Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche perché continua a piovere!

Dopo alcuni mesi, era dall’ aprile scorso che non ci andavo, giovedì 26 settembre, quasi un mese fa, sono ritornato da spettatore in Consiglio Comunale.
Nuova amministrazione, vecchio Sindaco e “veci” anche alcuni consiglieri di maggioranza.
Opposizione per metà nuova (due su quattro), ma con a capo “nientepopodimenoche la vice sindaca della passata amministrazione.

Se si fa un minimo d’analisi politica, questo fatto dimostra, senza ombra di dubbio, che l’operato della passata amministrazione è stato bocciato “dall’interno”, da una parte della allora maggioranza.
In poche parole alcuni compagni di viaggio del sindaco Zanchetta non ne potevano più di come procedeva l’azione politica-amministrativa e si sono messi “in proprio”.

Va ricordato a chi, durante la campagna elettorale e magari ancora adesso, urlava e urla al tradimento, che la Gava, oggi vice sindaca, aveva “tradito” insieme alla Daniel, la sua compagine politica durante l’amministrazione Cappellotto andando all’opposizione.
Ma veniamo a noi.
Scrivo perché ho letto, su giornali

https://www.ilpiave.it/gaiarine-insolito-consiglio-comunale-di-domenica-scorsa.php?fbclid=IwY2xjawGF-illeHRuA2FlbQIxMQABHdiqNbpwG2boRx2Ce3ogz6ibd_BtD-h3oZo5D_pEWnKQ_gRcj6FamZ3G1A_aem_-cIfSUj0j2y_Y58zJ70ETg

https://www.ilpiave.it/gaiarine-la-replica-di-elisa-de-zan-allarticolo-apparso-ieri-1-ottobre.php?fbclid=IwY2xjawGF-wlleHRuA2FlbQIxMQABHUGyliFZKaGALlM-X6juBoCd1UFDLEHflaObmbhQniXCwU8hqilCx8X30Q_aem_attCHE_OG1cW3ypdisflDw

e su facebook

https://www.facebook.com/groups/1458492901030370/user/100009692867937/

commenti sul consiglio tenutosi domenica 29 settembre alle ore 8.30 a causa del ritiro di un punto all’ordine del giorno del consiglio che si è tenuto il giovedì precedente.
Al consiglio di domenica mattina non c’ero, ma da ciò che ho letto  si capisce che quello che è stato riportato non corrisponde alla verità o perlomeno la “frittata” è stata rigirata per attribuire delle colpe a chi non le ha: all’opposizione.
Ma prima di arrivare al punto ritirato e alle bagarre conseguenti, vorrei dire la mia su altri due punti che erano all’ordine del giorno: 

il regolamento per il funzionamento del mercato agricolo “a due passi da qui”
e
le Variazioni al Regolamento comunale per l’applicazione del canone della pubblicità.

Per come intendo io, da semplice cittadino, l’azione amministrativa, partecipativa e trasparente, anche questi due punti dovevano essere ritirati, e vi spiego perché.

Quello che istituiva il mercato settimanale nella piazza delle scuole elementari di Francenigo, come ha evidenziato giustamente l’opposizione, è una specie di regolamento preso da Internet (lo ha ammesso anche il sindaco), raffazzonato e portato all’approvazione del consiglio, quindi senza un confronto di merito con le associazioni di categoria interessate, vedi commercianti e ambulanti, e con altre che operano nel comune.

Si prende un testo da internet. Si fanno quattro modifiche. Si sta all’interno del palazzo. Ed eccoti il regolamento.
O così o pomì.
Scusa, ma farai una riunione per sentire il parere dei commercianti?
Almeno quelli di Francenigo.
Per le Variazioni al Regolamento sulla pubblicità, ecc. è ancora peggio.
Le modifiche sottoposte al consiglio, come si è appreso dalla discussione, sono quasi tutte pervenute da Abaco, la società che riscuote per il comune questa tassa, alcune per la verità anche per adeguare il regolamento comunale alle leggi nazionali, ma altre a suo esclusivo vantaggio.
In ogni caso si capisce che l’amministrazione ha preso il tutto quasi come “oro colato” facendo suo quello che le è stato proposto, anche qui senza confrontarsi con alcuno.

Chiedo: chi sono i più bistrattatati dalla tassa sulla pubblicità?Rispondo: i commercianti che la pagano, e che avrebbero qualcosa da dire sulle norme di questo regolamento, dato che si trovano a pagare multe senza neppure poter avere un contraddittorio con i verificatori che passano quasi di nascosto a controllare i cartelli esposti, le insegne, e altre cose amene.

Si potrebbe dire: mandati in giro per portar a casa schei.
Se si sbaglia è giusto pagare, ma se il negozio è aperto e tu, controllore, noti una discrepanza tra quanto denunciato e quanto esposto, entri fai presente la cosa e avvisi della possibile multa. O no?

Anche qui era doveroso mettersi intorno ad un tavolo con i commercianti e analizzare per intero il regolamento, ascoltando le loro difficoltà e rimostranze.
Non è stato fatto.

