Giovedì 17 settembre a Villa Frova si parla di TTIP

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1b5fbba7-5cbf-40dd-9531-d65f6a6279baChe cos’è il TTIP?
Il TTIP è un trattato di liberalizzazione commerciale transatlantico, ossia con l’intento dichiarato di abbattere dazi e dogane tra Europa e Stati Uniti rendendo il commercio più fluido e penetrante tra le due sponde dell’oceano.

L’idea sembrerebbe buona. Perché qualcuno lo definisce “pericoloso”?
Condividiamo la definizione perché, in realtà questo trattato, che viene negoziato in segreto tra Commissione UE e Governo USA, vuole costruire un blocco geopolitico offensivo nei confronti di Paesi emergenti come Cina, India e Brasile creando un mercato interno tra noi e gli Stati Uniti le cui regole, caratteristiche e priorità non verranno più determinate dai nostri Governi e sistemi democratici, ma modellate da organismi tecnici sovranazionali sulle esigenze dei grandi gruppi transnazionali.

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Il TTIP può produrre danni per la salute?
SocialMedia_Facebook_Umwelt_mit_NoTTIP_Header851x315Faccio un solo esempio, basato sulla storia. Nel 1988 l’UE ha vietato l’importazione di carni bovine trattate con certi ormoni della crescita cancerogeni. Per questo è stata obbligata a pagare a USA e Canada dal Tribunale delle dispute dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) oltre 250 milioni di dollari l’anno di sanzioni commerciali nonostante le evidenze scientifiche e le tante vittime. Solo nel 2013 la ritorsione è finita quando l’Europa si è impegnata ad acquistare dai due concorrenti carne di alta qualità fino a 48.200 tonnellate l’anno, alla faccia del libero commercio. Sarà una coincidenza, ma in un documento congiunto dell’ottobre 2012 BusinessEurope e US Chamber of Commerce, le due più potenti lobby d’impresa delle due sponde dell’oceano, avevano chiesto ai propri Governi proprio di avviare una “cooperazione sui meccanismi di regolazione”, che consentisse alle imprese di contribuire alla loro stessa stesura (http://goo.gl/HlqhTc).
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ISDS contro l’Italia: e siamo a tre
tradewatchNel pieno dell’estate sono arrivati il secondo e terzo caso contro l’Italia mossi da investitori esteri tramite i famigerati meccanismi di arbitrato internazionale per la risoluzione delle dispute sugli investimenti, noti in inglese con l’acronimo ISDS (che sta per Investor-to-State Dispute Settlement). La clausola ISDS è da mesi uno dei punti caldi del negoziato Ttip, l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, e su entrambe le sponde dell’Atlantico ha sollevato le critiche di numerose parti politiche, di tutta la società civile, dei sindacati e anche di una parte dell’industria […]
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35 anni che hanno stravolto il Pianeta

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altreconomia_174_Pagina_01TRA IL 1980 E OGGI, CAMBIAMENTI AMBIENTALI E SOCIALI SENZA PRECEDENTI ILTEMPO DI UNA GENERAZIONE
Prodotto interno lordo, desertificazione e consumo di risorse non rinnovabili: cronaca dei 35 anni che hanno stravolto il Pianeta
da ALTRECONOMIA settembre2015
di Luca Martinelli

