Si va ad iniziare. Per i presenti vedi qui .
1. Approvazione verbali seduta 23 Luglio 2015 (dal n°13 al n°21);
Si va veloci.
La minoranza probabilmente questa volta, pensa che sia una perdita di tempo insistere nel contestare i verbali; inutile fatica far capire che compito del segretrentun% è quello di garante per tutti i consiglieri e proprio per questo ha per dovere verbalizzare gli interventi in modo corretto. Così questa volta, rassegnata, tace.
Si vota:
maggioranza favorevole
Andreetta, Bressan, Capuzzo e Fracassi astenuti
2. Nomina commissione per l’aggiornamento degli elenchi comunali dei giudici popolari;
Illustra il Sindacotto. Sono da eleggere due membri della commissione per l’aggiornamento degli elenchi comunali dei giudici popolari. Uno spetta alla maggioranza l’altro alle minoranze. Se c’è accordo sui nomi si può votare il modo palese.
La minoranza fa il nome della consigliera Fracassi; la maggioranza quello del vicesindaco Fellet. Per cui si decide di votare in modo palese.
Un doveroso inciso. Ecco qui un’altra nomina per l’accappiaincarichi: Vicesindaco, Assessore all’Urbanistica, Assessore all’Ambiente, membro del consiglio del Pio Istituto, articolista del foglio parrocchiale Il Ponte, e … forse altri che ora ci sfuggono. Ma se da Assessore all’Ambiente ha nel cassetto una bozza del Regolamento di Polizia Rurale da quasi un anno, da Assessore all’Urbanistica lo vedremo all’opera anche nel proseguo di questo Consiglio millantando affermazioni, arrampicandosi sugli specchi, distribuendo responsabilità e incombenze. Ciò che sa far bene è vendere (la trattativa privata l’ha fatta lui, a quanto dirà il Sindacotto) o, per meglio dire, “svendere” la casa di via S.Pio X, ma anche questo vedremo più avanti.
Si vota:
approvato all’unanimità
3. Gestione Maglio Tonet. Approvazione regolamento;
Illustra il Sindacotto, anzi, non illustra proprio niente , nel senso che esordendo con «è da approvare il regolamento del maglio Tonet.. lo avete letto..» dà inizio ad una discussione sul caso di leggerlo o darlo per letto. Alla fine si dà per letto. Prende la parola con durezza il consigliere Bressan presentando un emendamento all’articolo 3. Ricorda come il Sindacotto abbia sempre detto di essere contrario alla formazione di commissioni.. fa presente che quando è stata chiesta dalle minoranze l’istituzione della commissione per il sociale, egli stesso (il Sindacotto), abbia affermato che le commissioni non funzionano portando come esempio, (senti, senti) le commissioni provinciali.. Ora invece propone un Comitato di Gestione composto da nove (9!?) membri e tutti nominati dal Sindacotto. Aggiunge Bressan che tale gestione poteva essere affidata al Comitato Biblioteca e che neppure gli Uffizi hanno un Comitato di Gestione così numeroso (lo sguardo del Sindacotto è perplesso: Uffizi, Uffizi.. ha già sentito questo nome).. insiste Bressan immaginando come sia possibile immaginare ispiratore di tutto questo nientepopodimenoche il presidente Muraro che nella sua personalissima allegra gestione della cosa pubblica ha generato commissioni itineranti (di cui anche il Sindacotto fa parte) che vanno in giro per il territorio a cantine, valorizzando le eccellenze del territorio e la gradazione alcolica degli intelletti.. Propone quindi l’emendamento che contempla un comitato di sei (6) membri, di cui uno di diritto, l’Assessore alla Cultura (che ha un sussulto nel suo catatonico torpore: io? cosa? come?), e gli altri cinque eletti dal Consiglio Comunale, dando rappresentanza anche alle minoranze, evitando così che il Sindacotto agisca anche in questo caso da “burattinaio” del Maglio e della sua gestione.
Il Sindacotto tenta di spiegare che il numero nove dei membri del comitato non è stato messo a caso (ma và?!?).. ma per garantire un numero di persone sufficientemente ampio in grado di effettuare visite e dimostrazioni, e che comunque possono anche essere ridotti, ma sei, secondo lui, sono pochi.. e che però non può accettare che vengano nominati dal Consiglio Comunale in quanto devono essere persone in grado di far funzionare il Maglio, dopodichè tenta di mettere in votazione l’emendamento.. ma interviene la consigliera Capuzzo osservando che probabilmente verrebbero nominate le stesse persone sia dalla maggioranza che dalla minoranza, essendo poche, in Comune, le persone che hanno le conoscenze e le esperienze necessarie al funzionamento del Maglio, ma l’atto elettivo del Consiglio Comunale non sarebbe altro che un atto democratico al contrario dell’ennesima nomina diretta e insindacabile del Sindacotto.
A riprova di ciò, cita un articolo dello Statuto Comunale nel quale si stabilisce l’obbligo di dare rappresentanza a tutti i gruppi consiliari.. riprende poi il suggerimento di Bressan di affidare la gestione al Comitato Biblioteca o anche, perché no, alla nascente Pro Loco di Francenigo (ipotesi che vede cenni di assenso tra il pubblico).. infine osserva come il regolamento potesse esser steso in un italiano migliore e privo di banali errori ortografici.
Il Sindacotto si scuote e tentenna, bofonchiando come ci siano osservazioni giuste sulle quali si può discutere mentre altre invece.. altre.. e finalmente pronuncia una delle sue frasi che faranno la storia, al ribasso, del nostro Comune:
«lo sai che tante idee non fai mai niente»..
