Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche perché continua a piovere!

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Dopo alcuni mesi, era dall’ aprile scorso che non ci andavo, giovedì 26 settembre, quasi un mese fa, sono ritornato da spettatore in Consiglio Comunale.
Nuova amministrazione, vecchio Sindaco e “veci” anche alcuni consiglieri di maggioranza.
Opposizione per metà nuova (due su quattro), ma con a capo “nientepopodimenoche la vice sindaca della passata amministrazione.

Se si fa un minimo d’analisi politica, questo fatto dimostra, senza ombra di dubbio, che l’operato della passata amministrazione è stato bocciato “dall’interno”, da una parte della allora maggioranza.
In poche parole alcuni compagni di viaggio del sindaco Zanchetta non ne potevano più di come procedeva l’azione politica-amministrativa e si sono messi “in proprio”.

Va ricordato a chi, durante la campagna elettorale e magari ancora adesso, urlava e urla al tradimento, che la Gava, oggi vice sindaca, aveva “tradito” insieme alla Daniel, la sua compagine politica durante l’amministrazione Cappellotto andando all’opposizione.
Ma veniamo a noi.
Scrivo perché ho letto, su giornali

https://www.ilpiave.it/gaiarine-insolito-consiglio-comunale-di-domenica-scorsa.php?fbclid=IwY2xjawGF-illeHRuA2FlbQIxMQABHdiqNbpwG2boRx2Ce3ogz6ibd_BtD-h3oZo5D_pEWnKQ_gRcj6FamZ3G1A_aem_-cIfSUj0j2y_Y58zJ70ETg

https://www.ilpiave.it/gaiarine-la-replica-di-elisa-de-zan-allarticolo-apparso-ieri-1-ottobre.php?fbclid=IwY2xjawGF-wlleHRuA2FlbQIxMQABHUGyliFZKaGALlM-X6juBoCd1UFDLEHflaObmbhQniXCwU8hqilCx8X30Q_aem_attCHE_OG1cW3ypdisflDw

e su facebook

https://www.facebook.com/groups/1458492901030370/user/100009692867937/

commenti sul consiglio tenutosi domenica 29 settembre alle ore 8.30 a causa del ritiro di un punto all’ordine del giorno del consiglio che si è tenuto il giovedì precedente.
Al consiglio di domenica mattina non c’ero, ma da ciò che ho letto  si capisce che quello che è stato riportato non corrisponde alla verità o perlomeno la “frittata” è stata rigirata per attribuire delle colpe a chi non le ha: all’opposizione.
Ma prima di arrivare al punto ritirato e alle bagarre conseguenti, vorrei dire la mia su altri due punti che erano all’ordine del giorno: 

il regolamento per il funzionamento del mercato agricolo “a due passi da qui”
e
le Variazioni al Regolamento comunale per l’applicazione del canone della pubblicità.

Per come intendo io, da semplice cittadino, l’azione amministrativa, partecipativa e trasparente, anche questi due punti dovevano essere ritirati, e vi spiego perché.

Quello che istituiva il mercato settimanale nella piazza delle scuole elementari di Francenigo, come ha evidenziato giustamente l’opposizione, è una specie di regolamento preso da Internet (lo ha ammesso anche il sindaco), raffazzonato e portato all’approvazione del consiglio, quindi senza un confronto di merito con le associazioni di categoria interessate, vedi commercianti e ambulanti, e con altre che operano nel comune.

Si prende un testo da internet. Si fanno quattro modifiche. Si sta all’interno del palazzo. Ed eccoti il regolamento.
O così o pomì.
Scusa, ma farai una riunione per sentire il parere dei commercianti?
Almeno quelli di Francenigo.
Per le Variazioni al Regolamento sulla pubblicità, ecc. è ancora peggio.
Le modifiche sottoposte al consiglio, come si è appreso dalla discussione, sono quasi tutte pervenute da Abaco, la società che riscuote per il comune questa tassa, alcune per la verità anche per adeguare il regolamento comunale alle leggi nazionali, ma altre a suo esclusivo vantaggio.
In ogni caso si capisce che l’amministrazione ha preso il tutto quasi come “oro colato” facendo suo quello che le è stato proposto, anche qui senza confrontarsi con alcuno.

