Si è svolta sabato scorso a Bentivoglio l’Assemblea dei Soci dell’Istituto Ramazzini, prestigioso centro di ricerca pubblico italiano, autore negli anni di ricerche fondamentali che hanno accertato la cancerogenicità di amianto, benzene, cloruro di vinile, formaldeide e, buon ultimo, aspartame.
Ci abbiamo partecipato, come già altre volte, con estremo interesse e piacere, con l’orgogliosa soddisfazione di far parte di una comunità di ricerca indipendente finalizzata a identificare situazioni di nocività nell’ambiente di lavoro e da esposizione ad agenti chimici, a migliorare le condizioni di lavoro e ridurre al minimo il pericolo per i lavoratori esposti, affiancando le migliori realtà dell’epidemiologia, della medicina ambientale e di quella del lavoro nel campo della salute professionale ed ambientale.
Abbiamo avuto modo di conoscere questa istituzione quando a metà anni ’90 militando nelle iniziative popolari contro la diffusione selvaggia delle sorgenti di campi elettromagnetici ed essendo riferimento attivo del CONACEM, collaborammo per il doveroso e necessario supporto scientifico sui rischi sanitari del fenomeno.
Rischi evidenziati dalle allora sporadiche ma significative risultanze scientifiche.
In questo campo fu merito del prof. Maltoni l’aver progettato i primi esperimenti sui potenziali effetti cancerogeni dei campi elettromagnetici a bassa frequenza (ELF), delle radiofrequenze (RF) e delle radiazioni ionizzanti a bassa dose.
Ed è oggi in fase di stesura finale l’esito di una megaricerca pluriennale proprio sui CEM condotta nei laboratori del centro.
Per noi rappresentano caratteristiche meritorie del centro l’aver allargato la ricerca sui tumori alle cause ambientali e l’indipendenza della propria attività.
Per altri è più importante curare solamente la patologia e non sottilizzare sull’origine dei finanziamenti. Poi magari dicono (dicono) di dormire sonni tranquilli con le scorie radioattive in camera o con i fumi degli inceneritori sotto al naso.
Con le parole del suo fondatore, il compianto professor Cesare Maltoni – “Gli alti costi [umani ed economici] probabilmente rappresentano la ragione per cui, nel settore della cancerogenesi ambientale e sperimentale, le parole si sostituiscono a fatti, le opinioni ai dati, e i congressi e i resoconti delle commissioni sommergono i buoni dati di laboratorio”.
Infine: nel corso della nostra attività con i comitati ci furono numerose adesioni al Ramazzini, con una significativa presenza nella zona del Montello dove ha sede la sezione veneta.
Chi si riconoscesse in questo non abbia remore e ci contatti.