L’energia dei cittadini – rinnovabile, etica, condivisa

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padovaOttima occasione ieri mattina a Padova per approfondire l’argomento energia da fonti rinnovabili e fonti fossili.
Intitolata “L’energia dei cittadini. Rinnovabile, sostenibile, etica, condivisa” la conferenza è partita dalle criticità ambientali alle gravi conseguenze sulla salute, dal cambiamento climatico all’impoverimento delle risorse, dallo sconvolgimento dell’economia locale o regionale ai ricatti occupazionali… 1260181006184industrie_inquinamento Il modello basato sulle fonti fossili lascia dietro di sé segni profondi e cicatrici difficili da sanare. Ma l’alternativa a potere e sistema centralizzati già esiste: si chiama democrazia energetica e si basa sulla produzione diffusa dell’energia, sul coinvolgimento e la partecipazione attiva delle comunità, sulla creazione di benefici reciproci su larga scala. La locomotiva del cambiamento marcia ormai inarrestabile. Ma il sistema – nel grande e nel piccolo – è compromesso al punto da imporre una conversione più decisa e radicale. Un passaggio possibile solo con la partecipazione diretta dei cittadini, i veri attori della transizione dal basso, nel loro ruolo attivo di produttori e consumatori consapevoli, responsabili e critici.
ènostra_logoL’iniziativa è stata promossa da è nostra con Banca Etica e con il patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di bancaPadova, inserito nella cornice europea della Energy Sustainable Week.
Davvero interessanti gli interventi.

colellaALBINA COLELLA, Prof. Ordinario di Geologia all’Università di Basilicata, ha presentato il libro “L’impatto ambientale del petrolio. In mare e in terra” e tra gli altri ha compiuto e compie studi su georisorse (acqua, petrolio), inquinamento da idrocarburi, rischi geoambientali, monitoraggio e inquinamento delle risorse idriche.
Ha portato l’esempio disastroso di 25 anni di estrazioni petrolifere nella Basilicata. video

mocciMAURO MOCCI, referente per il Lazio dell’Ass. italiana medici per l’Ambiente, ha parlato degli impatti sanitari accertati di carbone e petrolio sulle popolazioni interessate dall’industria fossile, è isdecoordinatore, supervisore e responsabile del “Registro Tumori” della Azienda USL Roma F e Referente per il Lazio della Associazione Medici per l’Ambiente ISDE. Ha partecipato a numerosi congressi medici ed incontri scientifici in Italia e all’estero. Svolge missioni mediche umanitarie in favore di bambini con handicap motori e di persone indigenti. video

iacoboniLUCA IACOBONI, Resp. Campagna Energia e Clima Greenpeace Italia, che ha portato una riflessione su un elemento che, per convenienza, si cerca costantemente di ignorare: i costi esterni. Le varie-Greenpeacecosiddette esternalità sono dei costi che non si riflettono direttamente sul prezzo finale di un bene (ad esempio il costo di un kWh ottenuto dalla combustione di carbone), ma che sono causati da questo e pagati dalla collettività, spesso tramite imposte (i costi esterni legati alla produzione da carbone, ad esempio, ammontano a circa 2,6 miliardi l’anno e sono in gran parte pagati da tutti noi mediante le tasse). Se considerassimo questo aspetto, il discorso cambierebbe radicalmente: le fonti fossili verrebbero immediatamente sbattute fuori dal mercato se solo pagassero per i danni che causano (sia sul fronte sanitario che su quello ambientale). campagna trivadvisor

patruccoDANIELA PATRUCCO, Sociologa dell’Ambiente, Portavoce SpeziaViaDalCarbone, Portavoce del Comitato SpeziaViaDalCarbone, speziasegue il conflitto della locale centrale Enel con uno sguardo più ampio sugli impatti socio-ambientali e sanitari delle produzioni inquinanti. E’ vicepresidente di Retenergie e socia di Medicina Democratica, Rete Stop Enel, Comitati Nazionali No al Carbone e AssopacePalestina. Dal 2012 collabora con diverse testate tra cui Altreconomia, Valori, CNS Ecologia Politica e Scienzainrete.it. Si occupa di organizzazione, comunicazione e progettazione di Sistemi di gestione ambientale. video

questi interventi hanno costituito una prima parte dedicata a “il vecchio che lascia il segno” enostranell’ambiente e nella salute.
mentre la seconda sezione si è orientata a valorizzare gli elementi e le opportunità che caratterizzano la nuova democrazia energetica e le frontiere dell’energia condivisa e del consumo critico, con gli interventi di

gallicaniMARCO GALLICANI, Area Socio-Culturale Banca Etica, che si occupa attivamente di finanza etica, economia solidale e responsabilità sociale d’impresa, e ha presentato il manifesto Terra Viva e i pilastri della nuova democrazia presentando il concetto di economia circolare. campagna terra viva

zanoniDAVIDE ZANONI, Presidente è nostra, già coordinatore di progetti finanziati dalla Commissione Europea, OECD, enti pubblici e fondazioni tra cui il progetto EU RESCoop20-20-20 e il progetto Central Europe InoPlace. video

 
ruggieriGIANLUCA RUGGIERI, Ingegnere ambientale, consigliere di è nostra, ricercatore presso l’Università dell’Insubria, fa parte del comitato scientifico di AIAT, socio fondatore di Retenergie. video

