La Corrente: I giardini nella storia II°

Secondo venerdì dedicato al ciclo di incontri sui “Giardini nella storia”, e questa volta il sempre ricco e fluente intervento dell’architetto Moreno Baccichet, anche questa volta accompagnato dal ricco repertorio di immagini che ha il merito di visualizzare quanto raccontato, ha visto sviluppare il tema dei giardini rinascimentali.

 All’inizio del ‘500 si formalizza un modello di organizzazione del giardino detto “all’italiana” particolarmente legato ai formalismi geometrici e prospettici della cultura
rinascimentale. Assi, terrazzamenti, grotte, fontane arredamenti caratterizzano un giardino che vuole rifarsi al modello classico della villa romana immersa nella campagna produttiva.

  
Cominciano ad essere usati i viali come assi prospettici che connettono le varie parti del giardino e viene data particolare attenzione agli effetti panoramici, accentuati con giardini pensili, terrazze e scenografiche scalinate. È un ritorno alle forme architettoniche di gusto classico (siamo nel Rinascimento) e si nota una spiccata passione per l’ars topiaria. L’evoluzione anche culturale porterà la creazione, nel Cinquecento, di giardini attentamente asserviti alla geometria delle forme: nasce l’architettura vegetale, dove minerali e vegetali sono usati allo stesso modo, al servizio dell’uomo.
Una caratteristica che si ritrova in tutti giardini formali sono le decorazioni al suolo fatte con aiuole, siepi di sempreverdi (spesso bosso), e le decorazioni floreali disegnate su prato o su un fondo di ghiaia colorata. Oltre ai singoli cespugli potati con forme geometriche, i giardini formali presentano spesso grandi gruppi di piante o complessi vegetali di alberi o arbusti potati secondo forme geometriche, come ad esempio alberi, alti anche oltre i 20 metri, potati a spalliera, tali da realizzare vere e proprie architetture vegetali. Con la stessa logica, nei giardini formali, sono realizzati labirinti, tunnel, colonnati e anfiteatri. Nel giardino formale la pavimentazione è realizzata in terra battuta, ghiaia colorata o prato all’inglese.
Un altro elemento spesso presente è il giardino segreto, una zona riservata, nascosta nella vegetazione o murato, utilizzato per la coltivazione di piante rare o per distendersi fuori dalla vista degli altri.
Ma già solo un secolo dopo – e nel Veneto, grazie anche alle ville palladiane, esemplare esperienza di architettura a scala territoriale, nello stesso Cinquecento – la forma perfetta cinquecentesca viene modificata e ammorbidita.

Dio creò il primo giardino e Caino la prima città.
Abraham Cowley, Il giardino, 1668

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La Corrente: Vajont 2013 – 50 anni dopo

Mercoledì sera ha avuto luogo il primo degli incontri sul ciclo Convivenza e Simbiosi tenuto dal geologo Mirco Poletto, che con una puntuale ed attenta esposizione ha man mano riportato dati incontestabili, considerazioni da manuale scientifico, prove documentate “delle colpe, degli errori, delle leggerezze” (come titolava una delle slide proiettate) che hanno portato alla tragedia annunciata del Vajont, e proprio per questo evitabile e proprio per questo ancor più scandalosa.

Ed è stata un’esposizione equilibrata, senza clamori e senza eccessi, nel tentativo di evidenziare, con la legittima competenza dell’esperto, solo e solamente gli aspetti tecnici e scientifici della vicenda, già questi più che sufficienti a sottolineare come la tecnica, per quanto sopraffina e progredita, rimane limitata se rimane fine a se stessa, presuntuoso monolite di autocelebrazione.
Nel caso del Vajont la diga, mirabile manufatto ingegneristico, la più alta del suo genere nel mondo al tempo, ha tenuto, non ha ceduto, ha retto i colpi e la furia della natura, ancora una volta ignorata e sottovalutata.
Ma ciò che stava attorno alla diga si è sbriciolato, ha ceduto alle sollecitazioni causate e imposte dalla costruzione della nuova diga, mostrando al mondo la colpevole incapacità di inserire armoniosamente un prodigio della tecnica umana nel contesto ambientale esistente, frutto di secolari, millenari adattamenti e sconvolgimenti, ben conosciuti dalla popolazione locale (già il nome del monte, Toc, è tutt’altro che casuale) ma del tutto ignorati dai presunti tecnici “ambientali” che allora diedero il benestare al progetto.
E diventa quasi banale ritrovare dietro a tutto questo la logica del profitto e dell’interesse sopra tutto e ad ogni costo.
I ripetuti e successivi rialzi dei limiti dell’invaso, le continue e sempre più affrettate prove di riempimento e svuotamento, hanno ESCLUSIVAMENTE motivi di interesse.
I segnali che la montagna lanciava venivano percepiti con l’ESCLUSIVO obiettivo di concludere l’affare, di togliersi la responsabilità: che fosse il soggetto privato della SADE o il soggetto pubblico dell’ENEL, i collaudi dovevano finire il prima possibile, senza alcuna possibilità di dubbio o ripensamento.
Il risultato si è scatenato il 9 ottobre del 1963.


