La Post-verità

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La Post-verità definizione da Wikipedia:
“Il termine post-verità, traduzione dell’inglese post-truth, indica quella condizione secondo cui, in una discussione relativa a un fatto o una notizia, la verità viene considerata una questione di secondaria importanza.
Nella post-verità la notizia viene percepita e accettata come vera dal pubblico sulla base di emozioni e sensazioni, senza alcuna analisi concreta della effettiva veridicità dei fatti raccontati: in una discussione caratterizzata da “post-verità”, i fatti oggettivi – chiaramente accertati – sono meno influenti nel formare l’opinione pubblica rispetto ad appelli ad emozioni e convinzioni personali”Fakenews7
Oramai anche il Consiglio Comunale di Gaiarine (18/02/2025), massimo organo istituzionale rappresentativo della collettività locale, è diventato un luogo in cui impera, non la verità, non i fatti, ma la post-verità.
Questo si è verificato durante la discussione del punto 3 all’ordine del giorno, riguardante il Progetto edilizio in deroga di Via San Liberale a Gaiarine.
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Il segretario comunale, dopo la fine di un battibecco tra l’assessore Segat e la capogruppo di minoranza De Zan, prende la parola per comunicare che in giornata è arrivata una mail riguardante il progetto in discussione.
Ripetutamente ricorda che gli atti del consiglio debbano ritenersi segreti fino a quando non vengano discussi.
Sottintendendo chiaramente, che i consiglieri, naturalmente quelli di minoranza, abbiano passato informazioni “segrete” all’autore della mail.
La minoranza viene colta di sorpresa, non reagisce, rimane in silenzio, non controbatte, non trova le argomentazione per contestare queste affermazioni.

Una sola voce si leva dal pubblico, la mia, invitando il segretario a leggere il contenuto di quella mail.
Lettura che naturalmente non avviene perché, nella formazione dell’opinione dei presenti, i fatti oggettivi devono, ad arte, essere meno influenti delle parole pronunciate, e quindi bisogna che rimanga in loro (i presenti) il senso di una manchevolezza operata dai consiglieri di minoranza.

Prima di esplicare i fatti vale la pena ricordare che il segretario comunale è pagato dall’intera comunità di Gaiarine, non solo da chi ha votato per la maggioranza, e che il suo compito è quello di essere super partes e non di parte.

Veniamo ai fatti.