 

lorenzoniARTURO LORENZONI, Prof. di Economia dell’energia all’Università di Padova, collabora anche con l’Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente (IEFE) dell’Università Bocconi di Milano, sui temi dell’economia dell’energia. video

 

Catturain extremis e a conclusione un appello del senatore Massimo Girotto dei 5 Stelle sulla riforma della bolletta elettrica ora in fase di definizione e che prevede di premiare chi consuma di più, vera bestialità contraria ad ogni ragionevole e lodevole politica di risparmio energetico e perciò a rischio d’infrazione da parte della comunità europea.

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A proposito dell’ampliamento in zona agricola ditta Corazza.

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Dopo il consiglio comunale del 14 Aprile scorso che ha deliberato l’ampliamento in zona agricola per una superficie di 1.500 mq della ditta Corazza, con i voti favorevoli della maggioranza che “sgoverna” il comune di Gaiarine e con i voti contrari di tutte tre le minoranze, si sentono in giro per il comune degli sproloqui tali da lasciare “basiti”.
Due sono le più ripetute ed inaccettabili giustificazioni che prevalgono per giustificare le scelte di questa amministrazione:

  1. oggi meglio un ampliamento di una fabbrica che un nuovo vigneto: i vigneti ci stanno avvelenando:
  2. con i tempi che corrono e le conseguenti difficoltà economiche dei comuni   come non approfittare di 45.000 euro di oneri versati dalla ditta?

Prima di entrare nel merito e discernere su queste scemenze mettiamo qualche punto fermo tanto per chiarire il contesto:

  1.  il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) della provincia di Treviso  approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 1137 del 23 marzo 2010, pubblicata sul B.U.R. del giorno 11 maggio 2010, ed entrato in vigore il giorno 26 maggio 2010, prevede, entro il 2020, un surplus di aree industriali di oltre 20.000.000 di metri quadrati. Tradotto significa che nel 2020 avremo nella nostra provincia capannoni inutilizzati per venti milioni di metri quadrati di superficie, con una perdita “per sempre”  di 2.000 ettari di suolo agricolo.
  2. esiste una legge regionale del 2012, presidente Zaia, che in deroga alla legge
    urbanistica regionale permette ad una azienda di richiedere un ampliamento per il
    massimo di 1.500 mq in area impropria, cioè permette di cementificare ulteriore suolo agricolo, alla faccia dell’ormai dimenticato ma tanto cavalcato slogan della Lega Nord “basta capannoni”.
  3. il permesso a costruire non è automatico ma deve essere approvato dal consiglio
    comunale;
  4. la ditta Corazza, acquisiti i terreni, ha presentato regolare richiesta;
  5. a distanza di circa 200 metri (duecento metri) in linea d’area esiste, in comune di Codognè un’area industriale (cosiddetta Pianca) di oltre 100.000 metri quadrati pressoché vuota e già urbanizzata;
  6. in consiglio comunale il Consigliere Bressan ha sostenuto che da conteggi fatti da tecnici a lui vicini il corrispettivo che la ditta Corazza avrebbe dovuto versare al comune doveva essere di 90.000 e non 45.000 euro;
  7. il Sindaco, fratello e zio delle titolari, si è assentato e non ha partecipato ne alla discussione ne al voto.

Veniamo alle considerazioni.

Prima considerazione:
oggi meglio un ampliamento di una fabbrica che un nuovo vigneto: i vigneti ci stanno avvelenando.

Si è vero. I vigneti ci stanno avvelenando.
Abbiamo assistito inermi in questi anni ad una nuova indiscriminata “industrializzazione” delle nostre campagne. Con un appetito famelico “tutti” si sono avventati sull’affare prosecco.
Le nostre campagne sono diventate delle industrie chimiche a cielo aperto. Vengono sparsi nell’aria e nel suolo, ogni anno, centinaia di tonnellate di pesticidi, di cui molti potenziali cancerogeni.
Questo uso massiccio di pesticidi avviene molto spesso senza nessun controllo perché quando c’è da salvare il raccolto nessuno bada a “spese”, aumentando dosi e numero trattamenti.
E noi poi respiriamo, beviamo e mangiamo tutto questo.
Quindi non c’è dubbio che siamo di fronte ad un gravissimo problema.
Ma i sostenitori della considerazione che stiamo trattando dimenticano due cose:

  1. poiché i costi sociali dell’avvelenamento in atto, tra un po’ non saranno più sostenibili, sarà obbligatoria con l’andar del tempo una agricoltura diversa, un’agricoltura non per la morte, una agricoltura per la vita, una agricoltura altra, un’agricoltura biologica e quindi se i vigneti oggi ci avvelenano, domani non lo faranno probabilmente più e comunque finita la “bolla” ( tutte le bolle prima o dopo scoppiano) della coltivazione della vite, questi terreni potranno essere coltivati con altre colture ed in modo biologico.
  2. la cementificazione di un terreno e la conseguente perdita di suolo è invece irreversibile.
    Bisognerebbe sapere e capire che noi dipendiamo, la nostra vita dipende, da un sottile strato di terra, 70 cm., e dal fatto che su questo strato di terra piove.
    Bisognerebbe sapere e capire che il peggior modo per utilizzare il suolo è la cementificazione che significa eliminare su quella superficie ogni cosa vivente per sempre.
    Bisognerebbe sapere e capire che il suolo non è una risorsa infinita, e che non essendo rinnovabile è la risorsa più finita e preziosa che abbiamo.
    Bisognerebbe sapere e capire che la natura ci mette ben 500 anni per formare 2,5 cm di suolo vivo e che quindi la sua formazione è fuori dalla scala biologica umana.
    Bisognerebbe sapere e capire che non ci sarà mai nessuna tecnologia in grado di sostituire la più grande tecnologia esistente che è il suolo.
    Dobbiamo quindi convincerci che il suolo è una risorsa preziosissima e come tale andrebbe tutelata ad ogni costo e a qualsiasi prezzo, cosa che non avviene come è dimostrato sia dalla legge regionale targata Zaia, citata precedentemente, sia dai comportamenti della nostra amministrazione e anche dalla miopia dei nostri imprenditori che guardano sempre al loro immediato profitto e non al bene comune.Nel caso in questione la ditta Corazza poteva tranquillamente soddisfare le sue sacrosante esigenze di “crescita” edificando nella zona industriale limitrofa in comune di Codognè , dove il suolo è gia stato compromesso dall’urbanizzazione dell’area, mantenendo così “vivi” i 3.000 mq. invece di cementificarli.Corazza_RoverbassoMa si sa questa miopia ….

Seconda considerazione:
con i tempi che corrono e le conseguenti difficoltà economiche dei comuni   come non approfittare di 45.000 euro di oneri versati dalla ditta?

Questa giustificazione è fuorviante perché il comune di Gaiarine si trova con un avanzo di amministrazione di quasi 500.000.000 euro (mezzo milione) e quindi non vi era nessuna necessità di introitare questa modesta cifra e permettere la cementificazione di altri 3.000 mq. del suolo comunale.
Si sono scritti libri e libri sul fatto che l’applicazione degli oneri di urbanizzazione siano gli “assassini”del territorio, in quanto i comuni per “fare cassa” non badano a nulla e concedono licenze edilizie a destra e a manca.
La giustificazione delle amministrazioni comunali è sempre la medesima: incassiamo soldi e così possiamo mantenere i servizi ai cittadini.
Ma poi c’è mai qualcuno che si chiede e verifica  come verranno spesi questi soldi, tanto necessari?
Magari con una nuova palestra, con un rifacimento inutile di una piazza, tanto per ricordare i macro sperperi fatti dalla precedente amministrazione di cui questa è la “continuità? Oppure servono a sostenere una spesa corrente fuori controllo?

Ma è proprio con questa logica dell’introito immediato, per poi magari sperperarlo, che la Lombardia e il Veneto sono le due regioni più cementificate d’Italia, per poi magari ritrovarsi con “cattedrali nel deserto” per 20 milioni di mq., come succederà nella provincia di Treviso.

Infine c’è da chiedersi quale scala viene usata per determinare la contropartita economica alla cementificazione del suolo? Una scala biologica? Una scala temporale? O semplicemente quella dell’ interesse immediato di qualcuno?

Qualcuno seriamente sarebbe in grado di dare una risposta sensata alla domanda : quanto vale un grammo di suolo che contiene circa 10 milioni di batteri e che se nelle vicinanze vi sono delle radici di qualche pianta ne può contenerne persino 100-200 miliardi?

Prendendo spunto dalla frase di Franklin D. Roosevelt, 32° presidente degli Stati Uniti “La storia di ogni nazione è in fin dei conti, quella del modo in cui essa si prende cura del proprio suolo”.

potremmo dire che ” La storia di ogni comune è in fin dei conti, quella del modo in cui esso si prende cura del proprio suolo”.

Per il comune di Gaiarine sarà sicuramente una infima storia, se questi “non amministratori” continueranno a sperperare QUEL BENE COMUNE  che é IL SUOLO, sull’altare della loro incapacità di fare il “VERO BENE DELLA COMUNITA'”

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Convocazione consiglio comunale Martedì 14 aprile 2015

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Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Martedì 14 Aprile 2015 alle ore 19.00 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:

1) Approvazione verbali seduta del 19 dicembre 2014 (dal N.37 al N. 42);
2) Istituzione regolamento del Consiglio Comunale dei Ragazzi di Gaiarine;
3) Progetto UNIPASS – Approvazione schema di convenzione fra il Consorzio Bim  Piave di Treviso e il il Comune di Gaiarine per l’utilizzo del servizio “Sportello telematico polifunzionale” e approvazione del regolamento di organizzazione e funzionamento dello sportello unico per le attività produttive (D.P.R. 7 ottobre 2010, N. 160);
4) Art. 1 Comma 612 della legge di stabilità 2015 piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie;
5) Iniziative per attuazione della legge regionale 16/2014 ad oggetto “Indizione del referendum consultivo sull’indipendenza del Veneto”;
6) Ampliamento attività produttiva ai sensi Art. 3 L.R. 55/2012 Ed Art. 7 D.P.R. 160/2010 . Approvazione progetto in deroga ai sensi art. 3 L.R. 55/2012. Ditta Corazza srl, Corazza snc di Corazza c. & c., Unicredit leasing spa.

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Consiglio Comunale del 19 Dicembre 2014: la Cronaca

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si parte
Appello (vedi qui) manca solo la consigliera Aurora Fracassi, assente giustificata

1) Approvazione verbali seduta del 6 novembre 2014 (dal N.35 al N. 36);
Questa volta sembra che il segretrentun% se la sia “cavata”.
Nessuna obiezione sui verbali, anzi sull’unico verbale del precedente consiglio.amanuense
In effetti sarebbe stato davvero troppo se dovendone stendere uno solo – e pure stringato – fosse riuscito ad omettere, dimenticare, stravolgere come sua abitudine.
Egli stesso abbozza incredulità mista a soddisfazione, non riscontrando obiezioni alla stesura; dopo anni di contestazioni e critiche anche lui per una volta è stato promosso.
Chissà se ?!?!?!
Si vota: favorevoli all’unanimità

2) Approvazione schema di convenzione con i comuni dell’ambito territoriale di Pordenone per la gestione associata del servizio di distribuzione del gas naturale;
Il Sindacotto rivolgendosi ai consiglieri di minoranza chiede se abbiano letto la convenzione e se abbiano da muovere osservazioni.
Prende la parola la consigliera Capuzzo segnalando come nella delibera sia presente un refuso, ovvero dove si legge “sentita la relazione di ..” la frase rimane tronca non venendo indicato il nome di chi ha relazionato.
Il Sindacotto, colto alla sprovvista e ancora perplesso su chi potesse mai essere il refuso nominato, non coglie il suggerimento del segretrentun% che gli suggerisce ..”il sindaco”-

in effetti quella frase ” sentita la relazione di ..” non si riferiva nel dispositivo della
delibera a chissà quale intervento ma faceva semplicemente riferimento a colui che
in consiglio avrebbe relazionato questo punto all’ordine del giorno cioè, in questo
caso, il sindaco,ovvero proprio lui che stava relazionando in quel momento.

tant’è che il Sindacotto, ignaro, non si adegua ai suggerimenti, rovista tra le carte, trova una relazione del Revisore di Conto e si mette a leggere quella;
Allora il consigliere Bressan chiede in riferimento all’art.4 «..come mai la durata è incerta.. va dalla stipula della convenzione alla scadenza del primo affidamento al gestore unico..»
il Sindacotto legge l’articolo e poi dice «..non so risponderti anche perché te lo dico sinceramente non ho letto tutta la convenzione.. d’altra parte è una convenzione standard valida per 48 comuni..»

com’è possibile che il Sindaco non abbia letto la convenzione che impegna il
Comune   per un numero imprecisato di anni? .. e come è possibile che né gli Assessori né i Consiglieri di maggioranza l’abbiano letta (lo dimostra il fatto che nessuno di loro interviene in suo aiuto con spiegazioni e/o precisazioni)?

Bell’esempio di amministrazione informata e competente!

Il Sindacotto chiede il supporto del segretrentun% . che tra un “non sono certo”, “se non sbaglio” e “mi par di ricordare” alla fine anche grazie all’aiuto della consigliera Capuzzo riesce (forse) a chiarire che la scadenza di cui si parla è agosto del 2016 e si riferisce al procedimento per l’affidamento

chissà..

prende la parola il consigliere Andretta il quale fa presente che pur avendo ricevuto la documentazione nei termini previsti e cioè lunedì, il tempo per approfondire gli argomenti e per poter dare un fattivo contributo sono troppo stretti, mentre non è così per giunta e maggioranza che hanno le questioni sul tavolo da molto più tempo

che poi le questioni sul tavolo, lì rimangano intonse e inutilizzate tanto che persino il Sindaco si permette di ammettere di non averle lette e approfondite, dimostra come sia pia illusione pretendere che la varia assessoraglia e consiglieria di maggioranza si pre-occupi di capire cosa andranno a votare..
questa è la dimostrazione di continuità con la precedente amministrazione:
l’amministratore marionetta
alza la mano a bacchetta.

Entrando nel merito del punto in discussione il consigliere Andreetta fa presente che ..«..questa convenzione si inserisce in un “concetto di area vasta di servizi alla comunità” e proprio per questo assumono valenza sociale.. siamo certamente favorevoli a consorziarsi ma manca all’interno di questa convenzione la difesa degli interessi della popolazione più bisognosa.. ci sono dei richiami però sono blandi.. abbiamo tuttora nel comune intere vie non metanizzate e non c’è nulla che obblighi il consorzio a metterci del suo per metanizzare.. sappiamo che i gestori delle reti si muovono solo se ci sono dei forti interessi (e certezza di largo profitto, aggiungeremmo noi).. siamo di fronte all’ennesima ratifica di qualcosa calato dall’alto e quindi non posso condividere la responsabilità della sua approvazione.. quindi darò un voto di astensione.. invito comunque il sindaco, giunta e maggioranza a partecipare a questo consorzio a testa alta perseguendo le finalità di servizio pubblico..»
Risponde il Sindacotto..«hai avuto la documentazione lunedì se avevi dubbi.. gli uffici comunali sono a vostra disposizione per darvi tutte le informazioni, e se uno vuole il tempo lo trova..»
Andreetta ribatte che «lavoriamo anche»
Chiude il Sindacotto «penso tutti»

In questo siparietto c’è del divertente e del paradossale: c’è un consigliere che con abnegazione e diligenza si è letto i documenti in questione ma recrimina sui pochi giorni a disposizione, mentre se avesse potuto averli con qualche giorno di anticipo avrebbe ancor meglio approfondito gli argomenti in modo da svolgere il proprio compito di consigliere nel miglior modo possibile; orbene, questo consigliere viene ripreso e rimproverato e invitato da un sindaco (che ha appena ammesso di non aver letto quelle stesse carte) ad impegnarsi di più andando presso gli uffici per aver informazioni.. Proprio come ha fatto lui!
“Prima di tutto il buon esempio. Chi guida deve comportarsi meglio degli altri, altrimenti perde ogni autorevolezza.”

Si vota.
Maggioranza ovviamente favorevole.
Minoranze: favorevole Bressan, 2 astenuti (consiglieri Andreetta e Capuzzo).

3) Modifiche al regolamento di polizia mortuaria – art. 27, comma 4;
Relaziona il Sindacotto facendo presente che la modifica proposta al regolamento di polizia mortuaria scaturisce dalla richiesta di una famiglia, nella quale un figlio con grave disabilità è mancata la mamma, che ha chiesto l’assegnazione di un loculo nelle file più basse in deroga ai criteri vigenti di attribuzione che lo avrebbe invece aggiudicato nelle file più alte, impedendo così al figlio disabile di pregare e accudire agevolmente la tomba della madre.
Il Sindacotto aggiunge anche di essersi preso la responsabilità di assicurare la famiglia che la richiesta sarebbe stata esaudita, per qui la modifica del regolamento.
Nulla avendo da eccepire sulle motivazioni della richiesta, umanamente condivisibile, inizia un contraddittorio tra i consiglieri Capuzzo e Bressan e il Sindacotto per mettere a punto il testo della modifica che come formulata non avrebbe ancora dato la possibilità di soddisfare la richiesta appena illustrata.

Assistiamo a svariati minuti nei quali la norma viene letta e riletta più volte, a dimostrazione di come, benché l’Italia sia stata fatta più di 150 anni addietro, l’italiano sia ancora patrimonio linguistico non di tutti, a maggior ragione quando deve essere espresso e riportato in idioma amministrativo/burocratico. Non bastasse questo a complicar la cosa si aggiunge la scarsa dimestichezza di chi legge che riesce ad improvvisare uno scioglilingua per il quale un “disabile non può diventare inagibile”, davvero degno di miglior sorte, non fosse altro per il rispetto dovuto all’inconsapevole origine.

Alla fine la formulazione dei due consiglieri di opposizione viene accettata anche con l’avallo brontolato del segretrentun% (evidentemente estensore della confusa formulazione precedente); la consigliera Capuzzo chiede a questo punto se sia possibile la retrodatazione, come previsto in delibera, dell’applicazione del regolamento modificato.
Si scopre che la clausola di retroattività è stata inserita dal segretrentun% proprio per dar modo di soddisfare la richiesta pervenuta al Sindaco, ma sia il consigliere Bressan che Capuzzo fanno presente che tutto può essere gestito in modo corretto da parte degli uffici anche senza retrodatare l’efficacia del regolamento, e su questo la consigliera Capuzzo sottolinea come, pur condividendo le ragioni della modifica, non darà il suo voto favorevole se non sarà tolta l’efficacia retroattiva della modifica stessa al regolamento.
Si giunge di comune accordo ad eliminare dal dispositivo della delibera la retroattività, dopo di che c’è un intervento del consigliere Andreetta che tenta di riassumere la modifica come l’ha capita lui, ma cercando di chiarire poco ci manca che il dibattito si riapra..
Si vota: unanimità favorevole.
Si vota anche l’immediata eseguibilità della delibera per permettere l’esito favorevole della richiesta pervenuta al sindaco.

4) Riordino delle terre di uso civico del comune di Gaiarine e istanza di sclassificazione dei terreni – L.R. N. 31 del 22.07.1994 art. 4 e 7;

Il Sindacotto legge l’intera delibera in uno slancio di spirito di servizio, anche se nessuno glielo ha chiesto, ma è lettura che mette a dura prova tutti i presenti.. usando un magnanimo eufemismo potremmo dire, senza tema di smentita,

che la lettura per il sindaco è cosa dura
esta lingua selvaggia e aspra e forte
che nel favellar rinova la paura!

Sono quindici minuti di sofferenza, sua e di quella parte del pubblico che resiste all’incombente sonnolenza.
L’argomento così faticosamente introdotto tratta degli usi civici, cioè di quei terreni (o immobili) che a prescindere dalla proprietà (alcuni attualmente sono proprietà di privati, altri del comune) sarebbero comunque della comunità, essendo ancora gravati appunto dal vincolo di “usi civici”.Usi civici
Il consigliere Bressan, chiede « se per questi beni il cambio di destinazione d’uso o l’alienazione è già stata fatta.. o stiamo facendo una sanatoria oppure stiamo facendo solamente una declassificazione ..perché ormai tutto è accaduto e ..quindi siamo in presenza di una dimenticanza, che tale sembra essere, non emersa nel 2013 durante la stesura del PAT .. »
..chiede inoltre « ai sensi del codice Urbani del 2004 i terreni sottoposti ad uso civico presentano un vincolo paesaggistico? …e le case costruite su quei terreni hanno avuto le necessarie autorizzazioni? ..la declassificazione di questi beni darà luogo all’estinzione di un vincolo sul PAT? E se si chiedo come si procederà nel merito ..»
Il Sindacotto dichiara che per i terreni dei privati esistono gli atti di compravendita e che il Comune a suo tempo ha introitato i relativi soldi e che tocca a lui, adesso, sistemare questa cosa che è rimasta lì per troppo tempo.
Bressan insiste a chiedere una risposta precisa alla sua domanda sul vincolo paesaggistico, ma il sindaco risponde « io non lo posso sapere che cosa è successo prima .. »
Bressan continua « e relativamente al PAT».
Qui interviene anche l’assessore Fellet dichiarando che si sta facendo a ritroso quello che si sarebbe dovuto fare prima, e all’incalzare delle domande di Bressan, ma in evidente contrasto con quello che tenta di chiarire il Sindacotto, Fellet afferma che il PAT è stato approvato senza la presenza dei vincoli di uso civico.
Al che Bressan chiede se si sta sanando il PAT..
la risposta è titubante ma chiaramente affermativa.
Bressan successivamente chiederà che questa risposta sia messa a verbale.
La consigliera Capuzzo, anticipando che si asterrà dal voto per motivi di consanguineità con alcuni dei proprietari dei terreni in questione, chiede come mai si usi per la sclassificazione un articolo della legge regionale che fa riferimento ad abusi edilizi e sanatorie.
Fellet risponde non escludendo che ci possano essere su questi terreni degli abusi, ma aggiunge pilatescamente che non può saperlo..
Capuzzo però insiste nel dire che se non siamo di fronte ad abusi edilizi, la sclassificazione non dovrebbe essere fatta con l’art.7 che fa esplicitamente riferimento proprio agli abusi, bensì con l’art.2 ..si discute a lungo, con botta e risposta che non aggiunge nulla alle rispettive posizioni e con l’assessore Fellet che cerca di accomodare alla propria ragione quanto affermato dalla consigliera Capuzzo, che però restituisce perentoriamente al mittente il tentativo rifiutando di farsi attribuire affermazioni che non ha affatto espresso.

Sentendo questo l’assessore De Zan ha un sussulto, sorride e guarda verso noi del pubblico: ella ricorda, ma anche noi ricordiamo; déjà vu.. ma con ben altro stile!

Alla fine si va al voto.

