L’energia dei cittadini – rinnovabile, etica, condivisa

Immagine

padovaOttima occasione ieri mattina a Padova per approfondire l’argomento energia da fonti rinnovabili e fonti fossili.
Intitolata “L’energia dei cittadini. Rinnovabile, sostenibile, etica, condivisa” la conferenza è partita dalle criticità ambientali alle gravi conseguenze sulla salute, dal cambiamento climatico all’impoverimento delle risorse, dallo sconvolgimento dell’economia locale o regionale ai ricatti occupazionali… 1260181006184industrie_inquinamento Il modello basato sulle fonti fossili lascia dietro di sé segni profondi e cicatrici difficili da sanare. Ma l’alternativa a potere e sistema centralizzati già esiste: si chiama democrazia energetica e si basa sulla produzione diffusa dell’energia, sul coinvolgimento e la partecipazione attiva delle comunità, sulla creazione di benefici reciproci su larga scala. La locomotiva del cambiamento marcia ormai inarrestabile. Ma il sistema – nel grande e nel piccolo – è compromesso al punto da imporre una conversione più decisa e radicale. Un passaggio possibile solo con la partecipazione diretta dei cittadini, i veri attori della transizione dal basso, nel loro ruolo attivo di produttori e consumatori consapevoli, responsabili e critici.
ènostra_logoL’iniziativa è stata promossa da è nostra con Banca Etica e con il patrocinio dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di bancaPadova, inserito nella cornice europea della Energy Sustainable Week.
Davvero interessanti gli interventi.

colellaALBINA COLELLA, Prof. Ordinario di Geologia all’Università di Basilicata, ha presentato il libro “L’impatto ambientale del petrolio. In mare e in terra” e tra gli altri ha compiuto e compie studi su georisorse (acqua, petrolio), inquinamento da idrocarburi, rischi geoambientali, monitoraggio e inquinamento delle risorse idriche.
Ha portato l’esempio disastroso di 25 anni di estrazioni petrolifere nella Basilicata. video

mocciMAURO MOCCI, referente per il Lazio dell’Ass. italiana medici per l’Ambiente, ha parlato degli impatti sanitari accertati di carbone e petrolio sulle popolazioni interessate dall’industria fossile, è isdecoordinatore, supervisore e responsabile del “Registro Tumori” della Azienda USL Roma F e Referente per il Lazio della Associazione Medici per l’Ambiente ISDE. Ha partecipato a numerosi congressi medici ed incontri scientifici in Italia e all’estero. Svolge missioni mediche umanitarie in favore di bambini con handicap motori e di persone indigenti. video

iacoboniLUCA IACOBONI, Resp. Campagna Energia e Clima Greenpeace Italia, che ha portato una riflessione su un elemento che, per convenienza, si cerca costantemente di ignorare: i costi esterni. Le varie-Greenpeacecosiddette esternalità sono dei costi che non si riflettono direttamente sul prezzo finale di un bene (ad esempio il costo di un kWh ottenuto dalla combustione di carbone), ma che sono causati da questo e pagati dalla collettività, spesso tramite imposte (i costi esterni legati alla produzione da carbone, ad esempio, ammontano a circa 2,6 miliardi l’anno e sono in gran parte pagati da tutti noi mediante le tasse). Se considerassimo questo aspetto, il discorso cambierebbe radicalmente: le fonti fossili verrebbero immediatamente sbattute fuori dal mercato se solo pagassero per i danni che causano (sia sul fronte sanitario che su quello ambientale). campagna trivadvisor

patruccoDANIELA PATRUCCO, Sociologa dell’Ambiente, Portavoce SpeziaViaDalCarbone, Portavoce del Comitato SpeziaViaDalCarbone, speziasegue il conflitto della locale centrale Enel con uno sguardo più ampio sugli impatti socio-ambientali e sanitari delle produzioni inquinanti. E’ vicepresidente di Retenergie e socia di Medicina Democratica, Rete Stop Enel, Comitati Nazionali No al Carbone e AssopacePalestina. Dal 2012 collabora con diverse testate tra cui Altreconomia, Valori, CNS Ecologia Politica e Scienzainrete.it. Si occupa di organizzazione, comunicazione e progettazione di Sistemi di gestione ambientale. video

questi interventi hanno costituito una prima parte dedicata a “il vecchio che lascia il segno” enostranell’ambiente e nella salute.
mentre la seconda sezione si è orientata a valorizzare gli elementi e le opportunità che caratterizzano la nuova democrazia energetica e le frontiere dell’energia condivisa e del consumo critico, con gli interventi di

