Terza seduta del Consiglio Comunale a Villa Altan quasi di ordinaria amministrazione;
- la cosidetta variante Arcuf approvata in un secondo (è ovviamente un modo di dire ma assai appropriato in questo caso), con il mantenimento del grado 4 di protezione della “casa de piera” che ne dovrebbe garantire la tutela storico/architettonica.
- al terzo punto all’ordine del giorno, sortita coraggiosa dell’opposizione che tentava di presentare un emendamento prontamente respinto dal Sindaco poichè accettarlo avrebbe significato azzerare la procedura e far ripartire l’iter della variante. Formidabile il Sindaco, che dopo aver invitato l’emendante al ritiro (promettendo di tenerlo comunque in considerazione) e dopo la successiva votazione, che ha ovviamente bocciato l’emendamento, gli si rivolgeva “te l’à presentà lo stess savendo che te lo varia bocià” (si noti la finezza linguistica e concettuale: non il Consiglio Comunale l’avrebbe bocciato ma Lui stesso, medesimo, in persona).
- precisazioni e delucidazioni sulla ciclabile albina/campomolino..
- interessante disputa nel merito del riordino cimiteriale con disquisizioni sulle tombe alla romana, e ipotetici calcoli sulla capacità delle aree previste di contenere le future salme..
sull’approvazione dell’esercizio di spesa diversi botta e risposta:
- sulla sicurezza delle ciclabili a Francenigo e sulle rotonde di Calderano; pareri divergenti e contrastanti tra maggioranza e opposizione riguardo a baffi, raggi di curvatura, velocità, competenze..
- sull’avanzamento dei lavori relativi a rete fognaria e depuratore, con l’opposizione che lamentava l’immobilismo dell’amministrazione, rinnovata come la maggioranza da una legislatura all’altra; perla del Sindaco in risposta: “Severino, te perdone.. perchè no te pòl saver!“.. mormorio tra il pubblico combattuto tra l’ammirazione per tanta magnanima condiscendenza e la fraterna solidarietà veneta (che omo.. xe proprio un de’ noantri)..
- sulla possibilità di intraprendere azioni di sostegno, già previste e finanziate dalla legislazione regionale, verso i nuovi disoccupati o sottoccupati sprovvisti di paracadute (come abbiam capito in seguito, non riferito a temerari hobby domenicali ma intendendo i noti ammortizzatori sociali) con un’altra sorpresa del Sindaco che – udite udite – smentiva inopinatamente il proprio capo (che solo poche ore prima riferiva di un’Italia fuori dalla crisi prima e meglio degli altri) dicendo testualmente (ed in italiano, ahimè) che : “io penso che nella crisi che stiamo vivendo siamo ancora lontani dall’aver toccato il fondo al contrario di quel che altri dicono e pensano..” ed in questo, caro Sindaco, purtroppo abbiamo gli stessi timori..