Dopo l’assessore Sandro Sandri «vaccinaro» il DG ARPAV Andrea Drago «incenerentolo»

Dobbiamo tornare sul post pubblicato il 30/01/2010 per un utile approfondimento.

Ora: nella pura logica del profitto e del tornaconto economico si può capire che Unindustria Treviso recrimini sullo stop agli inceneritori in regione..

ma come interpretare un burocrate (che tale è il direttore generale Drago) che dà in modo gratuito dell’ignorante preconcetto ai medici del Registro Tumori del Veneto e dell’Ordine dei Medici di Venezia che, nelle raccomandazioni di uno studio pubblicato sul Quaderno della Salute 4/2010 «Dati ed analisi per la prevenzione e la tutela della salute pubblica a cura del Registro Tumori, Registro Mesoteliomi, Oridne dei Medici, Comune di Venezia e (udite! udite!) ARPAV», affermano (testuale) a conclusione della sezione 1 (introdotta dal rassicurante titolo Nel Veneto una maggiore incidenza di cancro rispetto al resto d’Italia):
L’indagine nel suo complesso suggerisce che lo smaltimento dei rifiuti segua percorsi alternativi a quello dell’incenerimento dal momento che si rende responsabile della dispersione in atmosfera di cancerogeni che oltre a riconoscere una molteplicitS di cellule bersaglio sono in grado di agire per effetto di una bio-accumulazione. Un fenomeno difficilmente evitabile da misure di prevenzione basate sul solo contenimento delle concentrazioni di inquinante ammesse per singole fonti di emissione in atmosfera. Le politiche ambientali dovrebbero porre al centro delle proprie strategie la riduzione della produzione dei rifiuti come necessario obiettivo di prevenzione primaria.” ??
Questa pubblicazione la trovate qui e val la pena leggerla poichè anche nell’ottica dell’inquinamento da traffico cittadino diventa istruttiva e preoccupante solleticando le orecchie del nostro Sindaco di Gaiarine che sta aspettando beatamente la primavera per trovarsi magicamente risolto il congestionato traffico nei centri abitati di Gaiarine e Francenigo.
Nella terza sezione Effetti dello smog – Impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute di genere così è riportato:
È noto che i principali determinanti della qualità dell’aria sono: la mobilità motorizzata, i sistemi di riscaldamento, le immissioni in circolo di sostanze chimiche da insediamenti produttivi e dagli inceneritori. Su questi elementi si deve agire, se si vuole guadagnare nella qualità dell’aria. Il trasporto motorizzato, come sostenuto autorevolmente anche dalla OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità - che in questo caso val la pena citare, vista la figuraccia sull’influenza suina-), è indubbiamente una delle fonti più importanti di agenti inquinanti pericolosi (ossidi di azoto, benzene, ozono e soprattutto il particolato fine, come PM10 e PM2,5 ed ultrafine, ossia di dimensioni submicroniche) che producono situazioni di rischio per la salute umana ed in particolare per quella dei bambini.
Infine: gli organi di informazione diano sempre e sempre e sempre la giusta risonanza anche a documenti ufficiali come quello sopracitato che sbugiardano gli slogan propagandistici di politici e burocrati ammanicati, imparando a domandarsi sempre e sempre e sempre di fronte a certe dichiarazioni: “ma a chi conviene? e la risposta conseguente e logica attribuirebbe in modo più corretto l’epiteto di “irragionevole, pregiudizievole e ignorante
.

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Il Veneto dice NO a nuovi inceneritori

