Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche perché continua a piovere!

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Dopo alcuni mesi, era dall’ aprile scorso che non ci andavo, giovedì 26 settembre, quasi un mese fa, sono ritornato da spettatore in Consiglio Comunale.
Nuova amministrazione, vecchio Sindaco e “veci” anche alcuni consiglieri di maggioranza.
Opposizione per metà nuova (due su quattro), ma con a capo “nientepopodimenoche la vice sindaca della passata amministrazione.

Se si fa un minimo d’analisi politica, questo fatto dimostra, senza ombra di dubbio, che l’operato della passata amministrazione è stato bocciato “dall’interno”, da una parte della allora maggioranza.
In poche parole alcuni compagni di viaggio del sindaco Zanchetta non ne potevano più di come procedeva l’azione politica-amministrativa e si sono messi “in proprio”.

Va ricordato a chi, durante la campagna elettorale e magari ancora adesso, urlava e urla al tradimento, che la Gava, oggi vice sindaca, aveva “tradito” insieme alla Daniel, la sua compagine politica durante l’amministrazione Cappellotto andando all’opposizione.
Ma veniamo a noi.
Scrivo perché ho letto, su giornali

https://www.ilpiave.it/gaiarine-insolito-consiglio-comunale-di-domenica-scorsa.php?fbclid=IwY2xjawGF-illeHRuA2FlbQIxMQABHdiqNbpwG2boRx2Ce3ogz6ibd_BtD-h3oZo5D_pEWnKQ_gRcj6FamZ3G1A_aem_-cIfSUj0j2y_Y58zJ70ETg

https://www.ilpiave.it/gaiarine-la-replica-di-elisa-de-zan-allarticolo-apparso-ieri-1-ottobre.php?fbclid=IwY2xjawGF-wlleHRuA2FlbQIxMQABHUGyliFZKaGALlM-X6juBoCd1UFDLEHflaObmbhQniXCwU8hqilCx8X30Q_aem_attCHE_OG1cW3ypdisflDw

e su facebook

https://www.facebook.com/groups/1458492901030370/user/100009692867937/

commenti sul consiglio tenutosi domenica 29 settembre alle ore 8.30 a causa del ritiro di un punto all’ordine del giorno del consiglio che si è tenuto il giovedì precedente.
Al consiglio di domenica mattina non c’ero, ma da ciò che ho letto  si capisce che quello che è stato riportato non corrisponde alla verità o perlomeno la “frittata” è stata rigirata per attribuire delle colpe a chi non le ha: all’opposizione.
Ma prima di arrivare al punto ritirato e alle bagarre conseguenti, vorrei dire la mia su altri due punti che erano all’ordine del giorno: 

il regolamento per il funzionamento del mercato agricolo “a due passi da qui”
e
le Variazioni al Regolamento comunale per l’applicazione del canone della pubblicità.

Per come intendo io, da semplice cittadino, l’azione amministrativa, partecipativa e trasparente, anche questi due punti dovevano essere ritirati, e vi spiego perché.

Quello che istituiva il mercato settimanale nella piazza delle scuole elementari di Francenigo, come ha evidenziato giustamente l’opposizione, è una specie di regolamento preso da Internet (lo ha ammesso anche il sindaco), raffazzonato e portato all’approvazione del consiglio, quindi senza un confronto di merito con le associazioni di categoria interessate, vedi commercianti e ambulanti, e con altre che operano nel comune.

Si prende un testo da internet. Si fanno quattro modifiche. Si sta all’interno del palazzo. Ed eccoti il regolamento.
O così o pomì.
Scusa, ma farai una riunione per sentire il parere dei commercianti?
Almeno quelli di Francenigo.
Per le Variazioni al Regolamento sulla pubblicità, ecc. è ancora peggio.
Le modifiche sottoposte al consiglio, come si è appreso dalla discussione, sono quasi tutte pervenute da Abaco, la società che riscuote per il comune questa tassa, alcune per la verità anche per adeguare il regolamento comunale alle leggi nazionali, ma altre a suo esclusivo vantaggio.
In ogni caso si capisce che l’amministrazione ha preso il tutto quasi come “oro colato” facendo suo quello che le è stato proposto, anche qui senza confrontarsi con alcuno.

Chiedo: chi sono i più bistrattatati dalla tassa sulla pubblicità?Rispondo: i commercianti che la pagano, e che avrebbero qualcosa da dire sulle norme di questo regolamento, dato che si trovano a pagare multe senza neppure poter avere un contraddittorio con i verificatori che passano quasi di nascosto a controllare i cartelli esposti, le insegne, e altre cose amene.

Si potrebbe dire: mandati in giro per portar a casa schei.
Se si sbaglia è giusto pagare, ma se il negozio è aperto e tu, controllore, noti una discrepanza tra quanto denunciato e quanto esposto, entri fai presente la cosa e avvisi della possibile multa. O no?

Anche qui era doveroso mettersi intorno ad un tavolo con i commercianti e analizzare per intero il regolamento, ascoltando le loro difficoltà e rimostranze.
Non è stato fatto.

Il “commercio” nel comune non si salva con un supermercato a Gaiarine, spostandolo tra l’altro da Francenigo, ma aiutando in tutti i modi possibili gli esercizi di vicinato, anche togliendo loro qualche imposizione e agevolandoli dove possibile.

Sia sul Mercato a Francenigo sia su questo Regolamento l’opposizione aveva fatto presente alcune delle cose qui esplicitate, e quindi un’amministrazione, che si dica vicina ai cittadini, avrebbe semplicemente ritirato i due punti, e avrebbe indetto successivamente degli incontri con tutti gli interessati, per riportare poi in consiglio dei regolamenti in linea con le necessità e attese della nostra comunità.

Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche perché continua a piovere.
Anche nella passata amministrazione i regolamenti comunali non sono mai stati frutti maturati da un confronto e dibattito con la cittadinanza o con una parte di essa, ma sempre calati dall’alto.

Ma veniamo al punto in questione.
L’unico punto che non doveva essere ritirato, bastava avere un po’ di buon senso e una predisposizione al dialogo costruttivo.

E’ vero che la De Zan aveva chiesto il ritiro del punto perché parte della documentazione era arrivata la mattina del consiglio e non 24 ore prima. come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale.

Ed è altrettanto vero che il segretario si era assunto la responsabilità di aver azzardato la convocazione del consiglio, spinto dalla scadenza del 30 settembre e dalla necessità di incastrare in pochi giorni anche i consigli dei tanti (credo 6, così ho sentito, ma non so se è vero) altri comuni di cui è segretario, anche se al momento della convocazione, tre giorni prima, non era pervenuta la documentazione del Consolidato dagli enti preposti.

Sempre il segretario aveva chiarito quindi che la colpa del ritardo dell’invio di parte della documentazione ai consiglieri comunali non è da attribuirsi al comune di Gaiarine ma bensì al ritardo con cui il comune l’ha ricevuta.

Penso che se il sindaco e soprattutto l’assessore Segat avessero avuto un atteggiamento più ragionevole, una disponibilità al dialogo maggiore il tutto si sarebbe risolto e la De Zan avrebbe rinunciato alla richiesta di ritiro, anche se era nel giusto nel richiederla.
Ma è lapalissiano che il sindaco non può essere preso in castagna dalla sua ex vice sindaca, e che l’assessore Segat, assessore al bilancio, che si nota essere in difficoltà di fronte alle competenze della De Zan che può vantare 10 anni di esperienza amministrativa mentre lui è alle prime armi, cerca, tirando fuori anche vecchi verbali, di tenere il passo.

Per trovare un compromesso sarebbe bastato un po’ umiltà e magari discutere della cosa prima del consiglio comunale, convocando una conferenza dei Capogruppo.

Ma tant’è.
Così a nulla sono valsi gli ulteriori tentativi del segretario.
Dialogo interrotto e punto rinviato.