UN BAMBINO CHE NASCE OGGI TROVA UN MONDO MOLTO DIVERSO DA QUELLO NEL QUALE I SUOI GENITORI, NATI NEGLI ANNI 80, SONO STATI ACCOLTI.
È vero, a partire dal 1980 l’Indice di sviluppo umano globale – calcolato dalle Nazioni Unite sulla base di indicatori quali reddito, speranza di vita alla nascita e accesso all’istruzione, che va da 0 a 1- ha fatto un balzo in avanti, passando da 0,559 a 0,702 (nel 2013), ma è innegabile che questo sviluppo abbia avuto un prezzo: abbiamo compromesso il Pianeta, rincorrendo la crescita del prodotto interno lordo globale (che nel 2014 ha superato i 75mila miliardi di dollari), senza guardarci intorno.
jpg datiIl 13 agosto del 2015 è stato l’Earth Overshoot Day, cioè il giorno in cui l’umanità ha “consumato” tutte le risorse disponibili per l’anno in corso, andando ad intaccarne lo stock e accumulando troppa CO2 in atmosfera. Da un mese ormai stiamo vivendo “oltre le possibilità del Pianeta”, perché questo mostra il dato elaborato dagli istituti di ricerca Global Footprint Network (www.footprint- network.org) e New Economics Foundation (www.newecono- mics.org).
Il bambino del 2015 è nato col fardello di un debito. Iniziato quando bambini erano i suoi genitori: il primo Earth Overshoot Day cadde il 31 dicembre nel 1986. I nostri figli nascono in un mondo che sarebbe sostenibile solo se un anno durasse appena otto mesi.
Facciamo un esempio dei possibili problemi legati al consumo eccessivo di risorse. jpg acquaGuardiamo alla curva dei prelievi idrici a livello globale: nel 1980, l’uomo “beveva” 2.700 chilometri cubici di acqua all’anno, nel 2015 si stima che ne utilizzi ben 4.700, quasi il doppio.
E a febbraio 2015 Olcay Unver, deputy director of Land and Water division alla FAO, ha lanciato un allarme: “al 2050 circa il 60% della popolazione globale potrebbe vivere in condizioni di stress idrico”, che significa “avere problemi  di  approvvigionamento di acqua e non avere acqua a sufficienza per soddisfare le proprie esigenze”. Il 2050 è l’anno in cui i nostri figli avranno la nostra età oggi. A maggio, il Club di Roma – un’organizzazione  indipendente senza scopo di lucro che affronta con metodo scientifico i problemi dell’umanità, e nel 1972, pubblicando “I limiti dello sviluppo”, aprì il dibattito sulla finitezza delle risorse sul Pianeta – ha diffuso un rapporto dedicato alle foreste tropicali, che nel 1980 occupavano una superficie di 1.270 milioni di ettari.
jpg dese Il titolo è evocativo: “On the Edge”, che si può tradurre sul limite, o in posizione precaria. Perché – come evidenzia il report – oggi restano appena 700 milioni di ettari di foreste primarie “non intaccate” dall’uomo. Dai primi anni Ottanta ce ne siamo mangiate 4,9 milioni di ettari all’anno. Come? Ad esempio, per fare spazio alla coltivazione di olio di palma, che tra il 1980 e il 2012 è decuplicata, passando da 5 a 50 milioni di tonnellate.
“Le foreste sono un simbolo dei problemi relativi al grande tema del futuro, che non è del Pianeta ma solo dell’umanità – racconta ad Altreconomia Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia e segretario generale della Fondazione Aurelio  Peccei,  che rappresenta il Club di Roma in Italia.
jpg specLa scomparsa delle foreste primarie ci parla dell’estinzione di massa della biodiversità, ci ricorda l’incremento delle superfici agricole che avviene nelle aree tropicali, e dell’insostenibilità di filiere agroalimentari che non rispettano l’agroecologia, con grandi distese intensive che hanno bisogno di fertilizzanti (secondo il rapporto FAO “World fertilizer trends and outlook to 2018”, il consumo mondiale potrebbe superare i 200 milioni di tonnellate nel 2018, un dato del 25% superiore rispetto a quanto registrato nel 2008, ndr), agenti di sintesi che provocano immissione di azoto, che a sua volta modifica la composizione dell’atmosfera”.
