La Corrente: I giardini nella storia

Serata dedicata al primo degli incontri sul ciclo dei “Giardini nella storia”, con l’articolata e minuziosa esposizione dell’architetto Moreno Baccichet, arricchita dalle puntuali e vivaci immagini delle slide, sulla nascita del giardino tra tardo medioevo e umanesimo.



Partendo dai riferimenti storici che proponevano differenti visioni del giardino secondo la realtà culturale nei quali si calavano (il concetto di giardino interno romano, simile a quello arabo ma del tutto opposto al giardino turco) si è sviluppata un’analisi urbanistica e pittorica, che ha verificato i diversi inserimenti dei giardini negli agglomerati urbani e la diversa presenza /assenza di giardini, natura, paesaggi nelle raffigurazioni pittoriche.

A partire dalla finestra sullo studio di Petrarca ad Arquà comincia ad esprimersi una nuova tensione nei confronti del paesaggio visto come un artefatto umano.

Il paesaggio comincia a comparire nella pittura e nella progettazione delle città della seconda metà del Quattrocento. Gli intellettuali del periodo terranno in grande considerazione il rapporto tra piccoli giardini segreti e la percezione delle forme del territorio secondo la ripresa di modelli di vita che divennero di moda con la lettura dei classici romani.

Dio onnipotente fu il primo a piantare un giardino; ed è, veramente, il più puro fra i piaceri dell’uomo.
Francis Bacon, Saggi, 1597/1625



Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

La Corrente: serata sul Gusto della Lettura

E’ partita con il primo incontro di ierisera la variegata attività che l’associazione di promozione sociale La Corrente propone per coinvolgere i cittadini sui temi più disparati e dare senso e utilità alla recuperata sala parrocchiale.
Ierisera la d.ssa Lorena Bartoli ha parlato del gusto della e per la lettura, proponendo alcuni titoli e giocando sulla contrapposizione di questi sia nella loro forma sia nei loro contenuti, invitando quindi i presenti ad intervenire, cosa che ha reso più coinvolgente ed animata la serata.

Dal De Rerum Natura a Cinquanta sfumature di grigio a Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, passando per Fahrenheit 451 e Come avere successo e vivere felici (beh, non era proprio questo il titolo ma abbiam capito che uno vale l’altro..) per finire con l’angosciante tragico Mein Kampf..
Ma anche interessanti i richiami dal pubblico: La metamorfosi di Kafka, 1984 di Orwell, Il nome della rosa di Eco, Il maestro e Margherita di Bulgakov, Tre uomini in barca di Jerome.
Eppoi divagazioni sul possesso dei libri e la custodia quasi gelosa, sul fenomeno degli e-book ma anche dell’editoria “furba” dei bestseller patinati e quella svalutata dei classici ad un euro..
Insomma, una piacevole ora e mezza..

Ma come diceva Gustave Flaubert:
“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Lettera a Mille de Chantepie, 1857

Pubblichiamo il volantino con gli appuntamenti finora fissati, in attesa di ulteriori aggiornamenti. Daremo conto di quelli ai quali parteciperemo e spazio a chi, auspichiamo, vorrà scriverne.

Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Dimenticarti, Enzo? No, tu no!

Ho visto un re è una delle canzoni più famose di Dario Fo,
tratta dallo spettacolo Ci ragiono e canto.
La canzone costituisce un’ironica presa di posizione nei confronti dei potenti, i cui interessi vanno sempre a scapito della gente comune. Jannacci propose Ho visto un re alle audizioni per partecipare a Canzonissima 1968, ma la canzone fu respinta a causa del testo, e Jannacci ripiegò quindi su Gli zingari.
Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Rapporto sul Benessere equo e sostenibile