Ora sui social e sui giornali vengono tirati in ballo depositi di atti fatti a tempo debito e persino una malattia, tutte cose che né il sindaco né il segretario avevano evidenziato nel consiglio del 26 settembre.
A parte questo, si ha la sensazione, leggendo, di essere di fronte ad un bambino, che si vendica per la brutta figura fatta, e per ripicca dice : “non ti do più i miei giocattoli”

Traducendo: ” cari consiglieri non vi saranno più inviati i documenti preparatori dei consigli via mail ma dovete andare in comune a prenderveli in formato cartaceo”.
Oilà.

Nessuno pensa al costo della stampa dei documenti: carta, inchiostri vari, usura delle stampanti e tempo dei funzionari.
Quanto costa stampare una pagina? Il sindaco se l’è chiesto?

Forse no, ma tanto paga “pantalon”.

Ma davvero siamo a questo punto.
Si. Perché se nel primo mandato si assapora “l’ebbrezza” del potere, nel secondo il potere lo si “usa”, magari facendo stupidaggini e a volte solo per ripicca.

 Due considerazioni finali

  1. Ritirare uno o più punti all’ordine del giorno non è una tragedia, soprattutto se non ci sono scadenze improrogabili.
    Può essere necessario e anche sintomo di buona amministrazione se si riuscisse a prendere atto dei propri errori, o degli errori degli uffici o più semplicemente quando le indicazioni e i suggerimenti che possono scaturire da un confronto aiutano a ragionare su degli aspetti non presi in considerazione in precedenza.
  1. L’opposizione ha “obbligo” di controllare l’operato dell’amministrazione e far rispettare le regole cocenti.
    E’ un dovere dal quale non si può derogare.
    È un obbligo che permette alla democrazia di funzionare e in democrazia la forma, cioè il rispetto delle regole da parte di tutti ma soprattutto da parte di chi gestisce il potere in quel momento, cioè la maggioranza, diventa sostanza.

    Se non fosse così non sarebbe democrazia ma un altra cosa: una dittatura.
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Convocazione Consiglio Comunale: Giovedì 27 Giugno 2024

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ll Consiglio Comunale è convocato per il giorno di
Giovedì 27 Giugno 2024 alle ore 20.00
in seduta ordinaria pubblica di prima convocazione
nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:

1. Convalida degli eletti alla carica di Sindaco  e di Consigliere comunale;
2. Giuramento del Sindaco;
3. Comunicazione della composizione della Giunta comunale e dell’assessore incaricato a svolgere la funzione di Vicesindaco;
4. Elezione della Commissione elettorale comunale;
5. Nomina componenti della Commissione comunale per l’aggiornamento degli elenchi dei giudici popolari.

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Giunta allargata?

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Le prossime elezioni comunali, come è naturale che sia, fanno emergere notizie, fatti e voci sui candidati sindaci, sulla attuale e sulle amministrazione precedenti.
E’ un po’ un momento di sintesi di tutto quello, che non solo ha riguardato la vita passata, sia amministrativa che politica del nostro comune, ma che avrà, gioco forza, una ripercussione anche su quella futura

Essendo sempre, almeno da trent’anni un “cittadino attivo” – molti di voi mi conoscono – e conseguentemente interessato alla vita amministrativa e politica del mio comune, per quel senso di trasparenza e di onestà intellettuale, che penso essere un elemento fondante della convivenza civile, non posso esimermi da pubblicare questo post e di chiedere alla fine una risposta chiara e leale al sindaco uscente.

“Girano da giorni delle voci, naturalmente da verificare, e questo post serve proprio a questo, che se confermate e fossero vere mi lasciano a dir poco allibito.

Aldilà delle voci alcuni fatti sono chiari e ricostruibili.
Nel 2019 la Lista Diego Zanchetta Sindaco si è presentata con 12 candidati + il candidato sindaco.
Le persone elette sono state: Elisa De Zan, Serena Fantuz, Graziella Gava, Michele Gottardi, Valentina Pezzin, Giusto Faccin, Germano Scottà, Andrea Bubaco, oltre naturalmente al Sindaco.
Quelle non elette: Fabio Baggio, Andrea Campion, Roberto Luisotto, Giulia Miotti.
Gli assessori nominati dal sindaco, come da statuto comunale, sono stati quattro: Elisa De Zan, Serena Fantuza, Graziella Gava, Michele Gottardi.
Agli altri quattro consiglieri eletti sono state date delle deleghe per occuparsi di alcune materie.

La legge stabilisce, per il nostro comune, che la giunta debba essere composta dal sindaco e dai quattro assessori , e il suo compito è espressamente delineato sia dalla legge e naturalmente anche dal nostro statuto comunale:
(Dallo Statuto Comunale di Gaiarine)

“Art. 28
1. La Giunta comunale collabora con il sindaco nel governo del
comune ed opera attraverso  deliberazioni collegiali.
Collabora, altresì, con il sindaco nell’attuazione degli indirizzi
generali del consiglio comunale.
2. Riferisce annualmente al consiglio comunale sulla propria attività

con apposita relazione da presentarsi in sede di approvazione del
rendiconto.
3.
Svolge attività propositiva e di impulso nei confronti del consiglio
comunale.
4.
Compie, comunque, gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di
governo che non siano riservati dalla legge al consiglio e che non
ricadano nelle competenze del sindaco previste dalle leggi o dal
presente statuto. ….
…. omissis …
Art. 33
1. L’attività della giunta comunale è collegiale.
2.
La giunta comunale è convocata e presieduta dal sindaco, che fissa
gli oggetti all’ordine del giorno della seduta.
3. Il sindaco
dirige e coordina l’attività della giunta comunale che
delibera con l’intervento della maggioranza dei membri in carica e a
maggioranza assoluta dei voti.
4. Le sedute della giunta comunale non sono
pubbliche.

5.
Il segretario comunale partecipa alle riunioni della giunta comunale,
cura la redazione del verbale dell’adunanza, che deve essere
sottoscritto da chi presiede la seduta e dal segretario comunale
stesso. ”

Orbene, sia nel Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali sia nello statuto comunale non è prevista, durante le sedute di giunta, la presenza di altre persone, neppure dei consiglieri di maggioranza.
Si presume, ma praticamente la legge non ne fa menzione,  che i consiglieri possano essere invitati, in modo sporadico, per chiarimenti su argomenti particolari, come si presume possano essere invitati anche tecnici comunali o dei professionisti. per illustrare progetti, ecc.
Ma sicuramente mai per esprimere voti o pareri.

Si dice che alle giunte comunali il sindaco abbia sistematicamente permesso non solo la presenza dei quattro consiglieri di maggioranza, non componenti la giunta, ma anche la loro partecipazione alla decisioni giuntali, tramite voti e/o pareri.

Se così fosse, questa “giunta allargata”, la famosa “squadra” si potrebbe configurare come un surrettizio ampliamento dell’organo giuntale, non previsto da nessuna legge e quindi perseguibile (vedi https://dait.interno.gov.it/pareri/98474).

Come è previsto dalla statuto la giunta delibera a maggioranza dei suoi componenti, 5 nel nostro caso, ma se i componenti sono nove
(+ uno di cui parleremo in seguito) e tutti votano, o esprimono il loro parere, quanto vale il voto o il parere di un vero componente della giunta, cioè di un assessore o del sindaco?
Cioè di colui che ufficialmente è uno dei responsabili delle decisioni assunte e che ne risponde davanti alla legge, sia in termini “amministrativi” che “penali”?

In tutte le delibere di giunta, approvate e controfirmate dal sindaco, cioè gli atti ufficiali di governo del nostro comune, compaiono i nomi dei componenti della giunta che sono appunto il sindaco e i quattro assessori, e la loro presenza o assenza ,e, quindi, si può desumere che alle giunte non fossero presenti altri soggetti, tranne il segretario, che fa da “Notaio”.

I conti non tornano.
Qual’è la verità.
Sono infondate le voci o sono forse illegittime le delibere di giunta?.

Perché se la presenza degli altri quattro consiglieri fosse davvero confermata, saremmo di fronte a una violazione gravissima della legge con forse la possibilità che tutte le delibere di giunta di questi cinque anni possano non essere valide.

