetto “chiarimenti per incontro avvenuto tra ULSS 2, Arpav e sindaci della nostra zona sul tema del 5G il 09.06.2020”;
… il consigliere De Martin legge l’interrogazione …
… che sostanzialmente, richiamando la mozione (mozioncina) sul 5G presentata dal suo gruppo e votata all’unanimità nel consiglio comunale del 27/05/2020 con la quale erano stati presi impegni sul principio di precauzione e sulla difesa della salute pubblica … chiede se sia avvenuto un incontro il 9 giugno, tra sindaci, Asl e Arpav sul tema 5G? … se Elettrosmog_domestico_si … chiede in particolare … chi erano le persone presenti? … quali le loro qualifiche? … se sono stati presentati studi a favore o contrari al 5G e se i sindaci sono stati invitati a prendere posizione a favore o contro questa nuova tecnologia  … chiede altresì quali iniziative abbia messo in campo la giunta comunale per dar corso alla mozione (mozioncina) approvata …
… risponde il sindaco chiarendo che aveva già risposto nel consiglio del 27/06/2020 e che comunque non c’è nessun problema a riprendere l’argomento 5G, che ... « …il 5G non è un summit …come qualcuno ironizza   »siccome siamo noi che abbiamo ironizzato in una precedente cronaca facciamo due semplici osservazioni:
1. la risposta data nel consiglio del 27/06/2020 è da considerarsi risposta “informale” e “inusuale” non essendo l’interrogazione presente nell’ordine del giorno di quel consiglio.
Avendola inserita all’ordine del giorno di questo consiglio (anche se in ritardo, e comunque prima o poi in un consiglio doveva pur finire), la risposta è dovuta e non è quindi benevola concessione fatta agli interroganti;
2. ci fa particolarmente piacere che le nostre cronache, fatiche improbe che continuiamo a fare solo perché i consigli comunali non sono trasmessi in diretta, vengano letteesprimere il sentimento. utilizzare le indicazioni. in situazioni future. dalla maggioranza, venendo così a conoscenza delle nostre critiche politiche, ma anche, per quel che valgono, dei nostri stimoli e delle nostre osservazioni.
Rimane comunque il fatto, pur sapendo che tutti fanno errori, compreso noi, e che nel caso citato si è trattato di una semplice inversione di una cifra con una lettera (G5 al posto di 5G), che i documenti, soprattutto quelli che vanno “all’esterno”, andrebbero letti da chi li firma.
Avremmo un altro caso emblematico da evidenziare, ma non vogliamo girare il coltello nella piaga.
In ogni caso il G5 non è un “summit” ma un “gruppo” di 5 stati, che solo quando si riuniscono danno luogo ad un “summit”. Il notaio conferma.

… continua il sindaco … ribadendo che finché non si saranno pareri favorevoli dell’Arpav e dell’Asl antenne per il 5G nel comune non se ne metteranno (ma ci crede davvero?) … che il 5G è più veloce, che potrà essere usato in campo sanitario e per la sicurezza stradale, e in altri ambiti … che sono previste tre bande di frequenza … che le delibere contro il 5G delle amministrazioni vengono tutte impugnate … che muoversi da soli non è conveniente … e che perciò è nato un patto dei sindaci del territorio che ha prodotto un documento comune che verrà trattato al successivo punto 7 … che l’8 luglio ha invitato le minoranze ad un incontro con esperti … che il decreto “semplificazioni” approvato qualche giorno prima ha stabilito che sul tema 5G decide lo stato … e quindi si chiede cosa stanno a fare i sindaci se non viene lasciata loro autonomia nella gestione del proprio territorio… «… decidono altri le sorti del nostro comune …. non molleremo … stiamo predisponendo un ulteriore strumento … » …

se è vero che “ulteriore” significa che prima c’è stato qualcosa altro ci chiediamo e chiediamo al sindaco:
– “un ulteriore strumento” rispetto a quale precedente?
– quale atto, che non siano chiacchiere sui giornali (vedi articolo del 19 gennaio 2020) e una mozioncina approvata all’unanimità alla quale non si è dato alcun seguito, ha fatto concretamente l’amministrazione comunale di Gaiarine contro il 5G?
Rispondiamo noi. Nulla. Non si è fatto assolutamente nulla. Solo, come già detto, chiacchiere.
E’ vero che le delibere o le ordinanze contro il 5G possono essere o vengono anche impugnate, ma molti sindaci gli atti, quelli ufficiali, gli hanno emessi, e naturalmente se ne sono assunti le responsabilità di fronte ai loro cittadini anche sapendo che sarebbe stato difficilissimo vincere questa battaglia.
Ora i sindaci leghisti, soprattutto quelli che non hanno fatto nulla in questi mesi, con un atto che è politico, altro che balle, si uniscono. Si coprono dando la colpa allo stato, che effettivamente ce l’ha, e si “ingegnano” con un   “patto e un documento” che prevede regole per l’installazione delle antenne.
Come dire:
il 5G l’abbiamo già in casa e non per colpa nostra.
Altro che principio di precauzuine.
Altro che tutelare la salute pubblica.

continua dicendo … che la riunione del 9 giugno c’è stata e anche una precedente, il 4 giugno, in teleconferenza … riferisce i nomi dei presenti confermando la presenza dell’Arpav e dell’Asl … conferma che si è discusso del 5G ma che non sono stati presentati studi divulgabili alla popolazione e fa riferimento ad uno studio, citato anche nel documento dei sindaci, dell’ ISS (Istituto Superiore di Sanità) pubblicato nel 2019 che sostanzialmente dice che non ci sono, allo stato attuale, evidenze di rischi per la salute … che non sono stati dati consigli ai sindaci sui comportamenti da tenere … che alcuni sindaci hanno chiesto all’Arpav e Asl di fare informazione ai cittadini … che l’incontro è stato utile ma non dirimente sulle problematicità che il 5G avrà su tutti …
… continua rispondendo, rispetto alla mozione (mozioncina) approvata il 27 maggio, che sul tema 5G, col decreto “semplificazioni” decide lo stato … che comunque l’amministrazione di Gaiarine non starà ferma e che spera che si possa almeno decidere dove non installare le antenne
Tutto questo significa: “Cosa fatta capo ha”

… prende la parola il consigliere De Martin … dichiarando che apprezza l’interesse e la disponibilità da parte dell’amministrazione … che il tema non é semplice per l’implicazioni tecniche e scientifiche … che, però, non sposa la linea dell’imposizione dall’alto … anche se è un argomento che ha valenza nazionale … e che può creare paura … che diventa importante il lavoro di squadra con le altre amministrazioni per poter dialogare con gli enti sovra comunali … che non vede utile uno scontro con lo stato …
interviene il sindaco, scusandosi per l’interruzione, ricordando … che dove sono state fatte le delibere contro il 5G queste sono state impugnate …
… riprende il consigliere De Martin … dicendo che è a conoscenza di questo … che i limiti di legge per le radiofrequenze del 5G non variano rispetto al 4G così dice l’Arpav ... che quello che è importante dal punto di vista politico è il dialogo … che le preoccupazioni ci stanno tutte, ma l’importante è il dialogo … che il piano antenne sovra comunale è la cosa migliore che i comuni possono fare così potranno salvaguardare i siti sensibili, anche se nel far ciò le amministrazioni non vengono aiutate economicamente dallo stato centrale … è importante mantenere il dialogo

… prende la parola l’assessore Gottardi evidenziando … che a tutti piace dialogare … ma quando lo stato impone senza ascoltare i sindaci … tutti possono capire che il dialogo non porta frutti ... e che spera che il governo cambi idea …

… riprende la parola il consigliere De Martin  … spiega che in questo caso non è da sottovalutare l’aspetto tecnico scientifico perché i limiti non sono cambiati e la tutela della salute neppure …
… si avventura poi in un esempio, tecnico scientifico di cui davvero non abbiamo capito né il contenuto né il senso   e che non siamo in grado di riportarvi se non per il fatto che ha paragonato la quantità di radiazioni alla dose di una medicina … e per il fatto che ad un certo punto se esce con … « … io sto facendo un esempio idiota … » …
siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

… il sindaco prende la palla al balzo e gli chiede … «… allora lei è favorevole al 5G? … » …
grande il sindaco, davvero grande, bisogna fargli i complimenti, e lo diciamo senza ironia,
con questa semplice domanda gli ha detto “ma perché allora mi hai rotto, per mesi, i cabasisi con la mozione (mozioncina), con l’interrogazione e tutte ste menate?”

… risponde il De Martin (in difficoltà) dichiarando che non ha nessuna preclusione e che lui fa parte di una comunità e che la comunità deve maturare e capire (capire cosa?)… e che il futuro lui cerca di governarlo e bla bla bla … addirittura arriva a difendere i signori del 5G

In poche parole dobbiamo essere indottrinati, accettare pian piano tutto quello che ci viene proposto e propinato, dobbiamo essere dei consumatori ammaestrati, in mano a coloro che prima vogliono liberamente fare i soldi sulla nostra pelle, 5G-696x325su quella dei nostri figli e poi magari ti vendono anche le medicine per curarti, come succede con i pesticidi.
Tutto questo alla faccia del principio di precauzione richiamato nella mozioncina firmata anche da De Martin.
Rimaniamo allibiti e disperati.