Il “commercio” nel comune non si salva con un supermercato a Gaiarine, spostandolo tra l’altro da Francenigo, ma aiutando in tutti i modi possibili gli esercizi di vicinato, anche togliendo loro qualche imposizione e agevolandoli dove possibile.

Sia sul Mercato a Francenigo sia su questo Regolamento l’opposizione aveva fatto presente alcune delle cose qui esplicitate, e quindi un’amministrazione, che si dica vicina ai cittadini, avrebbe semplicemente ritirato i due punti, e avrebbe indetto successivamente degli incontri con tutti gli interessati, per riportare poi in consiglio dei regolamenti in linea con le necessità e attese della nostra comunità.

Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche perché continua a piovere.
Anche nella passata amministrazione i regolamenti comunali non sono mai stati frutti maturati da un confronto e dibattito con la cittadinanza o con una parte di essa, ma sempre calati dall’alto.

Ma veniamo al punto in questione.
L’unico punto che non doveva essere ritirato, bastava avere un po’ di buon senso e una predisposizione al dialogo costruttivo.

E’ vero che la De Zan aveva chiesto il ritiro del punto perché parte della documentazione era arrivata la mattina del consiglio e non 24 ore prima. come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale.

Ed è altrettanto vero che il segretario si era assunto la responsabilità di aver azzardato la convocazione del consiglio, spinto dalla scadenza del 30 settembre e dalla necessità di incastrare in pochi giorni anche i consigli dei tanti (credo 6, così ho sentito, ma non so se è vero) altri comuni di cui è segretario, anche se al momento della convocazione, tre giorni prima, non era pervenuta la documentazione del Consolidato dagli enti preposti.

Sempre il segretario aveva chiarito quindi che la colpa del ritardo dell’invio di parte della documentazione ai consiglieri comunali non è da attribuirsi al comune di Gaiarine ma bensì al ritardo con cui il comune l’ha ricevuta.

Penso che se il sindaco e soprattutto l’assessore Segat avessero avuto un atteggiamento più ragionevole, una disponibilità al dialogo maggiore il tutto si sarebbe risolto e la De Zan avrebbe rinunciato alla richiesta di ritiro, anche se era nel giusto nel richiederla.
Ma è lapalissiano che il sindaco non può essere preso in castagna dalla sua ex vice sindaca, e che l’assessore Segat, assessore al bilancio, che si nota essere in difficoltà di fronte alle competenze della De Zan che può vantare 10 anni di esperienza amministrativa mentre lui è alle prime armi, cerca, tirando fuori anche vecchi verbali, di tenere il passo.

Per trovare un compromesso sarebbe bastato un po’ umiltà e magari discutere della cosa prima del consiglio comunale, convocando una conferenza dei Capogruppo.

Ma tant’è.
Così a nulla sono valsi gli ulteriori tentativi del segretario.
Dialogo interrotto e punto rinviato.

Ora sui social e sui giornali vengono tirati in ballo depositi di atti fatti a tempo debito e persino una malattia, tutte cose che né il sindaco né il segretario avevano evidenziato nel consiglio del 26 settembre.
A parte questo, si ha la sensazione, leggendo, di essere di fronte ad un bambino, che si vendica per la brutta figura fatta, e per ripicca dice : “non ti do più i miei giocattoli”

Traducendo: ” cari consiglieri non vi saranno più inviati i documenti preparatori dei consigli via mail ma dovete andare in comune a prenderveli in formato cartaceo”.
Oilà.

Nessuno pensa al costo della stampa dei documenti: carta, inchiostri vari, usura delle stampanti e tempo dei funzionari.
Quanto costa stampare una pagina? Il sindaco se l’è chiesto?

Forse no, ma tanto paga “pantalon”.

Ma davvero siamo a questo punto.
Si. Perché se nel primo mandato si assapora “l’ebbrezza” del potere, nel secondo il potere lo si “usa”, magari facendo stupidaggini e a volte solo per ripicca.

 Due considerazioni finali

  1. Ritirare uno o più punti all’ordine del giorno non è una tragedia, soprattutto se non ci sono scadenze improrogabili.
    Può essere necessario e anche sintomo di buona amministrazione se si riuscisse a prendere atto dei propri errori, o degli errori degli uffici o più semplicemente quando le indicazioni e i suggerimenti che possono scaturire da un confronto aiutano a ragionare su degli aspetti non presi in considerazione in precedenza.
  1. L’opposizione ha “obbligo” di controllare l’operato dell’amministrazione e far rispettare le regole cocenti.
    E’ un dovere dal quale non si può derogare.
    È un obbligo che permette alla democrazia di funzionare e in democrazia la forma, cioè il rispetto delle regole da parte di tutti ma soprattutto da parte di chi gestisce il potere in quel momento, cioè la maggioranza, diventa sostanza.

    Se non fosse così non sarebbe democrazia ma un altra cosa: una dittatura.
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