Ma sembrerebbe esserci di più.
Un fatto che se confermato avrebbe del paradossale.
La presenza costante in giunta di un’altra persona, uno dei quattro candidati non eletti.

Come sarebbe possibile che un non eletto, uno che è stato “bocciato” dai cittadini di Gaiarine nel 2019, quindi un cittadino qualsiasi fosse presente alle giunte comunali di questi cinque anni?

No, non può essere.
Da cittadino non posso credere che questo possa davvero essere avvenuto.

In giunta si possono trattare argomenti di particolare delicatezza, questioni personali, riguardanti cittadini che possono trovarsi in difficoltà psichica, economica e magari sottoposte/i a violenze famigliari, bisognose di aiuto e naturalmente di riservatezza, perché mai, allora, un non eletto dovrebbe essere venuto a conoscenza di queste delicatissime questioni personali?

A che titolo? Perché lui si e un altro no?

Se fosse tutto vero, la responsabilità del sindaco sarebbe davvero gravissima e innegabile, e corrisponderebbe ad una concezione dell’amministrazione pubblica come cosa propria, dove regole e rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini sono calpestati.”

Ritengo che  tutti i cittadini di Gaiarine meritino una risposta chiara dal sindaco uscente:

Queste voci sono vere o sono infondate?

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Consiglio Comunale Lunedì 29 Aprile 2024: Parliamone

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ultimoUltimo consiglio comunale di questa legislatura 2019-2024.
Presenti qui. In sala 7/8 persone.
La dimostrazione del solito “spasmodico interesse” dei cittadini di Gaiarine per le vicende del loro comune.
E ora che è iniziata  la nuova campagna elettorale, questi cittadini diventeranno di nuovo “sudditi” delle migliaia di parole: Facebook, Instagram, volantini, incontri pubblici che racconteranno loro mille “storie”, mille nuove promesse, mille bravure dell’amministrazione uscente, che non riusciranno a confutare, perché completamenti ignari di come sia stato davvero governato il comune.
Forse qualcuno parteciperà a qualche incontro pubblico, forse andrà a votare, e poi si rintanerà nel suo caldo angolino e altri cinque anni passeranno, senza nessuna partecipazione civica, tranne che per gli eventi, feste, inaugurazioni, ecc..

Ma come sono davvero passati questi cinque anni.

Per quasi cinquanta minuti  la consigliera Capuzzo ha cercato di farsi spiegare sia lo stato di quelle opere pubbliche, che essendo state sbandierate ai quattro venti, non sono ancora state realizzate o non sono finite o fatte male, o addirittura inutili, sia la situazione dei servizi persi o ridotti.
E mentre i sindaco si dichiara fiero di quanto fatto, anche se porta a sua scusante (ma allora se tutto è andato così bene perché trovare scuse?) prima il Covid, poi l’inflazione e il conseguente aumento dei costi delle opere pubbliche, sembra emergere invece un quadro imbarazzante.

La consigliera Capuzzo, pur non minimizzando le difficoltà dovute al Covid, all’inflazione, ecc., non demorde dall’obbiettivo di avere spiegazioni, che però arrivano raffazzonate e si perdono in mille vaghezze.
Si parte dalle piste ciclabili, quella da Gaiarine ad Albina, che era già finanziata con soldi vincolati dall’amministrazione Cappellotto. Pista non ancora terminata.
Progettata da “cani” (diciamo noi). “Finita” nei vigneti, chi sa mai perché.
Si passa per le rotonde, come quella a Francenigo, prevista ma non realizzata.

Sulle rotonde avremo qualcosa da dire: basta ROTONDE .
Nessuno mette in dubbio l’utilità delle rotatorio in certi contesti specifici.
Possono essere un buon sistema di regolazione del traffico e degli incroci pericolosi.
Però abbiamo inondato il Veneto con questi “cerchi magici”, e moltissimi realizzati anche dove non servono a nulla.
Solo per spendere soldi e privilegiare sempre il più forte, l’automobilista, a scapito del più debole come i ciclisti e i pedoni, che sono, ma spesso lo si dimentica, anche loro utenti della strada
Poi si fa il tratto di pista ciclabile a Calderano, per andare alle scuole medie, con due attraversamenti in prossimità delle due rotonde vicinissime tra di loro.
Un pericolo pubblico per i ragazzi che vanno a scuola in bicicletta, ma che diventa anche un disincentivo all’uso stesso della bicicletta.
Se nel Veneto i soldi spesi, milioni di euro, per le rotonde inutili fossero andati, per esempio, alla sanità, non ci troveremo nella situazione drammatica in cui ci troviamo oggi.
Cittadini che, viste le carenze della sanità pubblica, non si curano perché non hanno i soldi per rivolgersi al privato.
Ma una rotonda al giorno leva il medico di torno, e soprattutto porta il consenso dei quattro “padroni della strada”, che non amano per niente fermarsi ad un incrocio.
Poi si torna a Gaiarine, e tutti al “cinema”.
Ristrutturazione dal costo di circa 2.400.000 euro per una “stanzetta” da 99 posti.
E qui sta tutta l’incapacità e la mancanza di coraggio di questa amministrazione che si è orientata, così dicono, su una sala multifunzionale invece di progettare un teatro/auditorium da adibire a spettacoli teatrali, musicali e conferenze e che a questi sia esclusivamente dedicato.

Si rimane a Gaiarine, al campo sportivo.
Il sindacotribuna si è “inventato” una mega tribuna da 300 posti,quando gli spettatori usuali alle partite sono 60/80.
Sembra, che questa decisione sia addirittura contro la volontà della stessa Uniongaia che vorrebbe invece il rifacimento degli spogliatoi, che si trovano in un stato poco dignitoso.

La consigliera Capuzzo chiede quale sia la motivazione che spinge a spendere una cifra importante per un’opera non richiesta.
Il sindaco chiarisce che la tribuna era una richiesta di Uniongaia di alcuni anni fa, e che comunque gli spogliatoi verranno sistemati
.

Possiamo anche credere che, anni fa, qualche presidente megalomane abbia fatto una simile richiesta, ma se Uniongaia oggi dichiara che la priorità sono gli spogliatoi, perché intestardirsi su una tributa inutile?

Forse perché Cetto-La-Qualunque1bisogna lasciare un “segno”?
Se il “segno” si lascia con i propri soldi non c’è nessun problema, se invece si lascia con i soldi pubblici beh … allora ….

 

Finisce l’excursus sulle opere pubbliche, che come detto evidenzia un quadro sconfortante.

La consigliera Capuzzo passa a chiedere spiegazione sui servizi presenti nel comune:
Da atto all’amministrazione di aver risolto in parte il problema della presenza dei medici di base nel comune dopo il naufragare del centro polivalente di Roverbasso.
In effetti il problema è risolto solo parzialmente dato che molti cittadini sono costretti ad andare a Mansuè, o Fontanelle, o addirittura a Conegliano).
Quindi elenca i servizi persi in questi anni:
Guardia Medica, Punto Prelievi, la sezione Primavera, la direzione dell’Istituto Comprensivo spostata a Codognè,   le case sfitte e non assegnate dall’Ater per mancanza del
Vigili bando del Comune, la convenzione di Polizia Locale con alcuni comuni a noi vicini, tanto sublimata da questa amministrazione ma che ora sembra sull’orlo del naufragio.
Il sindaco ammette che i comuni aderenti alla convenzione di Polizia Locale sono passati da sei a tre, ma che secondo lui il risultato è positivo.
E’ cosa nota che noi questa convenzione l’abbiamo sempre criticata fin dalla sua iniziale stipula, un accrocchio forse per dar lustro a qualche vigile.
Cosa ci sia di positivo nell’essere rimasti pressoché senza la presenza dei vigili sul nostro territorio è davvero un mistero.
In questa lunga rassegna e confronto richiesto dalla consigliera Capuzzo molti sono stati, oltre al sindaco - Gottardi, Pizzin, Gava, Fantuz – gli appartenenti alla maggioranza che si sono affannati nella difesa l’operato dell’amministrazione.
Tutti a dire che si è fatto il massimo e che certe scelte erano di competenza di enti sovra comunali.
Non poteva essere altrimenti, anche perché fra poco si vota.

