Raccolta differenziata rifiuti e Porta a porta "spinto"

Nei giorni scorsi è arrivata a casa di tutti i cittadini del Comune di Gaiarine la pubblicazione della SAVNO.. sfogliandola ci ha colpito una paginetta – che alleghiamo – dove il nostro comune brilla in negativo, assieme a Oderzo, per realizzare la raccolta porta a porta “soft” al contrario di decine di altri comuni dove è la raccolta differenziata definita “spinta” a essere stata adottata.



Come si può leggere è dal 2008 che questa modalità di raccolta viene proposta da CIT e Savno alle amministrazioni comunali, allo scopo di raccogliere “porta a porta” tutte le frazioni di rifiuto garantendo una migliore qualità della raccolta e di conseguenza un maggior riconoscimento economico da parte degli impianti di lavorazione dei rifiuti.
Nell’articolo viene sottolineato anche come abbinando questo tipo di raccolta a una tariffazione puntuale, che tenga conto degli effettivi conferimenti, incentiverebbe ancor più la raccolta differenziata, con il risultato di ridurre i rifiuti da smaltire e contenere i costi.
Ma evidentemente al MegaloSindaco tutto questo non interessa, essendo molto più redditizio e appariscente asfaltare strade, lastricare piazze, costruire palestre.
Eppure nelle scorse settimane l’amministrazione comunale ha patrocinato 3 incontri sui temi della biodiversità e sul futuro sostenibile, con addirittura la presenza di due – dicasi due – assessori nella seconda serata dedicata ai bilanci di giustizia e ai gruppi d’acquisto solidali (evidentemente sviati dai riferimenti a “bilanci” e “acquisti”, pensavano si parlasse di “schei” insomma)..
Ma per l’ennesima volta questo Sindaco smargiasso si dimostra affine al signor Pasquale, che predica bene e razzola male.
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Biodiversit

Non c’è vento a favore per il  marinaio che non sa dove andare.
(Seneca)
Tre serate per cercare una rotta

Si inizia il 12 Ottobre con :

Nell’arca della biodiversità
relatore Giovanni Onore

Giovanni Onore, missionario marianista e docente di Entomologia presso l’Università Cattolica di Quito, è un uomo speciale: uno di quelli che ha consacrato al vita a fini la cui nobiltà non sfugge a nessuno. Riportiamo un breve stralcio dal sito www.parks.it, pagina Riserva Integrale di Otonga.

La Riserva di Otonga esiste grazie all’acquisizione progressiva di lotti di terreno forestale da parte di una Fondazione appositamente costituita, la FUNDACIÓN OTONGA, riconosciuta con accordo ministeriale ecuadoregno; obiettivo costante del progetto è quindi reperire fondi per nuovi acquisizioni territoriali; un escursus delle tappe di accrescimento dell’area pone in immediata evidenza come da sempre si sia creato uno stretto legame con l’Italia. I primi cento ettari di bosco furono acquistati nel 1988 ed il loro controllo fu affidato alla famiglia Tapia che si è occupata sin dagli inizi della protezione della fauna e della flora avviando anche le attività guidate per i visitatori. Nel biennio 1992/1993, la Riserva raggiungeva i 650 ettari. Alla fine del ’97, grazie al contributo di 20 milioni di lire giunto dalla VALCUCINE di Pordenone, si è proceduto all’acquisto di altri 200 ettari circa di foresta realizzando il congiungimento alla riserva naturale statale “La Florestal”, di circa 4.000 ettari, creando così un grande corridoio verde. Nel febbraio 1998 con la nascita di BIOFOREST, sostenuta in primis dalla VALCUCINE, l’Otonga, che si estendeva ormai su circa 850 ettari, era destinata ad ampliarsi notevolmente e in tempi rapidi. Biologi e naturalisti di diverse parti del mondo, hanno potuto visitare la Riserva, come pure diversi gruppi di studenti universitari di Quito hanno fatto esperienza in campo imparando a conoscere la fauna e la flora di Otonga.


a seguire:

Astronave Terra
La biodiversità delle risorgive del Vinchiaruzzo
relatore Leandro Cappellotto presidente Bioforest


BIOFOREST
Associazione per la rigenerazione degli ambienti naturali

Bioforest ONLUS nasce nel 1998 dalla volontà di promuovere una cultura produttiva più sensibile all’ambiente, per contribuire concretamente al ripristino e alla salvaguardia delle risorse naturali.

