A quelli che…
Risposta
Cosa c’è di nuovo sotto il sole, anzi dentro la notte dei Consigli Comunali in quel di Gaiarine?
Inutile ripetersi, vi rimandiamo alla premessa fatta nella Cronaca del Consiglio Comunale del 25/5/2010 che potete leggere qui e alla nostra rubrica “Chi parla ai Consigli Comunali“.
Aggiungiamo solo che un cittadino presente per la prima volta ad un Consiglio Comunale all’uscita ci ha chiesto «Ma è sempre così.. così.. così despota?».
Punto 1 – Interrogazione presentata dal Gruppo “Fare Futuro Federale” in merito alla “viabilità di adduzione all’A28 – primo stralcio denominato anche circonvallazione di Gaiarine
All’interrogazione il sindaco risponde con spiccato senso dell’humor (meritevole di ben altri palcoscenici ma del tutto affini ormai ai bassi politici) se non fosse dovuta indirizzarsi a Veneto Strade Via C.Baseggio, 5 30174 Mestre Venezia. Poi con magnanima condiscendenza risponde ai punti presentati ricordando come alcuni cittadini di Gaiarine abbiano presentato una lettera ben oltre la scadenza prevista per la presentazione di osservazioni al progetto quindi inconsistente e alla quale la responsabile del procedimento aveva provveduto a rispondere, e nel merito della quale l’amministrazione comunale nulla rileva.
Alla successiva replica del consigliere Rosada sull’opportunità di portare in consiglio comunale un’istanza di cittadini, ancorchè fuori da termini e scadenze, che rivolga quesiti e richieste riguardanti la conformità progettuale per la sicurezza di una strada e l’incolumità degli utenti più deboli di quella stessa strada (ciclisti e pedoni), arrivando anche a proporre alternative e migliorie realizzabili con il semplice ricorso al sostanzioso risparmio verificato con il ribasso d’asta, il sindaco con la sensibilità e la capacità di ascolto ormai risapute esclama: «Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno!»
Il consigliere Antoniolli tenta di prendere la parola per una propria considerazione ma il sindaco con gesto imperioso della mano e voce stentorea e potente intima «NO» e aggiunge «non c’è più tempo, sono esauriti i minuti a disposizione per la replica»..
Segue puntigliosa lettura delle voci del regolamento che disciplinano gli interventi in consiglio comunale (chi, come, quanto può parlare).
Noi facciamo presente che un’istanza dei cittadini (la potete rileggere qui) non ha mai scadenza, soprattutto se mette in evidenza carenze progettuali riconosciute persino dal progettista dell’opera e che una amministrazione seria dovrebbe riconoscere i propri errori e porvi rimedio..
Ma si sa che quando non si hanno risposte o quando si sa di essere nel torto, codesti figuri, che a parole si dichiarano contro la burocrazia, proprio la burocrazia usano, oh se la usano: osservazione presentata fuori termine per cui … amen!
Punto 2 – Interrogazione presentata dal Gruppo “Fare Futuro Federale” in merito alla “attuale esistenza e mancata bonifica di discarica abusiva di rifiuti tossici in frazione Campomolino”
Sul tema della discarica abusiva di Campomolino il sindaco riporta la scansione cronologica della pratica che la riguarda, iniziata nel 2000 quando viene inserita in un elenco regionale di siti da bonificare, proseguita nel 2006 quando è l’Arpav (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto) a prevedere dei sopralluoghi, fino a oggi con la pratica tuttora in carico all’Arpav.
Sulla possibilità di prelievi ed analisi che verifichino la salubrità delle falde adiacenti scongiurando la possibilità di sversamenti o infiltrazioni inquinanti è netta e coraggiosa la risposta del sindaco: «il nostro territorio comunale è per fortuna ricco di numerose falde per questo è impensabile ipotizzare l’esame di tutte, non risultando ad oggi alcuna segnalazioni di inquinamento».
Ci chiediamo: ma dove l’abbiamo trovato uno così?