2. Interrogazione presentata dai consiglieri Lazzaro e Carrer il 10.07.2020 al prot. 4720 in merito all’assegnazione di loculi cimiteriali;cimitero
legge l’interrogazione il consigliere Lazzaro … sostanzialmente si chiede se ci sono stati contrasti con i cittadini sulle assegnazioni dei loculi cimiteriali … se l’amministrazione abbia concesso delle deroghe  … se si quante sono state e quante per frazione … in più chiede anche la lista degli assegnatari in deroga ….
... risponde il sindaco … confermando che gli è capitato di assistere, abbastanza spesso a delle discussioni di cittadini assegnatari del loculo sulla 5 fila, discussioni nate però a causa di deroghe concesse da precedenti amministrazioni … e che proprio da questo è scaturita la necessità di mettere mano al regolamento … il nuovo regolamento stabilisce che hanno diritto alla deroga coloro che hanno un familiare o coniuge con disabilità certificata al 74% … continua dicendo che dal 27 maggio sono state concesse 8 deroghe x disabilità su 60 decessi, 2 ad Albina, 2 Francenigo, 4 Gaiarine,… conclude chiedendo anche la collaborazione delle minoranze … essendo a corto di personale e essendo sempre il personale disponibile a dare risposte si potrebbe con una telefonata all’ufficio competente avere le informazioni volute senza far perdere tempo…

Eccoli qui i Sonego e i Cappellotto che a fronte di interrogazioni o delucidazioni chieste in consiglio comunale ripetevano continuamente il ritornello che invitava i consiglieri a chiamare gli uffici, non avendo capito e non l’hanno capito fino alla fine dei loro mandati, che esisteva un solo luogo istituzionale e pubblico dove i consiglieri di minoranza potevano svolgere il loro mandato, anche di controllo, nel pieno delle loro prerogative democraticamente e istituzionalmente riconosciute.
Tale luogo si chiama Consiglio Comunale.
Naturalmente il consigliere Lazzaro come qualsiasi altro consigliere può legittimamente fare una telefonata agli uffici ed ottenere l’informazione voluta, ma è, dal punto di vista istituzionale, tutt’altra cosa dal dare ufficialità e pubblica trasparenza in consiglio comunale.
Bisognerebbe dopo un anno aver capito dove ci trova, quali sono i ruoli istituzionali e rispettare le regole.
Il Comune non è una azienda privata e neppure una squadra di calcio.
E bene ha fatto il consigliere Lazzaro a ribattere in modo cortese ma fermo.

. che il suo gruppo non ha mai dubitato dell’operato del personale …che più di un cittadino si è chiesto il perché di certe assegnazioni … che le parole sono importanti ma che una risposta ufficiale ottenuta tramite un’interrogazione vale molto di più di mezze parole e mezze telefonate … che l’interrogazione è stata presentata per chiudere le voci che circolavano su certe assegnazioni e non contro qualcuno …
… « … se avete capito il senso bene altrimenti mi dispiace … però è questa la sede ufficiale per dare delle risposte certe, corrette e ufficiali » …
… il sindaco … « …vista in quest’ottica è costruttiva … grazie … »

Bravo Lazzaro che è riuscito a far capire al sindla-curva-mtb-copertina-1aco lo spirito dell’interrogazione e bravo anche il sindaco, che capita l’antifona, ha “svoltato” intelligentemente.
Ora, per l’intera legislatura, ci aspettiamo di non sentire più quell’invito ai consiglieri di telefonare agli uffici e speriamo che tutti abbiano capito anche i ruoli istituzionali che i consiglieri svolgono.

3. Interrogazione presentata dai consiglieri Lazzaro e Carrer il 31.07.2020 al prot. 5215 avente ad oggetto “Sezione Primavera presso la scuola d’infanzia “Villa Elena” di Albina”
legge l’interrogazione il consigliere Lazzaro … l’interrogazione, prendendo spunto dalle parole del sindaco pronunciate nel precedente consiglio comunale con le quali informava  che per decisione del dirigente scolastico nell’anno scolastico 2020/2021 la sezione Primavera, presso lSezioni-primavera-681x384a scuola di infanzia di Albina, non avrebbe avuto corso, … evidenzia come questo servizio così importante per la comunità e con costi contenuti fosse attivo da 4 anni e come per il nuovo anno vi fossero già 8 bambini iscritti .. e si meraviglia del fatto che il dirigente scolastico non dia nessuna spiegazione per questa sua decisione … premesso tutto questo l’interrogazione chiede … quando l’amministrazione ha saputo della decisione del dirigente scolastico? … le motivazioni di questa decisione? … quali siano le iniziative dell’amministrazione comunale per l’anno scolastico 2020/2021 per la continuazione di questo servizio presso la scuola di Albina? … nell’eventualità della continuazione del servizio se sarà l’amministrazione ad occuparsi dell’aspetto organizzativo? …
risponde il sindaco … chiarendo che l’amministrazione è venuta a conoscenza della decisione del dirigente a marzo/aprile scorso … che appena appresa la notizia si sono percorse tre strade … la prima col cercar di far cambiare idea al dirigente, tentativo fallito, … la seconda tentando di gestire direttamente come comune il servizio avvalendosi del supporto di una cooperativa …la terza trovare una sistemazione per gli 8 bambini … il sindaco continua dicendo che le prime due ipotesi non sono andate importo proprio per la reticenza del dirigente scolastico, che avrebbe dovuto lui inviare, anche per poter attivare il servizio con una cooperativa, una richiesta all’Ufficio Scolastico Regionale, richiesta che il dirigente non ha fatto e che non farà … e comunque per poter avviare il servizio ci vogliono almeno 10 iscritti … comunica che l’asilo Sacro Cuore di Francenigo ha dato la disponibilità a svolgere il servizio … spiega che il dirigente scolastico motiva il suo diniego con il fatto che per la sezione Primavera mancava un piano formativo e che non c’era il tempo per stenderne uno viste tutte le incombenze causate anche dal Covid19
… il sindaco chiarisce anche che l’amministrazione comunale ha tutta l’intenzione di ripristinare la sezione Primavera ad Albina e appena le scuole saranno riaperte chiederà al dirigente scolastico il piano formativo in modo da essere pronti per il 2021/2022 …
prende la parola Lazzaro …. si dice esterrefatto del potere di questo dirigente scolastico anche perché non gestiva lui direttamente questo servizio ma bensì il comune …si dice preoccupato x future decisioni personali e non oggettive di questo dirigente … e che la mancanza della sezione Primavera potrebbe indebolire l’asilo pubblico di Albina, dove ci sono attualmente 32 iscritti … « … e si sa che se si va sotto i 30 c’è il rischio di chiudere  … » … ribadisce che il suo gruppo è particolarmente preoccupato per il futuro.  in quanto, con la mancanza della sezione Primavera, potrebbe innescarsi un effetto a catena …
… interviene il sindaco … chiarisce che anche l’Ufficio Scolastico Regionale si è meravigliato del fatto che fosse aperta una sezione Primavera con meno di 10 iscritti, essendo questo per loro il numero minimo … espone una ulteriore preoccupazione e cioè quella, che se non ci fossero nel futuro abbastanza ragazzi che frequentano le scuole del comune si rischierebbe di perdere anche la reggenza della scuola … spera che il dirigente, che ha in mente di fare un unico plesso scolastico, capisca la situazione del comune e soprattutto che non ci sono fondi per attuare un progetto del genere … conclude con …« … per fortuna c’è l’asilo di Francenigo … » …

 4. Interrogazione presentata dai consiglieri Lazzaro e Carrer il 31.07.2020 al prot. 5216 avente ad oggetto “Sicurezza stradale nel centro abitato di Francenigo”
legge l’interrogazione il consigliere Lazzaro … l’interrogazione mettendo in evidenza la mancanza sicurezza stradale nei centri abitati e soprattutto in quello di Francenigo a causa del traffico pesante e dei recenti incidenti che hanno coinvolto dei pedoni chiede … se l’amministrazione ha intenzione di mettere in sicurezza i centri abitati e soprattutto quello di Francenigo? …. quali siano gli interventi previsti? …. come mai è stato disattivato il semaforo a Francenigo? … e se è possibile ripristinare il dosso in via per Sacile