Come si finanzia
I costi di gestione sono sostenuti integralmente da un gruppo di aziende che offrono in modo gratuito le loro competenze e i loro mezzi alle necessarie attività di segreteria, amministrazione, stampa del materiale informativo e promozione pubblicitaria.
Le stesse aziende forniscono una base finanziaria per garantire la continuità dei progetti.
Questa soluzione assicura che il denaro raccolto con le sottoscrizioni dei privati venga devoluto per intero al finanziamento dei progetti.

Bioforest ha l’obiettivo di:
Riunire tutti coloro che intendono impegnarsi per la rigenerazione e la ricostruzione di ecosistemi forestali distrutti o degradati, in Italia e nel mondo;
Finanziare progetti di riforestazione, nel rispetto degli ecosistemi naturali originari, provvedendo, se necessario, anche all’acquisto delle aree interessate;
Incoraggiare e sostenere attività di ricerca scientifica nelle aree di intervento, utilizzando le tecniche più aggiornate;
Promuovere, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle Università e nei centri di ricerca, campagne di informazione e sensibilizzazione sui progetti e sulle iniziative dell’Associazione;
Coinvolgere i media e l’opinione pubblica con dibattiti e convegni sulle attività dell’Associazione;
Diffondere il rispetto dei principi fondamentali dell’ecologia, quali il riciclaggio, la riduzione del consumo di energia e materie prime;
Eliminare l’immissione nell’ambiente di sostanze tossiche.


Ultim’ora:
Si è svolto ierisera il primo incontro dei tre programmati: è stato molto partecipato, coinvolgente e interessante, sia nella relazione proposta con umanità e amichevole semplicità da padre Onore, trascinante esempio di fede serena e passione scientifica, supportata dalle immagini di un mondo naturale equatoriale esotico e rigoglioso quando non minacciato e devastato dall’avidità umana – non sempre giustificata dalle necessità primarie di sopravvivenza – sia nella successiva presentazione dell’associazione Bioforest da parte di Cappellotto coadiuvato da Caldana e Vaccher del Gruppo Naturalistico Cordenonese con le bellissime fotografie dello stesso Vaccher nelle quali, illustrando uno dei progetti promossi e sostenuti da Bioforest, si ammirava una natura altrettanto sorprendente e meravigliosa eppure a pochi passi da casa nostra, nell’area dei Magredi-Risorgive pordenonesi.

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Non c’è vento a favore per il  marinaio che non sa dove andare.
(Seneca)
Tre serate per cercare una rotta

Si inizia il 12 Ottobre con :

Nell’arca della biodiversità
relatore Giovanni Onore

Giovanni Onore, missionario marianista e docente di Entomologia presso l’Università Cattolica di Quito, è un uomo speciale: uno di quelli che ha consacrato al vita a fini la cui nobiltà non sfugge a nessuno. Riportiamo un breve stralcio dal sito www.parks.it, pagina Riserva Integrale di Otonga.

La Riserva di Otonga esiste grazie all’acquisizione progressiva di lotti di terreno forestale da parte di una Fondazione appositamente costituita, la FUNDACIÓN OTONGA, riconosciuta con accordo ministeriale ecuadoregno; obiettivo costante del progetto è quindi reperire fondi per nuovi acquisizioni territoriali; un escursus delle tappe di accrescimento dell’area pone in immediata evidenza come da sempre si sia creato uno stretto legame con l’Italia. I primi cento ettari di bosco furono acquistati nel 1988 ed il loro controllo fu affidato alla famiglia Tapia che si è occupata sin dagli inizi della protezione della fauna e della flora avviando anche le attività guidate per i visitatori. Nel biennio 1992/1993, la Riserva raggiungeva i 650 ettari. Alla fine del ’97, grazie al contributo di 20 milioni di lire giunto dalla VALCUCINE di Pordenone, si è proceduto all’acquisto di altri 200 ettari circa di foresta realizzando il congiungimento alla riserva naturale statale “La Florestal”, di circa 4.000 ettari, creando così un grande corridoio verde. Nel febbraio 1998 con la nascita di BIOFOREST, sostenuta in primis dalla VALCUCINE, l’Otonga, che si estendeva ormai su circa 850 ettari, era destinata ad ampliarsi notevolmente e in tempi rapidi. Biologi e naturalisti di diverse parti del mondo, hanno potuto visitare la Riserva, come pure diversi gruppi di studenti universitari di Quito hanno fatto esperienza in campo imparando a conoscere la fauna e la flora di Otonga.