Qualsiasi persona dotata di comune buon senso, e non solo geologi, professionisti, tecnici, avrebbe potuto spiegargli che per verificare il possibile inquinamento di una discarica basta fare dei pozzi di monitoraggio della falda acquifera nelle vicinanze della discarica stessa, senza crivellare l’intero territorio comunale come un gruviera, ma quando non si hanno argomentazioni o interessi, si parla per dar aria alla lingua.
Punto 3 – Interrogazione presentata dai consiglieri di minoranza in merito “alle prospettive di attivazione e funzionamento del depuratore di Campomolino”
Leggetevi questi due articoli dalla Tribuna di domenica 28/11/2010 e di martedì 30/11/2010, così potete farvi la vostra idea.
Per il sindaco attuale la colpa è sempre degli altri, dimenticando naturalmente le sue responsabilità derivate dai 6 anni come sindaco e dai quasi 5 anni come revisore dei conti del Consorzio Intercomunale. Ma pare che alle problematiche fogniarie preferisca quelle urbanistiche, meno disgustose, olezzanti e tanto più remunerative.
Alla fine della discussione chicca del sindaco, evidentemente ispirato dalla sodale ministraGelmini, che rivolge al consigliere Scandolo l’invito a documentarsi meglio esclamando: «la scuola va fatta a casa!».
Dimostrando così la sua fiduciosa lungimiranza, aggiungiamo noi, poiché di questo passo la scuola pubblica non esisterà più e ciascuno potrà coltivarsi cultura, istruzione, educazione direttamente a casa propria: più “scuola privata” di così!
Punto 4 – Interrogazione presentata dai consiglieri di minoranza in merito “alla sicurezza stradale in particolare nei centri abitati”
In merito alle numerose puntualizzazioni fatte sulla precaria e degenerata viabilità dei centri che ha portato alla raccolta di 560 firme nel comune, il sindaco non risponde direttamente ma si dice sorpreso e meravigliato e sbalordito dalla mancata osservazione delle tante cose fatte dall’amministrazione, semafori, lampeggianti, rotatorie, piste ciclabili, sensi unici, non ultima l’avvio dello stralcio di circonvallazione che unitamente all’apertura dell’A28 hanno reso più sicure le strade.
Nessun accenno alla qualità dell’aria che si respira, ai numerosi incidenti – anche letali – avvenuti, all’evidente aumento del traffico, al moltiplicarsi dei comportamenti scorretti e a rischio.
Solo autocelebrazioni anche sulla realizzazione di piste ciclabili (in effetti si sta realizzando la pista ciclabile che porta a Campomolino) ma tacendo clamorosamente (ed è evidente la contraddizione) che con la circonvallazione si vanno a chiudere due strade campestri (strada del Bosco e via Ravanei) che collegano Gaiarine rispettivamente a Campomolino ed Albina (vedi primo punto di questo Consiglio Comunale).
Anche qui le istanze di 560 cittadini messe in un cassetto (vedi qui le ipotesi), mai portate nè discusse in Consiglio Comunale.
Viene da chiedersi: ma per questa amministrazione i “cittadini” quelli con “C” maiuscola, quelli che si fanno carico dei problemi della comunità, quelli che si impegnano civilmente.. esistono? …. o esistono solo quelli del punto 9 di questo Consiglio Comunale?
Punto 4 bis – (non presente nell’ordine del giorno) in merito all’alluvione nel veneto e alla sicurezza idraulica.
Ancora una volta il sindaco ripropone una versione dei fatti, avvallata anche a livello di regione, che bolla come eccezionali gli eventi atmosferici di inizio novembre, ignorando le valutazioni di tecnici e studiosi che parlano sì di eventi di forte intensità ma le cui conseguenze sono state eccezionalmente disastrose per il criminale scempio umano del territorio.
Alla proposta del consigliere Poles di devolvere il gettone di presenza dei consiglieri comunali a favore degli alluvionati del veneto, in primis il sindaco e a ruota la maggioranza dice no, etichettando come marginale, esigua e di sola immagine la proposta e invitando invece privatamente all’adesione.
Poteva invece rappresentare un gesto istituzionale d’esempio, certo simbolico ma del tutto positivo: ma guarda caso quando si tratta “de schei”….
Solo la minoranza devolverà il gettone.
Punto 5 – Mozione per la moratoria sui procedimenti attuativi previsti dalle norme vigenti in materia di affidamento della gestione dei servizi idrici ed, in particolare ….
in poche parole in merito al referendum sull’acqua pubblica.
Prima di iniziare la discussione di questo punto, vi è una presa di posizione con presentazione di un’interrogazione del consigliere Antoniolli, che dichiara il suo disagio in un consiglio comunale dove non c’è dialogo, dove non si lavora tutti assieme per risolvere i problemi della comunità, dove tutto viene regolato dal sindaco con atteggiamenti non condivisibili.
Fatto il discorso, apprezzabile sotto molti punti di vista, il consigliere lascia il consiglio, dichiarando inutile la sua presenza.
Tutto bene. Presa di posizione ferrea e coerente, visto l’andazzo dei consigli in quel di Gaiarine ……. ma sorge un dubbio…. non è che per caso non voglia togliersi dalla mischia? …. evitando furbescamente presenza e voto sul punto 9 ? ….
Nel merito dell’acqua bene pubblico: completamente disatteso e ignorato l’impegno assunto dal sindaco e dal consiglio comunale intero a promuovere azioni di tutela e salvaguardia dell’acqua potabile pubblica.
Sulla mozione il sindaco libera i suoi e permette loro di votare secondo coscienza (parola grossa…), per cui tutti votano a favore, mentre il sindaco, Giorgio Fantuz e Alvaro Poles si astengono (nell’imperturbabile coerenza del voto di maggio).
Punto 6 – Approvazione verbali seduta del 25 maggio 2010
il consigliere Rosada fa mettere a verbale una sua dichiarazione nella quale fa presente che è dal consiglio del 25 maggio scorso che aspetta una risposta dal revisore dei conti in merito ad una delibera che era priva del parere contabile e pertanto illegittima (il revisore dei conti allora interpellato direttamente si riservò di rispondere appropriatamente in seguito).
Alla fine Rosada si dichiara fiduciosa che sicuramente non passeranno altri 6 mesi prima di avere la risposta che le è dovuta.
Ci viene un dubbio: e se fosse una affermazione ironica?
si vota
Punto 7 – Verifica dello stato di attuazione dei programmi e verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio esercizio 2010
Siamo al surreale. Aggettivo usato durante la discussione di questo punto.
Entro il 30 settembre tutte le amministrazioni comunali hanno l’obbligo, per legge, di presentarsi in consiglio comunale per la verifica dello stato di attuazione dei programmi e la verifica della salvaguardia di bilancio, ma nel nostro comune no …
si presenta dopo 60 giorni (il 30 novembre) con i dati al 30 settembre.
Si scopre che tutti gli atti, preparati dagli uffici, erano pronti il 17 settembre, … quindi non è colpa degli uffici e allora…
il consigliere Rosada chiede perché il consiglio comunale non sia stato convocato entro il 30 settembre, il sindaco dà la parola al segretario, il quale è in evidente imbarazzo, borbotta qualche frase dal senso oscuro poi sotto voce bofonchia «non è il segretario che convoca il consiglio comunale».
Segue qualche scaramuccia, il cui unico risultato è quello di scuotere dal torpore pre-sonno alcuni consiglieri della maggioranza, gente che fa e lavora, altro che balle..
Ma il consigliere Rosada richiede “perché il consiglio non è stato convocato entro il 30 settembre?”, il sindaco con geniale e brillante intuizione risponde “perché è stato convocato il 30 novembre”, il che dimostra che, fin lì, ci arriva pure lui!
L’aggettivo surreale ci sta un po’ stretto, non vi pare?