  1. E’ vero che nella giornata del consiglio è una arrivata una mail al Sindaco, Capogruppo di minoranza e consiglieri.
    Questa la mail:” Il sottoscritto Giambattista Zaccariotto -professore di Progettazione Urbana e Architettura del paesaggio alla Scuola di Architettura e Design di Oslo (AHO) e Paola Vigano, professoressa di Teoria Urbana e Progettazione Urbana all’EPFL di Losanna e allo IUAV Venezia – coordinatori, pro bono, di uno studio urbanistico recente per il Comune di Gaiarine in collaborazione con l´Università IUAV di Venezia e promosso dal sindaco e amministrazione in carica – esprimono una forte preoccupazione in merito agli effetti che il progetto edilizio presentato dal sig. Cappellotto Mario per via San Liberale determinerà nel fragile contesto del centro antico di Gaiarine.
    Il progetto propone la demolizione di una serie di singoli edifici esistenti contigui, sostituiti da un grande edificio unitario e generico. Questo comporta la perdita di elementi specifici dell’edilizia minore veneta, che sono a fondamento della struttura e dell’immagine della via nel suo insieme, esito di un processo storico di lunga durata. L’intervento proposto stravolge l’assetto originario, rendendolo irriconoscibile e causando una grave alterazione del carattere di una delle sole tre vie che costituiscono il centro antico.
    Avallando la demolizione di una parte antica di via San Liberale e la sua sostituzione con un nuovo edificio generico, l’amministrazione non partecipa solo alla cancellazione materiale, ma anche a quella del valore storico e culturale, della memoria collettiva, di una parte del centro antico come bene comune.
    Per queste ragioni, Giambattista Zaccariotto e Paola Viganò sottoporranno il caso all’attenzione di importanti esponenti delle istituzioni venete.
    Distinti Saluti
    Giambattista Zaccariotto
    Associate Professor
    AHO Oslo School of Architecture and Design
    Institute of Urbanism and Landscape”
  1. Almeno dall’inizio di febbraio, ma non sappiamo se anche da prima (la “famigerata” mail è invece del 18 febbraio), sono stati esposti nell’agenzia immobiliare NORDEST di Gaiarine i prospetti relativi al permesso a costruire in deroga che potete vedere qui sotto. IMG-20250203-WA0000Molti cittadini di Gaiarine hanno quindi potuto “ammirare” per molti giorni questo progetto esposto nella vetrina della succitata agenzia immobiliare e naturalmente anche fotografarlo.
    Come d’altra parte ha fatto colui che scattata una foto l’ha inviata all’Arch. Zaccariotto, gaiarinese doc, anche se adesso vive e lavora all’estero.
    Sta scritto nella mail, ma è meglio ricordarlo, perché i fatti sono fatti e non chiacchiere, l’Arch. Zaccariotto ha coordinato, con
    l´Università IUAV di Venezia, uno studio gratuito del centro storico di Gaiarine, commissionato proprio dalla precedente amministrazione Zanchetta.
    Quindi i fatti dicono che sicuramente poche persone a Gaiarine   conoscono meglio di lui l’ambito del progetto in questione.
  1. Qualsiasi persona, anche la più sprovveduta, guardando i prospetti resi pubblici, perché presenti in una vetrina di una agenzia immobiliare, avrebbe capito che fine avrebbero fatto gli edifici presenti in via San Liberale se quel “obbrobio” di progetto fosse stato approvato.
    Se poi quella persona è un architetto e urbanista, non avrebbe sicuramente avuto bisogno di ulteriori informazioni per scrivere quello che ha scritto.
    Rileggetela la mail e vedrete che ho ragione.

Quindi quali siano le notizie segrete contenute nella mail nessuno lo sa.
Ma questo non è importante perché importante è far credere qualcosa che si vuole sia creduto.
Post-verità.

Ma non è che lo scopo ultimo e vero fosse quello di non far leggere alla minoranza la mail, contenente quella autorevole e definitiva bocciatura del progetto, e far si che il pubblico presente non ne venisse a conoscenza?
Se ne facciano una ragione: è sicuro che decine e decine di gaiarinesi quel progetto in cuor loro lo hanno già bocciato.
Capiscono la necessità di riqualificare quel pezzo di via San Liberale, ma sono altresì convinti che non sia con la costruzione di quel tipo di edificio che si migliorerà quella parte del centro storico, tra l’altro adiacente ad una villa veneta, di grande valore.

Vediamo qualche altro fatto e non chiacchiere.
Si, bisogna ammettere che è inusuale che arrivi da un cittadino una osservazione su un argomento poco prima che questo venga discusso in consiglio comunale.

Ma nel caso specifico l’Arch. Zaccariotto ha ritenuto, dopo interlocuzioni con il sindaco e il committente (queste le sue parole in un suo commento su facebook https://www.facebook.com/prosada1   relativo all’argomento “Ma la storia per averla conosciuta dall’interno, attraverso i fatti e le parole del sindaco e dell’ imprenditore, e’ tragica. “.),  che fosse necessario far sì che rimanesse agli atti del Comune una sua valutazione critica del progetto.
Si, è vero, questa osservazione è arrivata tardissimo e fuori tempo massimo.
Qualsiasi cittadino avrebbe potuto presentare osservazioni a questo progetto, nessuno però se ne accorto – solo un confinante -, tra novembre e dicembre 2024, come si evince dal sito del comune cliccando sul seguente link https://servizi.comune.gaiarine.tv.it/ServiziOnLine/AmministrazioneTrasparente/AmministrazioneTrasparente#Pianificazione_e_governo_del_territorio.
Per inciso viene da chiedersi: oltre alla pubblicazione all’albo pretorio quale ulteriore pubblicità è stata fatta per permettere ai cittadini di Gaiarine di venire a conoscenza del progetto ed eventualmente fare le loro osservazioni?

