Un latitante e un invasore: ecco in breve la spiegazione dei disastri meteorologici di queste ore. Il latitante è il famoso anticiclone delle Azzorre, che non ci fa più da scudo contro le violente perturbazioni occidentali. Il vero e proprio invasore di campo è l’ anticiclone libico, che risale spesso fino alle nostre latitudini per soffocarci col suo abbraccio infuocato. E l’ estate si profila tutta sotto il segno di queste anomalie, che promettono un alternarsi di ondate di calore e di rovesci improvvisi. «Si tratta di una vera rivoluzione del quadro climatico del Mediterraneo, di cui la nostra Penisola fa sempre più spesso le spese – dice il professor Giampiero Maracchi, climatologo dell’ università di Firenze e direttore dell’ Istituto di biometeorologia del Cnr – Con un crescendo che si manifesta ormai da una decina di anni, assistiamo alla ripetuta sostituzione del famoso anticiclone Atlantico con quello della Libia». Prima, spiega l’ esperto, la tarda primavera e l’ estate mediterranea erano caratterizzate, in prevalenza, da bel tempo stabile, garantito dal vasto anticiclone Atlantico che piazzava il suo campo di alte pressioni sopra le Isole Azzorre fino al Mediterraneo, facendo deviare dalle nostre regioni le incursioni del maltempo. «Ora, per motivi legati allo sconvolgimento nella distribuzione delle aree di alte pressioni, l’ anticiclone atlantico si indebolisce, oppure si sposta molto più a settentrione, lasciandoci esposti alle perturbazioni provenienti da Ovest, cariche di umidità e di pioggia». Quando non arrivano le raffiche di pioggia e del maltempo, è un altro anticiclone ad approfittarne: «Quello libico, che solitamente staziona sul Nord Africa a circa 30 gradi di latitudine, arriva sempre più spesso fino a 45 gradi, cioè circa alla latitudine di Milano e di Venezia, pompando nel Mediterraneo aria caldissima», precisa Maracchi. Proprio l’ alternanza fra queste due anomalie crea le premesse per lo scatenarsi dei disastri meteorologici così frequenti nelle ultime estati. Lo scirocco con l’ anticiclone libico che la fa da padrone, carica l’ aria sopra le nostre regioni di un’ insolita energia. Quando poi è arriva la perturbazione occidentale, lo scontro fra aria calda e aria più fredda crea le condizioni per il manifestarsi delle piogge alluvionali che colpiscono a macchia di leopardo il nostro territorio. «Così potrebbero essere le prossime estati – avverte Maracchi -, con ondate di calore violente, non dissimili da quelle che si registrarono nel 2003, alternate da periodi di instabilità o da precipitazioni intense». Questo tipo di anomalie, precisa l’ esperto, ci sono state anche in passato, ma le statistiche indicano che ora sono triplicate di numero: il cambiamento è inequivocabile. Anche il regime delle piogge sta cambiando. In questo caso l’ anomalia sta non tanto nelle variare delle precipitazioni totali, ma nella quantità di pioggia che cade in un singolo rovescio. «Assistiamo, in diverse località, a precipitazioni che concentrano, in un singolo evento, da 50 a 100 millimetri di pioggia, cioè tanta quanta ne può cadere in un intero mese». Precipitazioni che l’ esperto non esita a definire ormai simili a quelle che caratterizzano il monsone indiano o quello africano. Alluvioni, esondazioni e frane diventano fenomeni altamente probabili. Sulle cause più profonde di questi fenomeni Maracchi non ha dubbi: «Sono la conseguenza del riscaldamento globale».
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I cambiamenti climatici hanno gia’ introdotto una maggiore frequenza nell’alternarsi di eventi siccitosi ad altri di intense precipitazioni. Ci sono, dunque, buoni motivi per raccoglire l’acqua in eccesso e utilizzarla quando serve. Lo si puo’ fare gia’ a livello dell’abitazione raccogliendo e stoccando l’acqua piovana. In questo modo la si potra’ utilizzare per bagnare l’orto o il giardino. Ogni edificio si potrebbe dotare di un dispositivo di raccolta. Cosi’ facendo,seppur in piccola parte, si otterrebbero almeno due vantaggi: si sottrarrebbe una parte dei volumi d’acqua che, durante le precipitazioni intense, contribuiscono a formare alluvionamenti localizzati e risparmieremo sulla bolletta. Non solo le temperature sono in aumento, ma anche la bolletta dell’acqua!
Grazie Roberto per il tuo articolo,hai qualche link sull’argomento?