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Astronave Terra
La biodiversità delle risorgive del Vinchiaruzzo
relatore Leandro Cappellotto presidente Bioforest


BIOFOREST
Associazione per la rigenerazione degli ambienti naturali

Bioforest ONLUS nasce nel 1998 dalla volontà di promuovere una cultura produttiva più sensibile all’ambiente, per contribuire concretamente al ripristino e alla salvaguardia delle risorse naturali.

Come si finanzia
I costi di gestione sono sostenuti integralmente da un gruppo di aziende che offrono in modo gratuito le loro competenze e i loro mezzi alle necessarie attività di segreteria, amministrazione, stampa del materiale informativo e promozione pubblicitaria.
Le stesse aziende forniscono una base finanziaria per garantire la continuità dei progetti.
Questa soluzione assicura che il denaro raccolto con le sottoscrizioni dei privati venga devoluto per intero al finanziamento dei progetti.

Bioforest ha l’obiettivo di:
Riunire tutti coloro che intendono impegnarsi per la rigenerazione e la ricostruzione di ecosistemi forestali distrutti o degradati, in Italia e nel mondo;
Finanziare progetti di riforestazione, nel rispetto degli ecosistemi naturali originari, provvedendo, se necessario, anche all’acquisto delle aree interessate;
Incoraggiare e sostenere attività di ricerca scientifica nelle aree di intervento, utilizzando le tecniche più aggiornate;
Promuovere, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle Università e nei centri di ricerca, campagne di informazione e sensibilizzazione sui progetti e sulle iniziative dell’Associazione;
Coinvolgere i media e l’opinione pubblica con dibattiti e convegni sulle attività dell’Associazione;
Diffondere il rispetto dei principi fondamentali dell’ecologia, quali il riciclaggio, la riduzione del consumo di energia e materie prime;
Eliminare l’immissione nell’ambiente di sostanze tossiche.


Ultim’ora:
Si è svolto ierisera il primo incontro dei tre programmati: è stato molto partecipato, coinvolgente e interessante, sia nella relazione proposta con umanità e amichevole semplicità da padre Onore, trascinante esempio di fede serena e passione scientifica, supportata dalle immagini di un mondo naturale equatoriale esotico e rigoglioso quando non minacciato e devastato dall’avidità umana – non sempre giustificata dalle necessità primarie di sopravvivenza – sia nella successiva presentazione dell’associazione Bioforest da parte di Cappellotto coadiuvato da Caldana e Vaccher del Gruppo Naturalistico Cordenonese con le bellissime fotografie dello stesso Vaccher nelle quali, illustrando uno dei progetti promossi e sostenuti da Bioforest, si ammirava una natura altrettanto sorprendente e meravigliosa eppure a pochi passi da casa nostra, nell’area dei Magredi-Risorgive pordenonesi.

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Consiglio Comunale del 05/10/2012: cronaca


Finalmente dopo anni di “esilio” in quel di Campomolino, il Consiglio Comunale è ritornato nella sua sede istituzionale: la sala consigliare del Municipio restaurato.

Occasione unica per tentare di avere qualche cittadino in più presente in Consiglio, per riavvicinare i cittadini alle istituzioni e non solo alle “feste”.
Ma questa amministrazione l’obiettivo della partecipazione dei cittadini alle istituzioni democratiche non interessa proprio nulla. Vergognosamente ipocriti criticano “caste” e “privilegi” ma si comportano come loro. Decidono quello che vogliono, fanno ciò che vogliono loro o quei quattro “occulti” portatori di interessi personali, sperperando soldi pubblici (eh, son già stati stanziati..) in opere inutili e di facciata, quando non del tutto scandalose come la palestra doubleface..
Anzi, ci correggiamo, meglio dire “fa quello che vuole”, come dimostrerà in modo lapalissiano lo svolgersi di questo consiglio comunale.

Convocazione alle 18.30. E’ un anno che si ripete questo orario pre-serale e la minoranza da un anno chiede formalmente al Sindaco, ad ogni Consiglio Comunale, di posticipare l’orario di convocazione riportarlo alle canoniche 20.30.
Ma visto il reiterato disinteresse, il 2 ottobre i Consiglieri di minoranza protocollano una richiesta formale al Sindaco affinché la seduta venga rinviata alla 20.30.
Ma, come sempre, se la minoranza chiede qualcosa questo “Sindaco” concede esattamente il contrario: lui è fatto così.

Si fa l’appello (vedi qui). Della minoranza sono presenti solo Masih e Scandolo.

Il Sindaco fa presente che i Consiglieri Milena Rosada e Marco Poles hanno comunicato, tramite lettere, la loro assenza giustificandola con impegni improrogabili di lavoro, da cui era scaturita, tra l’altro, la richiesta della minoranza di posticipare la seduta alle 20.30.

E qui parte un pistolotto delirante, nel quale con ispirazione il MegaloSindaco pretende di fare la morale ai comportamenti degli altri, così straparlando:

«Tra i Consiglieri Antoniolli, Masih,Poles, Rosada, Scandolo vi sono due pensionati»
come a dire che non hanno impegni di lavoro e quindi possono essere presenti alle 18.30
«Tra i Consiglieri Antoniolli, Masih,Poles, Rosada, Scandolo vi sono due imprenditori»
come a dire che nella loro attività lavorativa non hanno obblighi di orario e che quindi possono essere presenti alle 18.30
aggiunge anche:
«alle 18.30 la giornata lavorativa è terminata»
«al momento di candidarsi i Consiglieri Antoniolli, Masih,Poles, Rosada, Scandolo essendo stati ex-Consiglieri sapevano benissimo di dover mettere in conto orari e impegni anche sconvenienti»
«questa questione è solo una scusa pretestuosa e fittizia»
«tra i Consiglieri Antoniolli, Masih,Poles, Rosada, Scandolo ci sono ex sindaci che, convocando il Consiglio alle 20.30, amministravano di notte (sottintendendo chi sa quale malefatte
fino alla perla finale auto-incensatoria:
«i Consiglieri Antoniolli, Masih,Poles, Rosada, Scandolo al momento di candidarsi, e facendolo liberamente, sapevano benissimo di dover dedicare tempo ed energie al servizio dell’interesse pubblico, anche con quel sacrificio personale di tempo ed energie che la maggioranza invece dimostra con il proprio impegno quotidiano»
..
Fine del pistolotto

Il Consigliere Masih con un tempismo davvero straordinario si alza e dice: «per impegni di lavoro debbo andare»..
e se ne va.

Scandolo interviene ricordando la richiesta di posticipare la convocazione del Consiglio firmata da tutti i Consiglieri di minoranza, e facendo presente che questo orario di convocazione non permette alla cittadinanza di essere presente, forse anche perché disinteressata ma forse anche perché scoraggiata dalle modalità di partecipazione proposta dall’attuale amministrazione.
Si alza e se ne va.
Gentilissimi lettori, a questo punto non starete più nella pelle e vorrete sicuramente sapere:
La sala consigliare era piena?
Quanti cittadini erano presenti?
Una cronaca ben fatta non può prescindere dal fornire il numero degli spettatori..
Come saprete usualmente il conteggio vien fatto a spanne. Pensate all’ormai consueto balletto delle cifre che si innesca quando ci sono manifestazioni di piazza: gli organizzatori dicono che i manifestanti erano 500.000 la prefettura solo 100.000.
Noi invece siamo molto precisi.
Quando Foraxfora ha deciso liberamente di dedicare tempo e energie nella stesura di queste cronache sapeva benissimo di dover dedicare tempo ed energie al servizio dell’interesse pubblico, anche con il sacrificio personale di tempo ed energie.
Ci siamo messi d’impegno e abbiamo contato esattamente i presenti.
Uno.. Due..
Come due, direte voi..
Sì, proprio due.
Anzi, scusate, ad un certo punto è entrato anche un “supporter extracomunitario”
(extracomunitario nel senso di cittadino extra/comune di Gaiarine) dell’amministrazione che a fine Consiglio si è prima diretto verso il banco consigliare per complimentarsi e poi si è unito loro nel post consiglio presso l’adiacente bar.

Insomma, alla fine i cittadini presenti erano tre!

Torniamo allora al pistolotto del MegaloSindaco: una cosa patetica. Come un bimbetto viziato fa le cose per dispetto e dopo, proprio come fanno i bimbetti viziati, trova scuse e giustificazioni e attacca coloro che gli rivolgono richieste legittime ma a suo modo di vedere spiacevoli e sgradite.
Eppure bisogna ricordare a questo Sindaco che non solo è il Sindaco di tutti i cittadini del Comune e non solo di chi l’ha votato, ma è anche il presidente di tutti i Consiglieri compresi quindi anche i Consiglieri di minoranza e non solo di quelli di maggioranza.
Ma ormai è risaputo: la sua maggioranza fa la comparsa silenziosa, non interviene mai, non si propone, tantomeno gli Assessori intervengono con proprietà sugli argomenti di loro competenza..
Un Sindaco democratico di fronte ad una richiesta della propria minoranza, qualsiasi possa essere la motivazione, anche banale o pretestuosa, ha il dovere di prenderla in considerazione e non riscontrando controindicazioni, come in questo caso, la farebbe propria accogliendola.
Ma questo è un ragionamento che non appartiene all’attuale Sindaco megalomane, anche se al momento dell’insediamento di questo suo secondo mandato si rivolse proprio alla minoranza promettendo disponibilità al dialogo e chiedendo un’opposizione costruttiva.