Così ha commentato Gian Vito Graziano Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi: “Dopo il Vajont la storia italiana ci racconta di troppe altri morti e distruzioni, che negli ultimi tempi sembrano diventare persino frequenti. Dal 2009 ad oggi, negli ultimi 5 anni, dai 37 morti di Giampilieri, assistiamo con una frequenza allarmante ad alluvioni e frane, che coinvolgono il Paese da Nord a Sud, senza risparmiare città importanti, ricche ed industrializzate come Genova, aree altrettanto ricche e industrializzate come il Veneto, aree di grandi tradizioni storiche e culturali e di grande bellezza paesaggistica come la Toscana. Queste tragedie non sono figlie degli errori della scienza, ma dell’incuria e del saccheggio sistematico del nostro bel Paese, che non è in grado di darsi una prospettiva di futuro che vada oltre i problemi della finanza e dell’economia. E’ evidente che questo Paese ha necessità di uno sviluppo diverso che guardi alla cura del territorio tra le sue priorità. Noi geologi lo diciamo ormai da troppo tempo.”

“La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato. L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, ci ha condotti a passo d’oca a far le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare ma ci siamo chiusi in noi stessi.”
Charlie Chaplin, ne Il grande dittatore, 1940

http://www.sopravvissutivajont.org/chisiamo.asp
Prima della frana, i colpevoli silenzi e la criminale avidità della società elettrica. Dopo, il comportamento dello stato nei confronti dei superstiti e la corsa all’affare
Vajont, due volte tragedia

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La Corrente: I giardini nella storia

Serata dedicata al primo degli incontri sul ciclo dei “Giardini nella storia”, con l’articolata e minuziosa esposizione dell’architetto Moreno Baccichet, arricchita dalle puntuali e vivaci immagini delle slide, sulla nascita del giardino tra tardo medioevo e umanesimo.



Partendo dai riferimenti storici che proponevano differenti visioni del giardino secondo la realtà culturale nei quali si calavano (il concetto di giardino interno romano, simile a quello arabo ma del tutto opposto al giardino turco) si è sviluppata un’analisi urbanistica e pittorica, che ha verificato i diversi inserimenti dei giardini negli agglomerati urbani e la diversa presenza /assenza di giardini, natura, paesaggi nelle raffigurazioni pittoriche.

A partire dalla finestra sullo studio di Petrarca ad Arquà comincia ad esprimersi una nuova tensione nei confronti del paesaggio visto come un artefatto umano.

Il paesaggio comincia a comparire nella pittura e nella progettazione delle città della seconda metà del Quattrocento. Gli intellettuali del periodo terranno in grande considerazione il rapporto tra piccoli giardini segreti e la percezione delle forme del territorio secondo la ripresa di modelli di vita che divennero di moda con la lettura dei classici romani.

Dio onnipotente fu il primo a piantare un giardino; ed è, veramente, il più puro fra i piaceri dell’uomo.
Francis Bacon, Saggi, 1597/1625



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Convocazione Consiglio Comunale Venerdì 18 Ottobre 2013

l Consiglio Comunale è convocato per il giorno di Venerdì 18 Ottobre 2013 alle ore 18.30 nella sala della sede municipale con il seguente ordine del giorno:

  1. Approvazione verbali seduta del 31 agosto 2013 (dal N.16 al n. 29) ;
  2. Verifica dello stato di attuazione dei programmi e verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio esercizio 2013;
  3. Piano comunale di Protezione Civile: aggiornamento ed adeguamento alle prescrizioni del comitato provinciale di protezione civile;
  4. Mozione dei consiglieri Scandolo Severino e Poles Marco per promuovere una riflessione politica e pubblica sulla prospettiva di istituire una unione di comuni.
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Impariamo dalla natura per uscire dalla crisi: con Gianni Tamino

Questa sera, 27 settembre alle 20,45 presso la sala convegni di Villa Frova a Stevenà di Caneva incontro/dibattito con Gianni Tamino, docente di Biologia generale, già deputato ed eurodeputato, da sempre presente ed attento alle problematiche ambientali, di energie rinnovabili, di sostenibilità, di biotecnologie, di ricerca sugli inquinanti ambientali, interessandosi allo studio dell’impatto ambientale di centrali elettriche e inceneritori, e alla possibilità di rischi biologicidi biotecnologie e campi elettromagnetici.

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La Corrente: serata sul Gusto della Lettura

E’ partita con il primo incontro di ierisera la variegata attività che l’associazione di promozione sociale La Corrente propone per coinvolgere i cittadini sui temi più disparati e dare senso e utilità alla recuperata sala parrocchiale.
Ierisera la d.ssa Lorena Bartoli ha parlato del gusto della e per la lettura, proponendo alcuni titoli e giocando sulla contrapposizione di questi sia nella loro forma sia nei loro contenuti, invitando quindi i presenti ad intervenire, cosa che ha reso più coinvolgente ed animata la serata.

Dal De Rerum Natura a Cinquanta sfumature di grigio a Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, passando per Fahrenheit 451 e Come avere successo e vivere felici (beh, non era proprio questo il titolo ma abbiam capito che uno vale l’altro..) per finire con l’angosciante tragico Mein Kampf..
Ma anche interessanti i richiami dal pubblico: La metamorfosi di Kafka, 1984 di Orwell, Il nome della rosa di Eco, Il maestro e Margherita di Bulgakov, Tre uomini in barca di Jerome.
Eppoi divagazioni sul possesso dei libri e la custodia quasi gelosa, sul fenomeno degli e-book ma anche dell’editoria “furba” dei bestseller patinati e quella svalutata dei classici ad un euro..
Insomma, una piacevole ora e mezza..

Ma come diceva Gustave Flaubert:
“Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”
Lettera a Mille de Chantepie, 1857

Pubblichiamo il volantino con gli appuntamenti finora fissati, in attesa di ulteriori aggiornamenti. Daremo conto di quelli ai quali parteciperemo e spazio a chi, auspichiamo, vorrà scriverne.