Allora: tutto il mondo è in cerca di “idee”, idee nuove, innovative, originali, propositive, creative, giuste. Chi ha idee, anzi, chi ha più idee è vincente, potendo scegliere la migliore. Si realizzano addirittura “brainstorming” (vabbè, tempesta di cervelli..) per far nascere idee e trovare soluzioni, ma per l’amministrazione comunale di Gaiarine se c’è un’idea basta e avanza, perché raramente si manifesta e quando questo raro evento accade.. si partorisce (abortisce?!?) il Regolamento per il Comitato di Gestione del Maglio, che per storia e significato meriterebbe ben altro.
Il Sindacotto comunque, alla fine, è propenso al ritiro del punto ma con la sola modifica dell’articolo 3 (quello sulla composizione, per capirsi).. interviene a questo punto la consigliera Fracassi con tutta una serie di osservazioni e incongruenze relative alla sede, all’inventario dei beni, alle competenze del Segretario del Comitato, alla pubblicazione delle decisioni, alle eventuali dimissioni di qualche suo membro (se un membro si dimette, o muore, lo si rimpiazza? e come? e chi lo nomina?).. infine propone che la Presidenza sia data all’Assessore alla Cultura (che ha un sussulto nel suo catatonico torpore: io? cosa? come?) e non al Sindaco.. il Sindacotto cerca di spiegare che la nomina nel Comitato di Gestione ed il Regolamento relativo sono una specie di riconoscimento per le persone che già adesso fanno funzionare il Maglio.. la consigliera Fracassi ribatte che se un regolamento nasce fatto bene funzionerà adesso ed in futuro.
Diciamo noi che è proprio dal confronto delle idee che nascono le cose che potranno avere un futuro.
Alla fine viene deciso di ritirare il punto.
Dobbiamo qui proporre una considerazione, da sempre attanagliati da una sorta di dubbio amletico: “in quanto commissione provinciale.. esistere o non esistere?!?.. bere o non bere?!?.. mangiare o non mangiare?!?.. è più sollazzevole nella panza soffrire i gorgogli di gola e i crampi dell’oltraggioso appetito o prender le posate contro un mare di pietanze e, ingurgitandole, porre loro fine? questi sono i veri dilemmi della vita”.
Ora, finalmente, ci par di intuire la risposta e lo scoramento ci piglia e scuote nel profondo.
Si vota per il ritiro del punto:
approvato all’unanimità
4. Acquisto di particella per l’allargamento e messa in sicurezza della rotatoria tra la strada provinciale SP 44 di via Calderano e la strada comunale di via Gerardo da Camino;
Illustra il Sindacotto.. per poter allargare l’incrocio della rotonda di Calderano si acquisteranno 186 mq ad un prezzo di 10.000 euro.. l’opera di allargamento dell’incrocio sarà finanziata anche dalla Provincia (ma allora, esiste ancora?) con un contributo di 30.000 euro..
Interviene la consigliera Capuzzo mettendo in evidenza che si fa ora quello che si doveva fare prima, quando si è realizzata una rotatoria costata qualche centinaio di migliaia di euro e che ha accentuato i problemi invece di risolverli.. dichiara quindi di essere sempre più favorevole a soluzioni che tutelino e agevolino l’utenza debole di ciclisti e pedoni e che naturalmente è a favore di tutto quanto viene fatto per la sicurezza dei cittadini.
Si vota:
approvato all’unanimità
5. Presa d’atto della dichiarazione dei tecnici redattori del piano di lottizzazione “Le Siepi” relativamente al limite di inviluppo;
Illustra il Sindacotto facendo presente che c’è la richiesta dei lottizzanti di poter spostare l’edificazione all’interno della lottizzazione ed in tal senso è pervenuta una dichiarazione dei loro tecnici che afferma che il tutto viene fatto in rispetto delle norme (ma dai?!? e cosa dovevano dichiarare? il contrario?).
Interviene il consigliere Bressan mettendo in evidenza due questioni: la prima riguarda la sagoma di inviluppo, la seconda riguarda le distanze.. i lottizzanti chiedono di uscire dalla sagoma di inviluppo andando in deroga alle distanze.. Bressan si dichiara favorevole alla proposta però giudica scorretto e pericoloso prendere atto di una dichiarazione di un professionista da allegare alle norme tecniche tanto più che esiste già l’articolo 78 del Regolamento Edilizio Comunale che dà indicazioni per le deroghe sulle distanze.. la procedura corretta è quella di aggiungere un articolo alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Lottizzazione che riportando quanto richiesto faccia poi riferimento all’articolo 78 del Regolamento Edilizio.
Il consigliere Andreetta propone la propria dichiarazione di voto.. non è riuscito a capire perché sia stata portata in Consiglio Comunale questa presa d’atto.. ha capito che un privato si è trovato di fronte ad un problema normativo.. ha capito che gli uffici comunali (il cosiddetto Ufficio Tecnico che di tecnico da anni non ha più nulla) non sono stati in grado di proporre una soluzione.. quindi due sono le cose: negli uffici c’è qualcosa che non va (ma noooooo!!!!).. oppure c’è un vuoto normativo che non permette di rispondere puntualmente.. ma se è vera la seconda ipotesi (non dimenticando la prima) allora in Consiglio Comunale doveva essere portata una modifica delle norme che permettesse di sanare questa lacuna in modo di dare una soluzione a questo caso ma anche simili a venire.. se così si fosse operato non avrebbe avuto niente da dire ma è inconcepibile che il Consiglio Comunale prenda atto di una sorta di autocertificazione proveniente da un tecnico professionista privato.. siamo di fronte ad un soluzione “particolare” per una richiesta “particolare“, quindi mai avrebbe dovuto “arrivare” in Consiglio Comunale.. e per questo dichiara, chiedendo al segretrentun% di verbalizzare correttamente, che non parteciperà al voto.