… il sindaco risponde … che se per messa in sicurezza dei centri abitati si intende portare fuori il traffico completando la circonvallazione, vede il completamento di questa una cosa improponibile per il bilancio comunale e difficile nell’immediato anche per l’Anas e Provincia … se invece s’intende migliorare la segnaletica mettere rallentatori e quant’altro … comunica che qualche giorno addietro ha eseguito un sopraluogo con il comandante della polizia municipale per definire dove collocare alcuni autovelox … chiarisce che il semaforo di Francenigo è soggetto a continue rotture di lampade a causa dei colpi ricevuti da mezzi pesanti … e che negli anni passati non è stata fatta una manutenzione adeguata … e che comunque verrà spostato più verso Gaiarine in una posizione migliore … questo lavoro che verrà fatto con l’ultimazione della segnaletica …  per quanto riguarda il dosso dell’attraversamento pedonale di via per Sacile chiarisce che non era autorizzato dalla Provincia dato che non autorizza dossi sulle strade provinciali per non rallentare i mezzi di soccorso … e che il dosso in questione comunque era giù stato messo in scurezza …
.. .riprende la parola il consigliere Lazzaro … evidenziando che era troppo pretendere di avere 15 milioni di euroattenti al traffico in tasca per completare la circonvallazione di Francenigo e che lui non si riferiva a questo ma ad un potenziamento della segnaletica e al rimettere in funzione il semaforo, adesso avvolto in sacchi neri e che in ogni caso il semaforo anche se lampeggiante faceva rallentare la velocità in un punto critico anche per l’attraversamento di bambini … continua ribadendo che questo semaforo deve essere sostituito e se si vuole anche spostato … che Francenigo soffre di un traffico pesante di transito che gli altri centri abitati del comune non hanno e che quindi bisogna fare assolutamente qualcosa …
… il sindaco si prende l’impegno di risolvere il problema del semaforo entro settembre e  per fine hanno anche di dar luogo all’installazione degli autovelox, uno anche nel tratto di via dei  Fracassi e non per far cassa

5. Mozione n. 1/2020 del gruppo consigliare “Insieme con Federica” avente ad oggetto “Interventi dell’amministrazione comunale di Gaiarine a favore degli artigiani e delle piccole e medie imprese nel proprio territorio a seguito del blocco delle attività produttive imposto dall’emergenza sanitaria da corona-virus Covid-19;
.
.. legge la mozione il consigliere De Martin … nelle premesse si fa un quadro della crisi provocata dal COVID19 e come questa abbia avuto pesanti ricadute sia a livello nazionale che locale sulle attività economiche ed in particolare sull’artigianato e piccola e media impresa … vengono richiamate anche le azioni del governo (DCPM) e quelle della regione Veneto a favore delle imprese … viene ricordato che anche i comuni possono mettere in campo iniziative per aiutare i piccoli imprenditori e a tal proposito si fa riferimento al documento della CNA ( che puoi leggere o scaricare da qui), allegato alla mozione contenente 11 proposte concrete che vanno incontro a queste attività … si fa inoltre presente come il comune di Gaiarine abbia sostenuto con iniziative proprie o con gli apporti economici dello stato i cittadini, le famiglie e i commercianti tralasciando però di intervenire in favore delle attività produttive locali … si ricorda che l’avanzo di amministrazione che è di 176.000 euro circa e che 78.000 euro circa di questi sono disponibili e spendibili … si ritiene che i cittadini del comune sarebbe contenti se questi 78.00 venissero distribuiti per aiutare alle attività economiche del comune
… la mozione, chiede di far proprie alcune delle proposte contenute nel documento del CNA per andare incontro alle attività produttive ed in particolare   … obbligo di pagare i fornitori del comune entra 30 giorni (proposta N.2) … aumentare il periodo entro cui versare gli acconti IMU (proposta N.1) … ridurre le aliquote IMU . (proposta N.3) … ridurre la tariffa rifiuti . (proposta N.4) … suddivisione degli appalti . (proposta N.5) … stimolare la rigenerazione urbana locale (proposta N.6) … potenziare le strutture poliambulatoriali   … rafforzare la copertura vacinale (proposta N.11) … inoltre la mozione chiede l’apertura di un nuovo capitolo a bilancio dove inserire i 78.000 da cui attingere per finanziare le attività produttive comunali che dimostrino la loro difficoltà economica …  finita la lettura De Martin fa presente che alcune cose contenute nella mozione sono già state messe in atto dl governo o dal comune …
il sindaco … legge la mail che aveva inviato in risposta quando la mozione è stata …
« …informalmente presentata … » il 14 giugno …

Ci verrebbe da chiedere ai presentatori della mozione se è vero che è stata “informalmente presentata” come ha affermato il sindaco,  ma essendo  evidente che il sindaco dice il vero, non lo facciamo.
E allora chiediamo ai presentatori: cosa vuol dire “informalmente presentata”?
Vuol dire che io consigliere comunale invio una mozione al sindaco in modo informale, cioè sottobanco, non al protocollo. Per quale motivo? Per vedere le reazioni? Per dargli modo di valutarla? Per metterlo in guardia, così può prepararsi? Per farmi vedere bello e bravo?
Quel’è il motivo?
Poi se lui mi risponde, e quello che mi risponde mi va bene, la mozione non la presento più, se invece mi risponde picche allora la presento, oppure la presento in ogni caso.
Ma scusate è questo il modo di fare politica, di rendere pubbliche e trasparenti le proprie idee.
Siamo di nuovo alla “telefonata” di cui abbiamo parlato in precedenza, solo che in questo caso sono proprio i consiglieri di minoranza che non hanno capito il loro ruolo istituzionale.
Naturalmente nessuno vieta un dialogo tra maggioranza e opposizione, anzi  in qualche caso é anche auspicabile. Posso confrontarmi su qualsiasi argomento, ma nel momento in cui, io opposizione, stendo un documento, che assume valenza politica cercando di indirizzare l’amministrazione verso scelte ritenute da me giuste per risolvere dei problemi reali dei miei cittadini, quel documento lo presento ufficialmente in modo che diventi pubblico, al massimo glielo anticipo, 
però formalmente , ma non aspetto la “benedizione” di qualcuno. Questo se fossi una opposizione, altrimenti sono “qualcosa di diverso”.
Tra l’altro se fosse stata presentata ufficialmente il 14 giugno, sarebbe stata, gioco forza, inserita e discussa nel consiglio comunale del 25 giugno ed alcune delle iniziative ora già attuate allora forse non lo erano.
Non ci dilunghiamo oltre rimaniamo allibiti.

... ecco quindi la risposta del sindaco già data “informalmente” il 14 giugno o giù di li … … le attività nel comune sono 636, senza le partite iva, se venissero usati tutti i 78.000 euro andrebbero a ogni attività 122 euro ( ragionamento sbagliato perché probabilmente tante non chiederebbero il contributo, soprattutto se fossero fissati dei “paletti”) … si sta lavorando a un “fund gaiarinese(cosa significa? non è stato spiegato. forse è stato spiegato alla sola minoranza)… gli aiuti sono stati concentrati sulle persone   e si ritiene di tenere a disposizione i denari per le scuole e per i trasporti … è già stato concesso un mese in più per pagare l’IMU ed sono state mantenute basse l’aliquote … anche SAVNO, su proposta dei sindaci, ha tolto due mensilità dal pagamento della tariffa rifiuti per le attività … … « ci sembra nel nostro piccolo di aver dato un contributo… » … continua dicendo di condividere le difficoltà degli artigiani e delle piccole e medie imprese ma anche quelle dei dipendenti che ancora non hanno ricevuto gli ammortizzatori sociali … « … però siamo impotenti … » … dice che le proposte del CNA sono già nei loro impegni, e che gli piacerebbe far lavorare le imprese del comune … sulla riduzione delle tariffe dice che l’idea è bella ma poi calerebbero le entrate … un’idea era fare una “bacheca” di domanda e offerta per il lavoro ma questo va in contrasto con le agenzie interinali …
… riprende la parola De Martin dicendo che è convinto che l’amministrazione sta cercando di fare del suo meglio… mette al corrente che il comune di Orsago ha messo a disposizione per le attività produttive 30.000 euro … dice che saranno anche pochi i soldi che il comune di Gaiarine può dare ma che non tutti chiederanno e quindi creando un bando, come ha fatto San Fior, una graduatoria … si può fare…
… prende la parola il sindaco dicendo che con Orsago avevano analizzato la cosa ma poi si è deciso di soprassedere in attesa di vedere se il discorso dei “fund” …va in porto…
… riprende la parola De Martin dichiarando che per il suo gruppo il bilancio 2020 potrebbe anche chiudere in passivo se una una parte dei soldi fossero spesi per aiutare i cittadini di Gaiarine …
Si passa alla dichiarazione di voto…
… prende la parola l’assessore Gottardi dicendo che la mozione è condivisibile nel contenuto ma di difficile attuazione … ritiene che l’amministrazione abbia messo in campo tutto il possibile per aiutare i cittadini lo slittamento di un mese per il pagamento dell‘IMU e il suo non innalzamento … gli aiuti alle persone in difficoltà … anche la l’iniziativa del crowdfunding  ( è il fund di prima?, non si sa)  … « nuova ma efficace… » … continua evidenziando che è difficile per un comune piccolo come Gaiarine mettere in campo misure che aiutino nel profondo i cittadini avendo come faro un bilancio in ordine …  invece è lo stato anzi il governo che ha l’obbligo di gestire l’economia e deve difendere il tessuto produttivo e non gli enti localigoverno che sembra ancora … « … non conscio … » … della grave crisi economica … essendo la situazione attuale straordinaria devono essere straordinarie anche le azioni messe in campo dal governo … non servono bonus ma uno shock fiscale ed economico … se venisse data ai comuni più libertà di spesa anche il comune di Gaiarine potrebbe fare di più essendo “al centro del nostro cuore” … apprezzando i consigli e la collaborazione dichiara il voto di astensione della maggioranza