Di cosa parliamo quando ci riferiamo al benessere? Il concetto di benessere cambia secondo tempi, luoghi e culture e non può quindi essere stabilito univocamente, ma solo attraverso un processo che coinvolga i diversi attori sociali. La definizione del quadro di riferimento porta con sé, dunque, un processo di legittimazione democratica che rappresenta l’elemento essenziale nella selezione degli aspetti qualificanti il benessere individuale e sociale. Giungere a un accordo sulle dimensioni più importanti (i cosiddetti “domini” del benessere) e sugli indicatori permette anche di individuare possibili priorità per l’azione politica.
Il tema della misurazione del progressoha due componenti: la prima, prettamente politica, riguarda i contenuti del concetto di benessere; la seconda, di carattere tecnico-statistico, concerne la misura dei concetti ritenuti rilevanti. Infatti, come ormai appare evidente dal dibattito internazionale sull’argomento, poiché non è possibile sostituire il Pil con un indicatore singolo del benessere di una società, è necessario selezionare, con il coinvolgimento di tutti i settori della collettività e degli esperti di misurazione, l’insieme degli indicatori ritenuti più rilevanti e rappresentativi del benessere di ogni specifica collettività.
Di conseguenza, il Cnel, organo di rilievo costituzionale, al quale partecipano rappresentanti di associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e del terzo settore, e l’Istat, dove operano esperti della misurazione dei fenomeni economici e sociali, hanno unito le proprie forze per giungere alla definizione di un insieme condiviso di indicatori utili a definire lo stato e il progresso del nostro Paese. Per questo è stato costituito un comitato insieme all’associazionismo femminile, ecologista, dei consumatori e all’associazionismo in senso lato. L’obiettivo è stato quello di misurare il “Benessere Equo e Sostenibile” (Bes) analizzando livelli, tendenze temporali e distribuzioni delle diverse componenti del Bes, così da identificare punti di forza e di debolezza, differenze di genere, nonché particolari squilibri territoriali o gruppi sociali avvantaggiati/svantaggiati, anche in una prospettiva intergenerazionale (sostenibilità). Al comitato si è affiancata una commissione scientifica. La consultazione con i cittadini è stata ampia.
Il risultato è sintetizzato in questo primo rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile in Italia; gli indicatori selezionati per rappresentarlo aspirano a divenire una sorta di “Costituzione statistica”, cioè un riferimento costante e condiviso dalla società italiana in grado di segnare la direzione del progresso che la medesima società vorrebbe realizzare.

Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

MERCOLEDI’ 20 MARZO Dialogo con Adolfo Pérez Esquivél – Nobel per la Pace


Adolfo Maria Pérez Esquivel (Buenos Aires, 26 novembre 1931) pacifista, vincitore del premio Nobel per la Pace nel 1980 per le denunce contro gli abusi della dittatura militare argentina.
Architetto e scultore, per venticinque anni, ha insegnato architettura nelle scuole secondarie e a livello universitario. Negli anni Sessanta, Perez Esquivel inizia a collaborare con i gruppi pacifisti cristiani latinoamericani.
Nel 1974, decide di lasciare l’insegnamento, per dedicarsi interamente all’assistenza ai poveri e alla lotta contro le ingiustizie sociali e politiche. Dopo il colpo di Stato di Jorge Rafael Videla, ha contribuito alla formazione di “El Ejercito de Pazy Justicia” un’associazione di difesa dei diritti umani.
Nel 1977 viene fermato dalla polizia argentina che lo tortura e lo tiene in s tato di fermo per 14 mesi senza processo.
Nel 1980 viene insignito del Premio Nobel per la Pace per i suoi sforzi contro la dittatura ed in favore dei diritti umani. Nel 1999 riceve anche il Premio Pacem in Terris.
Nel 1995, pubblica il libro Caminando junto al Pueblo nel quale racconta la sua esperienza.
Dal 2003 è presidente della Lega internazionale per i diritti umani e la liberazione dei popoli.
È inoltre membro del Tribunale popolare permanente.
Condivi
www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF