In seguito alla pubblicazione sull’Azione di un articolo del’amministrazione comunale di Gaiarine che presentava il Campus Sportivo di Calderano abbiamo scritto anche noi al settimanale che ci ha dato spazio tra le lettere dei lettori.
Questo il testo inviato.
Gentilissimo Direttore, cortese Redazione dell’Azione,
scriviamo in seguito all’articolo pubblicato sul vostro settimanale n°27 del 30 giugno 2013 riguardante il Campus Sportivo a Calderano nel comune di Gaiarine.
L’abbiamo visto e letto sbigottiti: la sensazione che l’amministrazione comunale avesse preso la vostra pagina e ci avesse scritto direttamente presentando il proprio progetto senza alcun filtro, senza il minimo contraddittorio, senza alcuna verifica, senza nessuna analisi critica è stata davvero forte e sconsolante.
Cerchiamo allora di capire, da lettori, la coesistenza di tanti editoriali forti, critici, coerenti, attenti nel comparare il messaggio evangelico con la quotidianità e un articolo pubblicato in siffatta maniera: l’Azione non è un bollettino dell’amministrazione comunale di Gaiarine dove viene presentato acriticamente tutto (e solo) il bello e il buono che la stessa opera (perpetra??) nel proprio comune nell’esercizio del proprio mandato.
Eppure proprio l’Azione sa dare spazio e visibilità ad iniziative di ben altro spirito e spessore, nelle quali partecipazione, condivisione, solidarietà e sobrietà seminano e coltivano valori importanti e necessari alla vita della comunità, a maggior ragione quando questa stessa comunità si riconosce negli insegnamenti del vangelo cristiano (ricordiamo la visibilità data agli incontri tenuti proprio a Gaiarine lo scorso autunno proprio sulla biodiversità e sui nuovi stili di vita).
Vi saremmo perciò grati se vorrete pubblicare con altrettanto spazio e risalto le ragioni di quanti si oppongono alla follia di una amministrazione megalomane di un primo cittadino ansiosa di lasciare ai posteri il suo “segno”, sprecando quel denaro pubblico che, tanto più in questo momento così economicamente problematico e spiritualmente faticoso, deve rappresentare risorsa preziosa da centellinare e destinare alle reali difficoltà.
Il progetto è assurdamente sbagliato nei tempi e nei modi: non è più tempo di grandi nuove opere ma di oculato e parsimonioso adeguamento e recupero dell’esistente.
Non è più tempo di prospettive di crescita esponenziale e indefinita ma di ragionevoli e ponderate aspettative di mantenimento.
Non è più tempo di visionarie allucinate manie di protagonismo e grandezza senza confronto e partecipazione della comunità.
Entrando nello specifico del progetto si nota la clamorosa mancanza, nel primo (e unico, aggiungiamo noi, perché non potremmo permettercene altri) stralcio, di spogliatoi, centrale termica, allacciamenti tecnici, insonorizzazione, tribune, nella speranza che il ribasso d’asta permetta di includerli e completare l’intervento.
Gli accorgimenti architettonici, le scelte dei materiali, lo studio volto a ridurre l’impatto dell’opera in piena zona agricola, che pur qualificano il progetto in sé, non hanno la seppur minima copertura economica. Non ce l’hanno nel primo stralcio, e non ce l’avranno nel secondo, visto che con il questo si dovranno finanziare opere determinanti per l’agibilità della palestra.
È evidente la volontà di fare comunque un’opera sapendola già incompiuta solo per poter dire “abbiamo fatto la palestra nuova”.
In poche parole, in questo momento storico, costruire una nuova palestra praticamente attaccata a quella esistente, ancora funzionante, ancora funzionale, è uno spreco folle!
In questo momento storico, pensare che sia prioritario per la comunità del comune di Gaiarine l’attività sportiva, è un’idea irreale!
Ebbene, non solo la palestra non costerà 1 milione e 50 mila euro, ma almeno il doppio, con la sistemazione del campus sportivo che ne costerà altri 844mila!!
E se per la palestra 812.186,11 euro arrivano dal “Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale” mentre i rimanenti 237.813,89 euro escono dalle casse comunali, la somma per la sistemazione del campus “non trova ora piena copertura economica ma è funzionale a consentire l’accesso a forme di finanziamento pubblico” come la stessa giunta dichiara nero su bianco nella propria delibera n°64 dell’11 giugno 2013.
Non trova piena copertura economica????
Non ci sono soldi!!!!
Siamo in crisi economica di sistema, si perdono posti di lavoro, si tagliano i servizi all’infanzia, allo studio, alle persone, e si cercano finanziamenti per sistemare un campus sportivo dove una nuova palestra – incompleta – affiancherà quella esistente che funziona?
Siamo al paradosso: pare l’orchestrina che continua a suonare mentre il Titanic affonda!
O non è piuttosto vero che gli oltre 800 mila euro del “Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale” potevano finanziare altri servizi per il territorio e la sua comunità?
Per non parlare dei 237 mila euro delle casse comunali!
Quante rette, quanti libri di testo, quanti trasporti, quanti servizi qualificati a disabili, anziani, indigenti si potrebbero garantire con quel denaro?
Quanto poteva essere fatto per le persone, per gli uomini e le donne della nostra comunità partendo proprio da chi più ha bisogno?
Ma questo Sindaco e la sua giunta vogliono passare alla storia per i metri cubi di cemento e di asfalto e non per la qualità della vita dei propri concittadini.
Questo Sindaco e la sua giunta sono ancora fermi al PIL del secolo e del millennio scorso, mentre per il nostro futuro, per la nostra sopravvivenza da questo secolo, da questo millennio dobbiamo pensare al BES (Benessere Economico Sostenibile) e al FIL (Felicità Interna Lorda).
Non possiamo non chiudere con le parole di Papa Francesco: “San Pietro non aveva un conto in banca”.(?)
ForaxFora
Gruppo di Cittadinanza Attiva di Gaiarine