Ma passiamo oltre. Seguitemi nel ragionamento.
Se un qualsiasi cittadino, per fare delle osservazioni, poteva chiedere  la documentazione inerente il progetto in deroga e almeno uno l’ha fatto (un confinante), non avendo nessun vincolo di segretezza, di che notizie segrete passate dalle minoranza all’Arch. Zaccariotto parliamo?

Ma c’è di più.
E’ stata fatta una conferenza di Servizi?
Si. E’ stato detto in Consiglio Comunale.

Sono stati invitati i privati confinanti,ecc.?
Sicuramente si.
I privati confinanti hanno avuto la possibilità di accedere alla documentazione?

Per forza Si, se no come avrebbe potuto eventualmente difendere i loro interessi..
I privati confinanti hanno l’obbligo della segretezza?
NO.

Quindi quali siano le notizie segrete contenute nella mail nessuno lo sa.
Ma questo non è importante perché importante è far credere qualcosa che si vuole sia creduto.
Post-verità

Solo un ultima cosa.
E’ vero che l’osservazione dell’Arch. Zaccariotto, è arrivata fuori tempo massimo, ma è altrettanto vero che nel comune di Gaiarine, e ve lo dice uno che è stato in amministrazione nove anni, è prassi per le osservazioni arrivate in ritardo leggerle e valutarle. E’ capitato ancora che qualcuna (poche a dir la verità) siano state anche accettate.
Perché è così che lavora una Amministrazione corretta e trasparente e nel mio giudizio politico ritengo che questa non lo sia.

La verità, non la post-verità, è che, in questo caso, si è svilito completamente il ruolo del consiglio comunale.
Come sanno molti cittadini di Gaiarine e qui spero sia chiaramente spiegato, i prospetti del progetto in questione sono stati esposti nella vetrina dell’immobiliare NORDEST per vendere gli appartamenti almeno quindici giorni prima dell’approvazione in Consiglio Comunale.

Si è quindi esposto un progetto prima della sua approvazione.
CHIARO!!!!

Questo si, è un fatto inconfutabile e gravissimo, un fatto, a memoria, mai accaduto nel comune di Gaiarine.
In poche parole si è detto, alla moda del Marchese del Grillo: il progetto è questo e voi consiglieri non siete un c…o, dovete approvarlo così com’è e basta, senza battere ciglio.
E così è avvenuto.
Una amministrazione che si è mostrata succube di un privato nascondendosi dietro l’interesse pubblico.
Dal punto di vista politico penso che sia gravissimo sminuire fino a tal punto  la funzione del Consiglio Comunale,  mettendolo, nei fatti,  in balia di un qualsiasi “potere forte” e riducendo i consiglieri comunali a delle “belle” statuine.
Boh, forse questo è quello che vuole il Sindaco.
Ma è anche quello che vogliono i consiglieri?

Ai posteri l’ardua sentenza. 

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Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche perché continua a piovere!

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Dopo alcuni mesi, era dall’ aprile scorso che non ci andavo, giovedì 26 settembre, quasi un mese fa, sono ritornato da spettatore in Consiglio Comunale.
Nuova amministrazione, vecchio Sindaco e “veci” anche alcuni consiglieri di maggioranza.
Opposizione per metà nuova (due su quattro), ma con a capo “nientepopodimenoche la vice sindaca della passata amministrazione.

Se si fa un minimo d’analisi politica, questo fatto dimostra, senza ombra di dubbio, che l’operato della passata amministrazione è stato bocciato “dall’interno”, da una parte della allora maggioranza.
In poche parole alcuni compagni di viaggio del sindaco Zanchetta non ne potevano più di come procedeva l’azione politica-amministrativa e si sono messi “in proprio”.