Chiedo: chi sono i più bistrattatati dalla tassa sulla pubblicità?Rispondo: i commercianti che la pagano, e che avrebbero qualcosa da dire sulle norme di questo regolamento, dato che si trovano a pagare multe senza neppure poter avere un contraddittorio con i verificatori che passano quasi di nascosto a controllare i cartelli esposti, le insegne, e altre cose amene.

Si potrebbe dire: mandati in giro per portar a casa schei.
Se si sbaglia è giusto pagare, ma se il negozio è aperto e tu, controllore, noti una discrepanza tra quanto denunciato e quanto esposto, entri fai presente la cosa e avvisi della possibile multa. O no?

Anche qui era doveroso mettersi intorno ad un tavolo con i commercianti e analizzare per intero il regolamento, ascoltando le loro difficoltà e rimostranze.
Non è stato fatto.

Il “commercio” nel comune non si salva con un supermercato a Gaiarine, spostandolo tra l’altro da Francenigo, ma aiutando in tutti i modi possibili gli esercizi di vicinato, anche togliendo loro qualche imposizione e agevolandoli dove possibile.

Sia sul Mercato a Francenigo sia su questo Regolamento l’opposizione aveva fatto presente alcune delle cose qui esplicitate, e quindi un’amministrazione, che si dica vicina ai cittadini, avrebbe semplicemente ritirato i due punti, e avrebbe indetto successivamente degli incontri con tutti gli interessati, per riportare poi in consiglio dei regolamenti in linea con le necessità e attese della nostra comunità.

Ma non c’è nulla di nuovo sotto il sole, anche perché continua a piovere.
Anche nella passata amministrazione i regolamenti comunali non sono mai stati frutti maturati da un confronto e dibattito con la cittadinanza o con una parte di essa, ma sempre calati dall’alto.

Ma veniamo al punto in questione.
L’unico punto che non doveva essere ritirato, bastava avere un po’ di buon senso e una predisposizione al dialogo costruttivo.

E’ vero che la De Zan aveva chiesto il ritiro del punto perché parte della documentazione era arrivata la mattina del consiglio e non 24 ore prima. come previsto dal regolamento del Consiglio Comunale.

Ed è altrettanto vero che il segretario si era assunto la responsabilità di aver azzardato la convocazione del consiglio, spinto dalla scadenza del 30 settembre e dalla necessità di incastrare in pochi giorni anche i consigli dei tanti (credo 6, così ho sentito, ma non so se è vero) altri comuni di cui è segretario, anche se al momento della convocazione, tre giorni prima, non era pervenuta la documentazione del Consolidato dagli enti preposti.

Sempre il segretario aveva chiarito quindi che la colpa del ritardo dell’invio di parte della documentazione ai consiglieri comunali non è da attribuirsi al comune di Gaiarine ma bensì al ritardo con cui il comune l’ha ricevuta.

Penso che se il sindaco e soprattutto l’assessore Segat avessero avuto un atteggiamento più ragionevole, una disponibilità al dialogo maggiore il tutto si sarebbe risolto e la De Zan avrebbe rinunciato alla richiesta di ritiro, anche se era nel giusto nel richiederla.
Ma è lapalissiano che il sindaco non può essere preso in castagna dalla sua ex vice sindaca, e che l’assessore Segat, assessore al bilancio, che si nota essere in difficoltà di fronte alle competenze della De Zan che può vantare 10 anni di esperienza amministrativa mentre lui è alle prime armi, cerca, tirando fuori anche vecchi verbali, di tenere il passo.

Per trovare un compromesso sarebbe bastato un po’ umiltà e magari discutere della cosa prima del consiglio comunale, convocando una conferenza dei Capogruppo.

Ma tant’è.
Così a nulla sono valsi gli ulteriori tentativi del segretario.
Dialogo interrotto e punto rinviato.

Ora sui social e sui giornali vengono tirati in ballo depositi di atti fatti a tempo debito e persino una malattia, tutte cose che né il sindaco né il segretario avevano evidenziato nel consiglio del 26 settembre.
A parte questo, si ha la sensazione, leggendo, di essere di fronte ad un bambino, che si vendica per la brutta figura fatta, e per ripicca dice : “non ti do più i miei giocattoli”

Traducendo: ” cari consiglieri non vi saranno più inviati i documenti preparatori dei consigli via mail ma dovete andare in comune a prenderveli in formato cartaceo”.
Oilà.