Si arriva all’ultima, ma non meno importante, richiesta della consigliera Capuzzo:
Un chiarimento sulle Spese Istituzionali che ammontano a 101.000 euro, una cifra davvero “sorprendente”
Per chiarire, queste Spese Istituzionali che ammontano a 101.000 euro, non sono altro che i compensi (indennità) dati alla giunta.
Nel comune di Gaiarine abbiamo una giunta di 5 persone Sindaco, Vicesindaco, e 3 Assessori che ci costano all’anno 101.000,00 euro (diconsi centounomila euro), ma vedremo in seguito chi “se li piglia”.

La De Zan, assessora al bilancio, spiega che le indennità sono aumentate per legge busta-paga-sindacogià nel 2022, e nel 2023 e anche 2024, quindi è evidente che il complessivo delle indennità è aumentato nel 2023 rispetto al 2022.

Riportiamo per chiarezza un succinto riassunto delle legge in questione: La Legge di Bilancio 2022 approvata in via definitiva dal Parlamento il 29 dicembre 2021, prevede, ai commi da 583 a 587, un incremento delle indennità di funzione dei Sindaci dei Comuni capoluogo sede di città metropolitana e dei Sindaci dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario in una misura percentuale, proporzionata alla popolazione, al trattamento economico complessivo dei Presidenti delle Regioni (attualmente pari a 13.800 euro lordi mensili).
Anche le indennità di funzione di Vicesindaci, Assessori e Presidenti dei Consigli comunali saranno adeguate alle indennità di funzione dei corrispondenti Sindaci con l’applicazione delle percentuali vigenti nel DM 119/2000.”

La consigliera Capuzzo chiede quali siano le indennità erogate.

La De Zan da le cifre per il sindaco, vicesindaco e assessori.
Si fa una breve somma.
Interviene la consigliera Capuzzo facendo presente che le indennità elencate assommano a circa 50.000 euro …ma … << Ne mancano 50.000 di euro …>>

imagesLa De Zan  … << …la differenza sono i rimborsi chiesti dall’azienda dove lavora il sindaco … la legge prevede che il sindaco, per svolgere la sua funzione, possa avvalersi di permessi per 48 ore mensili, erano state portate a 72 ore durante il Covid … questi permessi vengono pagati dal comune su presentazione della richiesta da parte dell’azienda, l’importo richiesto è in base al costo orario percepito dal dipendente>>

Problemino1:
Il sindaco si avvale di permessi per 48 ore mensili, se il costo annuo per questi permessi pagati dal comune è circa 50.000 euro come si è appreso in consiglio, qual’è il costo orario, chiamato X, che l’azienda addebita al comune?
Problemino2:
Se Tizio percepisce dalla sua azienda X euro all’ora e le ore mensili lavorate sono 160 (per convenzione), quale sarà l’importo Y che Tizio percepisce al mese?
Aldilà dei problemini che non sappiamo se sarete in grado di risolvere e/o di capirne il senso, la giunta ci costa 101.000 euro all’anno, di cui  a spanne circa 65.000/70.000 è il costo del sindaco.
Alla faccia
Questo è quello che si capisce dalle cifre esposte dalla De Zan e sulle quali non ci pare ci sia stata nessuna contestazione.

 

Qualche altra spiegazione, e poi si arriva al gran finale.

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Inizia Lazzaro con una dichiarazione molto lunga, che potremo definire il suo “epitafio politico”.
Lo dice chiaramente: è arrivata la conclusione della sua carriera politica che ha visto la sua presenza in questo consiglio comunale per ben venticinque anni, sia in maggioranza che in opposizione.
Ringrazia dipendenti, consiglieri, segretario, ecc.
Ricorda che il suo gruppo è stato presente a tutti i consigli comunali mantenendo sempre comportamenti adeguati.
Fa presente anche che i suoi sostenitori nella campagna elettorale di cinque anni fa si sono comportati sempre in modo corretto, ma che lui, invece, ha ricevuto dagli avversari politici attacchi personali.
Alla fine dichiara che è stato un onore per lui essere in consiglio comunale per così tanti anni.,

Aldilà della sua azione politica, per noi molte volte non condivisibile, ci preme qui esprimere tutta la nostra solidarietà per gli attacchi violenti e personali che ha  subito, du
rante la campagna elettorale di cinque anni fa, in particolare  da colui che oggi si fa chiamare “l’uomo della croce“.
Un conto è la critica politica anche aspra, perché non si condividono le decisioni e le visioni, altro è attaccare la persona e magari anche la famiglia.
Quindi a Lazzaro che non vedremo più in questo sala consigliare dalla parte del “potere” auguriamo tutte le fortune possibili.

Poi è la volta della Carrer, che ringrazia Lazzaro per tutto quello che le ha insegnato in questi cinque anni, poi la Capuzzo, anche lei in “uscita”, con i ringraziamenti ai dipendenti, al sindaco, ai consiglieri dicendosi fiduciosa che sia stato apprezzato il modo sobrio di stare in consiglio del suo gruppo, ecc., poi la De Zan, sicuramente in rientro, o come sindaca o come capogruppo di opposizione, che oltre ai ringraziamenti di rito, dice di essersi posta da un’altra parte (altra lista) per dare al comune una prospettiva di dieci/quindici anni, e poi il sindaco, che dichiara di aver subito “un colpo basso” per “l’abbandono” della De Zan e che naturalmente ringrazia, dipendenti, consiglieri, i volonatri, tutti insomma,  e che però  non fa nessuna autocritica, poi è la volta di Gottardi, il capogruppo di maggioranza, anche lui in uscita, che ringrazia anche i consiglieri di maggioranza e soprattutto quelli di minoranza per il loro comportamento mai sopra le righe.

Insomma un panegirico ben recitato da tutti, l’ultimo atto di questa legislatura.

Ma siamo già in campagna elettorale, e tutto diventa possibile, anche ritornare agli attacchi personali, come sta già accadendo, senza che nessuno si prenda la briga di tacitare sui social commenti inverecondi.

Tutto fa brodo, e un voto in più conta, a prescindere …

N.B.epitafio
Questa pseudo cronaca è anche il nostro di “epitafio”.
E’ la nostra ultima.

 

Ringraziamo i nostri numerosi lettori.
Crediamo abbiano apprezzato, in questi lunghi anni, questo servizio “politico” alle volte coriaceo, ma anche ironico e scanzonato, che abbiamo sempre cercato di mantenere all’interno della critica politica.

Non sappiamo se ci siamo riusciti, a voi l’ardua sentenza.
In ogni caso ci scusiamo se qualche volta, inconsciamente, abbiamo “sbordato”.

NB1.
Se volte sapere davvero cosa succederà nel vostro comune da ora in poi, non vi resta altro che andare ai consigli comunali.
E’ ora che alziate il “c..o” da quel maledetto divano.

Ciao a tutti.

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Consiglio Comunale Sabato 20 Aprile 2024: Parliamone

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Penultimo Consiglio.
Consiglio di sabato.
Consiglio urgente.
Consiglio da fare prima che si entri nell’impossibilità di deliberare a causa delle prossime elezioni.
Se il consiglio fosse stato convocato dopo il 23 Aprile, cioè entro i 45 giorni precedenti le elezioni, che si svolgeranno l’8 e 9 giugno, il consiglio comunale avrebbe potuto adottare solo gli atti urgenti e improrogabili, e non avrebbe potuto approvare “il Contratto di Fiume Alto Livenza”.

Contratto di Fiume che è iContratton una fase conclusiva e che dovrebbe andare alla firma di tutti i comuni partecipanti probabilmente entro maggio. Se il comune di Gaiarine non lo avesse approvato, si sarebbe dovuta rimandare l’approvazione a dopo l’insediamento della prossima amministrazione, e cioè tra 4/5 mesi, creando un grave danno anche agli altri comuni.

