Atti degli apostoli, 13
C’erano nel Comitato antinucleare scienziati e pensatori: li guidava lo spirito della verità e la speranza di futuro. Essi dunque, cominciarono ad annunciare la pericolosità del ritorno al nucleare nelle televisioni, ai giornali, nelle piazze. Attraversarono tutta la penisola, discutendo ogni giorno con lacchè e corrotti scienziati, al soldo del Presidente Arcoriano e dei suoi sodàli, ministri e parlamentari, che volevano impedire al popolo di ascoltare la verità sull’atomo.
Scajolani, Veroniasi, Prestigiacomiti, Chicchitesticoliti, facevano loro opposizione, cercando di distogliere il popolo dalla Verità, e favorire i folli progetti dell’Arcoriano.
Allora il Comitato, detto anche rinnovabile e sostenibile, colmato di Vero Spirito Scientifico, affrontò l’Arcoriano e disse: «Uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giudice e ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie civili dello Stato? Ed ecco, dunque, la mano della Giustizia è sopra di te: sarai finalmente processato, risponderai delle tue colpe e della tua bramosia, e subirai le conseguenze delle radiazioni».
Di colpo piombarono su di lui plutonio e cesio, rendendolo cieco e contaminato, e brancolando cercava servi e picciotti che lo guidassero per mano.
E finalmente quando vide l’accaduto, colpito dall’insegnamento, il popolo credette e rivolgendosi loro chiese:
«Fratelli del Comitato, poiché abbiamo visto la contaminazione abbiamo creduto, se avete qualche parola di esortazione per noi, parlate!».
E il Comitato, fatto cenno con la mano, disse:
«Beati coloro che pur non avendo visto la contaminazione, hanno creduto. Ma ora andate e raccontate ciò che avete visto e diffondete la buona novella: al Referendum sul ritorno al nucleare votate Sì e riportate la saggezza dove c’è ora falsità e follia nucleare.»