Nessuno pensa al costo della stampa dei documenti: carta, inchiostri vari, usura delle stampanti e tempo dei funzionari.
Quanto costa stampare una pagina? Il sindaco se l’è chiesto?

Forse no, ma tanto paga “pantalon”.

Ma davvero siamo a questo punto.
Si. Perché se nel primo mandato si assapora “l’ebbrezza” del potere, nel secondo il potere lo si “usa”, magari facendo stupidaggini e a volte solo per ripicca.

 Due considerazioni finali

  1. Ritirare uno o più punti all’ordine del giorno non è una tragedia, soprattutto se non ci sono scadenze improrogabili.
    Può essere necessario e anche sintomo di buona amministrazione se si riuscisse a prendere atto dei propri errori, o degli errori degli uffici o più semplicemente quando le indicazioni e i suggerimenti che possono scaturire da un confronto aiutano a ragionare su degli aspetti non presi in considerazione in precedenza.
  1. L’opposizione ha “obbligo” di controllare l’operato dell’amministrazione e far rispettare le regole cocenti.
    E’ un dovere dal quale non si può derogare.
    È un obbligo che permette alla democrazia di funzionare e in democrazia la forma, cioè il rispetto delle regole da parte di tutti ma soprattutto da parte di chi gestisce il potere in quel momento, cioè la maggioranza, diventa sostanza.

    Se non fosse così non sarebbe democrazia ma un altra cosa: una dittatura.
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Giunta allargata?

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Le prossime elezioni comunali, come è naturale che sia, fanno emergere notizie, fatti e voci sui candidati sindaci, sulla attuale e sulle amministrazione precedenti.
E’ un po’ un momento di sintesi di tutto quello, che non solo ha riguardato la vita passata, sia amministrativa che politica del nostro comune, ma che avrà, gioco forza, una ripercussione anche su quella futura

Essendo sempre, almeno da trent’anni un “cittadino attivo” – molti di voi mi conoscono – e conseguentemente interessato alla vita amministrativa e politica del mio comune, per quel senso di trasparenza e di onestà intellettuale, che penso essere un elemento fondante della convivenza civile, non posso esimermi da pubblicare questo post e di chiedere alla fine una risposta chiara e leale al sindaco uscente.

“Girano da giorni delle voci, naturalmente da verificare, e questo post serve proprio a questo, che se confermate e fossero vere mi lasciano a dir poco allibito.

Aldilà delle voci alcuni fatti sono chiari e ricostruibili.
Nel 2019 la Lista Diego Zanchetta Sindaco si è presentata con 12 candidati + il candidato sindaco.
Le persone elette sono state: Elisa De Zan, Serena Fantuz, Graziella Gava, Michele Gottardi, Valentina Pezzin, Giusto Faccin, Germano Scottà, Andrea Bubaco, oltre naturalmente al Sindaco.
Quelle non elette: Fabio Baggio, Andrea Campion, Roberto Luisotto, Giulia Miotti.
Gli assessori nominati dal sindaco, come da statuto comunale, sono stati quattro: Elisa De Zan, Serena Fantuza, Graziella Gava, Michele Gottardi.
Agli altri quattro consiglieri eletti sono state date delle deleghe per occuparsi di alcune materie.

La legge stabilisce, per il nostro comune, che la giunta debba essere composta dal sindaco e dai quattro assessori , e il suo compito è espressamente delineato sia dalla legge e naturalmente anche dal nostro statuto comunale:
(Dallo Statuto Comunale di Gaiarine)

“Art. 28
1. La Giunta comunale collabora con il sindaco nel governo del
comune ed opera attraverso  deliberazioni collegiali.
Collabora, altresì, con il sindaco nell’attuazione degli indirizzi
generali del consiglio comunale.
2. Riferisce annualmente al consiglio comunale sulla propria attività

con apposita relazione da presentarsi in sede di approvazione del
rendiconto.
3.
Svolge attività propositiva e di impulso nei confronti del consiglio
comunale.
4.
Compie, comunque, gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di
governo che non siano riservati dalla legge al consiglio e che non
ricadano nelle competenze del sindaco previste dalle leggi o dal
presente statuto. ….
…. omissis …
Art. 33
1. L’attività della giunta comunale è collegiale.
2.
La giunta comunale è convocata e presieduta dal sindaco, che fissa
gli oggetti all’ordine del giorno della seduta.
3. Il sindaco
dirige e coordina l’attività della giunta comunale che
delibera con l’intervento della maggioranza dei membri in carica e a
maggioranza assoluta dei voti.
4. Le sedute della giunta comunale non sono
pubbliche.