D’altra parte nel comune di Gaiarine già da qualche anno il dialogo democratico con le sue regole di confronto e dibattito latita.
(veniamo a conoscenza che il 6 Ottobre i Consiglieri di minoranza hanno inviato un esposto – che potete leggere qui- al Prefetto)

Comincia il Consiglio, senza la nomina degli scrutatori.
Ma si sa, sala piena, tanta confusione, alla fine uno si confonde….


  1. APPROVAZIONE VERBALISEDUTA DEL 13 LUGLIO 2012 (dal10 al17);
    Si vota. Favorevoli: 10, Fantuz Giorgio astenuto. Si è astenuto su tutti i verbali. Viene da pensare che anche lui non condivida la verbalizzazione del segretario 31%. State tranquilli non è così. Non è un sussulto di dignità. E’ solo che doveva astenersi sui verbali dei punti trattati in sua assenza. Ma si sa sala piena, tanta confusione, alla fine uno si confonde….
    (30 secondi)
  2. APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL’IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA(IMU);
    Il MegaloSindaco fa presente che è stato recepito il regolamento proposto a livello nazionale, tranne una modifica … purtroppo era tanta la confusione in sala che anche noi ci siamo distratti e non abbiamo colto quale.. ci dispiace.
    Si vota. Favorevoli: all’unanimità.
    Il segretario 31% con voce forte e chiara proclama:  « all’unanimità ».
    (3 minuti)
  3. DETERMINAZIONE ALIQUOTEPER L’APPLICAZIONE DELL’IMPOSTA MUNICIPALE PROPRIA (IMU)­ ANN0 2012;.
    Il MegaloSindaco fa presente che, pur nella difficoltà di far quadrare il bilancio, si sono mantenute le aliquote IMU standard. Solo a fine anno si potrà sapere se vi sarà una differenza tra l’introito Imu ipotizzato e quello Ici di passata memoria.
    Si vota. Favorevoli: all’unanimità.
    Il segretario 31% con voce forte e chiara proclama:  « all’unanimità ».
    (2 minuti)
  4. SCHEMA DI CONVENZIONE PER LA COOPERAZIONE DEGLI ENTI LOCALI PARTECIPANTI ALL’AMBITO TERRITORIALE OTTIMALE DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO “VENETO ORIENTALE” AI SENSI DELL’ART.3, COMMA 3 E DELL’ART.12, COMMA l DELLA L.R. 27.04.201217. APPROVAZIONE;
    Il MegaloSindaco fa presente che per legge regionale del 2012 l’ Ato (Ambito Territoriale Ottimale), ente per il servizio idrico integrato, cambia nome e che quindi bisogna dare l’adesione al nuovo Bacino d’ambito e riapprovare la convenzione.. non cambia nulla.. le quote di adesione rimangono inalterate.
    Si vota. Favorevoli: all’unanimità.
    Il segretario 31% con voce forte e chiara proclama:  « all’unanimità ».
    (1 minuto)
  5. VERIFICA DELLO STATO DI ATTUAZIONE DEI PROGRAMMI E VERIFICA DELLA SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO ESERCIZIO 2012.
    Il MegaloSindaco fa presente che gli uffici hanno predisposto i resoconti.. al 31/8 è confermato il rispetto del patto dei stabilità.. ma che per non sforare bisognerà spostare i pagamenti come suggerito anche dal Revisore del Conto.
    Il MegaloSindaco continua dicendo che l’area Amministrativa ha raggiunto tutti i suoi obiettivi compreso l’aggiornamento del sito internet (ma davvero?)
    E qui un sussulto ci coglie: non vorrà mica propinarci servizio per servizio tutti gli obiettivi elencando uno per uno l’eventuale risultato raggiunto? Sarebbe un bell’esempio di trasparenza e condivisione anche se potrebbe allungare non poco la durata del Consiglio.
    Ma ci preoccupiamo inutilmente: non ci pensa nemmeno.
    Infatti passa subito all’area Edilizia Privata..
    «il Pat è stato adottato e siamo pronti a renderlo effettivo, la sovrapposizione del PRG e del Pat adottato ha causato purtroppo un freno allo sviluppo urbanistico.. la vigilanza ha già fatto ad oggi più multe dell’intero anno passato.. sono stati chiusi i lavori delle opere pubbliche fatte in precedenza.. sono stati chiesti i contributi dovuti.. ad Agosto è iniziata la costruzione della mensa di Francenigo.. sono stati incassati dal comune 718.000 Euro della prima rata IMU..»
    Si vota. Favorevoli: all’unanimità.
    Il segretario 31% con voce forte e chiara proclama: « all’unanimità ».
    Il MegaloSindaco un po’ stizzito dice al segretario 31% che non serve ripetere a voce alta l’esito della votazione.. non ci è dato sapere quale sia stata la risposta.
    (4 minuti)