Nessuno ha chiesto però se in qualcuno degli atti di compravendita dei terreni in questione fosse citato il vincolo di uso civico,perché in quel caso gli acquirenti avrebbero comperato essendo a conoscenza che sul quel terreno esisteva un uso civico. Se fosse così,ipotesi probabilmente remota, la sclassificazione dovrebbe,  forse,  essere a titolo oneroso.

Si vota.
Maggioranza favorevole.
Minoranze: 3 astenuti (consiglieri Andreetta, Bressan e Capuzzo).

5) Piano degli interventi (P.I.) – Illustrazione del “documento del sindaco” ai sensi dell’art. 18, comma 1 della L.R. n. 11 del 24.04.2004;
Illustra il Sindacotto anticipando che in data 25 luglio del 2014 è stato pubblicato un avviso nel quale si invitavano i residenti rientranti nelle zone agricole lungo una serie di vie (Terraglio, Mazul, Prese, ecc.) a fare delle richieste per cambiare la destinazione di queste aree, poi legge la delibera e il punto 4 del “documento del sindaco” che è in approvazione.
Il consigliere Andreetta chiede con esitante perplessità se sia previsto il voto a questo punto dell’OdG, e avuta risposta negativa prosegue dicendo che siamo in presenza di una dichiarazione di intenti in quanto il contenuto di questa prima variante è del tutto generico.
A questo punto apprendiamo dallo stesso sindaco che sono giunte 9 richieste da parte dei cittadini e che l’amministrazione le prenderà in considerazione.
La consigliera Capuzzo mette l’accento sul fatto che si dovrebbe fare un piano degli interventi generale e non rispondere con varianti successive e puntuali ad esigenze singole e interessate.
A quesPatto risponde l’assessore  Fellet  « .. siamo qui per i cittadini .. ci sono casi particolari .. »
Riprende Capuzzo « sì, certo per tutti i cittadini però e mi par strano che debba esser sempre considerato prima il caso particolare e poi magari anche quello più generale; in realtà dovrebbe prima essere preso in considerazione il generale e poi il particolare… ».

Parole al vento. Come può agire chi non ha una “visione di governo” del territorio, non sente la fragilità e l’insostenibilità dei luoghi in cui vive, se non procedendo secondo le richieste che gli arrivano?Richieste che se verranno soddisfatte, potrebbero essere, oltre che in antitesi tra di loro, in contraddizione con il PATI ed il PAT approvati e pagati dalla comunità una montagna di soldi. Se si ha una visione di governo comanda il “generale” se non si ha visione di “governo” comanda il particolare.

Anche il consigliere Andreetta auspica una visone di insieme.
Il Sindacotto ribadisce che « .. attualmente sono prese in considerazione queste richieste successivamente chi vuol costruire .. ben venga .. naturalmente secondo le leggi »

dimenticandosi di dire però che se le leggi non corrispondono alle esigenze e richieste espresse loro le modificheranno, come l’assessore Fellet ci ha appena ricordato dicendo che sono lì per questo.

Andreetta insiste e fa presente che attuando i citati interventi particolari e individuali si possono compromettere altri tipi di intervento di interesse pubblico e generale.
Bressan aggiunge « .. abbiamo capito che risolviamo delle esigenze.. comunque auspico che dopo questa variante.. risolte queste richieste particolari venga presa in considerazione la stesura di un piano degli interventi globale che riconsideri tutto il territorio e accantoni definitivamente il vecchio PRG.. è vero che c’è stato un avviso pubblico, ma come diceva la collega, quell’avviso non è per esso stesso un atto di partecipazione.. come dice la legge il Sindaco presenta il suo documento ma poi ci sono tre frasi successive.. c’è la presentazione al pubblico del piano.. c’è l’adozione e infine l’approvazione.. non è con l’avviso che si attua e risolve la partecipazione.. se non si procede in modo corretto c’è il rischio di inficiare il tutto.. e magari di non soddisfare le esigenze di chi sta aspettando da anni una soluzione».
Il Sindacotto garantisce che sarà fatto tutto secondo legge.
Amen
Quindi, non si vota
Esce il consigliere Andreetta facendo gli auguri a tutti, seguita subito dopo dalla consigliere Carnelos che formula a sua volta gli auguri.

