LA GRANDE DOMANDA
Se eri un bambino negli anni ’50 e ’60
COME HAI FATTO A SOPRAVVIVERE ???
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Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza ne airbag.
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Viaggiare nella parte posteriore di un furgune aperto era una passeggiata speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
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Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di piombo.
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Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali , nei bagni, alle porte .
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Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
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Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino , invece che dalla bottiglia dell’acqua minerale.
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Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non avere freni.
Dopo vari scontri contro i cespugli imparammo a risolvere il problema.
Si noi ci scontravamo con cespugli, non con auto. -
Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto . Non avevamo cellulari cosicchè nessuno poteva rintracciarci. Impensabile.
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La scuola durava fino alla mezza , poi andavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia (si. Anche con papà ).
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Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti.
La colpa non era di nessuno, se non di noi stessi. -
Mangiavamo biscotti, pane olio e sale, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate, e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perchè stavamo sempre in giro a giocare.
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Condividevamo un bibita in quattro, bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno moriva per questo.
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Non avevamo playstation, nintendo, Xbox, videogiochi, ricevitori satellitari, videoregistratori e dvd, home teatre dolby surround, cellulari personali, computer, chatroom su internet.
Avevamo invece tanti AMICI. -
Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello, lui ci aspettava e andavamo insieme a giocare.
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Si! Li fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto? Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati non andavano dallo psicologo per il trauma.
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Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno, perchè bocciati, lo ripetevano.
Nessuno andava dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia ne di problemi di attenzione ne di iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno. -
Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità e imparavamo a gestirli.
La grande domanda allora è questa:
COME ABBIAMO FATTO A SOPRAVVIVERE ? A CRESCERE E DIVENTARE GRANDI?
Se appartieni a questa generazione, fai conoscere questa pagina a quelli della tua stessa generazione ed anche a quelli più giovani,
perchè sappiano come eravamo prima.
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Ill testo è di Piero Crispiani.
Questa pagina si trova su vari siti Internet, io l’ho ricevuta via Mail da una persona della mia stessa generazione
Simpatico. Però sei caduto anche tu sulla trappola che vuole le epoche passate sempre migliori del presente.
Il tema è stato splendidamente trattato da Woody Allen nel suo ultimo film, che consiglio a tutti.
Oggi ci sono le play-station, ma ieri c’erano i colpi con il carburo, le graffette lanciate con l’elastico ed altro, che spesso erano cause di incidenti. Quel mondo che tu ricordi era sicuramente bello, ma anche estremamente piccolo. Ottimo spunto di riflessione. Senza dubbio.
giuseppe