Si vota
Show of hands maggioranza astenuta
De Martin favorevole

 Carrer e Lazzaro astenuti

Questa è la sorte comune di tutti i machiavellici: fanno i loro disegni così sottili che si rompono per la loro stessa finezza.
(John Dryden)

Allora analizziamo la questione. La maggioranza ha fatto dei calcoli “furbi”. Non poteva votare contro una mozione a favore di artigiani e attività produttive per un problema di bacino elettorale e di consenso. Non poteva neppure votare a favore, perché alcuni impegni presenti nella mozione, non sarebbero stati in linea con le proprie volontà e cioè di tenersi un “tTESORETTOesoretto” per aiutare, nel caso, direttamente i singoli cittadini.
Difatti tra altri “scomodi” impegni la mozione ne prevede uno che obbliga l’amministrazione a
mettere almeno 78.000 euro dell’avanzo in nuovo capitolo destinato a sostenere artigiani e attività produttive. Impensabile.
Così il sindaco elencando tutte le cose buone fatte ha sostanzialmente detto, in maniera, gentile, ringraziando della collaborazione (e dell’invio informale della mozione, questo è sottinteso) grazie ma facciamo noi”.
La stessa cosa è stata detta dall’assessore Gottardi, con magnifica prosopopea, lustrandosi anche le “medaglie”, e ha, da grande stratega politico quale si ritiene di essere, gettato la solita croce addosso allo stato e al governo.
Ebbene da grande stratega qual’è non si è accorto e forse non è ancora “conscio” e forse anche lui ha bisogno di uno shock,  che la mozione è stata approvata.
Si. Si è stata approvata con il solo voto del Consigliere De Martin.

Perché?
Il perché lo si trova nei commi 1 e 2 dell’articolo 68 (Esito delle votazioni) del Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale.
Artico 68
Naturalmente nei giorni successivi al consiglio, pensavamo di trovare sui giornali articoli dai titoli cubitali “A Gaiarine passa la mozione delle minoranze: finalmente impegni concreti per gli artigiani e attività produttive messe in ginocchio dal Covid19” oppure “Gaiarine. La maggioranza capitola, le minoranze vincono: l’avanzo di amministrazione a favore di artigiani e attività produttive”

Ma non abbiamo visto né sentito nulla di tutto questo. Nessuno si è vantato del successo. Forse per modestia?
No, semplicemente perché, neppure la minoranza si è accorta dell’esito positivo della votazione e quindi di aver “vinto”.
E questo perché nessuno si è letto il regolamento.
Questo della lettura sta diventando un problema o no?
Siamo talmente pieni di noi stessi che siamo arrivati all’autosufficienza approssimata.
Poi, però, ci permettiamo continuamente di criticare l’inadeguatezza dei politici che stanno a Roma, come fa sempre più spesso il capogruppo di magioranza Gottardi.

Ora la giunta ha ottenuto quella “autonomia di spesa”,   tanto desiderata da Gottardi, autonomia non avuta dallo stato ma dal consiglio comunale.
Ora può finalmente aiutare gli artigiani e le attività produttive con almeno   78.000 euro.
E vissero tutti felici e contenti.

Quando si dice: “Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi”

6. Approvazione verbali seduta del 25 giugno 2020 (dal n. 26 al n. 30).

Si vota
all’unanimità

7. Approvazione dell’“atto d’intesa tra i sindaci del territorio per disciplinare l’avvento della tecnologia 5G”;

… il sindaco legge il documento (lo potete trovare e leggere qui)

Come accade sempre, questi documenti, patti o specchietti per le allodole che servono per far finta di fare qualcosa ma vogliono fare qualcos’altro, contengono tantissime belle parole, come “futuro sostenibile“, “tutela”, “salute”, “ambiente” oppure qualche frase, come questa, dove le “generazioni future” non possono non mancare
«Insieme adottano misure concrete a lungo termine che forniscano un contesto stabile dal punto di vista ambientale, sociale, sanitario ed economico per le generazioni presenti e per quelle future”

Per favore aiutateci. Noi non siamo autosufficienti. Abbiamo bisogno di aiuto.
Lo chiediamo con umiltà. Sindaco o Gottardi o De Martin o qualsiasi altro: per favore qualcuno ci spieghi il senso di questa frase. Ci spieghi quali sono le misure concrete a lungo termine. Per favore non fateci stare nell’ignoranza.

Scusateci. Forse l’abbiamo capito da soli. Non ne siamo sicuri. Forse vuol dire “fare il piano antenne”
Cosa fatta capo ha.

Nessun consigliere chiede la parola, nessun consigliere fa un intervento o chiede una delucidazione.

Si vota
all’unanimità

e così una minoranza dopo aver presentato sul 5G una mozione (mozioncina) e una interrogazioneInciuccio vota con la maggioranza. Come dobbiamo chiamare l’insieme di questi fatti  “inciucio” ? Ma no “collaborazione“.

P.S. A Mareno di Piave il gruppo “lega Salvini Premier”, che è all’opposizione, ha votato contro lo stesso documento proposto dal patto dei sindaci sul 5G e approvato a Gaiarine all’unanimità.
Che strana è la vita.

8. Variazione al bilancio di previsione 2020/2022 ai sensi dell’art. 175 del D.Lgs 267/2000;

… prende la parola l’assessore De Zan … che illustra nel dettaglio tutte le variazione avvenute nei capitoli di entrata ed uscita e i relativi importi … alla fine dell’esposizione ci sono una serie di domande …
Lazzaro chiede delucidazioni sulla spesa di 17.000 prevista per i cimiteri

finito il consiglio nei conciliaboli che si formano all’esterno della casa muResurrezione di Lazzaronicipale una persona ci dice … « … certo che Lazzaro ce l’ha proprio su con i cimiteri (vedi anche interrogazione discussa al punto 2, proprio sui cimiteri) … dall’altra parte con quel cognome …  Lazzaro… » … Consigliere Lazzaro ci scusi, ma la battuta è troppo bella per non essere riportata, contiamo su un suo sorriso oltre che su quello dei nostri lettori grazie
risponde la De Zan chiarendo che sono soldi stanziati per sistemare dei loculi che hanno subito danni nei cimiteri di Albina e Campomolino … si continua con domande di De Martin a cui risponde sempre l’assessore al bilancio … si arriva cosi ad una severa critica del De Martin alla non chiarissima, a suo dire, comunicazione sul trasporto scolastico, soprattutto per quanto riguarda la parte economica, mandata dall’amministrazione alle famiglie … dice che le famiglie non sanno quanto dovranno pagare …
,,, risponde in questo caso il segretario prendendosi la responsabilità di quanto scritto … chiarisce che la comunicazione non poteva esser più esplicita perché non si conosce ancora come si svolgerà, a causa del distanziamento sociale, il trasporto scolastico … non si sa quanti scolari potranno salire sugli autobus e quindi il costo … poi si avvia in un lunghissimo ( si proprio il segretario) intervento … sul vaccino … sulle cause ai comuni che stanno facendo le società di trasporto  … perchè la legge dice di non pagare i trasporti non effettuati … ma l’Anci consiglia di pagare il 40% … deregulation … e cosi continua per un po’ facendo anche delle affermazioni interessanti  … riferendosi all’imprese di trasporto … « …ora che c’è il danno parlano di centinaia di milioni … ma quando c’era da pagare le tasse … » … continua mettendo in luce la “differenza” tra redditi reali e redditi dichiarati (siamo in Italia) … poi parla della naufragata entrata che lo stato avrebbe potuto avere con la tassa sulle bottiglie di plastica (giustissima) stoppata perà dalla lobby dei produttori di plastica …
ci sono ancora domande di Lazzaro (non più sui cimiteri), con risposter della De Zan

... De Martin ritorna sul trasporto scolastico e sulla comunicazione alle famiglie… il sindaco a questo punto legge la comunicazione (che è chiarissima) …  De Martin ci mette ancora un po’ ma poi si cheta … ancora qualche domanda di Lazzaro e poi …
Si vota
maggioranza favorevole
De Martin, Carrer e Lazzaro astenuti

 

9. Servizio convenzionato di polizia locale tra i comuni di Cimadolmo, Vazzola e Gaiarine. approvazione convenzione fino al 31/12/2020 e atti regolamentari .