Presenti qui. In sala forse una decina di persone.
Come potete vedere ci sono due assenze di peso, la Vicesindaca De Zan, nonché assessora al bilancio, e il consigliere Scottà.
E’ soprattutto l’assenza della De Zan, essendo all’ordine del giorno due punti riguardanti il bilancio, che mette in luce le difficoltà di questa maggioranza, difficoltà rese pubbliche con l’ufficializzazione, avvenuta nei giorni scorsi, della candidatura a sindaca proprio della De Zan in contrapposizione all’attuale sindaco.

Che la tanto decantata “squadra” avesse qualche difficoltà a giocare le ultime “partite”, era sufficientemente chiaro da qualche mese.
Aldilà del “marketing” profuso a piene mani dal sindaco, questa squadra era diventata col passare del tempo una squadretta.

Si capiva che la palla se la passavano sempre tra di loro, tra quelli che si erano “lega”ti ad unoVignetta-n°-79-800x445-1810344833 schema di gioco personale, tagliando fuori da ogni azione quelli che volevano invece raf”forza”re il gioco corale.
E così anche questa amministrazione (sindaco Zanchetta), come quella precedente (sindaco Cappellotto) arriva alla fine perdendo pezzi, alla faccia degli accordi preelettorali e della compattezza tanto declamata dalla destra.

Il consiglio si apre che con elogio doveroso e apprezzato da parte del sindaco alla ex dipendente Mara Coan, andata in pensione, dopo 40 anni di servizio.
Viene ringraziata per il lavoro svolto in tutti questi anni e anche per la sua dichiarata disponibilità a svolgere, ancora e gratuitamente, parte delle sue mansioni a supporto del comune. Complimenti.

Si passa alle due variazioni di bilancio presentate dal sindaco, “schei” che entrano e “schei” che escono.
La fanno da padrone soprattutto le spese ed entrate per riparare i danni della grandinata di luglio del 2023: nomina perito di parte per contenzioso con le assicurazioni, spese per le riparazioni, entrate dalle assicurazioni per pagamento di parte del danno richiesto.
C’è qualche domanda da parte di ambedue le minoranze.

Si parla anche dell’Ater, case popolari, dove la gestione del comune non appare chiarissima e offuscata, così sembra ma sinceramente non Migrantisappiamo se sia vero, da una gestione che ha mantenuto degli appartamenti sfitti pur di non assegnarli a qualche “indesiderato”.
Si sa che gli indesiderati sono sempre “gli stessi”, quelli che vengono spesso da “lontano”

Ora si rifà il bando per le assegnazioni, e “speren ben”

Si passa alle modifiche del regolamento che  regola la pubblicità nel comune.
Le modifiche riguardano soprattutto l’ampliamento di alcune esenzioni, e alcune richieste fatte dalla società che gestisce la riscossione della pubblicità.
A parer di tutti queste modifiche, sembrano giuste e condivisibili, anche perché non andranno ad incidere sul bilancio comunale.

Si arriva al Contratto di Fiume dell’Alta LIvenza, un accordo che permetterà di adottare un sistema di regole, per i comuni rivieraschi, in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale, sostenibilità ambientale intervengono in modo prioritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione del bacino fluviale dell’Alto Livenza
Lo presenta il sindaco, faccendone l’excursus.

Loda l’iniziativa, che nasce nel 2021 e che vede come capofila il comune di Sacile e l’adesione di tutti i comuni friulani dell’Alto Livenza (Budoia, Polcenigo, Fontanafredda, Caneva, Sacile, Brugnera, Prata), più i comuni veneti di Gaiarine e Portobuffolé.
Assieme a loro una quarantina di associazioni del territorio, tra cui Amica Terra alla quale il sindaco riconosce , ringraziandola, l’impegno e la spinta data
Logo_AmicaTerraanche al comune di Gaiarine.
Ricorda come, in questo percorso, il nostro comune sia sempre stato presente, anche organizzando il workshop, tenutosi nella nostra sala consigliare il
10 ottobre 2022, nel  quale  Amica Terra aveva presentato il progetto di rinaturalizzazione della Smorta di San Giovanni.

Fa presente che il comune ha proposto insieme al comune di Brugnera la realizzazione della passerella sulla Livenza, che dovrebbe collegare Villa Varda con Albina.

Ricorda altresì gli incontri avuti anche in regione Veneto per sponsorizzare questa iniziativa.
Allo stato attuale la regione Friuli, il Veneto non ha per adesso stanziato fondi, ha finanziato con circa 7 milioni di euro una serie di progetti, inseriti nelle azioni ritenute prioritarie e scaturite dalle indicazione degli aderenti, tutti riguardanti, e non poteva essere altrimenti, i comuni friulani.
Finanziato anche, con 418 mila euro, il progetto presentato da Amica Terra riguardante la Smorta di San Giovanni di Livenza.DSC_0600_w.

Prende la parola il consigliare DeMartin. Ritiene il Contratto di Fiume, un progetto di grande valore che unisce ambiente, acque, suolo e sostenibilità, un progetto che andrebbe presentato ai cittadini.
Ringrazia l’associazione Amica Terra, ed in particolare Gilberto Carrer e Renzo Rizzon, per quanto hanno fatto nel presentare progetti e idee.
Ringrazia altresì un altro nostro concittadino, ora dirigente dell’Agenzia per l’Ambiente del Friuli, Enrico Bressan, per l’attività svolta a supporto di questa iniziativa.
Il consigliere Lazzaro fa sue le parole del consigliere De Martin.
Si vota: all’unanimità.
Consiglio finito, salvo le solite informazioni del sindaco.

Poi la consigliera Capuzzo replica a qualche indiscrezione di stampa che le attribuiva una posizione contraria alla ristrutturazione dell’ Ex Cinema, cosa che ribadisce essere non vera.
Neppure noi siamo contrari. L’abbiamo già scritto e motivato.
Una sala comunale era necessaria a Gaiarine.
Una sala che potesse essere un fiore all’occhiello del nostro comune, una sala che potesse ospitare “grandi eventi”.
Sembra, però, che il costo sia passato dai due milioni di euro di ieri ai duemilioni e quattrocentomila euro di oggi.
E va bene, sappiamo tutti che i costi sono lievitati in modo spropositato,  ma il sacrificio vale la candela se si è di fronte ad una “cosa eclatante”.
Ma quello che ci sembra assurdo – girano voci in questo senso e non sappiamo se siano vere dato che nessun cittadino ha potuto visionare il progetto – è che la sala non possa contenere più di 99 persone.

Questo vorrebbe dire che si spenderanno tra i 2 e 2,4 milioni di euro per avere una stanzetta” (che fa rima con “squadretta”).
Una montagna di soldi per essere punto e a capo, senza aver risolto il problema, senza una sala pubblica in grado di ospitare un evento di ambito non locale.

Questo sarebbe davvero imperdonabile.

 N.B. Lunedì 29 ultimo Consiglio Comunale di questa Amministrazione … sarà interessante.

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Consiglio Comunale Mercoledì 28 Febbraio 2024: Parliamone

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Consiglio breve.
Presenti qui
In sala 5/6 persone.

All’ordine del giorno, oltre all’approvazione dei verbali del consiglio precedente, tre punti che possono essere sintetizzati in due: la trasformazione di Piave Servizi, il Consorzio che gestisce l’acquedotto e la fognatura, da SPA a società “benefit” e la ristrutturazione dell’ex Cinema di Gaiarine.

Societa-BenefitCon il termine “società benefit” si intende uno stato giuridico previsto da una legge italiana del 2015, che richiede l’indicazione delle finalità di beneficio comune nell’oggetto sociale dello statuto della società stessa.