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Consiglio Comunale del 31 agosto 2013: la Cronaca

Si torna alla quasi normalità con una convocazione del consiglio di sabato mattina ore 9.00.
I consiglieri di minoranza finalmente tutti presenti e senza criticare l’ora di convocazione.
Invece normalità assoluta nella gestione del Consiglio da parte del Sindaco. Solita arroganza, maleducazione e faccia tosta. Normalità assoluta anche da parte dei consiglieri di maggioranza. Tutti muti, tranne qualche illuminata esortazione (‘ndemo ‘vanti, ‘ndemo ‘vanti). Alcuni beatamente appisolati, altri, verso mezzogiorno, vittime della fame.
Così si comincia.

Si fa l’appello, assenti Modenese, Presotto (vedi qui). Antoniolli arriverà successivamente.

Si parte con le comunicazioni e interrogazioni.

Il consigliere Marco Poles fa presente al Sindaco che il 16 luglio, con mail certificata, aveva richiesto agli uffici copia di una convenzione e che a distanza di un mese e mezzo non ha ancora ricevuto nessuna risposta.
Non c’è da meravigliarsi, del tutto normale che in questo comune non si risponda alle lettere dei cittadini: è una vecchia abitudine del Sindaco, diventata prassi anche per gli uffici. Si sa che chi va con lo zoppo impara a zoppicare.
Il consigliere Marco Poles presenta anche una interrogazione urgente sulla situazione dell’ormai ex Centro Infanzia di Albina (leggi qui). L’interrogazione fa presente che le assemblee, richieste due anni fa per determinare con i cittadini possibili soluzioni ai problemi del centro infanzia, non sono mai state fatte e interroga per sapere come verranno gestite le due scuole materne pubbliche, quali saranno gli aspetti economici, quali saranno i servizi per l’infanzia che questa amministrazione erogherà e come si integrerà la scuola materna privata con quella pubblica.

Si passa all’ordine del giorno

1.    Approvazione verbali seduta del 31 maggio 2013 (dal N. 9 al n. 15);
Si vota: astenuti Alvaro Poles e Rosada perché assenti al precedente consiglio.
I consiglieri Marco Poles e Severino Scandolo pur presenti al precedente consiglio si astengono senza motivare la loro astensione. Siamo propensi a pensare che i (non) verbali stesi dal segretario 31% non incontrino la loro approvazione e neppure (per quel che conta) la nostra.
2.    Destinazione contributo per le opere di culto . Approvazione per l’anno 2013;
Il Sindaco fa presente che nel 2013 il contributo di 10.000 euro per le opere di culto, vista la rotazione annuale, spetta alla parrocchia di Albina.
Fa altresì presente, che avendo la parrocchia di Francenigo chiesto di poter usufruire già quest’anno del contributo 2014, richiesta motivata dalle spese sostenute per la sistemazione dell’ex cinema Damiano Chiesa, si è deciso di concedere un contributo di 10.000 euro anche alla parrocchia di Francenigo.
La Consigliera Rosada chiede come mai l’importo assegnato come contributo sia tutti gli anni uguale (10.000 euro). Il Sindaco risponde «perché diecimila euro è la cifra minima prevista»
Ma non è così.
Le delibere del 2012 e del 2011, che siamo andati a rivedere, riportano fedelmente quanto segue: “Dato atto che la somma di € 10.000 si presume superiore all’8% e va considerata quale contributo per la realizzazione degli interventi edilizi a favore degli edifici di culto”
Sono 10.000 euro perché è così da anni. La cifra del contributo è diventata prassi e non ha niente a vedere con l’8% previsto dalla legge regionale 44/87, anche perché siamo sicuri che non viene fatto il conguaglio triennale previsto dalla legge stessa.
 