… prende la parola il sindaco … fa  presente che la convenzione che scadeva il 31 luglio con i comuni di Ormelle, Vazzola, Cimadolmo e San Polo non è stata rinnovata … pertanto è a chiedere l’approvazione di un nuova convenzione con i soli comuni di Vazzola e Cimadolmo … sperando che col tempo se ne aggiungano altri … elogia la collaborazione di questi mesi con gli altri comuni … « …i nostri vigili non tornerebbero indietro … » …

Lo pensiamo anche noi, ma i motivi che ci portano alla stessa conclusione forse sono diversi

… prende la parola il consigliere Lazzaro chiedendo come mai dopo 6 mesi tre comuni si sono tolti …
… risponde il sindaco … non hanno trovato un accordo sulla rendicontazione (tradotto significa che stanno baruffando per i schei) … ora nella nuova convenzione ogni comune rendiconta per se …
Lazzaro chiede come mai non ci sia nella convenzione, il nome del vicecomandante, mentre è indicato quello del Comandante …
… il sindaco … lo andranno ad eleggere …
… interviene il segretario dichiarando che è giusto che sia il comandante che si elegga il suo Vice … e per questo ha voluto modificare l’articolo del precedente regolamento in modo che possa essere nominato anche uno che non ha la laurea ma che abbia esperienza …
… il sindaco ricorda che i vigili quando fanno il servizio notturno sono armati ….
… prende la parola De Martin dicendo che come gruppo sono rimasti spiazzati per la rottura della precedente convenzione anche perché a suo tempo era stata presentata bene ( e perchè lui aveva votato a favore) … e anche perché sono favorevoli all’unione dei servizi dei comuni …. rimangono perplessi sull’armamento anche se capiscono che i vigili se fanno servizio notturno in qualche modo devono essere protetti … evidenzia come  il regolamento preveda giustamente che i vigili non possano essere armati quando svolgono servizi che coinvolgono bambini  …
… interviene il sindaco … dicendo … « …l’arma è anche una tutela anche per il cittadino… poi ne possiamo discutere » …
De Martin … « … argomento delicato …» …

Noi invece pensiamo che armare i vigili non serva proprio a una beata fava.
Che la pistola portata dai vigili sia un pericolo per il vigile e anche per il cittadino, perché trovandosi un vigile in una situazione di pericolo, e non essendo sufficientemente addestrato a risolvere con sangue freddo delle situazioni critiche, potrebbe reagire in modo da creare un pericolo per se e per cittadini che si trovassero coinvolti loro malgrado in quella vicenda.

Poi valutando con serietà l’esito di questi 6 mesi di servizio convenzionato, i vigili dovevamo “riportarli a casa”,  perché se prima di entrare nella convenzione un minimo di servizio di polizia urbana c’era, ora non c’è più nulla.
Solo per ricordare due cose: davanti alle scuole abbiamo i nonni vigili (quindi dei volontari), il servizio territoriale durante i lockdown é stato fatto dai carabinieri, che vanno ringraziati, i vigili non si sono pressochè visti.
Ora i vigili è come non ci fossero nel comune di gaiarine … questo è quello che vediamo, ma anche quello sentiamo dire dai cittadini..
Perché insistere? “Riportiamoli a casa” e che svolgano con passione, dedizione ed onore il loro dovere.

Si vota
maggioranza favorevole

Consiglio comunale terminato in circa due ore e mezza.

Ora con le dfuochid-artificioichiarazioni del sindaco incominciano i “fuochi d’artificio”, lo show, il clou, ma prima di lasciargli la parola e di permettergli di proiettare le slide che ha preparato (vi ricordate Renzi?), virtualmente vogliamo intervenire anche noi e proiettare anche noi una slide, questa:  UntitledVi chiederete cos’é.
È l’estratto di una pagina dal file dal Nome ” ALLEGATO_elenco_beneficiari” che potete trovare a questo link https://librari.beniculturali.it/export/sites/dgbid/it/documenti/2020-Maggio-Agosto/ALLEGATO_elenco_beneficiari.pdf
nel sito del Ministero dei Beni Culturali
Il file riporta l’elenco dei comuni e relative biblioteche beneficiari di contributi per l’acquisto libri in base al Decreto di approvazione dell’elenco dei beneficiari della misura prevista dal decreto del Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo n. 267 del 4 giugno 2020 di riparto del “fondo emergenze imprese e istituzioni culturali”, concernente “Contributo alle biblioteche per acquisto libri. Sostegno all’editoria libraria”.

Cliccando qui   potete trovare l’elenco dei beneficiari della provincia di Treviso che abbiamo estratto dall’elenco nazionale.
Il decreto di cui sopra prevedeva, per erogare il contributo, una semplice domanda da compilare sulla piattaforma del Ministero dei Beni Culturali.
Il contributo era assicurato a tutti i richiedenti, quindi senza graduatoria, suddividendo tutto il fondo stanziato, cioè fino al suo esaurimento, tra tutte le richieste con la sola differenziazione del patrimonio libraio detenuto.

I contributi, che sono stati del circa il 30% in più di quello inizialmente ipotizzato, sono risultati i seguenti:
– € 2143.26 per le biblioteche con patrimonio librario fino a 5000 volumi;
– € 5000.95 per le biblioteche con patrimonio librario tra 5001 e 20000 volumi;
– € 10001.90 per le biblioteche con patrimonio librario oltre 20000 volumi.

Come avete potuto vedere il nome del Comune di Gaiarine non compare nell’elenco, questo significa che la richiesta per la biblioteca  di Gaiarine non è stata fatta.

Non sappiamo quale sia l’attuale patrimonio della biblioteca del nostro comune  ma possiamo ipotizzare che si collochi almeno nella seconda fascia, quindi il comune di Gaiarine, ha perso l’opportunità di ricevere un contributo, per acquisto libri, di circa 5.000 euro, o addirittura di 10.000 euro se il patrimonio libraio lo collocasse in terza fascia. Codognè ne ha ricevuti 10.000.
libri_lettura-
Quanti libri potevano essere comprati con 5.000 euro o addir
ittura con 10.000?

Poteva essere un’occasione d’oro, incominciando da tanti libri, per ridare un soffio di vita a questa biblioteca.
E qui le chiacchiere stanno a zero.
E gli spot anche.
Esiste, naturalmente un responsabilità degli uffici, ma esiste soprattutto la responsabilità politica di questa amministrazione e dell’attuale Assessore alla Cultura che in un anno non hanno saputo dare una svolta alla gestione fallimentare della biblioteca.
Biblioteca, lo dobbiamo ricordare per onor di cronaca, ridotta ad un “catorcio”, da quindici anni di amministrazioni di centrodestra.

E ora cediamo la “luce ai fuochi d’artificio“.
Parte il sindaco
da agosto un operaio in più
fissato per settembre concorso per il Responsabile dell’Ufficio Tecnico;
auto della polizia municipale sistemata.

Assessore all’Urbanistica  Fantuz (finalmente la si sente)
Contributi regionali per due progetti di sistemazione sismica:
- cinema lux 357.000 euro;
– scuola primaria di Francenigo 515.000 euro.
Sarà da fare la progettazione esecutiva   e poi partire con i lavori

Sindaco
Calendario estivo
– grazie all’associazione La Corrente, alla Associazione Punto e Capo, e alle altre che hanno portato in piazza la gente;
-
altre serate in piazza, 15 e 16 agosto, organizzato da Festeggiamenti San Rocco.

Assessore Gottardi
Aggiornamento sulle scuole
Obbiettivi:
– didattica in presenza e non i distanza;
– tempo scolastico come l’anno scorso.

Obbiettivi raggiunti con le seguenti azioni:
-
senza necessità di nuove aule, tranne a Gaiarine dove un’aula è stata allargata;
– acquisto del materiale scolastico (mascherine, guanti, disinfettante, ecc.) con contributo di 28.000 euro (fondi europei);
– mense non verranno utilizzate in quanto gli alunni mangeranno in classe;
– senza variazione di orari rispetto all’anno precedente;

Consigliere Faccin
Progetto api
- un apiario vicino alle scuole medie con l’aiuto di 7/ 8 apicoltori per sensibilizzazione anche dei ragazzi
– semina piante mellifere (facelia)  in un terreno libero

Pitost  de gnent le meio pitost, ma è questo il “progetto api”?
Quale beneficio porta alle Api e al nostro territorio?.
Avremo quanti 4? o 8? o quanti alveari in più nel comune? Forse nessuno, dato che  probabilmente gli apicoltori, sposteranno alcuni di quelli che hanno gfaceliaià, complicandosi tra l’altro la gestione, perchè avranno un’arnia da controllare lontano dal loro apiario.
Bene che si semini della facelia, ma su quanto terreno, su 1 ettaro? su 10 ettari? o su 10 metri quadri? o su 100 metri quadri? o su 1. 000 metri quadri?
Abbiamo già scritto da dove bisognerebbe partire, dai pestici, ma questa amministrazione non può disturbari i….
Pitost  de gnent le meio pitost  ma è questo il “progetto api”?

Assessore Gava
Punti prelievo.
. sospesi fino a tutto il 2020
Centro Diurrno.
– chiuso , in preparazione piano da parte della cooperativa per la riapertura
– apertura prevista forse il 24 agosto
–  gli ospiti nel frattempo si sono dimezzati

Consigliere Faccin
Progetto Ridiamo il sorriso alla Pianura Padana.
– adesione a questo progetto Regionale di Veneto Agricoltura che mette a disposizione 70.000 piante, 2.000 piante per ogni comune, 8.000 per i capoluoghi di provincia che verranno se richieste distribuite ai cittadini..
Ogni cittadino può, registrandosi, chiedere fino ad un massimo di 10 piante, che gli verranno consegnate dal comune. La richiesta, via web, va fatta entro il 15 ottobre.