In altre parole si diventa società benefit quando si integra l’obiettivo primario del profitto aziendale con degli obbiettivi ambientali e sociali, assumendo quindi una vocazione aziendale orientata alla sostenibilità.
Sia il consigliere De Martin che la consigliera Capuzzo, pur se alla fine voteranno a favore, fanno presente che le modifiche statutarie, che definiscono in beneficio comune, sono alquanto generiche, e non indicano obbiettivi misurabili concretamente.
La consigliera Capuzzo spera che questa trasformazione non sia solamente da ascrivere ad una “moda”, ma che degli obbiettivi concreti, aldilà di quelli generici indicati, emergeranno nel tempo e che conseguentemente potranno produrre in futuro delle opportunità per il bene della comunità.

Aggiunge che si misurerà la serietà di questa trasformazione leggendo la “relazione di impatto” che Piave Servizi sarà obbligata a stendere in fase di predisposizione del bilancio annuale.
Va tutto bene.
Però. Visto che Piave Servizi gestisce il Settore Idrico, cioè l’acqua, un bene essenziale e fonimage-110damentale per la vita, che è di per se un bene sociale, e che opera gioco forza in un ambito ambientale che è da considerarsi “circolare” e quindi per sua natura legato alla sostenibilità, essere e non essere società “benefit” è quasi la stessa cosa, almeno che non si voglia proprio non essere da meno di qualcun altro, e speriamo non solo sulla carta.

Il primo gestore idrico del Veneto a diventare, novembre 2023, Società Benifit è stato Acquevenete (gestore del servizio idrico integrato per 108 Comuni delle province di Padova, Rovigo, Vicenza, Verona, Venezia), quindi possiamo immaginare che alla fine tutti i gestori idrici, e non solo, diventeranno “benefit” , a prescindere dalla sostenibiltà.
Azione di marketing?
Ma va bene così.
Per incmafaldacoda.jpg.e35a40a182e6778e783c64252b24dd8e-768x974iso: la parola sostenibilità è diventata come il prezzemolo, buona per ogni pietanza, la si sente nominare 1.000 volte al giorno, in ogni contesto, tutti sono sostenibili e dicono di esserlo, perfino le Olimpiadi Milano-Cortina, partite come Olimpiadi “sostenibili” saranno - vedrete se non sarà così –  alla fine sicuramente più che  sostenibili, a prescindere dagli immensi danni ambientali che stanno producendo e produrranno .

Azione di marketing.

In secondo argomento riguarda la ristrutturazione del ex-cinema di Gaiarine.
Si varia il Piano triennale delle opere  pubbliche e il bilancio di previsione per finanziare l’ultimo lotto con un mutuo di 550.000 euro.
L’assessore Fantuz evidenzia che l’opera è finanziata per gran parte con contributi, compresi quelli del 2018, 2019 e 2020 spettanti ai comuni di confine con le regioni autonome, e con il mutuo.

Il consigliere De Martin fa il riepilogo dei stanziamenti fin qui effettuati e giunge ad denarouna cifra di quasi 2.000.000 di euro (due milioni).

La consigliera Capuzzo interviene mettendo in evidenza che una cifra del genere poteva essere spesa per una scuola, ma non per una sala.
Il sindaco fa presente che non sarà solo una sala e che l’ipotesi iniziale prevedeva una spesa di circa un milione di euro, ma a causa dell’inflazione, che ha fatto esplodere i costi, si è arrivati alla cifra attuale.

Interviene Gottardi dicendo che un capoluogo comunale non può non avere una sala pubblica di prestigio
De Martin in qualche maniera prende atto, ma invita ad essere cauti nelle spese, a non fare fronzoli.

Il sindaco chiarisce che si poteva spendere di meno ma, per esempio, per l’acustica si sono scelti materiali fonoassorbenti e non semplice cartongesso.

Anche la consigliera Capuzzo in qualche modo prende atto, ma, portando l’esempio della pista ciclabile Gaiarine-Albina, che poteva, a suo parere, essere realizzata in modo diverso e non “all’interno di vigneti”, chiede se non ci sia qualche manchevolezza nella progettazione delle opere e mancanza di “cura” negli appalti.

Il sindaco ribadisce che la pista andava fatta e che quando verranno eseguiti i trattamenti fitosanitari nei vigneti, gli agricoltori dovranno esporre il cartello previsto dal regolamento di polizia rurale, e nel dire questo si rivolge al consigliere Faccin, responsabile dell’ambiente, per chiedere conferma, che però non arriva anche perchè Faccin non la  poteva dare.

Nasce una civile discussaltan+e+noi+ke+pens-1370879696ione tra i consiglieri di minoranza De Martin e Capuzzo e quelli di maggioranza Fantuz, Pezzin, e Gottardo sulla progettazione per la ristrutturazione di villa Elena, progetto ancora non finanziato e in attesa di contributo, che porta a dibattere sui plessi scolastici e sulla perdita a suo tempo dell’asilo nido a causa dell’Amministrazione Sonego.

Discussione che induce la consigliera Capuzzo ad affermare che vi è una mancanza di visione strategia su che comune si vuole e sui servizi relativi, mancanza di visione che viene da lontano, ma che appartiene anche a questa amministrazione. Ribadisce che se non si governa per il futuro e si fanno scelte sbagliate, poi si hanno dei pessimi risultati tipo la perdita dell’asilo nido e della  sezione Primavera ad Albina.

Interviene il consigliere Lazzaro sulla ristrutturazione del cinema, fa presente che sono trent’anni che si discute se recuperarlo oppure no, aggiunge che nel comune vi è una sola sala parrocchiale e dunque è giusto che il comune ne abbia una sua pubblica.
Continua con il dire, senza voler difendere la maggioranza, che forse nessuna amministrazione avrebbe iniziato l’opera se avesse saputo di dover spendere 2.000.000 di euro, ma che allo stato attuale l’opera, non può essere interrotta, e quindi va terminata, anche se dubita che potrà avere un grande utilizzo.

La consigliera Capuzzo condivide il fatto che a questo punto l’opera vada completata.
Il consiglio termina  praticamente qui, a parte le solite informazione del sindaco.

Due considerazioni.
La prima riguarda la pista ciclabile Gaiarine-Campomolino  in “mezzo ai vigneti”.
Il sindaco ha affermato che vi è l’obbligo, quando verranno effettuati i trattamenti con i pesticidi nei pressi della pista, di esporre il cartello previsto nel regolamento di polizia rurale.
Questo cartello, per chi non lo sapesse, dovrebbe servire e ad informare la popolazione sui prodotti utilizzati, su chi ha eseguito il trattamento e sulla durata del divieto di accesso, in modo che si possa, in caso di avvelenamento di qualcuno, risalire velocemente ai prodotti inalati e all’esecutore materiale del trattamento stesso, e anche mettere in guardia i passanti che quell’area è interdetta per un certo numero di ore, che vengono stabilite in base al pesticida utilizzato, normalmente 48 ore.
Per inciso il cartello previsto dal  Regolamento di Gaiarine non prevede l’indicazione dei  prodotti utiliCartellozzati. Vedi sotto.

Detto questo, invitiamo il sindaco a rileggersi quell’obbrobio  di Regolamento di Polizia Rurale che lui e la sua maggioranza hanno approvato il 28/12/2021, di leggerlo attentamente e di rileggersi anche le osservazioni presentate dall’Associazione Amica Terra.

Il comma 5 dell’art. 8 del Regolamento di Polizia Rurale approvato, prevede l’esposizione del cartello di cui sopra.
Questo articolo di cui riportiamo testualmente il titolo ” Art. 8 – Misure per la riduzione dell’uso o dei rischi derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”, come ogni umano in grado di leggere e di capire, si riferisce “alle aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili”.

Tutti voi penserete che una pista ciclabile è per sua natura un’area frequentata da “popolazione o da gruppi vulnerabili”. Penserete che sicuramente sono vulnerabili i bambini o ragazzi che con la loro bicicletta utilizzeranno la pista ciclabile per andare da Gaiarine alla Biblioteca_MG_3840 di Campomolino e viceversa, dato che potranno essere “irrorati” dai trattamenti che verranno eseguiti nei vigneti prospicienti la pista.
Vi direte: se non sono sensibili questi, chi?

