Consiglio comunale mercoledì 21Giugno 2023: Parliamone

Un consiglio breve (qui i consiglieri presenti) ma con argomenti importanti.
La fa da padrone “il sociale“.SocialeC’è infatti all’ordine del giorno (punto 2) una convenzione, presentata dall’assessore Gava, con il Comune di Codognè (data di scadenza dicembre 2025), per unire le forze dei due comuni e potenziare così il Servizio di Assistenza Domiciliare e altri Servizi alla Persona, in quanto le richieste da parte dei cittadini sono in netto aumento.
Come viene esplicitato e chiarito, anche su sollecitazione delle minoranze, sono a disposizione dei fondi del ministero per incrementare questi tipi di servizi che risultano deficitari in tutto il paese o per meglio dire, come va di moda adesso, in tutta la “nazione”, soprattutto a causa del Covid19.
Difatti solo nel nostro comune, così informa il sindaco, si è passati da 166 casi di “richieste di aiuto” del 2019 (pre pandemia), ai 286 casi del 2022 (post pandemia).

Dato che i servizi erogati sono molteplici ed ognuno di questi indica un grado di difficoltà delle persone o delle famiglie, ci piacerebbe conoscere la suddivisione esatta per fasce di età e per tipologia di servizio richiesto ed erogato a questi 286 cittadini.
Perché siamo così curiosi?
Perché i dati non sono “politici” e darebbero un qu5percento-offadro esatto e trasparente della situazione nel nostro comune di quel quasi 5% di cittadini (non sono pochi, anzi) che hanno nel 2022 avuto bisogno di aiuto.
Potremo fare luce e capire meglio quale siano le loro difficoltà e se queste siano legate solo all’età o ad altre situazioni sociali critiche.
Ma questa suddivisione non c’è, oppure non è resa pubblica.

Al punto 3 dell’ordine del giorno c’è l’approvazione di un’altra convenzione, sempre presentata dall’assessore Gava, “gestione associata delle misure comunitarie, nazionali e regionali per l’inclusione sociale” che coinvolge il 28 comuni del nostro distretto dell’USLL2 .
Così faranno tutti i comuni del Veneto convenzionandosi tra di loro secondo i distretti delle USLL di appartenenza.
Il Comune di Gaiarine farà parte dell’ ATS VEN_07, che sarà diviso in tre sotto ambiti, ognuno dei quali avrà un comune capofila: per Gaiarine sarà Conegliano.
Come emerge dalla discussione gli ATS (Ambiti Territoriali Sociali) non sono altro che agglomerati di comuni creati per canalizzare i vari fondi europei, nazionali e regionali e poterli poi calare sul territorio in modo controllato. Su come verranno ripartiti, domanda del consigliere Lazzaro, la risposta dell’assessore Gavaper numero di abitanti“, viene corretta dal consigliere De Martin, il quale fa notare, che dalla convenzione questo non traspare, e che l’erogazione ai vari comuni sembra essere legata a specifici progetti.
Questo, oltre a far comprendere come queste convenzioni siano calate dall’alto ed obbligatorie pena la perdita dei possibili finanziamenti, tant’è che non vengono forse neppure lette e se lette non analizzate nel dettaglio, fa si che tutte due le minoranze avanzino dubbi sulla capacità progettuale del comune di Gaiarine e la conseguente preoccupazione che a farla da padrone, accaparrandosi la maggioranza dei finanziamenti, sarà il comune di Conegliano.

Naturalmente ci sono le rassicurDavveroazioni dell’assessore Gava, che spiega che sarà il comitato dei sindaci a decidere, e anche quelle del sindaco.
Ma le perplessità rimangono.

 

 