E’ lampante che è uno spot elettorale di Zaia.
Pitost  de gnent le meio pitost.

Sindaco.
Defibrillatore
- grazie alla famiglia Segat Cesarino per il defibrillatore regalato al Comune. Il defibrillatore
è collocato nella piazza del Municipio;
– grazie a Remo Marchetti che ha fatto la struttura di supporto.

Assessore De Zan
Progetto Innovation Lab

Il progetto dei comuni del Coneglianese è stato finanziato per 699.000 euro. Anche Gaiarine avrà la sua palestra digitale nella biblioteca di Villa Altan (finalmente il contenitore Villa Altan tornerà ad essere utile per  qualcosa, tra l’altro lo ha detto anche la De Zan)
Verranno consegnate 4 postazioni informatiche (Pc, stampanti, ecc).
Verranno sviluppate 21 “app”, una parte che riguarderanno aspetti relativi a tutto il Coneglianese (p.es. la mappa di tutti i defibrillatori, i punti di ritrovo in caso di calamità) ), ed una specifica per il comune di Gaiarine.
Potrebbe essere un percorso sui centri culturali del comune, con legati gli eventi dell’anno. Durata del Progetto due anni, vi potranno partecipare giovani dai 18 anni ai 30 anni.

Sindaco
Consegna di una targa al Presidente dell’UnionGaia come riconoscimento del traguardo prestigioso conseguito con la vittoria dei Campionati Giovanissimi Regionale

Fine dei “fuochi d’artificio” e  il buio fu …………………

buio essendo le 23.00 passate.

 

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Api e dintorni

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Si sa che le api trasportano il polline e fecondano la parte femminile del fiore.
Da questa fecondazione deriva la fruttificazione delle piante.
Questa loro attività, chiamata impollinazione, garantisce una parte, per non dire che è alla base, della produzione agricola.

Le api, quindi, vengono considerate indispensabili per l’impollinazione.
Ma anche per salvaguardia dell’ambiente. E anche per la verifica della sua salubrità.

Vi sono, però, anche altri insetti pronubi che danno vita all’impollinazione di colture da reddito e specie spontanee.
Fra questi grande importanza rivestono quelli chiamati “api selvatiche”.DSC_0195
In Italia presenti con più di 500 specie (es. bombi, osmie, megachili, xylocopa etc.).

A queste si aggiungono altre numerose specie di insetti appartenenti agli Ordini dei Lepidotteri (farfalle), Ditteri (sirfidi) e Coleotteri (coccinelle, maggiolini, scarabei, ecc.) e diverse specie di Imenotteri con famiglie vicine a quella delle api, come le vespe.

Effettuano l’impollinazione anche altri invertebrati diversi dagli insetti, come gli acari e i ragni.
Inoltre, gli zoologi stimano che almeno 1.000 specie del gruppo dei vertebrati svolgano questa “benefica attività
E si ritiene che il 9% di tutte le specie di uccelli e mammiferi sia un impollinatore.
Tra i mammiferi i pipistrelli sono i pronubi più attivi.
Tra gli uccelli impollinatori rientrano i colibrì.

Questi citati appartengono agli “impollinatori selvatici“, che assieme alle api “domestiche” fanno si che quasi il 90% delle specie di piante da fiore selvatiche della terra, insieme a oltre il 75% delle colture alimentari del mondo e al 35% delle terre agricole globali, dipendano, interamente o almeno in parte, dalla loro attività di impollinazione.

Tant’è che la produzione agricola mondiale direttamente associata all’impollinazione animale rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari.
Secondo il Terzo Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia (Comitato Capitale Naturale, 2019) la valutazione economica del servizio di impollinazione delle aree agricole italiane è pari a circa 2 miliardi di euro l’anno.

Ma le api stanno scomparendo e con esse molti degli impollinatori selvatici citati.
La situazione è a dir poco drammatica.

Attualmente, i tassi di estinzione delle api sono da 100 a 1.000 volte più alti del normale.

Quasi il 35% degli impollinatori invertebrati, in particolare api e farfalle, e circa il 17% degli impollinatori vertebrati, come i pipistrelli, affrontano un grave processo di estinzione a livello globale.

L’estinzione degli impollinatori è causata sostanzialmente dalle attività dell’uomo, soprattutto legate:
- alla distruzione, degradazione e frammentazione degli habitat dovuti al passaggio all’agricoltura intensiva, alla deforestazione;
-  all’inquinamento da agenti chimici dovuto all’uso massiccio di pesticidi e fertilizzanti, oltre che da altre forme di inquinamento;
- ai cambiamenti climatici.

Degrado e scomparsa di habitat che sono quindi le maggiori cause di perdita complessiva di biodiversità a livello mondiale e conseguentemente una delle minacce principali anche per le popolazioni di impollinatori

Ed ecco che tutti ne parlano. E’ di moda parlarne. Sia a livello globale che a livello locale.

Tutti dicono di voler far qualcosa.

A fronte delle tante parole pronunciate su questo drammatico problema e delle “buone” intenzioni   manifestate, che però non hanno prodotto significativi cambiamenti è emblematico l’audit pubblicato dalla Corte dei Conti Europea il mese scorso.

SR_Pollinators_IT-1Secondo questa relazione gli impollinatori selvatici non sono stati protetti dalle misure adottate dall’Europa, tant’è che le strategie attuate per aumentare entro il 2020 la biodiversità si sono dimostrate ampiamente inefficaci e la biodiversità ha continuato a diminuire.
La Corte ha sottolineato anche come le principali politiche dell’UE, tra cui la politica agricola comune, non contemplano vere e proprie azioni per la protezione degli impollinatori selvatici e come, anzi, le normative UE in materia di pesticidi rappresentino proprio una delle cause della perdita degli impollinatori selvatici

Segnala, anche, come le normative in materia di pesticidi non siano in grado di offrire misure adeguate per la protezione degli impollinatori selvatici e che pur prevedendo misure di protezione per le api mellifere, le valutazioni dei rischi si basano su criteri non in linea con le più recenti conoscenze scientifiche.
Sottolinea, altresì, come l’UE abbia consentito agli Stati membri di continuare ad utilizzare pesticidi ritenuti responsabili di ingenti perdite di api mellifere, concedendo ben 206 autorizzazioni di emergenza, tra il 2013 e il 2019, permettendo l’uso di tre neonicotinoidi (imidacloprid, tiametoxam e clothianidin), sebbene fossero soggetti a restrizioni sin dal 2013 e l’impiego all’area aperta fosse vietato dal 2018.

Al punto che oggi l’impollinazione risulta una delle attività più degradate negli ecosistemi europei.

La Corte conclude la sua relazione con tre raccomandazioni per la Commissione Europea che quindi dovrebbe:
- valutare l’opportunità di integrare, nelle azioni e nelle misure di follow-up relative alla strategia dell’UE sulla biodiversità fino al 2030, azioni volte a contrastare le minacce di cui l’iniziativa a favore degli impollinatori non tiene attualmente conto;
- integrare meglio azioni volte a proteggere gli impollinatori selvatici negli strumenti strategici dell’UE relativi alla conservazione della biodiversità e all’agricoltura;
- migliorare la protezione degli impollinatori selvatici nel processo di valutazione dei rischi legati ai pesticidi.

La conclusione è che tutti dicono di voler far qualcosa, compresa la UE, a parole però, perché di fatti concreti in difesa degli impollinatori finora se ne sono visti pochissimi, e non bastano iniziative spot che fanno solo immagine, la situazione è molto più grave e non si risolve con 4 o 8 alveari in più messi da qualche parte, come vorrebbe fare il comune di Gaiarine.

Bisogna arrivare al cuore del problema, mettere in discussione l’agricoltura intensiva, proibire l’uso dei pesticidi ed avviare la transizione verso l’agricoltura biologica.

A tal proposito ricordo che è in corso una campagna europea dal nome “ Salviamo Api e Agricoltori!” a cui si può aderire utilizzando questo link: https://www.savebeesandfarmers.eu/ita/

Purtroppo il modello attuale di sviluppo agricolo e anche quello industriale insieme al nostro stile di vita sembra continuare la sua corsa
Stoppato dal Covid19, ora cerca di ripartire il più fretta possibile e cerca di aumentare la sua velocità per recuperare “il tempo” perduto.
I buoni propositi fatti da più parti per ricercare una via alternativa al nostro modo di procedere per evitare di finire nel “barato”, sono improvvisamente venuti meno di fronte alla folle necessità di far ricrescere e riportare il PIL ai valori pre Covid19.
Non vorremmo che anche le raccomandazioni della Corte alla Commissione Europea finissero per diventare lettera morta, aldilà del tanto sbandierato Green New Deal.