5.
Il segretario comunale partecipa alle riunioni della giunta comunale,
cura la redazione del verbale dell’adunanza, che deve essere
sottoscritto da chi presiede la seduta e dal segretario comunale
stesso. ”

Orbene, sia nel Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali sia nello statuto comunale non è prevista, durante le sedute di giunta, la presenza di altre persone, neppure dei consiglieri di maggioranza.
Si presume, ma praticamente la legge non ne fa menzione,  che i consiglieri possano essere invitati, in modo sporadico, per chiarimenti su argomenti particolari, come si presume possano essere invitati anche tecnici comunali o dei professionisti. per illustrare progetti, ecc.
Ma sicuramente mai per esprimere voti o pareri.

Si dice che alle giunte comunali il sindaco abbia sistematicamente permesso non solo la presenza dei quattro consiglieri di maggioranza, non componenti la giunta, ma anche la loro partecipazione alla decisioni giuntali, tramite voti e/o pareri.

Se così fosse, questa “giunta allargata”, la famosa “squadra” si potrebbe configurare come un surrettizio ampliamento dell’organo giuntale, non previsto da nessuna legge e quindi perseguibile (vedi https://dait.interno.gov.it/pareri/98474).

Come è previsto dalla statuto la giunta delibera a maggioranza dei suoi componenti, 5 nel nostro caso, ma se i componenti sono nove
(+ uno di cui parleremo in seguito) e tutti votano, o esprimono il loro parere, quanto vale il voto o il parere di un vero componente della giunta, cioè di un assessore o del sindaco?
Cioè di colui che ufficialmente è uno dei responsabili delle decisioni assunte e che ne risponde davanti alla legge, sia in termini “amministrativi” che “penali”?

In tutte le delibere di giunta, approvate e controfirmate dal sindaco, cioè gli atti ufficiali di governo del nostro comune, compaiono i nomi dei componenti della giunta che sono appunto il sindaco e i quattro assessori, e la loro presenza o assenza ,e, quindi, si può desumere che alle giunte non fossero presenti altri soggetti, tranne il segretario, che fa da “Notaio”.

I conti non tornano.
Qual’è la verità.
Sono infondate le voci o sono forse illegittime le delibere di giunta?.

Perché se la presenza degli altri quattro consiglieri fosse davvero confermata, saremmo di fronte a una violazione gravissima della legge con forse la possibilità che tutte le delibere di giunta di questi cinque anni possano non essere valide.

Ma sembrerebbe esserci di più.
Un fatto che se confermato avrebbe del paradossale.
La presenza costante in giunta di un’altra persona, uno dei quattro candidati non eletti.

Come sarebbe possibile che un non eletto, uno che è stato “bocciato” dai cittadini di Gaiarine nel 2019, quindi un cittadino qualsiasi fosse presente alle giunte comunali di questi cinque anni?

No, non può essere.
Da cittadino non posso credere che questo possa davvero essere avvenuto.

In giunta si possono trattare argomenti di particolare delicatezza, questioni personali, riguardanti cittadini che possono trovarsi in difficoltà psichica, economica e magari sottoposte/i a violenze famigliari, bisognose di aiuto e naturalmente di riservatezza, perché mai, allora, un non eletto dovrebbe essere venuto a conoscenza di queste delicatissime questioni personali?

A che titolo? Perché lui si e un altro no?

Se fosse tutto vero, la responsabilità del sindaco sarebbe davvero gravissima e innegabile, e corrisponderebbe ad una concezione dell’amministrazione pubblica come cosa propria, dove regole e rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini sono calpestati.”

Ritengo che  tutti i cittadini di Gaiarine meritino una risposta chiara dal sindaco uscente:

Queste voci sono vere o sono infondate?