Finito. Ultimato. Chiuso.
Sono le 18.49.
Tutti al Bar (Osteria al Municipio).
19 minuti per pistolotti vari e cinque punti all’ordine del giorno.

5 minuti (trecento secondi) per trattare  sia il regolamento Imu che le relative aliquote e quindi 5 minuti (trecento secondi) per trattare una cosuccia da niente, una cosuccia che può mettere ulteriormente in difficoltà famiglie già segnate dalla crisi che stiamo vivendo, e il tutto senza una parola da parte di uno qualsiasi dei Consiglieri di maggioranza..
però poi seduti al bar le lingue potranno sciogliersi..
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‘Bilanci di Giustizia’: spending review in famiglia per una qualit

Oltre 1200 famiglie hanno deciso di ridurre le proprie spese con autoproduzione e alimenti bio. Il loro impegno al consumo etico ha effetti anche in ambito politico e dal 23 al 26 agosto a Fanano, in provincia di Modena, si scambieranno saperi ed esperienze per raggiungere obiettivi di risparmio.
di Eleonora Bianchini | 22 agosto 2012
da Il Fatto Quotidiano > Emilia Romagna >

Per loro il modo migliore per crescere è decrescere. Ridurre i consumi con l’autoproduzione per realizzare una spending review famigliare. E incrementare la spesa, al contrario, per la cultura e la formazione.
Sono le famiglie dei Bilanci di Giustizia, un’iniziativa partita nel 1993 con 126 nuclei e che oggi ne coinvolge oltre 1200 in tutta Italia. Quest’anno si incontreranno dal 23 al 26 agosto a Fanano, sull’Appennino modenese, per fare il punto sulle loro spese e sulle pratiche da adottare per il risparmio e l’equità.
Un appuntamento che si inserisce nel percorso verso la terza Conferenza internazionale per la decrescita che si terrà a Venezia dal 19 al 23 settembre 2012.
Poca teoria e molta pratica: nei tre giorni discuteranno insieme di “appunti per una politica economica della decrescita felice”, e poi gruppi di lavoro per capire quale sia “l’apporto dei bilancisti nel dilemma crescita/decrescita” e anche “quello che manca all’agenda di Rio”, a cui si aggiungono diverse ore di laboratorio. Spazi in cui condividono ricette e metodi da insegnarsi a vicenda, dalla pasta madre all’erbario, fino all’uso di Linux come sistema operativo open source e alla costruzione di oggetti per la casa. Un sapere che viene condiviso e collettivizzato.
Per le famiglie “bilanciste” l’autoproduzione di pane, marmellate e di quanto riescono a fare in casa è la prima forma di risparmio. I conti si fanno numeri alla mano: sul sito infatti è disponibile una scheda di bilancio da compilare con l’obiettivo corrente e quello del mese prossimo, per verificare come meglio realizzare la spending review ad hoc.
“Il bilancio è soltanto uno strumento per capire a chi vanno i soldi che spendiamo”, spiega don Gianni Fazzini, che ha ideato il gruppo nel 1993. Anche se l’iniziativa è nata da un sacerdote, però, la maggior parte delle famiglie non sono praticanti e “vicine alla religione”, spiega don Gianni. “Ad aderire, di solito, sono persone molto lontane dalla Chiesa e desiderose di una migliore qualità di vita. Purtroppo, infatti, chi frequenta tanto la chiesa pensa di mettere a posto la coscienza con un po’ di carità”. Al contrario, il concetto di “giustizia” è “riconoscere l’altro e rispettare la natura, guardando alle generazioni future”.