 « ogni cosa sembra dire che verrà un giorno in cui, di progresso in progresso, l’uomo soccomberà annientato dagli eccessi di quella che egli chiama civiltà. Troppo indaffarato a fare Dio, non può sperare nella placida longevità degli animali, che si tratti di una falena affamata o di un virus microscopico».
Jean Henri Fabre (1823 – 1915) , uno dei padri della entomologia

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Convocazione Consiglio Comunale: Giovedì 6 Agosto 2020

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Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Giovedì 6 Agosto 2020 alle ore 20.00 in seduta ordinaria pubblica con presenza del pubblico regolato in base alla normativa vigente volta a garantire il distanziamento sociale, di prima convocazione per la trattazione del seguente ordine del giorno:

1. Interrogazione presentata dai consiglieri Capuzzo e De Martin il 22.06.2020 al prot. 4200 avente ad oggetto “chiarimenti per incontro avvenuto tra ULSS 2, Arpav e sindaci della nostra zona sul tema del 5G il 09.06.2020”;

2. Interrogazione presentata dai consiglieri Lazzaro e Carrer il 10.07.2020 al prot. 4720 in merito all’assegnazione di loculi cimiteriali;

 3. Mozione n. 1/2020 del gruppo consigliare “Insieme con Federica” avente ad oggetto “Interventi dell’amministrazione comunale di Gaiarine a favore degli artigiani e delle piccole e medie imprese nel proprio territorio a seguito del blocco delle attività produttive imposto dall’emergenza sanitaria da corona-virus Covid-19;

4. Approvazione verbali seduta del 25 giugno 2020 (dal n. 26 al n. 30);

5. Approvazione dell’“atto d’intesa tra i sindaci del territorio per disciplinare l’avvento della tecnologia 5G”;

6. Variazione al bilancio di previsione 2020/2022 ai sensi dell’art. 175 del D.Lgs 267/2000;

 7. Servizio convenzionato di polizia locale tra i comuni di Cimadolmo, Vazzola e Gaiarine. approvazione convenzione fino al 31/12/2020 e atti regolamentari .

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Consiglio comunale giovedì 25 Giugno 2020: La Cronaca

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Premessa.

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“Sul ponte sventola bandiera bianca ….”

 

 

No, no, non è questa la poesia giusta, ma quest’altra:depositphotos_147437653-stock-video-flag-of-the-european-union
“Sul pennone sventola bandiera europea ….”.

 

Il suo “inabissamento” era avvenuto con prese di posizione “ufficiali” sui giornali, con dichiarazioni “roboanti” ai quattro “venti”, perché tutti fossero a conoscenza dell’importanza di questo gesto eclatante, senza del quale sembrava che il mondo stesse per crollare.

Da qualche giorno improvvisamente, senza clamori (lo avevamo previsto), è ricomparsa.

Non si sa amoer&ventodi preciso in che ora, del giorno o della notte, abbia di nuovo potuto farsi accarezzare piacevolmente dall’amato vento, ma tant’è che il loro idillio é ripreso … e speriamo duri per sempre.

Rimane, però, senza risposta, l’eterna domanda: questa improvvisa “conversione” è voluta o é costretta?

Nel primo caso sarebbe un atto da apprezzare, perché solo gli stupidi non cambiano opinione.

Scomparso il “leon che magna il terron“, l’intera maggioranza compatta, 9 su 9, ha sfoggiato una nuova mise che ripropone il cuore dorato (sul quale avremo qualcosa da ridire) e lo stemma comunale, senz’altro più consona e pertinente della precedente “serenissima“; le minoranze più sobriamente indossano semplici e anonime mascherine chirurgiche.

Anche la De Zan si è allineata agli altri componenti della maggioranza.
Si vede, forse,  che la possibilità di ricevere per due volte di fila i complimenti per una azione intelligente l’avrebbe messa nei “guai” con i suoi.
Rimane, però, senza risposta l’eterna domanda: questo suo improvviso “riallineamento” è voluto o é costretto?

Tra un consiglio e l’altro, quale sembra essere una delle priorità della nostra amministrazione?
Decidere quale mascherina indossare nel prossimo.

D’altra parte la mascherina è diventata un “must have” per molti e evidentemente anche per i nostri amministratori, e questa è davvero una cosa di cui non andar fieri.

Se ci pensate, la mascherina rappresenta la “tragedia” sanitaria mondiale e naturalmente italiana che stiamo attraversando, rappresenta le attuali difficoltà sociali ed economiche di centinaia di migliaia di famiglie, molte anche del nostro comune, rappresenta il futuro drammatico del prossimo autunno, quando tutti i fili delle crisi delle varie attività economiche e delle famiglie si intrecceranno in una grande e unica crisi.

I dati Istat di oggi parlano chiaro: sono a rischio sopravvivenza: il 38,8% delle imprese italiane (pari al 28,8% dell’occupazione, circa 3,6 milioni di addetti), oltre sei alberghi e ristoranti su dieci rischiano la chiusura entro un anno a seguito dell’emergenza Coronavirus mettendo in pericolo oltre 800 mila posti di lavoro, a queste si aggiungono il 61,5% delle aziende dello sport, cultura e intrattenimento (con 3,4 miliardi di euro di valore aggiunto e circa 700 mila addetti).

 Ma davvero in questa situazione c’è qualcuno che pensa a farsi fare una mascherina “cult” su “misura”?
Ma per favorcartonie diventiamo “adulti”, smettiamola con queste rappresentazioni da “bambini”, indossiamo quella chirurgica da 50 centesimi, tutti uguali, anche in consiglio.

Mentre si è perso tempo per decidere quale mascherina “farsi fare” , la diretta streaming del consiglio non è ancora stata attivata, e non se ne capisce davvero il motivo.
Se almeno la sala consigliare fosse sempre piena, si potrebbe addurre come giustificazione che i cittadini preferiscono vederlo dal vivo il consiglio piuttosto che in “tv”, ma in questo erano presenti soli 5 o 6 “gatti“, perché gli “altri” giustamente stanno a casa. Covid19 insegna.
Se l’amministrazione non ci sente, ci chiediamo perché le minoranze non sollecitino con un atto pubblico e “forte” questa benedetta diretta streaming? Cosa impedisce loro di farlo? Boh, misteri della vita.

Entriamo in cronaca.
Si fa l’appello, presenti leggi qui.

1. Approvazione verbali seduta del 27 maggio 2020 (dal n. 14 al n. 25);
… viene proposta l’approvazione dei verbali in oggetto …  vengono puntualizzate alcune variazioni nel verbale 23 … il segretario interviene per una rettifica al verbale 14 nella quale parte seconda, all’art.3, sono state integrate alcune definizioni per quanto riguarda la parte formale …
… le minoranze, convenendo sul carattere formale delle integrazioni, accettano …

Si vota
all’unanimità

2. Ratifica delibera di giunta comunale n. 54 del 04.06.2020 avente ad oggetto “Apertura conto corrente dedicato per la raccolta fondi emergenza covid-19. variazione in via d’urgenza al bilancio di previsione 2020/2022 – art. 175, comma 4, del TUEL”

… data per illustrata si passa immantinente alla votazione …

Si vota
all’unanimità

3. Approvazione rendiconto della gestione 2019

… è il vicesindaco assessore De Zan a prendere la parola anticipando come il punto sia stato ampiamente visto in conferenza dei capigruppo … dopodiché procede con una panoramica di cifre e valori, residui, esercizi e competenze tra le quali si coglie il capitolo riguardante la pista ciclabile Gaiarine-Albina ..,
… e anche per la maggiore flessibilità per usufruire dell’avanzo di amministrazione per finanziare opere pubbliche (sia per maggiori oneri che per avanzo), l’evidenza di un avanzo più ridotto, mentre è in linea con gli anni precedenti il rapporto tra entrate e uscite.

… viene sottolineato come nel 2019 la voce relativa alle entrate risulti particolarmente corposa, grazie a consistenti oneri di urbanizzazione per gli ampliamenti di Alf Spa e Carrer Srl
… al contrario i residui tendono a diminuire … risalta la voce contributi per la quota relativa alla rotonda di Francenigo
… viene evidenziata una migliorata tempestività nei pagamenti …
… interviene il segretario per ricordare come le 3 programmate assunzioni saranno probabilmente impossibili a causa del cataclisma Covid19, il che evidenzia una problematica carenza del personale: 16 dipendenti rispetto ai 24 che rappresentano quota congrua di organico (e il segretario sottolinea come sia problema di molti altri enti) …
… il consigliere Lazzaro interviene per richiedere a beneficio del pubblico presente un riepilogo delle cifre più significative, per quanto già a conoscenza grazie al confronto in sede di conferenza di capigruppo …
… dopodiché informazioni sull’ex cinema che ahimè ha visto cedere parte della copertura… viene però chiarito che l’intervento previsto riguarda la messa in sicurezza dell’edificio mentre il restauro è ben altra cosa …
… c’è quindi un confronto sulla possibilità di utilizzare risorse proprio a questo scopo. … segue la dichiarazione di voto del consigliere De Martin che apre con un sentito ringraziamento verso la maggioranza per la disponibilità dimostrata nel cercare e trovare l’occasione d’incontro per la conferenza dei capigruppo, sottolineando con soddisfazione l’atteggiamento di collaborazione … anche per questo preannuncia voto di astensione per l’impegno e il cambio di passo dimostrato …

… attendendosi inoltre ulteriori difficoltà nel proseguo dell’anno sollecita un atteggiamento critico e propositivo verso i livelli istituzionali superiore come ANCI, Regione, Stato ….