Si vota: approvato all’unanimità

3.    Approvazione del programma triennale delle opere pubbliche 2013/2015 ed elenco annuale 2013 OO.PP.;
Il Sindaco legge l’elenco delle opere pubbliche previste nel triennio 2013/2015 (vedi qui) ma precisa che «.. l’incertezza politica e finanziaria non permette di avere sicurezze .. pertanto la giunta non intende finanziare le opere 2013 ..»,
Interviene la Rosada «questa presentazione è fuorviante .. non sono previsti finanziamenti per opere sopra i 100.000 euro perché non ci sono i soldi ..»
Il sindaco tenta una replica arrampicandosi sugli specchi  « ..sono le norme.. abbiamo 480.000 euro di avanzo, il problema non è dei soldi ..»
Ribatte la Rosada: «Il comune non può fare le opere pubbliche per via dei mutui, degli interessi passivi ..»
Sindaco: «È più complesso di come la presenta Lei ..»
(entra Antoniolli)
Continua la Rosada: «.. il dato di fatto è che non ci sono opere pubbliche finanziate per il 2013 .. il comune non spende soldi per opere quindi il cittadino comune si aspetterebbe delle riduzioni fiscali. Invece no. Anzi c’è ancora l’IMU .. facciamo un mutuo per la palestra di Calderano, mutui per la piazza di Francenigo, per la piazza di Gaiarine. Soprattutto la nuova palestra di Calderano dimostra l’incapacità di capire le vere esigenze della comunità.. se aveste soldi, cosa fareste? Sistemereste l’ex cinema di Gaiarine, fareste ancora piazze e magari anche riprendendo e completando la piazza di Gaiarine.. bisogna invece capire i veri bisogni della gente, in questo momento di crisi, non si possono “cavalcare” le piazze per i voti. .. abbiamo settori in difficoltà che andrebbero aiutati, come l’agricoltura..»
Interviene Marco Poles (non Alvaro Poles che in nove anni di consiglio comunale non ha mai aperto bocca) facendo presente che sono stati tolti i soldi per le fognature.
Ne approfitta il Sindaco (così non risponde alla Rosada): «.. i soldi delle fognature sono stati tolti perché stiamo per concludere il passaggio completo della gestione al Consorzio.. e quindi sarà tutto a carico di quest’ente..»
Marco Poles: «Non c’è una rete fognaria.. questa amministrazione fa solo quello che si vede non quello che serve.. è di interesse generale far partire l’impianto di depurazione purtroppo però non è stato fatto nulla per avviare gli allacciamenti.»
Il Sindaco afferma che da gennaio 2014 probabilmente sarà possibile iniziare la procedura per richiedere gli allacciamenti.
Fatto sta che forse, ma forse, ma forse, a gennaio 2014 si comincerà a parlare di allacciamenti e forse nel 2015 o nel 2016 o nel 2017 o forse.. mai partirà il depuratore di Campomolino, che nel frattempo sta andando in malora (vedi post).
Dichiarazione di voto di Severino Scandolo che critica il programma di opere pubbliche, e chi pensa, in questo momento di crisi, ancora a piazze e all’ex cinema, e si dimentica per esempio le piste ciclabili rese pericolose dalle nuove rotonde. Dichiara perciò il voto contrario del suo gruppo.
Il sindaco sta per indire la votazione, ma viene stoppato dal consigliere Antoniolli con la sua dichiarazione di voto.
Antoniolli: «..dopo quattro anni di Consiglio comunale sono particolarmente deluso, anni fa..»
Sindaco: «Ci racconti la tua storia?»
Antoniolli: «.. sono stato chiamato ad amministrare la comunità per dare servizi.. con degli amici, perché non si governa senza amici, avevamo l’obiettivo di far diventare Gaiarine un punto di riferimento come Oderzo o come Conegliano. Abbiamo iniziato con la modifica della pianta organica.. poi dopo anni di immobilità è stata costruita la scuola media a Calderano.. erano previsti due stralci, il primo l’ho fatto io ma il secondo dopo 35 anni nessuno l’ha ancora messo in cantiere.. abbiamo avviato la meccanizzazione del comune.. abbiamo iniziato la fognatura comunale ma dopo trent’anni il depuratore non è in funzione, in attesa dell’avvio del depuratore potevano essere sfruttate la vasche Imhof fatte da me a Calderano, e quindi tratti di fognatura potevano essere in funzione già da anni.. ma niente. Avevamo dato un assetto urbanistico con l’obiettivo di costruire case ai lavoratori che dai comuni limitrofi venivano a lavorare  nel nostro comune, questo per farlo crescere, ma dopo trent’anni tutti i comuni limitrofi sono cresciuti e Gaiarine ha ridotto la sua popolazione.. per valorizzare le risorse naturali che possediamo, come il Livenza, non è stato fatto nulla in questi ultimi anni.. quando ho governato io la sala consiliare era sempre piena, ora non c’è nessuno che assiste ai consigli comunali (grazie consigliere antoniolli, siamo stati più presenti noi di te) sono particolarmente deluso niente è cambiato Francenigo è rimasto uguale a quando ho governato io.”
Rinviene dal torpore l’assessore Peruch che chiede ad Antoniolli di farla breve.
Interviene il Sindaco ironicamente: «Sei stato così bravo, ma ti è mancata la capacità comunicativa, hai perso l’elezioni del 2009 e del 1994.. ».
Rosada: «Nel 2009 e nel 1994 la sconfitta è stata di soli trecento voti.. sappiamo quali sono.. ».
Si vota: 10 (la maggioranza) favorevoli, contrari Antoniolli, Mashif, Poles, Rosada e Scandolo.