Vengono poste un po’ di domande, ma non c’è molto da chiarire.
Emerge invece una good news (buona notizia): i mega impianti fotovoltaici, previsti su terreni agricoli in via Belcorvo e via Mazzul non si faranno più …. meno male!!!!!!!!!
si vota.
Rosada non partecipa al voto («non si può votare sull’equilibrio di bilancio il 30 novembre con i dati del 17 settembre»), Poles e Scandolo si astengono, l’intera maggioranza è favorevole.
Punto 8 – Affidamento servizio di tesoreria approvazione schema di convenzione.
si vota
tutti favorevoli
Punto 9 – Approvazione accordo della ditta Giuditta SPA di Conegliano ai sensi art. 37 della L.R. 11/2004
Siamo al punto clou della serata, quello sul quale sarebbe stato interessante conoscere la posizione del il consigliere antoniolli, ahimè, prematuramente e sdegnosamente eclissatosi un’ora prima.
Si tratta di questo: la ditta Giuditta spa, acquista a fine 2006 un’immobile in centro a Francenigo, per il prezzo di euro 68.500, qualche giorno dopo propone la cessione al comune, visto l’interesse dell’Arcuf per quell’immobile, chiedendo in cambio un area, sempre in centro a Francenigo, che abbia la stessa capacità edificatoria.
Oggi il comune valuta quel bene 129.500,00 euro.
Un bell’affare: per il comune (ovvero tutti noi) o per il privato?
Inutile raccontare le acrobazie dialettiche del sindaco pressato dalle domande del consigliere Rosada.
Una per tutte.
Alla domanda del perché viene concessa una compensazione di uguale (si fa per dire) capacità edificatoria, quando la legge dice “adeguata”, il sindaco risponde perché è “residenziale su residenziale”, dimenticandosi (si fa sempre per dire) che l’area in questione è stata trasformata, con la variante del settembre 2009 (fatta da lui), da zona B (residenziale) a zona F 26 (festeggiamenti paesani).
Per chi abbia voglia di conoscere nei minimi dettagli questo “affare privato” cliccando qui troverà integralmente la dichiarazione di voto del consigliere Rosada che ci pare, sia cronologicamente che tecnicamente, esaustiva.
Le giuste necessità dell’Arcuf, non possono essere soddisfatte sperperando i denari dell’intera comunità a tutto vantaggio di un privato e se i dirigenti dell’Arcuf non prenderanno le distanze da questa operazione, così come è stata congegnata, se ne assumeranno una parte di responsabilità.
Che dire infine delle perizie presentate?
Carta straccia … si scrivono … si rifanno … persino due diverse all’interno dello stesso ufficio. Viene da chiedersi: esiste un senso etico per cui il funzionario pubblico, che vive con lo stipendio che gli pagano i cittadini, si senta in dovere di procedere sempre secondo la legge e non di seguire pedissequamente, e anche al di fuori della legge, questo o quell’amministratore?
A voi l’ardua (o scontata) risposta.
si vota e naturalmente tutta la maggioranza è compatta a favore.
Punto 10 – Approvazione di trasferimento della proprietà di un fabbricato rurale adibito ad attività agrituristica ai sensi della L.R. 9 del 18/04/1997.
Tutti favorevoli
Punto 11 – Concessione esterna del servizio di accertamento e di riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni periodo 01/01/2011 – 31/12/2015. Linee guida.
Tutti favorevoli
Punto 12 – Approvazione regolamento per l’alienazione dei beni immobili di proprietà comunale
Qualche richiesta di chiarimento, qualche contrarietà da parte del consigliere Poles sulle alienazioni a trattativa privata, ma alla fine tutto rimane immutato.
si vota, Poles e Scandolo sono contrari, la maggioranza è tutta favorevole
P.S. tra il punto 5 e il punto 6 il consigliere Poles scopre che nella sala consigliare appeso al muro c’è il crocifisso, ma nota però la mancanza della foto del Presidente Napolitano, provocando un’improvvisa e collettiva ricerca…
finalmente la si trova: è finita sotto lo schermo per le proiezioni, da dove solerte il messo comunale la recupera tentando quindi di appenderla in qualche posto … di qua … di là…
ma non ci riesce e così finisce su di un tavolo (chissà se con la faccia in su o in giù?);
qualche sorrisino di compiaciuta soddisfazione di alcuni componenti della maggioranza per la mancata esposizione dimostra una volta di più quanto sia considerato il presidente di tutti gli italiani.