Va ricordato a chi, durante la campagna elettorale e magari ancora adesso, urlava e urla al tradimento, che la Gava, oggi vice sindaca, aveva “tradito” insieme alla Daniel, la sua compagine politica durante l’amministrazione Cappellotto andando all’opposizione.
Ma veniamo a noi.
Scrivo perché ho letto, su giornali

https://www.ilpiave.it/gaiarine-insolito-consiglio-comunale-di-domenica-scorsa.php?fbclid=IwY2xjawGF-illeHRuA2FlbQIxMQABHdiqNbpwG2boRx2Ce3ogz6ibd_BtD-h3oZo5D_pEWnKQ_gRcj6FamZ3G1A_aem_-cIfSUj0j2y_Y58zJ70ETg

https://www.ilpiave.it/gaiarine-la-replica-di-elisa-de-zan-allarticolo-apparso-ieri-1-ottobre.php?fbclid=IwY2xjawGF-wlleHRuA2FlbQIxMQABHUGyliFZKaGALlM-X6juBoCd1UFDLEHflaObmbhQniXCwU8hqilCx8X30Q_aem_attCHE_OG1cW3ypdisflDw

e su facebook

https://www.facebook.com/groups/1458492901030370/user/100009692867937/

commenti sul consiglio tenutosi domenica 29 settembre alle ore 8.30 a causa del ritiro di un punto all’ordine del giorno del consiglio che si è tenuto il giovedì precedente.
Al consiglio di domenica mattina non c’ero, ma da ciò che ho letto  si capisce che quello che è stato riportato non corrisponde alla verità o perlomeno la “frittata” è stata rigirata per attribuire delle colpe a chi non le ha: all’opposizione.
Ma prima di arrivare al punto ritirato e alle bagarre conseguenti, vorrei dire la mia su altri due punti che erano all’ordine del giorno: 

il regolamento per il funzionamento del mercato agricolo “a due passi da qui”
e
le Variazioni al Regolamento comunale per l’applicazione del canone della pubblicità.

Per come intendo io, da semplice cittadino, l’azione amministrativa, partecipativa e trasparente, anche questi due punti dovevano essere ritirati, e vi spiego perché.

Quello che istituiva il mercato settimanale nella piazza delle scuole elementari di Francenigo, come ha evidenziato giustamente l’opposizione, è una specie di regolamento preso da Internet (lo ha ammesso anche il sindaco), raffazzonato e portato all’approvazione del consiglio, quindi senza un confronto di merito con le associazioni di categoria interessate, vedi commercianti e ambulanti, e con altre che operano nel comune.

Si prende un testo da internet. Si fanno quattro modifiche. Si sta all’interno del palazzo. Ed eccoti il regolamento.
O così o pomì.
Scusa, ma farai una riunione per sentire il parere dei commercianti?
Almeno quelli di Francenigo.
Per le Variazioni al Regolamento sulla pubblicità, ecc. è ancora peggio.
Le modifiche sottoposte al consiglio, come si è appreso dalla discussione, sono quasi tutte pervenute da Abaco, la società che riscuote per il comune questa tassa, alcune per la verità anche per adeguare il regolamento comunale alle leggi nazionali, ma altre a suo esclusivo vantaggio.
In ogni caso si capisce che l’amministrazione ha preso il tutto quasi come “oro colato” facendo suo quello che le è stato proposto, anche qui senza confrontarsi con alcuno.

Chiedo: chi sono i più bistrattatati dalla tassa sulla pubblicità?Rispondo: i commercianti che la pagano, e che avrebbero qualcosa da dire sulle norme di questo regolamento, dato che si trovano a pagare multe senza neppure poter avere un contraddittorio con i verificatori che passano quasi di nascosto a controllare i cartelli esposti, le insegne, e altre cose amene.

Si potrebbe dire: mandati in giro per portar a casa schei.
Se si sbaglia è giusto pagare, ma se il negozio è aperto e tu, controllore, noti una discrepanza tra quanto denunciato e quanto esposto, entri fai presente la cosa e avvisi della possibile multa. O no?

Anche qui era doveroso mettersi intorno ad un tavolo con i commercianti e analizzare per intero il regolamento, ascoltando le loro difficoltà e rimostranze.
Non è stato fatto.

Il “commercio” nel comune non si salva con un supermercato a Gaiarine, spostandolo tra l’altro da Francenigo, ma aiutando in tutti i modi possibili gli esercizi di vicinato, anche togliendo loro qualche imposizione e agevolandoli dove possibile.