Per quanto riguarda il piano acustico (punto 4), nessuno ha presentato osservazioni e quindi si va verso l’approvazione.
C’è da chiedersi quale pubblicità sia stata fatta per l’adozione di questo “Piano”, oltre alla pubblicazione all’albo pretorio (obbligatoria per legge), e conseguentemente quanti cittadini ne siano stati a conoscenza.
Per avere una risposta sarebbe interessante fare un sondaggio e forse si scoprirebbe amaramente che neppure tutti i consiglieri di maggioranza erano a conoscenza o ne conoscevano il contenuto.
Ora che il piano viene approvato e diventa “legge” comunale, le minoranze giustamente chiedono al sindaco in che modo i cittadini verranno resi edotti delle norme in esso contenute.
Tralasciando i voli pindarici del segretario sul sito web del comune, il sindaco dice che si farà come per il Regolamento Comunale di polizia Rurale, si presenteranno i punti salienti.
A posto siamo.
Da quanto ci risulta, il Regolamento di Polizia Rurale non è mai stato né letto in consiglio comunale quando fu approvato né presentato alla popolazione, salvo una mini, ma mini, presentazione fatta dal referente per l’ambiente Faccin alla fine delle riunione tenutasi il 4 maggio nella sala consigliare e che riguardava, preoccupati per il prosieguo della siccità, l’ordinanza del sindaco per il risparmio dell’acqua.
Quattro notiziole del tutto inefficaci in un contesto del genere, e che alla fine si chiudeva con il solito richiamo “al buon senso” .Buon-sensoLo diciamo chiaro e forte di nuovo: il Regolamento di Polizia Rurale per quanto riguarda isoprattutto la sezione che si occupa dei pesticidi in agricoltura ed in particolare in viticoltura è un regolamento farsa.
Non tutela minimamente alcun cittadino ingarbugliando distanze, attrezzature, prodotti in modo che nessuno possa capire e quindi rispettare le norme contenute, e difatti nessuno le rispetta.
Permette la piantumazioni di nuovi vigneti ad una distanza di 5 metri da abitazioni esistenti.
Non tutela il territorio permettendo qualsiasi sistemazione agraria comprese distruzioni di siepi, fasce boscate, ecc.
In poche parole la viticoltura intensiva imperversa fregandosene dei cittadini che viticoltori non sono, e dell’ambiente.
Nella “narrazione“, anche questa è una parola che va ora molto di moda, dell’amministrazione che viene fatta attraverso le comunicazioni del sindaco alla fine di ogni consiglio comunale, i social, gli avvenimenti sportivi, le varie iniziative “festaiole”, sembriamo il comune di “bengodi”, tutto va a gonfie vele.
Ma sempre a proposito di pesticidi non vengono, per esempio, raccontate le lamentele fatte da vari cittadini che si trovano con i vigneti, addirittura anche nuovi, di fronte alla porta di casa, e quali siano le parole spese dall’amministrazione per giustificare una tale situazione.

GaiarineE attenzione. Sembra che una azienda vitivinicola, che va adesso per la maggiore, stia per acquistare o abbia già acquistato tutti i terreni all’entraPesticidi_Ilata di Gaiarine, provenendo da Francenigo.

Se fosse così, Gaiarine si troverebbe circondata da una distesa di vigneti, e immersa in una industria chimica estiva a cielo aperto.
E non pensate che di fronte a questa corsa alla vite l’amministrazione comunale non possa fare nulla, no può fare e fare molto.
Può obbligare, per esempio, con regolamenti adeguati a mantenere le siepi esistenti o a piantumarne di nuove, a dedicare una percentuale minima della proprietà a bosco, ad incentivare il biologico; può definire in modo serio le distanze da mantenere per poter fare i trattamenti rispettando la “vita di tutti”, può far diventare i viticoltori consapevoli dell’impatto che la loro attività ha su se stessi e sulla salute dei compaesani e sulla biodiversità.
In altre parole può rendere il nostro comune più salubre.

Ma per far questo non bisogna essere in conflitto di interessi.

Si passa all’Ex Cinema (punti 5 e 6) con la modifica del Piano Triennale delle opere pubbliche  e una Variazione di Bilancio, il tutto propedeutico alla richiesta di un muto di 550.000 euro per poter continuarne la ristrutturazione, un mutuo che potrebbe essere avviato all’inizio del 2024, con tassi che, nella situazione economica che si prospetta, potrebbero diventare altissimi.
Tant’è che nella discussione che segue tutti si dimostrano preoccupati del possibile ulteriore innalzamento del costo del denaro, arrivando a parlare dell’inflazione e perfino della Lagarde.,
Viene in ogni caso chiarito, che l’approvazione della richiesta del mutuo, è un mettere le mani avanti: i soldi servono ma forse, se arriverà un contributo, del mutuo si potrà fare a meno.

Intanto il costo della ristrutturazione dell’ Ex Cinema è schizzata  a 1.700.000 euro (compreso l’ipotetico  mutuo) e forse non è finita qui, d’altra parte la ristrutturazione era nel programma elettorale di questa amministrazione, e giusta o sbagliata che fosse (ci sono opinioni diverse), essendo stati votati è corretto che la portino a termine.
Fin qui non ci piove.
Il problema potrebbe verificarsi dopo, ad opera ultimata, se questa “struttura”  non venisse utilizzata al pieno delle potenzialità, allora si qualcuno dovrà render conto di aver speso quasi due milioni di euro per una “cattedrale nel deserto”.
Speriamo davvero che questo non si avveri.

Ambiente-e-SaluteP.S. Sembra, chi sa  se è vero,  che la parola “ambiente” in questo consiglio comunale non sia mai stata pronunciata.

 

 

 

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