Questa la seduta e tutto questo è gran parte di quanto è successo.
Ai concittadini del nostro comune ricordiamo che Luigi Einaudi, economista, pubblicista, uomo politico e 2° Presidente della Repubblica Italiana disse:
«Conoscere per deliberare»
e questa modestissima cronaca a questo vuol servire.
Il 4 dicembre 2010 in tutta Italia ( a Venezia alle ore 14.00) i movimenti per l’acqua pubblica torneranno in piazza. Iniziative in tutte le regioni (leggi qui quali- ) daranno vita a nodi pulsanti di una rete che, da nord a sud, difende dalla privatizzazione un bene primario come l’acqua.
Ma la nostra battaglia non è solo di resistenza perché abbiamo rilanciato, contro una cinica e neoliberista visione della realtà, una serie di possibilità che tracciano un’alternativa possibile alla gestione del servizio idrico.
La creazione di enti di diritto pubblico che garantiscano la collettività dalle speculazione delle multinazionali e dei poteri forti di casa nostra sostenuti in maniera bipartisan; ma anche la prospettiva di un nuovo pubblico non statalista che faccia della partecipazione dei cittadini e dei lavoratori le gambe su cui muoversi. Ma soprattutto che venga garantita la ripubblicizzazione dell’acqua e che venga garantito un diritto di tutti noi!
In quella giornata chiederemo innanzitutto la moratoria sulle scadenze previste dal “decreto Ronchi”, ovvero lo stop immediato della messa a gara dei diversi servizi idrici, e sulla normativa di soppressione delle Autorità d’Ambito territoriale. Questo almeno fino a quando i cittadini e le cittadine non si saranno potute esprimere attraverso un referendum che 1.400.000 persone hanno chiesto che venga realizzato. Chiediamo da subito che la consultazione venga comunque effettuata entro, e non oltre, il 2011.
Per questa battaglia è necessario l’impegno e l’attivazione di tutti e di tutte per poter garantire la forza, la partecipazione e l’ indipendenza di un percorso che difende un bene comune fondamentale per la vita. Per questo avviamo una campagna di autofinanziamento per rendere autonomo economicamente questo movimento, per poter affrontare al meglio la campagna referendaria e poter sostenere la sua comunicazione ed organizzazione. Lo facciamo attivando due strumenti: la donazione e la sottoscrizione con restituzione, con i quali chiunque, con qualunque cifra potrà sostenere ed attivarsi.
Vinciamo insieme i referendum !
L’acqua è un diritto. La privatizzazione ce la toglie. Fermiamoli.
Ufficio Stampa Acqua Bene Comune
Riceviamo e pubblichiamo.
Gentile comitato foraxfora,
Apprezzo molto il vs blog e la dovuta attività di denuncia che state facendo quando il fine ultimo è migliorare la vivibilità del nostro comune.
Vivo prevalentemente all’estero e questo blog mi serve molto anche per tenere in piedi i ponti con il mio amato comune natio e rimanere informato sulle ultime news!
E in realtà è proprio di questo che voglio parlarvi.
Capite che vivendo all’estero una delle cose basilari per mantenermi in contatto con i miei familiari è avere la connessione internet ad alta velocità per poter parlare con loro a basso costo tramite Skype.
E qui sorgono i problemi dato che Gaiarine ahimè (seppure nel 2010!) appartiene a quel fortunato gruppo di comuni non ancora coperti da rete adsl.
A complicare le cose sembrerebbe che per motivi di costo nemmeno in futuro la Telecom abbia intenzione di ampliare la sua rete e inglobare il ns comune.