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Convocazione Consiglio Comunale: Martedì 26 Luglio 2022

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Si rende noto che il Consiglio Comunale è convocato in seduta Ordinaria Pubblica di 1° convocazione per il giorno martedì 26 Luglio 2022,  alle ore 21.00, nell’apposita sala della Sede Municipale per la trattazione del seguente ordine del giorno:

1. Verbali seduta del 28 giugno (dal n. 13 al n. 18);

2. Variazione del programma triennale OOPP 2022/2024 ed elenco annuale dei lavori pubblici per l’anno 2022 (D.lgs. n. 50/2016);

3. Ratifica delibera di giunta comunale n.81 del 14.06.2022 avente ad oggetto: “Variazione al bilancio di previsione 2022/2024 ai sensi dell’art.175 D.lgs.267/2000”;

4. Art.193 del Dlgs. 18.08.2000 n.67 – salvaguardia degli equilibri di bilancio 2022/2024;

5. Variazione di assestamento al bilancio di previsione 2022/2024 ai sensi dell’art.175 del D.lgs. 267/2000;

6. Presentazione del documento unico di programmazione (DUP) 2023/2025.

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Evviva la propaganda

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Ogni morto, ogni caduto va, se possibile, ricordato, così come ogni esule.

mappa-foibe

 

 

 

 

 

 

Ma l’istituzione del “Giorno del Ricordo” (10 Febbraio), legge voluta dalle destre e approvata nel 2004, non attiene alla sfera del ricordo ma ad un vero e proprio scopo politico di revisionismo storico con l’obbiettivo di avere una festa da contrapporre alla Festa di Liberazione.

D’altra parte l’Italia e conseguentemente l’italiani, brava gente, non hanno mai fatto davvero i conti con il fascismo e con i crimini che gli “italiani fascisti” hanno perpetrano per anni nei territori sloveni e croati annessi dopo il trattato di Rapallo del 1920, dove si giunse nel 1942 ad una vera e propria occupazione militare.

Solo per ricordare cosa fu quell’occupazione:
«Si ammazza troppo poco», e «Non dente per dente, ma testa per dente», raccomandavano nel 1942 i generali italiani Marco Robotti e Mario Roatta. Furono 200.000 i civili «ribelli» falciati dai plotoni di esecuzione italiani in Slovenia, «Provincia del Carnaro», Dalmazia, Bocche di Cattaro e Montenegro” (fonte Contropiano)

 Come non c’è stata mai una vera assunzione di colpa per le leggi razziali promulgate nel 1938 dal regime fascista e del conseguente sterminio degli ebrei italiani, anzi la colpa, piano piano gli italiani, sempre brava gente, l’hanno quasi completamente trasferita da Mussolini a Hitler.

Va ricordato, e lo esplicita molto bene Furio Colombo, (colui che propose la legge per l’istituzione del Giorno della Memoria celebrata il 27 gennaio di ogni anno come giornata per commemorare le vittime dell’ Olocausto, potete ascoltare l’intervista qui) che vi fu una grande differenza tra le tragedie dei Gulag e delle Foibe, e la Soah, nel senso che le prime due sono eventi subiti in parte anche da italiani, mentre la Soah (per la parte degli ebrei italiani) è una orribile tragedia perpetrata dagli stessi italiani.
Non è che i morti italiani, nei Gulag e nelle Foibe, valgano meno degli ebrei italiani, ma diversa è la responsabilità.
Per i Gulag la responsabilità è di Stalin, per le Foibe dei Titini, ma per persecuzioni e le uccisioni degli ebrei italiani e non solo, la responsabilità è tutta del regime fascista “italiano”.

Ora le destre tentano di fare l’operazione di mettere tutto sullo stesso piano piegando la storia a loro uso e consumo: vorrebbero accomunare i crimini fascisti con i crimini comunisti.
Ma, senza difendere il comunismo, bisogna ricordare che furono regimi comunisti stranieri ad ammazzare italiani, mentre fu il regime fascista italiano ad ammazzare italiani, sloveni, croatti, e che, mentre il comunismo non ha mai governato l’Italia, il fascismo l’ha governata per oltre vent’anni, portandola alla catastrofe che conosciamo.  

Se vogliamo diventare davvero “brava gente” dobbiamo fare i conti con le “nostre colpe” e lasciar fare agli storici veri e non a quelli del “10 febbraio” o di sabato scorso  le ricostruzioni degli eventi tragici che attraversarono il novecento, eventi che non vanno piegati per fini politici propagandistici.