Sia sul Mercato a Francenigo sia su questo Regolamento l’opposizione aveva fatto presente alcune delle cose qui esplicitate, e quindi un’amministrazione, che si dica vicina ai cittadini, avrebbe semplicemente ritirato i due punti, e avrebbe indetto successivamente degli incontri con tutti gli interessati, per riportare poi in consiglio dei regolamenti in linea con le necessità e attese della nostra comunità.

Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche perché continua a piovere.
Anche nella passata amministrazione i regolamenti comunali non sono mai stati frutti maturati da un confronto e dibattito con la cittadinanza o con una parte di essa, ma sempre calati dall’alto.

Ma veniamo al punto in questione.
L’unico punto che non doveva essere ritirato, bastava avere un po’ di buon senso e una predisposizione al dialogo costruttivo.

E’ vero che la De Zan aveva chiesto il ritiro del punto perché parte della documentazione era arrivata la mattina del consiglio e non 24 ore prima. come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale.

Ed è altrettanto vero che il segretario si era assunto la responsabilità di aver azzardato la convocazione del consiglio, spinto dalla scadenza del 30 settembre e dalla necessità di incastrare in pochi giorni anche i consigli dei tanti (credo 6, così ho sentito, ma non so se è vero) altri comuni di cui è segretario, anche se al momento della convocazione, tre giorni prima, non era pervenuta la documentazione del Consolidato dagli enti preposti.

Sempre il segretario aveva chiarito quindi che la colpa del ritardo dell’invio di parte della documentazione ai consiglieri comunali non è da attribuirsi al comune di Gaiarine ma bensì al ritardo con cui il comune l’ha ricevuta.

Penso che se il sindaco e soprattutto l’assessore Segat avessero avuto un atteggiamento più ragionevole, una disponibilità al dialogo maggiore il tutto si sarebbe risolto e la De Zan avrebbe rinunciato alla richiesta di ritiro, anche se era nel giusto nel richiederla.
Ma è lapalissiano che il sindaco non può essere preso in castagna dalla sua ex vice sindaca, e che l’assessore Segat, assessore al bilancio, che si nota essere in difficoltà di fronte alle competenze della De Zan che può vantare 10 anni di esperienza amministrativa mentre lui è alle prime armi, cerca, tirando fuori anche vecchi verbali, di tenere il passo.

Per trovare un compromesso sarebbe bastato un po’ umiltà e magari discutere della cosa prima del consiglio comunale, convocando una conferenza dei Capogruppo.

Ma tant’è.
Così a nulla sono valsi gli ulteriori tentativi del segretario.
Dialogo interrotto e punto rinviato.

Ora sui social e sui giornali vengono tirati in ballo depositi di atti fatti a tempo debito e persino una malattia, tutte cose che né il sindaco né il segretario avevano evidenziato nel consiglio del 26 settembre.
A parte questo, si ha la sensazione, leggendo, di essere di fronte ad un bambino, che si vendica per la brutta figura fatta, e per ripicca dice : “non ti do più i miei giocattoli”

Traducendo: ” cari consiglieri non vi saranno più inviati i documenti preparatori dei consigli via mail ma dovete andare in comune a prenderveli in formato cartaceo”.
Oilà.

Nessuno pensa al costo della stampa dei documenti: carta, inchiostri vari, usura delle stampanti e tempo dei funzionari.
Quanto costa stampare una pagina? Il sindaco se l’è chiesto?

Forse no, ma tanto paga “pantalon”.

Ma davvero siamo a questo punto.
Si. Perché se nel primo mandato si assapora “l’ebbrezza” del potere, nel secondo il potere lo si “usa”, magari facendo stupidaggini e a volte solo per ripicca.