6) Ratifica delibera di giunta comunale N. 114 del 25.11.2014 avente ad oggetto “variazioni al bilancio esercizio finanziario 2014″.
Relaziona l’assessore De Zan che dopo la figuraccia col Bilancio, pare essersi letta prima ciò che sta leggendo e addirittura azzarda alcune precisazioni ritenendole di conforto all’opposizione.
Che con il consigliere Bressan chiede « ..la maggior entrata per credito compensativo è recente?»
De Zan « .. è recente»
Bressan « ..la maggior entrata ascritta come contributo regionale di €49.511,52 di cos’è ?»
De Zan « .. della pista ciclabile di Albina/Campomolino..»
Bressan chiede se è un vecchio contributo che è stato liquidato adesso ma anche se, per caso (?!?!) non sia stato già inserito per competenza in Bilancio di anni precedenti .. De Zan e Sindacotto assicurano di “no, no, che discorsi!”
Rompe il silenzio l’assessore Presotto che afferma con decisione che il contributo è del 2008 ma è stato liquidato ora.
Con i chiarimenti chiesti dalla consigliera Capuzzo si capisce che le minori entrate delle alienazioni vengono solo in parte coperte dal contributo appena citato.
La consigliera Capuzzo chiede lumi sulle minori entrate di concessioni cimiteriali per 32.000 euro, non arrivano risposte.Var bilancio
Capuzzo insiste «..siccome abbiamo approvato il bilancio solo due mesi fa.. abbiamo sbagliato di 32.000 euro la previsione? »

non si sentono risposte, ma si vedono. La risposta eloquente la leggiamo nel sorriso tirato e appena imbarazzato dell’assessore De Zan che significa:” ma cosa mi chiedi, davvero non capisci che quella cifra è stata messa a bilancio solo e esclusivamente per farlo quadrare?”.
Beh, l’avevamo capito sì, e anche per questo ancora due mesi le minoranze avevano contestato decisamente un bilancio visibilmente accomodato e raffazzonato. Ma con poco o nullo risultato, purtroppo, e ora si vedono i risultati.

Il Sindacotto taglia corto e si affretta al voto.
Si vota.
Maggioranza favorevole.
Minoranze: 2 contrari (consiglieri Bressan e Capuzzo).

Si chiude così il consiglio con gli auguri del Sindaco.
a cui aggiungiamo anche i nostri
Sono le 20 e 20.

Che dire? Col finir dell’anno si fanno bilanci e si possono tirar le prime somme di questa nuova amministrazione, ci pare di poter dire che sta dimostrando di essere l’altra faccia di quella stessa medaglia che ne costituisce l’anima.
Ovvero, amministrazione cieca e sorda, unita e raccolta nel perseguire pochi, selezionati interessi, incapace di reagire con fantasia e idee alle difficoltà innegabili ed intrinseche, nel lavoro, nel sociale, nell’ambiente.
Una faccia che si presenta bonaria, paternalistica, che chiede collaborazione e contributi alle minoranze ma che si guarda bene dal concederle, anche nelle forme già previste dallo statuto. Non si parla più, in effetti, ne di “conferenza dei capogruppo” ne di commissioni e neppure, naturalmente, di cambio dell’orario di convocazione del consiglio comunale, portato per far vedere la “faccia buona” dalle 18.30 alle 19.00, ma che rimane tuttora ad un’ora inaccettabile per tutti, sopratutto per i cittadini.
Lo stile palesato è certamente un altro, più educato e corretto, ma se consolazione può essere, è ben magra.
Questo Comune, i nostri concittadini hanno, e avranno, bisogno di ben altro.

Condivi
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Una piazza. Un bus e un tacon.

Immagine

Bus

DSC_0132_web Domenica 7 dicembre DSC_0133_web

 

 

 

Non servono molte parole, basta guardare le foto.

L’avevamo pronosticato nei commenti al post  http://www.esserci.org/una-piazza-non-per-piedi-ma-fatta-con-piedi/

Purtroppo ci siamo di nuovo e l’inverno deve ancora iniziare.

Una piazza da 219.000 euro che ogni sei mesi abbisogna di un “tacon”..

Tacon       ( il terzo)

                                                    11 e 12 dicembre

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A primavera sicuramente  un altro bus e forse un altro tacon.

 

Condivi
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… e adesso

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DSC_0120_we adesso, che le demolizioni iniziate in campagna elettorale per evidenti scopi elettoralistici sono state completate, cosa succederà?

lo spazio vuoto, creato tra via per Sacile e via del Palù che svuota non solo il paese ma anche i cittadini, come sarà riempito?

verrà promulgato di nascosto un altro bando, come quello reso pubblico il 13 maggio 2014 con scadenza 21 maggio 2014 (8 giorni), per concedere a qualche privato di “farsi” una piazza?

il comune procederà, magari coinvolgendo l’Ater, con la ricostruzione di un fabbricato ad angolo, la vecchia macelleria Carrer per intenderci, ad uso commerciale/residenziale, arretrandolo dal vecchio sedime per migliorare l’incrocio, come d’altra parte era previsto nel piano di recupero approvato dall’amministrazione Toso?

viste le difficoltà economiche del comune, si procederà con la vendita di quest’area edificabile al miglior offerente, per iniziare una riqualificazione del centro di Francenigo che possa permettere un ricostituzione del suo tessuto urbano invece che la sua distruzione?

quale sarà il coinvolgimento dei cittadini di Francenigo nel definire la destinazione di quell’area ora proprietà comunale e quindi proprietà di tutta la comunità?

Condivi
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