Il percorso bilancista, comunque, è collettivo. “Tutta la famiglia deve collaborare – prosegue Fazzini-. E’ un percorso per allacciare relazioni sul territorio, dagli abitanti ai produttori locali”. La conseguenza “naturale” è che aumenta il desiderio di riappropriarsi del proprio tempo e di passarne meno in ufficio e di più in famiglia. Così spesso uno dei due nella coppia passa felicemente dal full time al lavoro part time. “Crediamo che questa iniziativa sia attualissima oggi. Le persone vogliono liberarsi dal consumismo ed evitare che i loro figli strillino al supermercato per comprare quello che gli propone il direttore marketing. Desiderano investire in ciò in cui credono”. Un obiettivo che va di pari passo col miglioramento della qualità di vita e del cibo. “Gli alimentari arrivano direttamente dal produttore. Sì al biologico e no ai prodotti scadenti, e i gruppi di acquisto solidale (gas, ndr) consentono di percorrere questa strada attraverso la condivisione degli acquisti”.
I risultati ci sono. Le famiglie che hanno inviato i bilanci nel 2008, “documentano un consumo mensile individuale medio di 863,67 euro a fronte di un pari dato Istat di 1042,56 euro. Quindi un risparmio medio mensile individuale di 178,89″. Come orientare la spesa in base a un criterio di giustizia? Bisogna evitare di fare “acquisti giudicati dannosi per la salute, l’ambiente, i popoli del Sud del mondo e preferire prodotti alternativi, che non danneggiano cicli biologici o che non rappresentano uno sfruttamento ingiusto di persone e di risorse naturali”. Le famiglie coinvolte nel progetto, come riporta il bilancio annuale del 2009, hanno un’istruzione medio alta ma non vivono con redditi elevati. Rispetto però a una famiglia italiana media consumano il 41% in meno di acqua, il 47% di  energia elettrica e il 23% gas”. In più tendono a utilizzare auto a gas o gpl nel 50% dei casi, anche se possiedono il 33% in meno di macchine. In controtendenza, invece, il dato sulla spesa per la cultura: dall’acquisto di libri ai corsi di formazione, ad esempio, sempre in base al dato Istat, spendono il 68% in più. E i risvolti sono anche politici: “Non cambiano solo le abitudini famigliari, ma anche quelle delle persone che vivono vicine. Si organizzano ad esempio per il piedibus (portare i bambini a scuola a piedi, ndr) e i genitori si prendono cura dei bambini e anziani di chi è impegnato al lavoro. A Firenze sono riusciti ad aprire uno sportello sui consumi, a Trento un bilancista sta guidando la programmazione della costruzione di piste ciclabili per la Provincia, a Quarrata, vicino a Pistoia, l’assessore all’urbanizzazione, anche lui dei ‘nostri’, ha detto stop alla cementificazione. Si sono candidati a livello pubblico per raggiungere obiettivi ambientali. O meglio, di giustizia. Altri ancora lavorano con le amministrazioni locali per creare spazi di incontro”. La spending review famigliare, quindi, non è solo un bilancio da compilare. E’ anche politica.

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‘Bilanci di Giustizia’: spending review in famiglia per una qualit

Oltre 1200 famiglie hanno deciso di ridurre le proprie spese con autoproduzione e alimenti bio. Il loro impegno al consumo etico ha effetti anche in ambito politico e dal 23 al 26 agosto a Fanano, in provincia di Modena, si scambieranno saperi ed esperienze per raggiungere obiettivi di risparmio.
di Eleonora Bianchini | 22 agosto 2012
da Il Fatto Quotidiano > Emilia Romagna >