 Due considerazioni finali

  1. Ritirare uno o più punti all’ordine del giorno non è una tragedia, soprattutto se non ci sono scadenze improrogabili.
    Può essere necessario e anche sintomo di buona amministrazione se si riuscisse a prendere atto dei propri errori, o degli errori degli uffici o più semplicemente quando le indicazioni e i suggerimenti che possono scaturire da un confronto aiutano a ragionare su degli aspetti non presi in considerazione in precedenza.
  1. L’opposizione ha “obbligo” di controllare l’operato dell’amministrazione e far rispettare le regole cocenti.
    E’ un dovere dal quale non si può derogare.
    È un obbligo che permette alla democrazia di funzionare e in democrazia la forma, cioè il rispetto delle regole da parte di tutti ma soprattutto da parte di chi gestisce il potere in quel momento, cioè la maggioranza, diventa sostanza.

    Se non fosse così non sarebbe democrazia ma un altra cosa: una dittatura.
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Convocazione Consiglio Comunale: Giovedì 27 Giugno 2024

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ll Consiglio Comunale è convocato per il giorno di
Giovedì 27 Giugno 2024 alle ore 20.00
in seduta ordinaria pubblica di prima convocazione
nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:

1. Convalida degli eletti alla carica di Sindaco  e di Consigliere comunale;
2. Giuramento del Sindaco;
3. Comunicazione della composizione della Giunta comunale e dell’assessore incaricato a svolgere la funzione di Vicesindaco;
4. Elezione della Commissione elettorale comunale;
5. Nomina componenti della Commissione comunale per l’aggiornamento degli elenchi dei giudici popolari.

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Giunta allargata?

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Le prossime elezioni comunali, come è naturale che sia, fanno emergere notizie, fatti e voci sui candidati sindaci, sulla attuale e sulle amministrazione precedenti.
E’ un po’ un momento di sintesi di tutto quello, che non solo ha riguardato la vita passata, sia amministrativa che politica del nostro comune, ma che avrà, gioco forza, una ripercussione anche su quella futura

Essendo sempre, almeno da trent’anni un “cittadino attivo” – molti di voi mi conoscono – e conseguentemente interessato alla vita amministrativa e politica del mio comune, per quel senso di trasparenza e di onestà intellettuale, che penso essere un elemento fondante della convivenza civile, non posso esimermi da pubblicare questo post e di chiedere alla fine una risposta chiara e leale al sindaco uscente.

“Girano da giorni delle voci, naturalmente da verificare, e questo post serve proprio a questo, che se confermate e fossero vere mi lasciano a dir poco allibito.

Aldilà delle voci alcuni fatti sono chiari e ricostruibili.
Nel 2019 la Lista Diego Zanchetta Sindaco si è presentata con 12 candidati + il candidato sindaco.
Le persone elette sono state: Elisa De Zan, Serena Fantuz, Graziella Gava, Michele Gottardi, Valentina Pezzin, Giusto Faccin, Germano Scottà, Andrea Bubaco, oltre naturalmente al Sindaco.
Quelle non elette: Fabio Baggio, Andrea Campion, Roberto Luisotto, Giulia Miotti.
Gli assessori nominati dal sindaco, come da statuto comunale, sono stati quattro: Elisa De Zan, Serena Fantuza, Graziella Gava, Michele Gottardi.
Agli altri quattro consiglieri eletti sono state date delle deleghe per occuparsi di alcune materie.

La legge stabilisce, per il nostro comune, che la giunta debba essere composta dal sindaco e dai quattro assessori , e il suo compito è espressamente delineato sia dalla legge e naturalmente anche dal nostro statuto comunale:
(Dallo Statuto Comunale di Gaiarine)

“Art. 28
1. La Giunta comunale collabora con il sindaco nel governo del
comune ed opera attraverso  deliberazioni collegiali.
Collabora, altresì, con il sindaco nell’attuazione degli indirizzi
generali del consiglio comunale.
2. Riferisce annualmente al consiglio comunale sulla propria attività

con apposita relazione da presentarsi in sede di approvazione del
rendiconto.
3.
Svolge attività propositiva e di impulso nei confronti del consiglio
comunale.
4.
Compie, comunque, gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di
governo che non siano riservati dalla legge al consiglio e che non
ricadano nelle competenze del sindaco previste dalle leggi o dal
presente statuto. ….
…. omissis …
Art. 33
1. L’attività della giunta comunale è collegiale.
2.
La giunta comunale è convocata e presieduta dal sindaco, che fissa
gli oggetti all’ordine del giorno della seduta.
3. Il sindaco
dirige e coordina l’attività della giunta comunale che
delibera con l’intervento della maggioranza dei membri in carica e a
maggioranza assoluta dei voti.
4. Le sedute della giunta comunale non sono
pubbliche.