Ora invece, anno dopo anno, in tutta Italia aumentano le iniziative di celebrazioni del “Giorno del Ricordo”, da parte di amministrazioni di destra, e forse anche di qualcuna di “sinistra” che non vuol essere da meno, proprio per nascondere o per meglio tentare di cancellare i crimini fascisti e conseguentemente sminuire la Festa della Liberazione e quindi la Resistenza da cui è nata la nostra Repubblica.

Anche l’amministrazione di Gaiarine si è collocata in questo filone e si annuncia ufficialmente e pubblicamente come Amministrazione di estrema Destra.
Qualche segnale, per chi avesse voluto vedere, era già giunto: l’ammaina bandiera europea, una celebrazione del 25 Aprile dove il sindaco attuale ha ricordato solo l’eccidio di Porzus, la cittadinanza al Milite Ignoto e ora l’intitolazione di un parco pubblico a “Parco Vittime delle Foibe”.

Sarebbe interessante conoscere le posizioni di qualche componente della maggioranza, solo per fare qualche nome, della De Zan o di Germano Scottà, o di Valentina Pezzin, in merito a questo evidente spostamento a “tutta destra”.

Per scendere dalle “chiacchiere” a fatti concreti, e quindi al parco mi vengono due considerazioni:
1. Mentre il sindaco chiede una maggior “partecipazione dei cittadini” (consiglio comunale del 10 febbraio 2022), alla attività di vigilanza per contrastare fenomeni di delinquenza comune sul territorio, l’amministrazione comunale senza nessun dibattito pubblico, senza sentire i cittadini, quindi la partecipazione dei cittadini è un optional strumentale che serve quando serve ma non serve quando non serve, decide di imperio di tramutare un parco pubblico adibito a gioco per i bimbi, in un parco politico, con un nome “Parco Vittime delle Foibe”, che è orripilante, non per le Vittime e neppure per quello che vorrebbe ricordare ma per il nome in se.
Ve lo immaginate: Dai mamma voglio andare a giocare al parco delle Vittime delle Foibe.

Che poi diventerà nel dire comune: “Parco delle Foibe”
Sono solo io che provo questo senso di tristezza?

E lo fa nell’ombra, quasi di nascosto, con una delibera di giunta fatta il 26 di Agosto (vi ricordate le leggi del parlamento fatte ad Agosto quando tutti sono in ferie? in genere foriere di guai per i cittadini).
Una questione come questa andava, come già detto, resa pubblica ed il luogo deputato a rendere pubbliche le decisione dell’Amministrazione è e resta il Consiglio Comunale, il massimo sarebbe stato coilvolgere direttamente la cittadinanza, nelle sue più varie componenti.

Quindi se si voleva non nascondere questa decisione, si doveva almeno portare la delibera in Consiglio Comunale, dando luogo ad una necessaria trasparenza e ad un minimo di dibattito.
Ricordo, a questi nostri amministratori, che essi pur non essendo l’espressione della maggioranza dei cittadini del comune ma solo del 40,43 dei votanti, dovrebbero coniugare le varie sensibilità della cittadinanza e non solo quelle della loro parte politica, soprattutto se certe scelte non sono contemplate nel loro programma elettorale.

Ma forse questi nostri si sentono tenutari di un potere assoluto, o forse devono pagare scotto ai loro supporter politici Lega e Fratelli d”Italia.

In ogni caso la delibera di giunta, che potete leggere qui, parte da un presupposto non del tutto vero, in quanto l’affermazione contenuta in premessa “il via 8 marzo a Gaiarine esiste un’area di verde pubblico, dedita a parco, che risulta essere priva di denominazione” è una affermazione perlomeno equivoca.

Quel parco è nato all’interno del Piano di Lottizzazione denominato “Parco Castellir”, dal toponimo di quel luogo.
Orbene, secondo voi, come dovrebbe chiamarsi un parco che si trova all’interno di quella Lottizzazione? Perché quella lottizzazione è stata denominata Parco?
Non è che ci voglia l’amministrazione dei “migliori” per capire che quel parco aveva come nome intrinseco “Castellir”. O no?

Le “Foibe” nel nostro comune non ci sono, ma il toponimo “Castellir” è presente nelle vecchie mappe del comune di Gaiarine.
Alla faccia del rispetto delle nostre radici e tradizioni.