4.    Esame ed approvazione del bilancio di previsione 2013, della relazione previsionale programmatica e del bilancio pluriennale 2013/2015;
Il Sindaco illustra, (eufemismo: sono quattro parole in croce): «Non abbiamo ridotto la pressione fiscale ma al contrario dei comuni vicini noi siamo riusciti a non aumentarla.. con tutta probabilità rispetteremo il patto di stabilità e abbiamo una certa disponibilità per chiudere alcuni mutui, come consigliato anche dal Revisore dei Conti.»
Prende la parola il Revisore che fa presente come dal punto di vista tecnico il bilancio sia in equilibrio economico, aggiunge che per gli amministratori è sempre più difficile governare perché da un lato si deve tener conto dei patti di stabilità (rigore finanziario) ma dall’altro, poi, ci sono leggi come “il decreto del fare” che danno la possibilità di incrementare l’indebitamento. Indicazioni contrastanti che non facilitano i comuni.
Rosada chiede come verrà finanziata la palestra, (argomento che ritornerà anche in seguito) ma le spiegazioni date dal Revisore e dal Sindaco non sono per niente chiare e comprensibili. Fondi propri, contributi per i comuni disagiati, mutuo per una certa cifra. Una grande confusione che fa pensare a manovre strane, forse a debiti fuori bilancio.
Rosada riprendendo il discorso del Revisore sulle difficoltà dei comuni, dice che tutto questo è frutto della “finanza allegra” di questi anni.
Su questo concordano. Inizia così una conversazione sulle normative statali, sulle autonomie, sulle difficoltà dei comuni, sulla crisi, sulle esigenze dei cittadini.
Dopo un po’ si ritorna al concreto con la Rosada che afferma come il discorso etico sia quello che fa scegliere opere pubbliche veramente necessarie.
E qui si inserisce Mashif: «..i servizi e i contributi per le persone disabili, per gli anziani e per tutti i soggetti deboli sono stati mantenuti come l’anno scorso, mi chiedo se non si possa, vista la crisi, fare di più per aiutare queste persone. Si trovano i soldi per pagare i rimborsi chilometrici al segretario (non dovuti, diciamo noi), non si poteva mettere a bilancio qualche soldo in più per il trasporto delle persone in difficoltà? »
Sindaco: «Pur nella crisi e nelle difficoltà abbiamo mantenuto i servizi e non abbiamo aumentato le tariffe. Per quanto riguarda le spese chilometriche del segretario è la normativa che le prevede.» (falso, falso, falso ideologico).
Marco Poles chiede delucidazioni sulle alienazioni ed in particolare sull’ex ufficio postale di Albina, sul Peep di Campomolino. Si parla di emergenza abitativa che sarà risolta, dice il Sindaco, con la costruzione di 18 appartamenti a Francenigo nella lottizzazione Sabbioni in collaborazione con l’Auser, con la quale c’è già un accordo … e poi del trasporto scolastico che è aumentato ma solo per la tratta Campomolino-Gaiarine.
Il consigliere Scandolo chiede come mai sono stati aumentati i prezzi dei loculi di 150 euro, il Sindaco spiega che in questi anni è aumentato il costo di costruzione e quindi è giusto adeguare il prezzo della concessione, e che in ogni caso questo aumento vale solo per i non residenti nel comune, giustamente penalizzati perché tutte le spese di manutenzione dei cimiteri sono a carico dei cittadini del comune.
Discorso che non fa una grinza, ma noi ci chiediamo come mai nel 2012 questo Sindaco ha concesso un contributo per le rette del centro infanzia di Albina anche a  genitori di bimbi non residenti nel comune. La gestione e manutenzione del Centro Infanzia di Albina non era forse tutta a carico dei contribuenti di Gaiarine?
Ma molto spesso funziona così con questi pseudo-amministratori: fanno e dicono tutto e il contrario di tutto secondo l’opportunità politica e la convenienza clientelare, che normalmente non coincide con l’interesse dei cittadini.

In ogni caso le concessioni per le tombe di famiglia non sono state aumentate.
Si sa che i ricchi non si toccano mai.

Si continua parlando di pianta organica, di mutui, ancora di alienazioni, si passa in rassegna la relazione del Revisore dei Conti, dove non mancano sviste (anche lui è in linea con l’andazzo del comune) come quella che parla di “presunto avanzo di amministrazione”, con il consuntivo già approvato. C’è di buono che il Revisore ammette il suo errore, giustificandolo con la stesura della relazione prima dell’approvazione del consuntivo.
Il Megalosindaco invece non ammette mai i suoi errori.
Si parla di Imu, di recupero dell’evasione, degli arretrati Imu da incassare (circa 100.000 euro).
Antoniolli chiede se la Jesse paga l’Imu il Sindaco risponde che non sa ma presume di sì. Si riparla delle difficoltà dei comuni, del fatto, dice il Sindaco, che ci sono comuni dove l’entrata Imu rappresenta unica fonte di sussistenza, la cui mancanza ridurrà sul lastrico. Si continua con gli alti interessi che dovrà pagare il comune, del fatto che non si può far uso di consulenze e di tante altre cose.
Rosada, sempre dalla relazione del revisore,chiede qualche ragguaglio sull’anticipazione di cassa .. pagina 6 .. pagina 11 ..  il Revisore in palese difficoltà non è in grado di dare spiegazioni.
La Rosada non infierisce e passa oltre.
Si scuote dal suo “non verbalizzare” il Segretario 31% quando qualcuno afferma che la quota del comune di Gaiarine per le sue prestazioni è di 80.000 euro all’anno e si permette la battuta: «Se fosse vero potrei abbonare il rimborso spese!».
Ma non erano previste per legge?
Il Revisore accenna al fatto che ci si avvierà verso una responsabilità economica delle comunità rispetto a quanto fatto dai loro amministratori.
Il Sindaco afferma che secondo lui nel 2015 cioè tra due anni non ci sarà per i comuni nessuna possibilità di spesa per investimenti, i comuni saranno ridotti a gestire solo la normale amministrazione.
Per fortuna, diciamo noi. Sarebbe così scongiurato il pericolo di trovarsi il comune in mano ai “talebani” delle piazze e delle palestre, che hanno fatto debiti per opere inutili, incrementando la spesa pubblica. Si eviterebbe il sicuro incremento della pressione fiscale e alla fine la comunità eviterebbe di pagare i debiti fatti da “scriteriati assoluti”.
Il consigliere Mashif accenna al fatto che sui giornali è comparsa la notizia che Gaiarine è uno dei comuni del trevigiano dove l’Imu è più alta. Il Sindaco risponde che non è vero ed invita il consigliere a portargli i giornali nei quali è comparsa questa notizia.
Si passa alle dichiarazioni di voto.
Rosada: «.. tutto ciò dimostra il fallimento di questa amministrazione.. 2 palestre.. piazze.. mancata visione di sviluppo sociale e culturale dei nostri quattro paesi.. non parteciperò al voto.»
Marco Poles: «.. il bilancio – documento più importante del comune – è ritenuto dalla giunta un puro atto amministrativo.. spendiamo un 1.050.000 euro per una palestra di cui non c’è necessità, questi soldi potevano essere spesi in modo diverso.. siamo di fronte a 5 milioni di debito.. a una povertà sociale e culturale.. erano stati promessi incontri con i cittadini, mai fatti, anzi si sono fatti i consigli in orari tali da ridurre la partecipazione.» Voto contrario.
Il Consigliere Mashif fa suo l’intervento di Poles e dichiara voto contrario.
Consigliere Antoniolli: «.. è triste constatare la situazione del comune in ogni caso bisogna dire che ognuno ha l’amministrazione che si merita.»
Si vota: 10 (la maggioranza) favorevoli, Antoniolli, Mashif, Poles e Scandolo contrari, Rosada non partecipa al voto.