5.
Il segretario comunale partecipa alle riunioni della giunta comunale,
cura la redazione del verbale dell’adunanza, che deve essere
sottoscritto da chi presiede la seduta e dal segretario comunale
stesso. ”

Orbene, sia nel Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali sia nello statuto comunale non è prevista, durante le sedute di giunta, la presenza di altre persone, neppure dei consiglieri di maggioranza.
Si presume, ma praticamente la legge non ne fa menzione,  che i consiglieri possano essere invitati, in modo sporadico, per chiarimenti su argomenti particolari, come si presume possano essere invitati anche tecnici comunali o dei professionisti. per illustrare progetti, ecc.
Ma sicuramente mai per esprimere voti o pareri.

Si dice che alle giunte comunali il sindaco abbia sistematicamente permesso non solo la presenza dei quattro consiglieri di maggioranza, non componenti la giunta, ma anche la loro partecipazione alla decisioni giuntali, tramite voti e/o pareri.

Se così fosse, questa “giunta allargata”, la famosa “squadra” si potrebbe configurare come un surrettizio ampliamento dell’organo giuntale, non previsto da nessuna legge e quindi perseguibile (vedi https://dait.interno.gov.it/pareri/98474).

Come è previsto dalla statuto la giunta delibera a maggioranza dei suoi componenti, 5 nel nostro caso, ma se i componenti sono nove
(+ uno di cui parleremo in seguito) e tutti votano, o esprimono il loro parere, quanto vale il voto o il parere di un vero componente della giunta, cioè di un assessore o del sindaco?
Cioè di colui che ufficialmente è uno dei responsabili delle decisioni assunte e che ne risponde davanti alla legge, sia in termini “amministrativi” che “penali”?

In tutte le delibere di giunta, approvate e controfirmate dal sindaco, cioè gli atti ufficiali di governo del nostro comune, compaiono i nomi dei componenti della giunta che sono appunto il sindaco e i quattro assessori, e la loro presenza o assenza ,e, quindi, si può desumere che alle giunte non fossero presenti altri soggetti, tranne il segretario, che fa da “Notaio”.

I conti non tornano.
Qual’è la verità.
Sono infondate le voci o sono forse illegittime le delibere di giunta?.

Perché se la presenza degli altri quattro consiglieri fosse davvero confermata, saremmo di fronte a una violazione gravissima della legge con forse la possibilità che tutte le delibere di giunta di questi cinque anni possano non essere valide.

Ma sembrerebbe esserci di più.
Un fatto che se confermato avrebbe del paradossale.
La presenza costante in giunta di un’altra persona, uno dei quattro candidati non eletti.

Come sarebbe possibile che un non eletto, uno che è stato “bocciato” dai cittadini di Gaiarine nel 2019, quindi un cittadino qualsiasi fosse presente alle giunte comunali di questi cinque anni?

No, non può essere.
Da cittadino non posso credere che questo possa davvero essere avvenuto.

In giunta si possono trattare argomenti di particolare delicatezza, questioni personali, riguardanti cittadini che possono trovarsi in difficoltà psichica, economica e magari sottoposte/i a violenze famigliari, bisognose di aiuto e naturalmente di riservatezza, perché mai, allora, un non eletto dovrebbe essere venuto a conoscenza di queste delicatissime questioni personali?

A che titolo? Perché lui si e un altro no?

Se fosse tutto vero, la responsabilità del sindaco sarebbe davvero gravissima e innegabile, e corrisponderebbe ad una concezione dell’amministrazione pubblica come cosa propria, dove regole e rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini sono calpestati.”

Ritengo che  tutti i cittadini di Gaiarine meritino una risposta chiara dal sindaco uscente:

Queste voci sono vere o sono infondate?

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