La consigliera Capuzzo mette in luce che non essendo stata allegata neppure una planimetria è abbastanza difficile capire di che cosa si tratti e fare una valutazione corretta della faccenda. Ascoltando l’intervento del consigliere Andretta ne deduce la ragionevolezza convenendo quindi che il Consiglio Comunale viene chiamato a deliberare su una richiesta particolare, legittimando così in futuro analoghe richieste perché il vuoto normativo ora presente non viene sanato.
Al Sindacotto non frega nulla di tutto questo e forse l’unico vuoto che paventa è quello della propria panza, e vorrebbe votare. Addirittura la sua maggioranza silenziosa alza già lesta la manina ma interviene il consigliere Bressan chiedendo la possibilità di modificare il deliberato in modo tale che siano modificate le norme tecniche del piano di lottizzazione.. Segue un serrato confabulìo tra Sindacotto, segretrentun% e Assessore all’Urbanistica.. la richiesta viene accolta e il consigliere Bressan detta la modifica al segretrentun% che prende nota.
e il nostro super “caregaro”, cioè colui che occupa più careghe, cioè l’Assessore all’urbanistica, nonché Vicesindaco nonché Assessore all’ambiente, nonché.. nonché.. cosa fa? essendo Assessore all’urbanistica non propone una modifica alle norme in modo tale da sanare la lacuna evidenziata una volta per tutte e per tutti.
No, non lo fa. Per quale motivo non lo fa? Lanciamo il domandone della settimana:
perchè non fa?
Si vota:
maggioranza favorevole
Andretta non partecipa
Bressan e Fracassi favorevoli
Capuzzo astenuta
6. Piano di recupero di iniziativa privata denominato “Ex Polveriera”.
Approvazione schema convenzione per costituzione servitù;
Illustra il Sindacotto.. poche parole ma ben confuse, dalle quali non si capisce proprio di cosa si debba trattare e allora ve lo spieghiamo noi.
La proprietà chiede lo spostamento della servitù di passaggio a servizio dell’impianto di telefonia mobile, costituita a suo tempo per permetter la manutenzione dell’impianto stesso, dall’attuale posizione ad altra particella, adiacente al nuovo parcheggio, questo per far in modo che si possa accedere in modo più diretto all’impianto di telefonia.
Interviene la consigliera Capuzzo dicendosi favorevole, ma facendo presente che sono stati pochi i giorni a disposizione per leggersi gli atti e capire nel merito di che cosa si tratti.
Il consigliere Andreetta legge la sua dichiarazione di voto facendo presente che la convenzione in esame è sul tavolo della maggioranza da mesi, mentre lui l’ha ricevuta martedì scorso.. denuncia come chiara la strategia dell’amministrazione che mira a far in modo che le minoranze arrivino in consiglio impreparate non potendo così far perdere tempo e di conseguenza, avendo capito questo, lui non farà perdere tempo a nessuno e chiede al segretrentun% di verbalizzare che non parteciperà al voto.
Il consigliere Bressan annuncia il voto favorevole del suo gruppo.
Si vota:
maggioranza favorevole
Andretta non partecipa al voto
Bressan, Capuzzo, Fracassi favorevoli
7. Approvazione regolamento parco boscato “Bonaventura Maschio”;
Illustra sempre lui, il Sindacotto (attenti, attenti).. è un regolamento (bene, bene) che era già nella convenzione (quale? dove?).. messi gli orari di apertura (orari? di cosa? e quali?) e conclude.. «lo dobbiamo leggere?»
Ci guardiamo attorno: si notano le facce soddisfatte del pubblico in sala per aver capito di cosa si discuterà.
Interviene la consigliera Capuzzo dicendo che le sembra un regolamento buttato lì.. si parla di parco boscato, di oasi naturalistica ma non si capisce di cosa si tratti.. si parla di manutenzione ma non si sa chi fa che cosa.. si ha così la dimostrazione (ennesima e lampante) che il nostro comune non sappia gestire il “verde“… porta l’esempio di una bellissima siepe, che si trovava nel parco pubblico vicino a casa sua, che essendosi ammalata è stata tagliata, rasa al suolo pur essendo patrimonio pubblico e aggiunge l’ovvia considerazione che anche le piante si possono curare.. continua dicendo che viene il dubbio che si abbia paura di gestire “il verde“.. e dichiara il suo voto di astensione.
Il consigliere Bressan preannuncia anche per il suo gruppo un voto di astensione in quanto nel regolamento mancano alcuni ruoli chiave limitandosi ad enunciare solo regole comportamentali.. e dichiara di condividere l’intervento della consigliera Capuzzo.
Interviene il consigliere Andretta «..sicuramente questo regolamento è sul tavolo della maggioranza da settimane o mesi..» e ripete esattamente l’intervento fatto al punto precedente sulla considerazione che questa maggioranza ha della minoranza.. poi aggiunge che la stesura di questo regolamento poteva essere occasione per coinvolgere altre persone e per fare un “lavoro” fatto bene che avrebbe generato interesse verso quest’area che si spera non venga dimenticata dai cittadini.. invece si è preferito agire come sempre tenendo tutti all’oscuro.. e quindi per non far perdere alla maggioranza ulteriore tempo chiede al segretrentun% di verbalizzare che non parteciperà al voto.