5.    Estinzione anticipata mutui cassa deposi e prestiti;
Il  Sindaco spiega che una parte dell’avanzo di amministrazione sarà usata per estinguere tre mutui, per un totale di circa 459.000 euro.
Marco Poles chiede se l’estinzione dei mutui è un obbligo di legge o si fa solo per averne un vantaggio economico.
Il Sindaco: «Ambedue.. dobbiamo rientrare nell’8% (l’importo annuale degli interessi sommato con quello di mutui contratti precedentemente).. e il vantaggio è che si chiudono mutui con tassi alti e alla fine c’è un risparmio.»
Marco Poles: «.. paghiamo una penale per chiudere il mutuo della palestra di Francenigo aperto l’anno scorso.. assurdo.. 100.000 euro di penale!»
Il Sindaco insiste sul fatto che si chiudono questi mutui che hanno tassi del 5-6 % e si possono riaprirne altri con tassi più bassi, e che alla fine si risparmiano 120.000 euro (da qui al 2031) ed informa che in ogni caso c’è tempo fino al 31/12 per fare l’operazione e che se nel frattempo cambiasse la normativa si potrà cambiare strategia.
Si vota: 11 favorevoli, 10 (la maggioranza) più Mashif; mentre Antoniolli, Poles, Rosada e Scandolo votano contrari.

6.    Regolamento per la disciplina della concessione in uso delle sale e dei locali comunali. Approvazione;
Illustra il Sindaco: «Con l’ultimazione dei lavori dell’Ex casa del fascio abbiamo predisposto il regolamento per l’utilizzo delle sale da parte delle associazioni e abbiamo approfittato per regolamentare l’utilizzo anche delle altre le sale del comune, sala consiliare, villa Altan, ecc.».
Naturalmente le cose non stanno come le rappresenta, stravolgendole, il Sindaco: terminata l’opera ecco, come per incanto, il regolamento. Attenti alle date.
La ristrutturazione dell’ex casa del fascio che è costata alla nostra comunità ben 640.000 euro, è terminata il 18/05/2011, il collaudo è stato eseguito quasi un anno dopo cioè il 23 aprile del 2012, il regolamento è arrivato in consiglio comunale il 31/08/2013. Sono passati dal termine dei lavori 2 anni e tre mesi e dal collaudo 1 anno e quattro mesi. In tutto questo tempo questa struttura, costata 640.000, è stata utilizzata per qualche mostra fotografica.
A questa, si fa per dire, efficientissima amministrazione non viene naturalmente in mente che il regolamento poteva essere steso durante i lavori e che ad opera terminata tutto sarebbe stato pronto per l’immediato utilizzo. C’è da chiedersi, se l’obiettivo sia quello di spendere i soldi della comunità per “posare la prima pietra” o per dare risposte concrete e servizi ai cittadini.