So per sentito dire che l’amministrazione ha ovviato a questo problema permettendo a delle compagnie di telecomunicazioni della zona di installare dei ripetitori
e che il servizio ora è in mano a queste aziende private quali ASCO, POPWifi..che utilizzano tali ripetitori piazzati qui e là!
Ebbene è proprio ad una di queste aziende che mi sono affidato per ovviare al
mio problema e qui nasce la mia Odissea..
Alcune di loro sono state oneste e mi hanno detto subito che la mia casa era schermata (che c’erano delle barriere architettoniche fra me e i ripetitori), altre invece si sono offerte di vendermi il loro servizio perchè vi erano le condizioni sufficienti per l’installazione e una buona ricezione.
Così ho fatto spendendo non pochi soldi: predisposizione all’installazione, installazione piatto, pagamento tecnico esterno, pagamento canone mensile (molto caro)… tutto pur di avere internet.
Il risultato?
Internet è andato a tratti principalmente per scarsità di segnale. A distanza di qualche mese invece proprio niente.Insomma per farla breve un flop!
Ora mi ritrovo senza internet, con la società in questione che ha scaricato il barile sul primo tecnico installatore che nel frattempo si è volatilizzato.. e con un contratto da onorare fino a fine anno con penali incluse nel caso cessassi il pagamento.. Vi sembra giusto?
Soprattutto, vi sembra giusto che nel 2010 un comune come il ns sia senza internet e che dobbiamo rivolgerci a queste compagnie che ci offrono uno pseudo-servizio?
Vi scrivo dunque per conoscere se avete già affrontato l’argomento nel vs blog, se sapete darmi delle dritte su come affrontare il problema, se sapete qual’è lo stato attuale delle cose e se sono previsti dei cambiamenti in futuro per ovviare al
problema.
Penso che molti Gaiarinesi siano stati o siano tuttora alle prese con un problema così importante.. non penso quindi di essere l’unica sfortunata vittima di un tale disservizio!
Anzi so di sicuro che quello che sta succedendo a me è successo a molti altri miei concittadini!
Dunque volevo denunciarvi questa poca professionalità da parte di alcune compagnie della zona e presentare un’eventuale rimostranza nei confronti della Telecom o di chi dovrebbe farsi carico nel comune di risolvere tale problema basilare.
Forse magari è il caso di rispolverare questa vecchia questione e dargli maggiore risonanza, non trovate?
Vorrei conoscere l’opinione dei miei concittadini e come loro hanno risolto tale problema.
Avete postato qualcosa in passato?
E’ vero che prossimamente verrà installato un nuovo ripetitore sopra la cantina di Calderano?
Grazie mille, rimanete solo voi ad ascoltarmi! non deludetemi! Se volete postare questa mail no problem! Gradirei ad ogni modo non essere citato (nome e cognome) perchè sto valutando la possibilità di aprire contenzioso con questa azienda che sta mancando nei miei confronti.. ok?
Grazie mille!
I lavori per la realizzazione della circonvallazione di Gaiarine sono iniziati e tutti i cittadini, anche quelli che non sono soliti frequentare “gli uffici tecnici” stanno, sul campo e quindi in modo tangibile, rendendosi conto del suo tracciato.
La sua vera utilità, anche in relazione alla definitiva apertura della A28, la sua dimensione, il suo tracciato che cancella ulteriore buon terreno agricolo e crea, con tagli di poderi, problemi ad alcuni agricoltori, sono ormai argomenti inutili e che non possono più trovare soluzione.
Soluzione, invece, può e deve essere data, in fase di realizzazione, ad alcuni problemi che la miope progettazione di questa arteria non ha per nulla considerato, problemi legati alla “mobilità lenta”.
In effetti questa circonvallazione è stata pensata come un’opera che tiene conto solo delle esigenze dei veicoli a motore ed è calata nel territorio senza le dovute connessioni con le piste ciclabili esistenti e con le piste campestri.
