Responsabilità politica.

game room in the kindergartenMartedì 11 settembre 2018, il giorno prima dell’apertura del primo e del secondo ciclo d’istruzione e delle scuole di infanzia in veneto, le famiglie del nostro comune (Gaiarine) che avevano iscritto i propri bambini (dai 24 ai 36 mesi) alla sezione Primavera dell’asilo di Albina, sono stati avvisati che questa sezione, non essendo stata autorizzata dalla Regione, non poteva essere “avviata”.

E’ paradossale che questo fatto sia accaduto pur avendo il sindaco Cappellotto sempre rassicurato, anche in consiglio comunale, che la sezione Primavera per l’anno 2018/2019 “ci sarebbe stata”, tant’è che erano stati anche stanziati dei soldi e erano state accettate le iscrizioni.

La colpa di chi sarà? Dell’amministrazione comunale? Della Regione? Del dirigente scolastico? Della segreteria della scuola? Dell’ufficio scolastico del comune?

Con tutta probabilità se ne discuterà nel prossimo consiglio comunale.
Ma aldilà dell’individuazione delle colpe è davvero incredibile che i genitori siano stati avvisati della impossibilità di usufruire di questo servizio solamente il giorno prima, obbligandoli in fretta e furia a trovare soluzioni alternative per la “sistemazione” dei propri bambini.
A questi genitori va la mia solidarietà.

Ora però mi pongo e pongo un’altra questione: esiste una responsabilità politica dell’accaduto?

La risposta ovviamente è SI.
E’ una responsabilità politica che viene da lontano (2011/2013), che inizia con la precedente amministrazione (per intenderci quella Sonego) ed investe in pieno anche quella attuale essendo questa in “continuità” con la precedente, tant’è che il sindaco Cappellotto è stato per lunghi dieci anni “compagno di viaggio” di Sonego.

La responsabilità politica è quella di aver smantellato il CENTRO INFANZIA di Albina (vedi qui), servizio indispensabile per dare delle soluzioni adeguate ai genitori, quelli nuovi e quelli futuri, servizio avviato dall’amministrazione Toso, di cui mi onoro di aver fatto parte.

La distruzione di questo servizio, è bene ricordarlo, è avvenuta per un contrasto economico, qualche migliaio di euro,  tra l’allora sindaco Sonego e la Cooperativa che gestiva con efficienza il servizio.

La cooperativa rinunciò alla gestione e da quel momento, attraverso varie fasi, si è giunti  alla perdita dell’asilo nido e ora anche della sezione Primavera.

Anche se questa sezione fosse riaperta, la responsabilità politica dello smantellamento del Centro Infanzia rimane ed è tutta in capo all’ex sindaco Sonego e al sindaco Cappellotto.

Non basta fare piazze o rotonde, anzi sono inutili se si smantellano i servizi esistenti, funzionanti ed efficienti.
La gente se ne va lo stesso e la conseguenza è che abbiamo, come comune, un tasso di natalità tra i più bassi della provincia di Treviso (siamo al 6° posto).    
Non basta urlare come oggi va di moda fare: prima gli italiani.

… poi non fare nulla per “nessuno”.

Quando andremo a votare i nostri rappresentanti comunali, ricordiamoci di questa “responsabilità politica”, non facciamoci incantare dalle giustificazioni, dagli spot e dalle grida, ma manteniamo la memoria storica delle vicende del nostro comune.

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