Rosada: «Perché si fa un regolamento?»
Sindaco: «Per dare dei criteri generali per l’utilizzo.»
Le minoranze chiedono, avendo parecchi emendamenti da presentare, se conviene leggere prima tutto il regolamento e poi presentare gli emendamenti o presentare gli emendamenti per ogni articolo dopo averlo letto. Si inizia un siparietto che dura almeno dieci minuti. Il Sindaco che capisce che ci saranno molte richieste di modifica, si inalbera e fa presente che il regolamento era stato consegnato per le osservazioni il 23 maggio e che nessuna osservazione è pervenuta agli uffici.
Marco Poles risponde che il 13 giugno, assieme al consigliere Scandolo, avevano inviato al Sindaco una richiesta di convocazione della commissione regolamenti proprio per discutere e mettere appunto tutti assieme un regolamento condiviso. Fa altresì presente che la commissione non è mai stata convocata.
Il Sindaco adirato rinfaccia alle minoranze di non aver letto il regolamento e di essere stati capaci di produrre solo una richiesta. Rosada fa presente che il regolamento è arrivato ai capogruppo non prima del 24 maggio forse addirittura il 27 e che il 12 giugno, come indicato in delibera, il regolamento aveva ottenuto già i pareri (del responsabile dell’istruttoria e di regolarità tecnica) quindi le accuse del Sindaco sono infondate e pretestuose e comunque, non avendo convocato la commissione regolamenti, dato che non c’era nessuna volontà dell’amministrazione di discutere con le minoranze, è questo il momento, in consiglio comunale, di discutere, modificare ed approvare e che quindi le minoranze hanno tutto il diritto di presentare in questa sede le loro osservazioni.
In mezzo a questa infervorata discussione per ben tre volte si sente  la voce del consigliere Giovanni Fantuz, fantomatico consigliere e fantomatico capogruppo di maggioranza (nel senso che non parla mai probabilmente perché non ha niente da dire) che forse preoccupato per il piatto di pastasciutta che lo sta aspettando e scuocendo (è da un po’ passato mezzogiorno), rende manifesto il probabile brontolio del suo stomaco ripetendo più volte «’ndemo ‘vanti».
Molto più signorile il sindaco rivela di aver tutto il tempo necessario avendo appena inviato un sms con il quale ha avvisato la famiglia che non sarebbe andato a pranzo. Si legge tutto il regolamento, inizia la consigliere Rosada, prosegue da metà in poi il consigliere Marco Poles.
Terminata la lettura, le minoranze, propongono gli emendamenti, le osservazioni.
Ci sono vari interventi di tutti i consiglieri di minoranza. Non riportiamo la cronaca dettagliata perché sarebbero necessarie parecchie pagine. Vi diamo solo alcuni numeri: sono state presentate una trentina di osservazioni e 12 emendamenti che sono stati votati.
Indovinate l’esito delle votazioni. Quanti emendamenti, secondo voi,  sono stati fatti propri dalla maggioranza?
Nessuno. Ribadiamo: nessuno.
Questa è la prova di come funziona il confronto democratico nel nostro comune.
Nemmeno un’osservazione delle minoranze poteva essere credibile, costruttiva, condivisa?
Naturalmente no.
Il Megalosindaco è il megalosindaco e lui fa tutte le cose giuste. Gli altri tutte sbagliate.
Il nostro parere su questo regolamento è che non è un regolamento.
Non vengono stabiliti criteri oggettivi per assegnare i locali alle associazioni e/o a gruppi.
È un regolamento dove la giunta si riserva tutti i poteri e quindi la discrezionalità di concedere ad associazioni compiacenti o gruppi di amici l’utilizzo di sale e ambienti del comune e di far loro pagare o meno.
Come ha ben chiarito la consigliere Rosada è un regolamento che discrimina le associazioni di tutela cioè quelle che tutelano i consumatori, i diritti, i lavoratori, l’ambiente in quanto se queste avessero in corso un contenzioso con il comune non potrebbero beneficiare dell’uso dei locali.
Assurdo e incostituzionale.
Una vera vergogna.

Si passa alle dichiarazioni di voto.
Rosada: «Voto contrario per tre motivi. 1° Perché assegna poteri non propri alla giunta e togliendoli agli uffici. 2°Perché non vengono fissati criteri generali e oggettivi. 3° Perché è incostituzionale la discriminazione verso le associazioni di tutela. Voto contrario.»
Marco Poles: «Questo non è un regolamento.. I poteri decisionali sono tutti in capo alla giunta.. voto contrario.»
Mashif: «.. le assegnazioni e le revoche sono ad insindacabile giudizio della giunta  questa è una cosa improponibile..»
Antoniolli: «.. questo regolamento dimostra una grande superficialità ed è pieno di contraddizioni.. voto contrario.»
Anche il Sindaco fa una dichiarazione di voto:  «Mi rammarico per la mancata collaborazione e per la ripetuta polemica… (Mashif esclama «no, io collaboro! non faccio polemica») … le minoranze non hanno a cuore le associazioni.»
Che faccia tosta.
Rosada interviene per fatto personale e ribadisce che il procedimento era stato chiuso il 12 giugno e che le affermazioni del sindaco sono false.
Si vota: 10 (la maggioranza) favorevoli, Antoniolli, Mashif, Poles, Rosada e Scandolo contrari.

7.    Progetto straordinario a sostegno dell’occupazione anno 2013;
Esce la Rosada.
Il Sindaco informa che a bilancio sono stati stanziati 30.000 euro per questo progetto straordinario di sostegno all’occupazione, 30.000 euro che potranno servire ad aiutare persone senza lavoro.
Il consigliere Mashif chiede con quale criterio si procederà alle assunzioni. Il Sindaco risponde che sarà compito dell’assistente sociale stendere la graduatoria degli aventi diritto, secondo i criteri stabiliti.
Viene da chiedersi come mai qui i criteri sono fissati e se ne dovrà giustamente occupare l’assistente sociale, mentre nel regolamento approvato nel punto precedente i criteri non ci sono e se ne dovrà occupare la giunta? Chissà come mai?
Si vota: approvato all’unanimità

8.    Interventi economici straordinari a sostegno delle famiglie gaiarinesi anno 2013;
Il Sindaco fa presente che con questi interventi economici straordinari si potranno aiutare le famiglie di Gaiarine in difficoltà. Gli interventi prevedono il pagamento di bollette o tasse. Per accedere a questi benefici i richiedenti dovranno essere in possesso dei requisiti indicati in delibera.
Marco Poles fa presente che sono stati discriminati coloro che risiedono da poco nel nostro comune. Propone di portare il punteggio da uno (ora previsto) per  coloro che risiedono nel comune da meno di tre anni, a tre.
L’indicazione viene accettata.
Si vota: approvato all’unanimità

9.    Aggiornamento ed approvazione regolamento comunale per la disciplina delle attività di barbiere acconciatore, estetista, tatuaggio e piercing;
Il Sindaco spiega che l’approvazione di questo regolamento è a tutti gli effetti una presa d’atto. Il regolamento in questione è predisposto dalla Regione.
Scandolo chiede se vi sono attualmente richieste di nuove aperture di qualcuna di queste attività.
Il sindaco risponde di no.
Si vota: approvato all’unanimità