C’è poi una questione di sicurezza che secondo me non andrebbe sottovalutata.
La presenza di quella “croda” all’interno del parco adibito anche a giochi di bimbi può essere foriera di incidenti.
Sicuramente sarà “scalata” da più di un bimbo.

2.  A proposito di rispetto.
La lottizzazione “parco Castellir” è una lottizzazione innovativa, pensata prima di tutto come parco sul quale gravitano guarda caso delle abitazioni, una fruizione “diretta” del verde per gli abitanti di quelli edifici e dei i loro figli.
E questo è merito indubbiamente del progettista architetto Giambattista Zaccariotto ma anche della famiglia Zorzetto, la committente, che ha condiviso talmente le scelte progettuali che per rendere il complesso fruibile secondo questa innovativa idea dell’abitare, ha ceduto al comune e urbanizzato aree non dovute.
Orbene si debbono rispettare tutte le persone, e non ci sono cittadini di serie A o di serie B, ma a questa famiglia che “qualcosa in più” ha dato al Comune di Gaiarine non era forse giusto chiedere un parere in merito o perlomeno metterla al corrente delle intenzioni   dell’amministrazione?
Sempre per quel senso di rispetto che si deve avere per le “persone giuste”.

Cosa dovrebbe fare a questo punto una amministrazione “intelligente”?
1. Spostare il monumento nell’area verde, sufficientemente ampia e non frequentata dai bimbi, che si trova entrando nella lottizzazione sulla destra.
2. Cambiare la targa e scrivere “In ricordo delle Vittime delle Foibe”.
3. Riportare il nome del Parco al suo nome originario “Parco Castellir”, istallando anche un cartello illustrativo.

E tutti vissero felici e contenti.

P.S. Nel caso  non venisse seguito il suggerimento di cui sopra: nei pressi dell’abitazione dell’Assessore Gottardi, sicuramente uno dei “King Maker” di questa operazione, mi dicono esserci un’area pubblica.
Gli fate anche voi la stessa domanda che gli faccio io?
Perché non ….

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Convocazione Consiglio Comunale: Martedì 28 Dicembre 2021

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Consiglio Comunale è convocato per il giorno di martedì 28 Dicembre  2021 alle ore 18.45  in seduta ordinaria pubblica con presenza del pubblico regolato in base alla normativa vigente volta a garantire il distanziamento, con il seguente ordine del giorno:

1.  Verbali seduta del 9 novembre (dal n. 45 al n. 47);

2.  Comunicazione prelevamento dal fondo funzioni;

3.  Destinazione contributo per le opere di culto. approvazione programma per l’anno 
     2022;

4.  Regolamento comunale per l’applicazione del canone patrimoniale di
     concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria – approvazione;

5.  Determinazione aliquote e detrazioni per l’applicazione dell’Imu per
      l’anno 2022;

6.  Addizionale comunale Irpef – conferma aliquota per il 2022;

7.  Approvazione del programma triennale oopp 2022/2024 ed elenco annuale dei lavori
     pubblici per l’anno 2022 (D.lgs. n. 50/2016);

8.  Approvazione del programma biennale degli acquisti di beni e servizi
     2022/2023;

9.  Esame ed approvazione del bilancio di previsione 2022/2024 e nota di
     aggiornamento al DUP 2022/2024;

10. Razionalizzazione partecipate ai sensi dell’art. 20 del testo unico in materia di società  
     a partecipazione pubblica (T.U.S.P.), così come da ultimo modificato con il D.lgs. 16
     giugno 20217 n. 100;

11. Opera pubblica realizzazione percorso ciclopedonale lungo la s.p. 44 in
      località Calderano. approvazione progetto definitivo ai fini espropriativi,
      apposizione del vincolo preordinato all’esproprio ed adozione variante
      urbanistica al P.I.;

12. Regolamento comunale di polizia rurale e di mediazione sociale –
      approvazione.

L’entrata in sala consiliare sarà contingentata secondo le norme anti COVID-19 e in particolare, a seguito dell’entrata in vigore del D.L. n.127 del 21.09.21 e del DPCM del 12.10.2021, tale accesso sarà subordinato all’esibizione della certificazione verde Covid-19 (c.d. green pass). Il controllo della certificazione verde avverrà all’atto dell’accesso alla sala consiliare.

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