Per loro il modo migliore per crescere è decrescere. Ridurre i consumi con l’autoproduzione per realizzare una spending review famigliare. E incrementare la spesa, al contrario, per la cultura e la formazione.
Sono le famiglie dei Bilanci di Giustizia, un’iniziativa partita nel 1993 con 126 nuclei e che oggi ne coinvolge oltre 1200 in tutta Italia. Quest’anno si incontreranno dal 23 al 26 agosto a Fanano, sull’Appennino modenese, per fare il punto sulle loro spese e sulle pratiche da adottare per il risparmio e l’equità.
Un appuntamento che si inserisce nel percorso verso la terza Conferenza internazionale per la decrescita che si terrà a Venezia dal 19 al 23 settembre 2012.
Poca teoria e molta pratica: nei tre giorni discuteranno insieme di “appunti per una politica economica della decrescita felice”, e poi gruppi di lavoro per capire quale sia “l’apporto dei bilancisti nel dilemma crescita/decrescita” e anche “quello che manca all’agenda di Rio”, a cui si aggiungono diverse ore di laboratorio. Spazi in cui condividono ricette e metodi da insegnarsi a vicenda, dalla pasta madre all’erbario, fino all’uso di Linux come sistema operativo open source e alla costruzione di oggetti per la casa. Un sapere che viene condiviso e collettivizzato.
Per le famiglie “bilanciste” l’autoproduzione di pane, marmellate e di quanto riescono a fare in casa è la prima forma di risparmio. I conti si fanno numeri alla mano: sul sito infatti è disponibile una scheda di bilancio da compilare con l’obiettivo corrente e quello del mese prossimo, per verificare come meglio realizzare la spending review ad hoc.
“Il bilancio è soltanto uno strumento per capire a chi vanno i soldi che spendiamo”, spiega don Gianni Fazzini, che ha ideato il gruppo nel 1993. Anche se l’iniziativa è nata da un sacerdote, però, la maggior parte delle famiglie non sono praticanti e “vicine alla religione”, spiega don Gianni. “Ad aderire, di solito, sono persone molto lontane dalla Chiesa e desiderose di una migliore qualità di vita. Purtroppo, infatti, chi frequenta tanto la chiesa pensa di mettere a posto la coscienza con un po’ di carità”. Al contrario, il concetto di “giustizia” è “riconoscere l’altro e rispettare la natura, guardando alle generazioni future”.
Il percorso bilancista, comunque, è collettivo. “Tutta la famiglia deve collaborare – prosegue Fazzini-. E’ un percorso per allacciare relazioni sul territorio, dagli abitanti ai produttori locali”. La conseguenza “naturale” è che aumenta il desiderio di riappropriarsi del proprio tempo e di passarne meno in ufficio e di più in famiglia. Così spesso uno dei due nella coppia passa felicemente dal full time al lavoro part time. “Crediamo che questa iniziativa sia attualissima oggi. Le persone vogliono liberarsi dal consumismo ed evitare che i loro figli strillino al supermercato per comprare quello che gli propone il direttore marketing. Desiderano investire in ciò in cui credono”. Un obiettivo che va di pari passo col miglioramento della qualità di vita e del cibo. “Gli alimentari arrivano direttamente dal produttore. Sì al biologico e no ai prodotti scadenti, e i gruppi di acquisto solidale (gas, ndr) consentono di percorrere questa strada attraverso la condivisione degli acquisti”.
I risultati ci sono. Le famiglie che hanno inviato i bilanci nel 2008, “documentano un consumo mensile individuale medio di 863,67 euro a fronte di un pari dato Istat di 1042,56 euro. Quindi un risparmio medio mensile individuale di 178,89″. Come orientare la spesa in base a un criterio di giustizia? Bisogna evitare di fare “acquisti giudicati dannosi per la salute, l’ambiente, i popoli del Sud del mondo e preferire prodotti alternativi, che non danneggiano cicli biologici o che non rappresentano uno sfruttamento ingiusto di persone e di risorse naturali”. Le famiglie coinvolte nel progetto, come riporta il bilancio annuale del 2009, hanno un’istruzione medio alta ma non vivono con redditi elevati. Rispetto però a una famiglia italiana media consumano il 41% in meno di acqua, il 47% di  energia elettrica e il 23% gas”. In più tendono a utilizzare auto a gas o gpl nel 50% dei casi, anche se possiedono il 33% in meno di macchine. In controtendenza, invece, il dato sulla spesa per la cultura: dall’acquisto di libri ai corsi di formazione, ad esempio, sempre in base al dato Istat, spendono il 68% in più. E i risvolti sono anche politici: “Non cambiano solo le abitudini famigliari, ma anche quelle delle persone che vivono vicine. Si organizzano ad esempio per il piedibus (portare i bambini a scuola a piedi, ndr) e i genitori si prendono cura dei bambini e anziani di chi è impegnato al lavoro. A Firenze sono riusciti ad aprire uno sportello sui consumi, a Trento un bilancista sta guidando la programmazione della costruzione di piste ciclabili per la Provincia, a Quarrata, vicino a Pistoia, l’assessore all’urbanizzazione, anche lui dei ‘nostri’, ha detto stop alla cementificazione. Si sono candidati a livello pubblico per raggiungere obiettivi ambientali. O meglio, di giustizia. Altri ancora lavorano con le amministrazioni locali per creare spazi di incontro”. La spending review famigliare, quindi, non è solo un bilancio da compilare. E’ anche politica.

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