E penserete che conseguentemente ci sarà l’obbligo di esposizione del cartello.
Ci dispiace contraddirvi, ma non è così.

Andiamo all’articolo 2 del Regolamento approvato.
Bene.

Il Paragrafo 1 avente come titolo Aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili” ad un certo punto contiene due commi che ci chiariscono le idee.
Li riportiamo testualmente:
” Si specifica non sono considerati aree frequentate dalla popolazione ne tanto meno siti sensibili le piste ciclabili insistenti in area agricola o extraurbana.

Laddove possibile si consiglia comunque di effettuare i trattamenti fitosanitari con atomizzatori a recupero”
Boom.
Quindi non vi è nessun obbligo di esporre il cartello in prossimitù delle piste ciclabili insistenti in area agricola, come invece è stato detto dal sindaco.
Ma c’è di più.
L’Associazione Amica TerLogo_AmicaTerrara aveva presentato in data 12 Aprile 2021, tramite PEC e entro i termini previsti, ben 45 osservazioni a quel/questo obbrobio di Regolamento di Polizia Rurale, facendo un grande e faticoso lavoro, suggerendo modifiche che avrebbero potuto migliorarlo.
Carta straccia.
Naturalmente l’Associazione non è mai stata contatta per discutere nel merito, né le osservazioni sono state prese in considerazioni.

Neppure l’osservazione 7, che testualmente riportiamo.
Inizio dell’osservazione:
OSSERVAZIONE N. 7
TITOLO II – DISPOSIZIONI PER L’UTILIZZO DI PRODOTTI FITOSANITARI
Art. 2 – Definizioni
Togliere i seguenti due commi:
Si specifica non sono considerati aree frequentate dalla popolazione ne tanto
meno siti sensibili le piste ciclabili insistenti in area agricola o extraurbana.
Laddove possibile si consiglia comunque di effettuare i trattamenti fitosanitari conatomizzatori a recupero.
Commento:
È chiaramente una contraddizione in termini: prima si dice che “le piste ciclabili insistenti in area agricola o extraurbana non sono da considerarsi aree frequentate dalla popolazione ne tanto meno siti sensibili”, però nel comma successivo si
consiglia nelle loro prossimità “i trattamenti fitosanitari con atomizzatori arecupero”.
Delle due l’una: o non sono luoghi sensibili e quindi non adotto nessuna precauzione o sono sensibili e adotto delle precauzioni.
Va notato che i due paragrafi in questione non sono presenti nel regolamento proposto dalla Regione Veneto”, e questo dimostra chiaramente che la loro
introduzione è avvenuta all’interno di questo gruppo di lavoro, che sui media si vanta di avere a cuore la salute dei cittadini, ma che sostanzialmente ha l’obbiettivo di liberare i soprattutto i viticoltori da possibili eventuali laccioli.
Basterebbero questi due paragrafi per capire e far luce sul vero obiettivo di questo regolamento, che non è quello di proteggere, che se ne dica, la salute dei cittadini, ma qualcun altro …
È sotto gli occhi di tutti l’incremento dell’attività fisica, tra l’altro consigliato dai medici proprio per avere una vita più sana, del camminare e del correre da parte di un sempre maggior numero di persone a tutte le ore del giorno, nelle nostre campagne, percorrendo le piste ciclopedonali “agresti”.
E questi poveri cittadini, che fanno questa attività fisica per migliorare la loro salute, potrebbero essere irrorati da pesticidi, dato che l’agricoltore non ha nessun obbligo di mantenere delle distanze da questi luoghi.
Fine dell’osservazione.

Osservazione-7I commi in questione naturalmente non sono stati tolti, quindi, e lo ripetiamo, non c’è assolutamente nessun obbligo di esposizione del cartello e neppure  di irrorare mantenendo una certa distanza dalla pista, perché le piste ciclabili non sono ritenute siti sensibili.
Come scritto nella osservazione perfino la Regione Veneto, il che é tutto dire, non ha previsto questa deroga per le piste ciclabili.
Siete d’accordo con noi che siamo di fronte ad una “assurdità”?
Assurdità
mossa  dalla paura di perdere consenso, fregandosene della salute dei cittadini, e da un evidente conflitto di interessi, dato che il responsabile dell’ambiente di questa amministrazone e promotore di questo obbrobio di regolamento è un rappresentante degli agricoltori e anche dei viticoltori.

La seconda considerazione riguarda la ristrutturazione del Cinema.
Nessuno sa, non essendoci mai stato un dibattito pubblico, un confronto con associazioni e società civile, come sarà ristrutturato il suo interno.
Il sindaco ha affermato che non sarà solo una sala, quindi si presume che sarà una sala che potrà svolgere più funzioni, anche se non sappiamo quali.

Orbene, avendo stanziato ormai un cifra considerevole, 2.000.000 di euro, non possiamo permetterci di avere una struttura che non sia super confortevole (acustica, sedute, servizi), super tecnologica (impianti video, suoni, luci, condizionamento).arquitectura-acustica-hildebrandt-653x463Dobbiamo riuscire ad avere un struttura all’avanguardia che dia piacere frequentare a prescindere dalle manifestazione che ospiterà e in questo senso ci conforta il fatto, come accennato dal sindaco, che si sia già prevista una insonorizzazione adeguata.
Quindi al contrario di quello che pensa il consigliere De Martin, ci permettiamo si suggerire, che se per raggiungere questo obbiettivo dovrà essere stanziata qualche altra decina di migliaia di euro, facciamolo.
Non rischiamo di buttare a mare 2.000.000 di euro per fare i “sparagnini” e avere una struttura non ospitale e non adeguata alle esigenze di oggi.
Facciamo in modo che le persone possano ritornare a frequentarla anche perché è accogliente, si sta comodi, si sente bene, si vede bene, ed è proprio un bel “stare”.

Alla prossima.

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Consiglio Comunale Giovedì 28 Dicembre 2023: Parliamone

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Siamo all’ultimo Consiglio Comunale del 2023 e anche all’ultimo bilancio di previsione – cioè come saranno spesi i soldi dei cittadini nel 2024- di questa amministrazione, dato che nel 2024 si andrà al voto.

Presenti e chiacchieroni qui.

Il consiglio si apre con un doveroso minuto di silenzio in onore di Vanessa Ballan, un’altra donna assassinata che entra nella tristissima e impressionante statistica del 2023: 118 donne uccise e di queste 96 in ambito familiare o affettivo.

Un’altra morte a poco più di un mese da quella di Giulia Cecchettin,

giulia-cecchettinche ha portato il Veneto ad una macabra ribalta nazionale. 

Sono ben otto le donne uccise nella nostra regione nell’anno appena trascorso e questo mette in evidenza come una delle regioni che si vanta di trainare il PIL nazionale abbia ancora molta strada da fare, invece, per sconfiggere il “patriarcato”, il maschilismo, e per conquistare una vera parità di genere.

D’altra parte, se si manifesta ostilità verso qualsiasi forma di diversità, se si riducono i diritti, e non si rende invece l’inclusione un obbiettivo di ogni azione politica, verrà meno il riconoscimento e l’apprezzamento delle differenze che permettono di rispettare e valorizzare ogni persona, e di superare i pregiudizi e le “vecchie culture” radicate nella società anche veneta, negando di fatto a tutti ed in particolare alle donne pari diritti ed opportunità.

In tutte le province del Veneto, dopo l’uccisione di Giulia, sono aumentate, in numero ragguardevole, le denunce delle donne.
Nella provincia di Padova c’è stato un aumento del 20%.
Ma anche la nostra di provincia, Treviso, sta facendo emergere,
codice rossofinalmente, quel sommerso che tenevamo sotto “al tappeto”: i codici rossi attivati sono passati da 35 nel periodo tra il 15 ottobre e il 15 novembre, a 50 tra il 15 novembre e il 15 dicembre.