10.    Adozione variante parziale al P.R.G. L.R.V. N. 61/1985, art. 50 comma 4 lett. F) per apposizione vincolo preordinato all’esproprio relativa: – realizzazione di una pista ciclabile lungo la SP. 44 in comune di Gaiarine in collegamento con la S.P. 15 in comune di Sacile in attuazione del protocollo d’intesa del 16/03/2011;
Il Sindaco illustra il progetto di questa pista ciclabile che interessa in gran parte il comune di Sacile, il comune di Gaiarine è interessato solo per una piccola parte la parte terminale di via per Sacile.
Marco Poles chiede, non essendo in progetto, come e dove avviene l’attraversamento della statale.
Il Sindaco risponde che l’attraversamento sarà all’interno della rotonda.
Si vota: approvato all’unanimità

11.    Mozione dei consiglieri Poles Marco, Scandolo Severino, Rosada MIlena e Masih Ashraf in merito alla modifica al regolamento comunale per la registrazione audio delle sedute del consiglio comunale;
Il consigliere Marco Poles legge la mozione che chiede la registrazione audio dei consigli comunali. Il Sindaco, con una faccia tosta inverosimile, risponde che pur condividendo quanto previsto nella mozione, la mozione stessa dimostra la visione ristretta dell’opposizione perché bisognerebbe riscrivere l’intero regolamento del consiglio comunale, e non solo l’aspetto richiesto. Invita l’opposizione a guardare avanti.
Cosicché mentre tutti guardano avanti le registrazioni non si fanno, il segretario non verbalizza, o verbalizza a modo suo, i consigli comunali sono senza pubblico, nessuno può così conoscere l’arroganza di questo Sindaco prepotente e presuntuoso. Ai cittadini di Gaiarine per conoscere un po’ di verità, per capire cosa succede veramente in consiglio comunale non resta altro che leggere le nostre cronache.
Si vota: 10 (la maggioranza) contrari, Antoniolli, Mashif, Poles, e Scandolo favorevoli

12.     Mozione dei consiglieri Poles Marco, Scandolo Severino, Rosada MIlena e Masih Ashraf per non alienare i locali dell’ex ufficio postale di Albina;
Il Consigliere Poles legge la mozione che prevede in buona sostanza la non alienazione dell’ex ufficio postale di Albina, e il suo utilizzo a scopo sociale.
Il Sindaco fa presente che l’alienazione è già prevista nel bilancio di previsione 2013 e che gli utilizzi proposti non sono comunque da prendere in considerazione.
Si vota: 10 (la maggioranza) contrari , Mashif, Poles, e Scandolo favorevoli, Antoniolli astenuto

13.    Mozione dei consiglieri Poles Marco, Scandolo Severino, Rosada Milena e Masih Ashraf per adesione al protocollo “RIFIUTI ZERO” e l’attivazione della raccolta “PORTA A PORTA”;
Il Consigliere Marco Poles legge la mozione.
Il Sindaco si meraviglia del fatto che venga presentata una mozione per il porta a porta quando nell’ultimo consiglio comunale, con la presenza del direttore della Savno, si è detto in tutte le salse che il porta a porta sarebbe partito a fine anno.
Sindaco: «.. e ti te me fa una mozion così!»
Marco Poles: «.. sono cinque anni che chiedo il porta a porta e comunque il concetto di “rifiuti zero” è altra cosa (basta sapere che cos’è diciamo noi, ma il Sindaco forse non sa che cosa sia, infatti replica dicendo “è impossibile ridurre i rifiuti, ci si sveglia la mattina e già produciamo rifiuti”).. in ogni caso si può votare favorevoli se si condivide lo spirito di questa mozione, cioè il fatto che vanno avviate politiche per la riduzione della produzione dei rifiuti..»
Il Sindaco comunque dichiara il voto contrario della maggioranza (non sia mai detto che si vota favorevoli ad una richiesta delle minoranze, non esiste proprio), ma facendo la figura proprio del bambino che si impunta propone di scrivere una lettera alla Savno perché cerchi di attuare un porta a porta più spinto. Marco Poles fa presente che l’adesione alla mozione diventa un impegno per la giunta ad affrontare il problema della riduzione della produzione di rifiuti, mentre così tutto rimane nel vago.
Si vota: 10 (la maggioranza) contrari, Antoniolli, Mashif, Poles, e Scandolo favorevoli. Isola forse scosso dalla discussione oppure uscito dal dormiveglia alza la mano d’istinto per poi ritirarla adeguandosi alla maggioranza.

14.    Mozione dei consiglieri Poles Marco, Scandolo Severino, Rosada Milena e Masih Ashraf per l’istituzione di un “FONDO A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE IN DIFFICOLTA’ ECONOMICA RESIDENTI NEL COMUNE DI GAIARINE”.
Marco Poles legge la mozione.
Il Sindaco fa presente che sono stati appena approvati due regolamenti che vanno proprio nel senso della mozione. E che questi regolamenti erano stati inviati ai capogruppo e che nessuno ha risposto.
Marco Poles: «.. non abbiamo risposto perché eravamo d’accordo e comunque i bisogni sociali di questo comune non li abbiamo scoperti in campagna elettorale ma sono alla nostra attenzione dall’inizio di mandato».
Si vota: approvata all’unanimità

E così si chiude anche questo Consiglio comunale, sono circa le 13.30.
L’unica cosa positiva è che un altro consiglio comunale con questo sindaco e con questa maggioranza  “se ne è andato”. Ne rimangono ormai pochi, probabilmente 4 o 5 e poi si voterà e finalmente si cambierà.

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