gallicaniMARCO GALLICANI, Area Socio-Culturale Banca Etica, che si occupa attivamente di finanza etica, economia solidale e responsabilità sociale d’impresa, e ha presentato il manifesto Terra Viva e i pilastri della nuova democrazia presentando il concetto di economia circolare. campagna terra viva

zanoniDAVIDE ZANONI, Presidente è nostra, già coordinatore di progetti finanziati dalla Commissione Europea, OECD, enti pubblici e fondazioni tra cui il progetto EU RESCoop20-20-20 e il progetto Central Europe InoPlace. video

 
ruggieriGIANLUCA RUGGIERI, Ingegnere ambientale, consigliere di è nostra, ricercatore presso l’Università dell’Insubria, fa parte del comitato scientifico di AIAT, socio fondatore di Retenergie. video

 

lorenzoniARTURO LORENZONI, Prof. di Economia dell’energia all’Università di Padova, collabora anche con l’Istituto di Economia e Politica dell’Energia e dell’Ambiente (IEFE) dell’Università Bocconi di Milano, sui temi dell’economia dell’energia. video

 

Catturain extremis e a conclusione un appello del senatore Massimo Girotto dei 5 Stelle sulla riforma della bolletta elettrica ora in fase di definizione e che prevede di premiare chi consuma di più, vera bestialità contraria ad ogni ragionevole e lodevole politica di risparmio energetico e perciò a rischio d’infrazione da parte della comunità europea.

www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF   

Ricerca e cancerogenesi: Istituto Ramazzini

Immagine

logo_ramazzini4Si è svolta sabato scorso a Bentivoglio l’Assemblea dei Soci dell’Istituto Ramazzini, prestigioso centro di ricerca pubblico italiano, autore negli anni di ricerche fondamentali che hanno accertato la cancerogenicità di amianto, benzene, cloruro di vinile, formaldeide e, buon ultimo, aspartame.soci_2
Ci abbiamo partecipato, come già altre volte, con estremo interesse e piacere, con l’orgogliosa soddisfazione di far parte di una comunità di ricerca indipendente finalizzata a identificare situazioni di nocività nell’ambiente di lavoro e da esposizione ad agenti chimici, a migliorare le condizioni di lavoro e ridurre al minimo il pericolo per i lavoratori esposti, affiancando  le migliori realtà dell’epidemiologia, della medicina ambientale e di quella del lavoro nel campo della salute professionale ed ambientale.
Abbiamo avuto modo di conoscere questa istituzione quando a metà anni ’90 militando nelle iniziative popolari contro la diffusione selvaggia delle sorgenti di campi elettromagnetici ed essendo riferimento attivo del CONACEM, collaborammo per il doveroso e necessario supporto scientifico sui rischi sanitari del fenomeno.
Rischi evidenziati dalle allora sporadiche ma significative risultanze scientifiche.ben0
In questo campo fu merito del prof. Maltoni l’aver progettato i primi esperimenti sui potenziali effetti cancerogeni dei campi elettromagnetici a bassa frequenza (ELF), delle radiofrequenze (RF) e delle radiazioni ionizzanti a bassa dose.
Ed è oggi in fase di stesura finale l’esito di una megaricerca pluriennale proprio sui CEM condotta nei laboratori del centro.
Per noi rappresentano caratteristiche meritorie del centro l’aver allargato la ricerca sui tumori alle cause ambientali e l’indipendenza della propria attività.
Per altri è più importante curare solamente la patologia e non sottilizzare sull’origine dei finanziamenti. Poi magari dicono (dicono) di dormire sonni tranquilli con le scorie radioattive in camera o con i fumi degli inceneritori sotto al naso.
img_slider_05bCon le parole del suo fondatore, il compianto professor Cesare Maltoni – “Gli alti costi [umani ed economici] probabilmente rappresentano la ragione per cui, nel settore della cancerogenesi  ambientale e sperimentale, le parole si sostituiscono a fatti, le opinioni ai dati, e i congressi e i resoconti delle commissioni sommergono i buoni dati di laboratorio”.
Infine: nel corso della nostra attività con i comitati ci furono numerose adesioni al Ramazzini, con una significativa presenza nella zona del Montello dove ha sede la sezione veneta.
Chi si riconoscesse in questo non abbia remore e ci contatti.

www.pdf24.org    Invia l'articolo in formato PDF