La notizia é che LA REGIONE VENETO STOPPA GLI INCENERITORI Progetto congelato in attesa del Piano rifiuti che Galan non è riuscito a fare in 3 lustri
Niente inceneritori fino a quando non sarà approvato un piano regionale per i rifiuti, atteso da 15 anni. Poi staremo a vedere. Ma intanto è stato congelato il progetto dei due inceneritori che Unindustria vuole realizzare a Bonisiolo e a Silea. Il consiglio regionale ha approvato ieri, a larga maggioranza, l’emendamento alla Finanziaria Atalmi-Pettenò.
Questo è il commento dell’Arpav: «Stupidi pregiudizi, c’è bisogno di questi impianti» Il dg Drago: «E’ assurdo, è ora di finirla con paure irragionevoli, frutto anche di giochi politici. Gli inceneritori sono macchine ipercontrollate—prosegue il dg dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Veneto—quindi hanno ripercussioni minime sull’ambiente. … siamo costretti a restare indietro, e molto, perchè ci trinceriamo dietro pregiudizi di gente ignorante.»
Eh sì, perchè dovete sapere che il Direttore Generale dell’ARPAV è un tecnico, un esperto al quale i Consiglio Regionale ha affidato l’incarico per competenza e preparazione scientifica.. infatti è avvocato! (vedi qui come funziona una nomina politica!
)
Mentre Federico Valerio (vedi) è “solamente” un chimico ambientale e Valerio Gennaro (vedi) è “semplicemente” un Medico Epidemiologo dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova: insomma, gente ignorante!

Tanto per ricordare:
Inceneritori, perché no
1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine
2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg di ceneri solide e altre sostanze.
- le ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi delle vecchie discariche
- i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso
- l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da depurare
4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti
5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di lavori scientifici
6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero diseconomici.
7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre di centraline che analizzino la concentrazione di micro polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle malattie derivate sul territorio nel lungo periodo
8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori (che sponsorizzano la Fondazione Veronesi: ma và?!?) e i partiti finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche sono gli unici beneficiari dell’incenerimento dei rifiuti

Cosa fare con i rifiuti.

1 – Riduzione dei rifiuti (Berlino, per fare un esempio, ha ridotto in sei mesi i rifiuti del 50%)
2 – Raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale
3 – Riciclo di quanto raccolto in modo differenziato
4 – Quanto rimane di rifiuti dopo l’attuazione dei primi tre punti va inviato a impianti per una selezione meccanica delle tipologie dei rimanenti rifiuti indifferenziati. La parte non riciclabile può essere trattata senza bruciarla in impianti di bioessicazione
5 – In termini economici non conviene bruciare in presenza di una raccolta differenziata perchè:
- il legno può essere venduto alle aziende per farne truciolato
- il riciclaggio della carta rende più dell’energia che se ne può ricavare

- il riciclaggio della plastica è conveniente. Occorrono 2/3 kg di petrolio per fare un kg di plastica

6 – La raccolta differenziata può arrivare al 70% dei rifiuti, il 30% rimanente può ridursi al 15-20% dopo la bioessicazione. Una quantità che è inferiore o equivale agli scarti degli inceneritori. Ma si tratta di materiali inerti e non tossici con minori spese di gestione ed impatti ambientali sanitari.

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Elettrosmog

UE:EUROPARLAMENTO,RIDURRE ESPOSIZIONE CAMPI ELETTROMAGNETICI

(ANSA) – BRUXELLES, 2 APR – Parte dal Parlamento europeo una sollecitazione per rivedere i limiti dell’esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche potenzialmente rischiose per la salute che provengono, ad esempio, da telefonini, wifi e reti elettriche. Gli eurodeputati, che oggi hanno approvato a stragrande maggioranza una relazione sull’argomento, hanno chiesto inoltre di allontanare ripetitori e tralicci da scuole e ospedali, di pubblicare mappe sull’esposizione, di condividere antenne e trasmettitori tra gli operatori, ma anche di avviare campagne di sensibilizzazione e rafforzare la ricerca. I campi elettromagnetici ”esistono in natura e sono sempre stati presenti sulla terra”, ma l’esposizione e’ aumentata costantemente a causa della domanda di elettricita’ e dell’avvento di tecnologie senza filo piu’ avanzate, si rileva nel documento facendo notare che la tecnologia delle apparecchiature senza filo produce emissioni che ”possono avere effetti negativi sulla salute umana”, anche se ”permangono incertezze sui possibili rischi per la salute, in particolare dei giovani, il cui cervello e’ ancora in fase di sviluppo”. I parlamentari hanno chiesto alla Commissione una valutazione sul ”fondamento scientifico e l’adeguatezza” dei limiti delle onde elettromagnetiche fissati e di elaborare, con gli esperti degli Stati membri e dei settori industriali interessati, una guida alle opzioni tecnologiche disponibili.
02/04/2009 17:27
www.conacem.it

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