Rendendoci conto di questa miopia progettuale abbiamo inviato all’Amministrazione Comunale di Gaiarine, al Presidente della Provincia di Treviso, alla società Veneto Strade e al Progettista ing. Antonio Martini, una richiesta, sottoscritta da ottanta cittadini, per chiedere il “ripristino delle mobilità lenta” (la puoi leggere qui), attraverso alcuni interventi semplici e di poco costo, come:
- la realizzazione di un Sottopasso ciclabile su strada delle Pere, per permettere il collegamento con Via Ravanei, collegamento interrotto dalla nuova strada;
- la realizzazione di un sottopasso ciclabile sulla via Bosco, per permettere l’intera percorrenza di questa strada campestre da Gaiarine a Campomolino, ora interrotta dalla circonvallazione; strada ultimamente molto utilizzata da ciclisti e anche da cittadini di Gaiarine per una corsa a piedi o semplicemente per una passeggiata;
- la realizzazione di un sottopasso sulla pista ciclabile da Gaiarine a Calderano in corrispondenza della rotonda (curva Micelante) che, ora, con la circonvallazione sarebbe senza continuità
- l’inserimento di un nuovo tratto di pista ciclabile per collegare la pista ciclabile Francenigo-Gaiarine con la zona industriale di Gaiarine.
Ci sembra inutile ricordare che la mobilità lenta si lega in modo indissolubile con il miglioramento della qualità di vita per chi abita il territorio e soprattutto per gli anziani e per i bambini.
I lavori per la realizzazione della circonvallazione di Gaiarine sono iniziati e tutti i cittadini, anche quelli che non sono soliti frequentare “gli uffici tecnici” stanno, sul campo e quindi in modo tangibile, rendendosi conto del suo tracciato.
La sua vera utilità, anche in relazione alla definitiva apertura della A28, la sua dimensione, il suo tracciato che cancella ulteriore buon terreno agricolo e crea, con tagli di poderi, problemi ad alcuni agricoltori, sono ormai argomenti inutili e che non possono più trovare soluzione.
Soluzione, invece, può e deve essere data, in fase di realizzazione, ad alcuni problemi che la miope progettazione di questa arteria non ha per nulla considerato, problemi legati alla “mobilità lenta”.
In effetti questa circonvallazione è stata pensata come un’opera che tiene conto solo delle esigenze dei veicoli a motore ed è calata nel territorio senza le dovute connessioni con le piste ciclabili esistenti e con le piste campestri.
Rendendoci conto di questa miopia progettuale abbiamo inviato all’Amministrazione Comunale di Gaiarine, al Presidente della Provincia di Treviso, alla società Veneto Strade e al Progettista ing. Antonio Martini, una richiesta, sottoscritta da ottanta cittadini, per chiedere il “ripristino delle mobilità lenta” (la puoi leggere qui), attraverso alcuni interventi semplici e di poco costo, come:
- la realizzazione di un Sottopasso ciclabile su strada delle Pere, per permettere il collegamento con Via Ravanei, collegamento interrotto dalla nuova strada;
- la realizzazione di un sottopasso ciclabile sulla via Bosco, per permettere l’intera percorrenza di questa strada campestre da Gaiarine a Campomolino, ora interrotta dalla circonvallazione; strada ultimamente molto utilizzata da ciclisti e anche da cittadini di Gaiarine per una corsa a piedi o semplicemente per una passeggiata;
- la realizzazione di un sottopasso sulla pista ciclabile da Gaiarine a Calderano in corrispondenza della rotonda (curva Micelante) che, ora, con la circonvallazione sarebbe senza continuità
- l’inserimento di un nuovo tratto di pista ciclabile per collegare la pista ciclabile Francenigo-Gaiarine con la zona industriale di Gaiarine.
Ci sembra inutile ricordare che la mobilità lenta si lega in modo indissolubile con il miglioramento della qualità di vita per chi abita il territorio e soprattutto per gli anziani e per i bambini.