Che dire . E’ evidente come molta strada sia ancora da fare e sicuramente, anche se i simboli hanno una loro forza intrinseca, non bastano due scarpe rosse, una sulle scale del municipio e una in sala consigliare (queste due abbiamo visto), per eliminare la violenza che volenti o nolenti è radicata ancora nelle nostre case, come non sono sufficienti le due serate informative sull’argomento tenutesi un mese fa nel comune e andate, purtroppo,  pressoché deserte (anche questo dovrebbe far riflettere).

E’ necessario un cambiamento sociale profondo che chiami in causa tutti: chi ci governa – tutte le istituzioni nazionali e locali -, tutti coloro che hanno compiti educativi a qualsiasi livello – siano essi interni od esterni all’ambito scolastico- e tutto il mondo del lavoro -operai, impiegati, dirigenti imprenditori-.

Ricordiamo che la “parità di genere” è il dei 17 obbiettivi contenuti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile“, redatta dall’ONU e sottoscritta da 193 Paesi (o Nazioni come si vorrebbe si dicesse oggi).

Agenda 2030Il raggiungimento di questi obbiettivi, che è determinante per salvare noi stessi e il nostro pianeta, è naturalmente compito anche delle amministrazioni locali.

Ma nel nostro comune e dalla nostra amministrazione non l’abbiamo mai sentita nominare, così come non abbiamo mai visto una tabella di comparazione che evidenzi in che modo i soldi stanziati (così arriviamo al bilancio di previsione) o spesi nel nostro comune, aiutino a ridurre il divario tra gli obbiettivi dell’Agenda 2030 e la vita reale.

Il obbiettivo, come detto, è la Parità di Genere ma il è “Sconfiggere la povertà” .

E qui si innesca la parte più interessante di questo consiglio.

Viene proposto dall’amministrazione il mantenimento per il 2024 delle stesse aliquote dell’addizionale Irpef e dell’Imu in vigore nel 2023.

Il consigliere De Martin, per l’addizionale Irpef, invita l’amministrazione comunale, visto anche   il depauperamento dei redditi dovuto all’inflazione, a dare un “segno” cercando di aiutare i più poveri e di “bussare” ai più ricchi.
Richiesta più che condivisibile, ma che formulata com
amici_al_bar_1_mede è stata formulata è sembrata più una chiacchierata tra “amici al bar” su cosa sia giusto fare e non fare, piuttosto che una proposta concreta in grado di costringere la maggioranza a “ragionare” o a “ripensare” e quindi ad esplicitare, tramite un voto, la sua visione “politica” nei confronti dei meno abbienti.
Doveva essere presentato un emendamento scritto che definisse in modo chiaro quali fossero secondo il De Martin le aliquote da rimodulare e/o chi eventualmente esentare dal pagamento, per rendere più equo e progressivo il prelievo nel senso da lui voluto.

Solo così si sarebbe obbligata la maggioranza a esprimersi e a mettere la propria “faccia” su una proposta che chiaramente andava incontro ai più poveri del comune.
Naturalme
15612 Dilemma Snte sappiamo tutti che i componenti di questa maggioranza essendo espressione di quei partiti politici che sono a favore della flat tax e che strizzano l’occhio agli evasori ritenendo le tasse “un pizzo di stato”, avrebbero comunque bocciato  l’emendamento ma almeno avrebbero dovuto palesare con una alzata di mano la loro insensibilità anche a concedere un minimo aiuto ai cittadini in sofferenza economica.
E invece, in queste quattro chiacchiere “tra amici al bar”, il sindaco se la cava dicendo semplicemente che la maggioranza aveva deciso così e buona notte suonatori.

Stessa storia per l’Imu. Qui il consigliere De Martin è un po’ più preciso e propone di abolire l’esenzione di 200 euro prevista per la prima casa se questa casa fosse accatastata come villa, e di aumentare di un minimo la tassazione sui capannoni.
Ma anche qui niente proposta scritta da sottoporre al voto, così tutto resta invariato e   passa la proposta della maggioranza.

Per il resto siamo nella piena consuetudine di tutti gli altri consigli in cui sia stato approvato il Bilancio di previsione.

L’assessora Fantuz fa l’elenco delle opere pubbliche, previste e alcune forse anche impossibili, del prossimo triennio, senza illustrare però le specifiche dei vari progetti, ma esponendo solo i relativi costi.
Le minoranze entrano in qualche piccolo dettaglio e allora ai pochi cittadini in sala rimane ben poco da capire.
Per esempio: quando si parla del “Restauro della casa del custode del Maglio” di Francenigo, per un importo di 650.000 euro, si intende un restauro della casa principale per farne una abitazione o per ampliare il museo e portarlo ad essere un museo etnografia-tag-cloudetnografico o un museo didattico che magari usi i nuovi mezzi digitali?
L’eventuale abitazione per il custode si può ricavare tranquillamente nell’annesso aderente alla casa o no?
Capire come intenda muoversi l’amministrazione non ci sembra cosa di poco conto.
Probabilmente quelli seduti dietro il tavolo semicircolare, leggi consiglieri, sanno già tutto, ma quei pochi che sono seduti davanti, leggi cittadini, avrebbero il diritto di capire qualcosa in più o no?

Stesso discorso vale per la consueta “sbrodolata” di cifre che l’assessora De Zan, ha dovuto leggere, su invito delle minoranze, che ad un certo punto si sono perfino stancate di ascoltarla chiedendole di interrompere la lettura.

Che senso ha presentare un bilancio di previsione in questo modo.
Ai cittadini e crediamo anche alle minoranze servirebbe conoscere le macro cifre: quanto si prevede di spendere in totale per il personale, quanto per i servizi, per l’illuminazione, per il gas, a quanto ammonta complessivamente la previsione di spesa per la gestione delle scuole, per la biblioteca, a che cifra ammonta la spesa prevista per ogni cittadino per sostenere i servizi a domanda individuale, quanto si prevede di introitare da tasse, e contributi, ecc.

15 o 20, facciamo pure 25, macro cifre, due/tre tabelle in croce che diano un sunto della previsione delle spese e delle entrate, magari rapportate con le previsioni dell’anno prima, tabelle che si possano però leggere sullo schermo, non come le slide proiettate dal sindaco illeggibili stando dalla parte del pubblico.
Non sarebbe meglio per tutti? Anche per le minoranze?

Bilancio approvato e si va velocemente alla fine del consiglio, anche perché il segretario se ne deve andare.

Fine. E come sempre si passa alle solite comunicazioni del sindaco.

Viene presentato, era presente in sala, il Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi, Vengono letti i nomi degli studenti consiglieri, degli assessori con le loro aree di competenza.

Consideriamo il Consiglio Comunale dei Rragazzi sicuramente una iniziativa pregevole, portata avanti dall’Istituto Comprensivo in collaborazione con l’Amministrazione comunale, che avvicina e sprona i ragazzi a diventare cittadinanza attiva, a porre attenzione non solo alle problematiche della scuola ma anche al contesto in cui vivono; però notiamo, stupiti, che tra le aree assegnate alle competenze dei ragazzi-assessori non vi è l’ambiente.

Logo-della-lista-“l’Ambiente-noi-aiutiamo,-dateci-una-mano”Non lo diciamo con senso polemico, perché sappiamo che la scuola oggi, oltre ad essere criticata molto spesso ingiustamente e a sproposito, é anche oberata da mille incombenze, ma come stimolo, perché è fuor di dubbio che la tutela degli ecosistemi e della biodiversità, la lotta all’inquinamento, la transizione ecologica e anche la resilienza necessaria per adattarsi ai cambiamenti climatici, sono tutti argomenti che, oltre noi, investono e investiranno le generazione future, quindi anche i nostri ragazzi, siano esse assessori o no.

Da adulti quali siamo e anche purtroppo da responsabili della situazione ambientale attuale, non possiamo non incentivarli a guardare al territorio, all’ambiente in cui vivono ed incoraggiarli a fare proposte e/o richieste che aiutino a salvaguardarlo, perché saranno loro, domani,  che dovranno trovare le strategie e prendere le decisioni giuste per assolvere all’arduo compito di salvare il martoriato pianeta che riceveranno in eredità.

Sarebbe meglio aiutarli.

Buon anno a tutti.

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