… il sindaco risponde che ci stanno pensando, ponendo in cima agli obiettivi la scuola … cede poi la parola all’assessore Gottardi … che apre ringraziando a sua volta le minoranze per lo spirito collaborativo pur nelle diversità, che può solo giovare alla comunità intera…
colloquio immaginario:
(«grazie», «ma grazie a lei», «ma no,Grazie-16-800x670-700x586 sono io che la ringrazio», «ma non se ne parla nemmeno, il ringraziamento è tutto mio», «ma no, ma no, mi creda, voglio davvero manifestarle tutta la mia gratitudine», «ma davvero, dico sul serio, il ringraziamento mi è sincero e doveroso»)

poi lamenta la situazione di stallo che il governo centrale dimostra anche verso le regioni
forse ha visto un altro film
ci sarebbero da raccontare un bel po’ di cose sui “casini” fatti dalle regioni, da tutte le regioni,  durante l’emergenza Covid19, ma lasciamo perdere. 

Si vota
maggioranza favorevole
all’unanimità
De Martin, Carrer e Lazzaro astenuti

4. Approvazione regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria.

… apre l’assessore De Zan che concorda con le minoranze la lettura degli articoli più significativi che il sindaco svolge senza indugio …

… il consigliere Lazzaro interviene per chiarire e assimilare le definizioni di “rudere” e “inabitabile o inagibile”, e anche sul punto della variazione anagrafica o di residenza.

Si vota
maggioranza favorevole
De Martin favorevole
Carrer e Lazzaro astenuti

5. Ratifica delibera di giunta comunale n. 55 del 04.06.2020 avente ad oggetto “differimento termine di versamento dell’acconto IMU 2020”.

… sia il consigliere Lazzaro che De Martin trovano scarso il mese di rinvio … ritenendo che la dilazione poteva essere maggiore, anche se questo poteva poi ravvicinarsi alla data del saldo di fine anno …

… viene segnalato anche come non molti altri comuni abbiano effettivamente posticipato i termini di pagamento dell’acconto …

Si vota
maggioranza favorevole
De Martin contrario
Carrer e Lazzaro astenuti

Si chiude così il consiglio comunale e si apre una serie di comunicazioni alla cittadinanza.

  • Sulle situazione delle scuole illustra il sindaco gli incontri avuti con i comitati genitori nei quali sono stati condivise le linee guida per il prossimo anno scolastico; l’assessore Gottardi ricorda l’iniziativa di saluto per gli studenti che terminano un ciclo scolastico. Viene ricordato come non potrà avere seguito l’attività della sezione Primavera, pare soprattutto per una rigidità formale del dirigente scolastico.
    Se così fosse, sarebbe  davvero troppo e insopportabile che agli errori delle passate amministrazioni si sommino anche le “rigidità” formali di uno che è pagato dai cittadini.
  • La consigliera Pezzin illustra la partenza dei centri estivi nel comune (Grest a Francenigo, il Nido con Il regno di Wallie, la piscina Solerò, Centro Infanzia del Sacro Cuore, la fattoria didattica Richetòn a 4 zampe, e Fantasia dei colori.
  • L’assessore Gava parla dell’avvio a Francenigo del mercato a chilometri zero A due passi da qui, voluto per dare possibilità e sbocco commerciale ad aziende agricole del territorio.
    Sicuramente un buona iniziativa, avviata, si spera, ad ottenere l’apprezzamento dei   cittadini del comune e del circondario.
    Si nota però la mancanza di attività che propongono prodotti biologici, lacuna  che andrebbe colmata.
  • Il consigliere Faccin accenna alla volontà dell’amministrazione di avviare un progetto api, in collaborazione con apicoltori del comune.
    Finalmente qualcosa per l’ambiente.
    Finalmente quaDSC_0196lcosa per gli insetti pronubi.
    Finalmente.
    Chiediamo però.
    Da che parte si inizia  per fare davvero qualcosa di utile per loro e conseguentemente per noi?
    Si inizia con il ridurre  e regolamentare l’uso dei pesticidi in agricoltura.
    E come si fa a ridurre e regolamentare l’uso dei pesticidi in agricoltura?
    « Elementare Watson ».
    Approvando un regolamento di polizia rurale, che metta al centro la salute degli esseri viventi, quindi anche quella delle api e degli altri insetti; che incentivi le coltivazioni biologiche o biodinamiche, e infine
    facendo rispettare le regole in esso contenute.
    Poi, fatto questo, si potrebbero fare molte altre cose … e ce ne sarebbero  di cose da fare …..
  • Ancora l’assessore Gava accenna alla difficoltà di riaprire i punti prelievo osservando che le prescrizioni Covid19 rendono pressoché impraticabili sia Francenigo che Gaiarine. A fronte della richiesta di riapertura avanzata dall’USL sono stati inviati i dati tecnici delle due strutture. Nel frattempo la disponibilità di Meridiana supplisce (benché non ancora accreditato) al mancato servizio, considerando il centro di Roverbasso come ultima ratio.
    Ma Meridiana non è un centro medico privato?
    Si pubblicizza e si  incentiva, quindi,  la sanità privata?
    Non bastano i disastri che si sono verificati in Lombardia e anche in Veneto , come in altre regioSalute bene comuneni,  con il mantra della privatizzazione della sanità?
    La salute è un bene comune, e non può essere gestita da chi vuol fare “soldi”.
    Anche qui Covid19 insegna. 
  • Rispondendo indirettamente all’interrogazione presentata da Insieme con Federica sul presupposto incontro avente come oggetto il 5G, il sindaco conferma un primo incontro con tecnici e un secondo con rappresentanti dell’ULSS2 e dell’ARPAV. Il sindaco conferma la coesione dei sindaci riuniti nel valutare con attenzione e cautela ogni proposta che preveda l’ennesima antennizzazione del territorio senza garanzie di tutela sanitaria. La sensazione però, a detta del sindaco, è che ci sia una forte pressione che da Roma scende fino a livello locale per spingere ad ogni costo il 5G. Conferma inoltre la volontà di promuovere conoscenza e informazione alla cittadinanza con incontri sul tema.
    Non è mai successo, per quanto ne sappiamo, che a fronte di una interrogazione presentata ufficialmente a protocollo, si risponda senza averla inserita nell’ordine del giorno del consiglio..
    Un atto di “gentilezza” verso la minoranza che l’ha presentata?
    Verrà inserita e poi discussa nel prossimo consiglio comunale, vero?
    Così difatti dovrebbe accadere alla luce del regolamento di funzionamento del consiglio comunale.
    E intanto solo parole, ma nessuna ordinanza che vieti l’installazione di apparecchiature 5G nel nostro comune.
  • Viene infine reso noto come arriverà a breve un contributo di 670.000,00 € per l’efficientamento energetico della struttura scolastica di Calderano.
    Bene, molto bene. Bella notizia.
    Un ultimo accenno al proseguimento dei lavori per l’illuminazione pubblica in strada Bocca de Cal, via Livenza e via Paludi
    Sono stati “rivisti” questi progetti di illuminazione alla luce delle linee guida del PAESC appena approvato ?
    O questo PAESC serve solo per prendere contributi ?
    Non vorremmo che, alla fine,  della riduzione del consumo di energia, della CO2 e di una lotta seria, che si può fare anche in ambito locale, ai cambiamenti  climatici non “fregasse” niente a nessuno.


Tutti a casa ammorevolmente
colloquio immaginario:
(«grazie prima lei », «ma, no,  grazie prima lei», «ma no, si figuri prima lei», «non mi permetterei mai », «non se ne parla nemmeno, prima lei », «ma no, ma no, mi creda, voglio davvero manifestarle tutto il mio rispetto, prima lei », «ma scherza, il mio di rispetto verso la sua persona mi è sincero e doveroso, prima lei»)

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Convocazione Consiglio Comunale: Giovedì 25 Giugno 2020

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Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Giovedì 25 Giugno 2020 alle ore 20.00 in seduta ordinaria pubblica con presenza del pubblico regolato in base alla normativa vigente volta a garantire il distanziamento sociale, di prima convocazione per la trattazione del seguente ordine del giorno:

1. Approvazione verbali seduta del 27 maggio 2020 (dal n. 14 al n. 25);
2.
Ratifica delibera di giunta comunale n. 54 del 04.06.2020 avente ad oggetto “Apertura conto corrente dedicato per la raccolta fondi emergenza COVID-19. variazione in via d’urgenza al bilancio di previsione 2020/2022 – art. 175, comma 4, del TUEL”;
3.
Approvazione rendiconto della gestione 2019;
4.
Approvazione regolamento per l’applicazione dell’imposta municipale propria;
5. Ratifica delibera di giunta comunale n. 55 del 04.06.2020 avente ad oggetto “Differimento termine di versamento dell’acconto imu 2020”.

Si invitano i consiglieri ed il pubblico partecipante alla riunione del Consiglio a mettere in atto le misure volte a tutelare la salute e la sicurezza nel rispetto dei provvedimenti e delle disposizioni contenenti misure urgenti di contenimento del contagio da COVID-19.

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