Si vota:
maggioranza favorevole
Andretta non partecipa al voto
Bressan, Capuzzo, Fracassi astenuti
8. Esame osservazioni, controdeduzioni ed approvazione della Iª variante al piano degli interventi (P.I.);
Come sempre illustra (vabbè, illustra è parola grossa) il Sindacotto.. dicendo che sono arrivate due osservazioni: una di Amica Terra Onlus (mentendo spudoratamente perché le osservazioni di Amica Terra sono nove (9!!!) come potete leggere nel documento originale).. poi legge il riassunto, steso dal professionista incaricato della variante, di questa fantomatica unica osservazione di Amica Terra Onlus e la controdeduzione (potete leggere qui come hanno di fatto non tenuto conto delle osservazioni e risposto lucciole per lanterne).. continua dicendo che la seconda osservazione presentata da un cittadino chiede un cambio di destinazione d’uso in commerciale con la possibilità di costruire 16.000 mc.. e prosegue leggendo il diniego proposto dallo stesso tecnico di cui poc’anzi.
Interviene la consigliera Capuzzo mettendo in evidenza che le osservazioni presentate da Amica Terra sono nove (9?!?) e che vi è agli atti una generica controdeduzione.. e questo rende illegittimo l’atto citando l’art 3 della legge 241 che obbliga le amministrazioni pubbliche a motivare punto per punto i dinieghi.. quindi nove (9?!?) sono le osservazioni e nove (9?!?) devono essere le controdeduzioni.. per cui chiede il ritiro del punto essendo l’unica cosa sensata da fare.. fa presente, proseguendo, che le osservazioni dovevano essere pubblicate nel sito del comune nella sezione trasparenza, come d’altra parte prevede la legge, che il Comune di Gaiarine continua a non rispettare (per chi non lo sapesse vi informiamo che l’(ir)responsabile della “trasparenza” è il segretrentun% ).. propone, anche per questa seconda motivazione, il ritiro del punto..
Aggiunge che l’osservazione numero uno (1) di Amica Terra mette in luce come una zona oggetto della Variante sia una zona sottoposta a tutela in quanto interessata da un corridoio ecologico secondario.. corridoio ecologico presente nel Rapporto Ambientale della VAS, Valutazione Ambientale Strategica, (un estratto lo potete leggere qui, sottolineate in giallo trovate le parti di interesse)… prosegue leggendo le parti salienti del Rapporto Ambientale indicando le pagine e facendo riferimento alla cartografia in esso presente.. inoltre legge l’art. 50 delle Norme Tecniche di Attuazione «Le suddette variazioni in sede di PI dovranno avvenire in ogni caso nel rispetto degli obiettivi generali di limitazione del consumo di suolo, del dimensionamento complessivo del P.A.T., impedendo e/o controllando la costruzione a nastro lungo le direttrici di traffico di interconnessione tra aggregati insediativi, e avuto cura di verificare che non siano alterati l’equilibrio ambientale e le condizioni di sostenibilità evidenziate nella Valutazione Ambientale Strategica. » … «.. di conseguenza state trasgredendo non solo la forma ma anche la sostanza..» prosegue Capuzzo facendo presente che vi sono altre lacune messe in evidenza da Amica Terra, come ad esempio la cartografia non aggiornata del PAT presente nel sito del comune.. e che se queste cose fossero state prese in considerazione si sarebbe potuto migliorare la variante; chiede di nuovo il ritiro del punto e se così non fosse il suo voto non potrà che essere contrario.
Si innesca quindi una discussione tra il Sindacotto, il consigliere Andretta e la consigliera Capuzzo … il Sindacotto insiste nel dire (contro ogni evidenza) che l’osservazione è una sola equiparando l’osservante alle osservazioni mentre i consiglieri di opposizione non possono che ribadire come queste siano indubbiamente 9 (nove!).. il Sindacotto insiste concludendo che il punto in discussione non verrà ritirato.
Interviene il consigliere Bressan allineandosi con quanto detto dalla consigliera Capuzzo.. ripete come sia evidente che le osservazioni sono 9 (nove!) e come solo quando simili tra loro sia possibile accorparle e riassumerle, condizione del tutto assente in questo caso, poi chiede all’Assessore all’Urbanistica (a chi? al “caregaro”?) di rispondere con le controdeduzioni punto per punto, osservazione per osservazione.
Il “caregaro” e il Sindacotto scuotono la testa .. soprattutto il “caregaro” pare in difficoltà e tenta di dire che non risponderà.
Il consigliere Bressan fa presente che è suo diritto avere risposta poiché sulla questione dovrà esprimere un voto e quindi necessita di tutti i chiarimenti possibili per poterlo esprimere in modo consapevole.. legge quindi la prima osservazione di Amica Terra «La variante in oggetto va ad interessare, come ambito agricolo da sottoporre a riordino, parte della via Mazzul a Francenigo. Parte di tale ambito è sottoposto a tutela in quanto interessato da un corridoio ecologico secondario e da un “varco” localizzato individuato nella tavola 3.1.A Sistema Ambientale Naturale- reti ecologiche del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 1137 del 23 marzo 2010.» … e si dice perfettamente d’accordo con quanto detto dalla collega Capuzzo sulla relazione inscindibile tra le Norme tecniche di attuazione e la VAS e chiede dove sia stato controdedotto tutto ciò.
Di solito il “caregaro” quando ha occasione di parlare non la molla più … parla … parla … parla o addirittura pontifica … ma questa volta è in palese difficoltà e ribadisce che l’osservazione è una però composta da 9 punti (magico caregaro!) e si lancia in un excursus sull’iter di adozione della variante che non c’entra nulla con quanto chiesto dal consigliere Bressan.. dice che caso mai la risposta dovrebbe essere data dal «..competente in materia e quindi l’estensore della variante del piano..».
Ci chiediamo per quale motivo dobbiamo dare un’indennità economica (schei) ad un Assessore all’Urbanistica che non sa nulla, che non si prende alcuna responsabilità e demanda al tecnico la competenza e la responsabilità di queste scelte “abominevoli”, un piano di interventi insignificante, miope, inadeguato, brutta copia del “Piano Casa” Regionale, questi amministratori, Sindacotto e “caregaro” in primis, sono ancora fermi al vecchio P.R.G. dei primi anni duemila, mentre il mondo attorno a loro in questi ultimi anni è cambiato, e non è che non se ne siano accorti, è che non lo accettano; questo loro modo di procedere ha qualcosa di penoso, ma per loro fortuna li soccorre l’anno straordinario giubilare che invitando alla misericordia ci richiama ad averne nei loro confronti.
Insomma, alla fine il “caregaro” rivolto al consigliere Bressan chiede con un senso di sfida «.. o dobbiamo rifare il PAT ?..» … Bressan non si scompone e risponde che nessuno vuole rifare il PAT e che comunque già una volta il Consiglio Comunale è intervenuto a sanare parti del PAT sbagliate come sulla questione degli usi civici.. ribadisce in modo molto chiaro e anche con tono perentorio che «..le norme tecniche dicono che le varianti ai piani di interventi devono essere fatte nel rispetto delle indicazioni contenute nella VAS..».
Chiede poi al segretrentun% di verbalizzare come l’Assessore all’Urbanistica non intenda rispondere.. si innesca un’altra accesa discussione sulla verbalizzazione, sulle frasi che spariscono dai verbali, sul numero delle osservazioni.. alla fine il Sindacotto dice «.. andiamo avanti e tu fai la tua bella denuncia..».
Il consigliere Andreetta in premessa fa presente che il pubblico può rendersi conto di quale sia la situazione.. da una parte (minoranze) vengono esposte argomentazioni sensate e puntuali, dall’altra (maggioranza, o per meglio dire, il Sindacotto e in questo caso anche il “caregaro”) ci sono risposte non all’altezza delle domande e di questo non si capacita.. passa alla dichiarazione di voto … già in fase di adozione di questa variante aveva espresso le sue perplessità … ma la maggioranza ha proseguito imperterrita e le minoranze sono presenti in Consiglio solo perché non se può far a meno.. «al mancato ascolto, in questa sede, io mi sono ormai abituato..» .. e prosegue dicendo che però la cosa più grave è la mancanza di ascolto e rispetto per i cittadini singoli o associati … cittadini che «si impegnano gratuitamente a migliorare la convivenza di noi tutti..».. gratuitamente e in buona fede.. e aggiunge che non essendo un tecnico non sa dire quanto corrette siano le osservazioni di Amica Terra ma quello che gli da fastidio è il modo in cui si risponde.. un modo sbrigativo a fronte di osservazioni articolate e documentate.. che meriterebbero ben altre risposte mentre la risposta in delibera non aiuta a capire niente.. e definendo «..questa modalità di agire palesemente scorretta..» dichiara infine il suo voto contrario.
C’è a questo punto la dichiarazione di voto del consigliere Bressan che evidenzia come la maggioranza si vota la prima variante al piano degli interventi, una variante poco utile al territorio ma forse molto utile a qualche cittadino… ricorda poi che l’iter della variante è iniziata con l’esposizione in Consiglio del documento del Sindaco (lo potete leggere qui) riportante i criteri generali a cui la variante avrebbe dovuto ispirarsi che legge integralmente .. «Il Piano degli Interventi dovrà fare attenzione ad aspetti di coerenza dello sviluppo con le indicazioni contenute nel Piano di Assetto del Territorio ed inoltre porre particolare attenzione a tematismi di valenza ambientale quali: 1. promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole; 2. tutela delle identità storico-culturali e della qualità degli insediamenti attraverso le operazioni di recupero e riqualificazione; 3.salvaguardia e valorizzazione del paesaggio rurale e delle aree naturalistiche;4 difesa dai rischi idrogeologici. » … prosegue sottolineando come da questi principi poteva nascere una variante che avesse effettivamente a cuore il riordino equilibrato ma invece questa variante non riordina proprio nulla e su questo concorda con quanto affermato da Amica Terra nelle osservazioni presentate.. ma si sa che prima di fare scelte pianificatorie bisogna riordinare le idee (averne di idee!!!) e che come già detto in passato questa maggioranza ha poche e oltre che confuse idee su cosa sia necessario al nostro territorio.
Sulle osservazioni si dice favorevolmente sorpreso dal diniego alla richiesta pervenuta di costruire 16.000 mc ma si dice anche sicuro che qualche pensierino sull’accettarla o meno sia stato fatto non fosse altro per incassare qualche tributo in più.. afferma che non è stupito invece della bocciatura totale delle osservazioni di Amica Terra in quanto ben risaputo che l’amministrazione attuale non abbia particolare simpatia per la stessa associazione.. invita però a guardare ai contenuti, costituiti da osservazioni condivisibili, piuttosto che fermarsi al contenitore ovvero chi quelle osservazioni ha formulato.. spera inoltre che questo invito venga in casi analoghi accolto perché tale atteggiamento diverrebbe una vittoria per i cittadini di Gaiarine e per il territorio oltre a far vincere la democrazia.. in conclusione richiama quanto detto al momento dell’adozione di questa variante e cioè che non si deve procedere per singole varianti ma che è necessario superare il vecchio PRG con un piano degli interventi globale.. però nel momento stesso in cui afferma questo prova brividi per tale eventualità visto come procede questa amministrazione e vista la totale mancanza di una visione strategica quindi invita piuttosto a non fare nulla, evitando così almeno danni peggiori.
Si vota:
maggioranza favorevole
Andretta, Bressan, Capuzzo, Fracassi contrari
9. Alienazione del fabbricato di Francenigo in via S. Pio X;
Illustra il Sindacotto quella che è l’alienazione di una abitazione in via S.Pio X a Francenigo.. sono state fatte varie aste (due per la precisione) andate deserte, poi è stata proposta la vendita «.. a destra e a sinistra» e non si è capito se da destra o da sinistra è arrivata una offerta (forse caduta dal cielo?) di 25.000€ ed è stato deciso di accettarla.
Il consigliere Andretta chiede che gli venga spiegato come da un’asta partita a 45.000 € si sia arrivati il giorno dopo a 25.000 € .. forse qualcuno attendeva una ulteriore gara per aggiudicarsela ad un prezzo più basso e chiede che gli venga data una spiegazione..
il Sindacotto afferma che è stata proposta prima a 35.000 €, poi a 30.000 € ma alla fine l’unico interessato è risultato essere il confinante che ha offerto 25.000 €.
Queste trattative, stando alle parole del Sindacotto almeno tre (35.000, 30.000, 25.000), quando sono avvenute? Naturalmente la notte tra il 13 ottobre, giorno di chiusura dell’asta e il 14 ottobre, giorno di datazione della lettera di offerta di 25.000 €, e questo ci fa proprio dire che siamo di fronte ad una amministrazione efficientissima.
Il Sindacotto viste le facce dubbiose delle minoranze contrattacca dicendo «se qualcuno di voi riesce..» ma non riesce a concludere la frase perché il consigliere Andretta che ha capito dove volesse andar a parare, subito ribatte «eh, no.. non siamo dei mercanti, ci vuole il rispetto dei ruoli in questo Consiglio».
Interviene il consigliere Bressan facendo un po’ di storia.. l’anno scorso una prima asta a 55.000€ andata deserta, poi l’altro giorno una seconda asta per 45.000€.. le due perizie di stima fatte a distanza di cinque mesi sono state predisposte dal tecnico comunale.. ora nella delibera si scrive che l’offerta di 25.000€ è congrua.. ma si sarebbe dovuto fare una ulteriore perizia di stima.. ricorda poi che non c’è urgenza di vendere perché come è stato anche scritto in delibera il mercato immobiliare è fermo quindi chi vende in questo momento in effetti svende.. poi chiede come sia avvenuta questa trattativa dato che dagli atti non si riesce a comprenderne lo svolgimento..e che desta molta perplessità il fatto che viene steso il verbale di gara il 13 ottobre e il 14 arriva un’offerta…
Il Sindacotto tenta una spiegazione.. andata deserta la gara, l’amministrazione si è chiesta se l’immobile poteva interessare al confinante e incaricando il Vicesindaco di trattare la cosa..«in via del tutto eccezionale..» il confinante ha offerto 25.000€.
Povero questo confinante costretto a prendersi in carico questo “osso”, povero questo confinante che ha “dovuto” fare questo gran regalo al comune, peccato, però, che fosse l’unico a conoscenza come la gara fosse andata deserta. Povero ma tanto tanto generoso, talmente tanto che non ha aspettato neppure un giorno per fare questo gran regalo al comune di Gaiarine. Insomma: povero ma generoso.
Il consigliere Bressan chiede se si sia interpellato qualche altro possibile compratore.. il Sindacotto risponde «se non si è fatto vedere nessuno io cosa devo fare» … Bressan dice che probabilmente nessuno sapeva che c’era la possibilità di acquistare questo immobile ad un prezzo sempre più conveniente.
La consigliera Capuzzo mette in evidenza che da qualche parte il verbale della gara andata deserta doveva essere pubblicato altrimenti come avrebbero potuto i cittadini essere a conoscenza che quel bene era ancora in vendita (anzi, in svendita?).. il regolamento delle alienazioni parla proprio di pubblicità necessaria per ottenere la massima partecipazione alla procedura di vendita e obbliga alla pubblicazione degli avvisi sull’albo pretorio e sul sito del comune.. se fosse stata fatta tutta la pubblicità dovuta e l’unica offerta pervenuta fosse stata di 25.000€, a parte il fatto che si sarebbe potuto aspettare di vendere in attesa di tempi più favorevoli, non ci sarebbe stato quasi nulla da dire.. .. chiede poi al segretrentun% se il verbale di asta andata deserta dovesse essere pubblicato sul sito del comune … il segretrentun% risponde « no » e dà spiegazioni assurde sul fatto che ogni cittadino poteva andare il giorno dopo a fare una offerta … ma la consigliera chiede « come faceva un cittadino a sapere che l’asta era andata deserta?».
La decenza e una certa stanchezza ci suggerisce di tralasciare le reiterate pseudo spiegazioni del segretrentun%.
Potremmo allora immaginare di inviargli un telegramma:
il verbale andava pubblicato stop
i cittadini di Gaiarine non hanno saputo nulla della gara andata deserta stop
gli accordi per la vendita erano già stati fatti prima stop
l’atto è illegittimo stop
il vicesindaco afferma che la responsabilità non sarà sua stop
il consigliere Bressan ribadisce che i cittadini non potevano sapere nulla e si rivolge al capogruppo della maggioranza tale Dardengo (quello che chiude le imposte della sala a fine Consiglio) chiedendogli se lui fosse al corrente di una trattativa privata per la vendita di questo immobile, e dopo un esitante tentennamento il Dardengo risponde « sì ».
A questo punto il Sindacotto oltremodo irritato sfida Bressan dicendogli « facciamo così, io ritiro il punto e voi vendete la casa ad un prezzo maggiore di 25.000 se ci riuscite »; si accende la bagarre, con le stridule urla del Sindacotto che baldanzoso insiste con questo atteggiamento di sfida.. sembra di essere al Foro Boario di Oderzo, l’unico mercato delle vacche rimasto nel Veneto come probabilmente Gaiarine rischia di essere l’unico comune del Veneto con una amministrazione simile e con un Sindacotto così mercantile.
C’è la dichiarazione di voto del consigliere Bressan che mette in evidenza sostanzialmente le lacune procedurali già evidenziate in precedenza.. la valutazione fatta di 55.000 € al solo scopo di non sforare il patto di stabilità.. le perizie fatte ad uso e consumo dal solito geometra comunale (le cui prodezze meriterebbero di suo attenzione e approfondimento)… iter scorretto.. la trattativa privata fatta in modo oscuro.. le coincidenze delle date tra gara e lettera di offerta.. la fretta a vendere forse per motivi di bilancio.. per tutto ciò alla fine dichiara inevitabilmente il suo voto contrario.
Il consigliere Andreetta opera, con ragione, la paternale al Sindacotto e alla sua maggioranza invitandoli a non considerare il Comune come loro proprietà ed invita a smettere questi ragionamenti mercantili e ad evitare provocazioni che sono fuori luogo in una sala consiliare comunale.. perfino il Sindacotto si rende conto del rimprovero e lo richiama ad esporre la dichiarazione di voto.
Andretta invita il segretrentun%, a verbalizzare parola per parola la provocazione del Sindacotto quando ha invitato i consiglieri di minoranza a trovare chi potesse acquistare l’immobile e nasce una nuova discussione.
La dichiarazione di voto del consigliere Andretta opera l’excursus delle aste, delle perizie, delle coincidenze di date tra asta andata deserta e offerta del confinante.. qualsiasi persona sa cosa si può comprare con 25.000€.. forse un garage.. doveva essere fatta una nuova asta e invece nessuno poteva sapere che tra il 13 e 14 ottobre ci sarebbe stata questa svendita promozionale.. se l’acquirente non ristrutturerà subito l’immobile si avrà un doppio danno: un incasso misero e un immobile in perenne stato di abbandono così come ci sono altri immobili nel comune in stato di degrado come l’ex Consorzio di Gaiarine con le coperture in eternit dove non si interviene.. le perplessità su questa trattativa come su quella precedente con l’Ater sono molto forti … e conclude dichiarando il proprio voto contrario.
La consigliera Capuzzo nella sua dichiarazione condivide quanto detto dagli altri consiglieri e fa sua la frase «a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca» per cui è portata a pensare che tutta questa fretta, come già per l’immobile venduto all’Ater, serva per potersi disfare degli immobili dove potrebbero alloggiare particolari categorie di persone (magari migranti).. non vuole dilungarsi ma tutta questa fretta e la mancanza di trasparenza rende tutta la procedura oscura.. per di più il bando non era pubblicato nella sezione bandi ma nella sezione pianificazione e governo del territorio.. si chiede come poteva un cittadino venire a conoscenza del bando se non viene pubblicato nella sezione giusta.. e anche lei mette in luce le coincidenze delle date 13/14 ottobre.. e riafferma che il tutto porta ragionevolmente a pensare che ci sia stata la volontà ben precisa mantenere il più basso profilo possibile e quasi nascosto allo scopo di favorire qualcuno.
Dichiara perciò il suo voto contrario
Interviene il “caregaro” con una precisazione che precisazione non è visto che chiede e si chiede cosa vuol dire pubblicità arrivando perfino a chiedere «dovevamo andare casa per casa?» e a rallegrare l’uditorio con altre amenità del genere fino a giustificare la trattativa privata e i 25.000€, facendo astrusi calcoli di valore al mc cosa che innesca una discussione sul valore dell’immobile indicato nelle due perizie, l’ultima solo di qualche mese addietro la cui stima era pari 45.000€ … discussione che porta sia il Sindacotto che il “caregaro” ad affermare che il “tecnicozzo” (connubio doveroso tra tecnico e scagnozzo) ha sbagliato la perizia.
Così siamo arrivati alla fine di questa brutta storia con la seguente morale: il “tecnicozzo” sbaglia, il “caregaro” convince il confinante a fare un regalo al comune e il Sindacotto visse felice e contento, naturalmente chi la prende sempre in quel posto sono i sudditi, cioè la comunità di Gaiarine che vede svendere, per “oscure” ragioni tutte da chiarire, il proprio patrimonio immobiliare.
C’è ancora un piccolo particolare che mette in evidenza la consigliera Capuzzo … si è parlato durante la discussione di una trattativa con il confinante ma l’offerta di acquisto è di una società di Trieste: come mai questa contraddizione? Poiché anche la geografia non è un’opinione appare paradossale definire una società triestina confinante in Gaiarine. Il “caregaro” è proprio in difficoltà e annaspa con le sue spiegazioni .. vicinante.. confinante.. società.. che non chiariscono proprio nulla anzi servono a rendere ancora più fumosa questa vicenda.
Allora gli spieghiamo noi con chi ha parlato il “caregaro”: non ha parlato con il confinante, non ha parlato con il vicinante ma ha parlato con il padre della confinante, padre che – guarda caso – ha per moglie l’amministratore della società che ha inviato l’offerta d’acquisto.
Si vota:
maggioranza favorevole
Andretta, Bressan, Capuzzo, Fracassi contrari
10.Ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi 2015;
Siamo alla solita illustrazione del Sindacotto nel senso che guardando con sofferenza i banchi delle minoranze recita il rituale «dobbiamo leggerlo, l’avete letto?».
Non ci sono nè domande nè richieste di chiarimento, si passa subito alle dichiarazioni di voto.
Il consigliere Andretta.. fa riferimento al consiglio di approvazione del bilancio previsionale riportante le previsioni di entrata e di uscita che sono richiamate nei quadri riassuntivi del documento.. mette in evidenza come in quella sede si era lamentato del ritardo con cui veniva approvato il bilancio di previsione anche se non erano intervenute modifiche di legge.. le entrate di voci come IMU e TASI erano certe, e fatte pagare alla cittadinanza prima di determinare le aliquote, talmente certe che la riscossione è avvenuta per il 99,12% e tutto fa prevedere che a dicembre non ci saranno scostamenti.. passando alle uscite si nota come al 15 ottobre gli impegni per la spesa corrente siano al 60% dell’ammontare previsto come spesa per l’intero anno.. come si pensa di spendere oltre un milione di euro entro dicembre?.. la risposta è fin troppo ovvia: le cifre di spesa sono messe lì a caso per far quadrare il bilancio (assessore De Zan? Ci sei? Seeeeeee, buonanotte!) quindi senza alcuna pianificazione.. e così non si riducono le tasse dicendo che non ci sono soldi (no ghe sé pì schei) non si implementano servizi ma si continua a ad accumulare un tesoretto che servirà a pagare le opere pubbliche (faraoniche) cominciate nel passato (megalopassato).. continua dicendo che questo viene fatto evitando accuratamente di dire la verità alla cittadinanza.. dichiara infine il suo voto contrario in quanto chiamato a votare un programma che non condivide.
Anche la consigliera Capuzzo dichiara il suo voto contrario, l’analisi di un documento così tecnico richiede più tempo e avendolo ricevuto solo martedì ha potuto solo leggerlo velocemente.. le pare comunque una relazione vaga dove non si cita il MEPA, non si fa alcun cenno al contratto nuovo per l’illuminazione e così via.. tutto fa pensare che non si sia fatto un buon lavoro.
Il consigliere Bressan dà atto che il documento è scritto in buon italiano, al contrario di tanti altri atti approssimativi e linguisticamente scorretti, e che illustra chiaramente l’operato degli uffici.. ma molte delle cose fatte non sono altro che obblighi di legge che poco hanno a che fare con la realizzazione di un mandato amministrativo.
Poche delle cose promesse in campagna elettorale sono state fatte (e chissà se è davvero un male).. qualche patrocinio, qualcosa per i giovani, quello che non manca mai sono le spese per la bispalestra e questo accadrà finché non sarà terminata e purtroppo anche successivamente al suo completamento per i costi di gestione che avrà.. chiede dove sia finito l’impegno per il sociale sbandierato in campagna elettorale.. afferma che la responsabilità di questo mancato impegno non è della consigliera Gava, che si dà da fare per svolgere al meglio il suo compito ma di chi taglia le risorse per il sociale cioè di colui che in Consiglio Comunale ha dichiarato (Sindacotto) che non investe un euro in cose che non danno un tornaconto economico al Comune.
Ribadisce che la colpa non è della consigliera Gava e nel dirlo le rivolge direttamente lo sguardo, ma di colui che nega un minimo di sostegno sociale alle persone che ne hanno bisogno dopo il tanto lavoro fatto dai medici di base e dall’assistente sociale per risolvere situazioni di disagio.. ripete che la colpa è del Sindacotto e di tutti quei consiglieri a cui manca il coraggio di esprimere la loro idea e alzano invece la mano a prescindere.. invita a fare di più e ricorda al Sindacotto e alla maggioranza che non stanno gestendo una azienda privata ma la cosa pubblica e la cosa più importante della cosa pubblica è il benessere sociale.. conclude annunciando il suo voto contrario.
Si vota:
maggioranza favorevole
Andretta, Bressan, Capuzzo, Fracassi contrari
11. Concessione esterna servizio di pubbliche affissioni, di accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità, del diritto sulle pubbliche affissioni nonché la riscossione coattiva delle entrate comunali.
Illustra il Sindacotto alla sua maniera.. la gestione fino adesso l’aveva la società Abaco.. ora viene demandata alla stazione unica appaltante il compito per indire la gara
Si vota:
approvato all’unanimità
Si chiude, ma una volta di più e a maggior ragione si potrebbe dire: cala il sipario.