jpg tempLa comunità scientifica ha definito nove “planetary bounderies”, confini planetari, e riguardano le variabili che abbiamo fin qui introdotto (dallo stato dell’atmosfera alla trasformazione del suolo), ma anche la perdita di biodiversità, l’inquinamento atmosferico, i cambiamenti climatici. Superati questi confini, diventa difficile sapere con certezza che cosa accadrà, e ancora di più gestire la situazione. Nel1981, ad esempio, eravamo ancora in tempo per restare entro un limite accettabile di concentrazione di CO2 nell’atmosfera. Nel gennaio di quell’anno, infatti, il dato misurato era di 339,36 “parti per milione” (ppm). Vent’anni dopo, nel gennaio del 2001, si era già arrivati a 370,52 ppm. Ad aprile del 2015, il dato misurato è di 401,3 ppm, e in media nel 2014 la concentrazione della CO2 in atmosfera è stata – per la prima volta – sopra le 400 parti per milione. Era una “soglia psicologica”, perché quella indicata dalla scienza è un’altra: “Nell’ambito di studi paleoclimatici è stato possibile risalire ad altre epoche storiche in cui nella composizione chimica dell’atmosfera la CO2 ha superando le 350 ppm, e ciò ha causato profonde modificazioni del ciclo del carbonio/ossigeno, con estinzioni di massa e un radicale mutamento negli ecosistemi” sottolinea Bologna, che dal 1998 cura l’edizione italiana del rapporto mondiale “State of the World” del Worldwatch Institute.
jpg ciboDopo aver superato la soglia “scientifica” e anche quella “psicologica”, siamo in cammino verso quella di 450 ppm: è il limite che potrebbe permetterci di contenere entro i 2°C il riscaldamento globale. jpg sfollSe il tasso di crescita della concentrazione di CO2 in atmosfera resta quello degli ultimi trent’anni, però, sarà scavalcato quando i nostri figli usciranno dall’adolescenza. Allora potranno iscriversi a un corso di laurea in Ingegneria della resilienza, oppure a Medicina, per seguire le lezioni di Adattamento  dell’organismo al cambiamento climatico. In Italia, la temperatura media è stata nel 2014 di 1,39°C superiore alla media registrata tra il 1971 e il 2000. Se è nato nel 2015 e nel Nord Italia, vostro figlio dovrà stare attento alle punture della zanzara tigre e dei pappataci, insetti che trasmettono la chikungunya e la leishmaniosi canina. “Sono i primi segni di malattie tropicali nel nostro Paese” racconta il climatologo Luca Mercalli, presidente della Società metereologica italiana (www.nimbus.it). Fino a pochi anni fa, questi insetti erano presenti solo a Sud dell’Appennino, ma l’Italia – e tutto il mondo – sono profondamente cambiati negli ultimi trentacinque anni. A livello globale, intanto, ogni mese le temperature medie
globali segnano un nuovo record: il 2014 è stato l’anno più caldo della storia dell’umanità da quando sono presenti dati affidabile (1880), e il 2015 – per come sta andando – lo supererà.
jpg autoÈ vero, in questo periodo siamo stati capaci di dimezzare la mortalità media infantile in tutto il mondo (da 90 a 46 ogni mille nati), ma – almeno nei Paesi ricchi – ogni figlio si misura con un mondo sempre più diseguale. Dagli anni Ottanta, la crescita della disuguaglianza nella distribuzione del reddito è del 26% in Olanda, del 24,4% in Gran Bretagna (24,4%), del 16,2% negli Stati Uniti d’America, del 15,8% in Germania e del 10,3% in Italia. Abbiamo saccheggiato il Pianeta e perso di vista il bene comune.

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Semo a.. post! (78)

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testadal Vangelo secondo Luca 10, 25 – 37
attualizzato oggi settembre 2015

25 In quel tempo un credente che venerava il Crocifisso, andava a Messa la domenica, a Natale allestiva il Presepio, riveriva padre Pio e omaggiava Medjugorje si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?».

26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?».

27 Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso».

28 E Gesù: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».

29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo? Non è forse quello che condivide con me le mie tradizioni, le mie religioni, la mia storia, la mia lingua?».

30 Gesù riprese: «Ascolta: uomini e donne e bambini percorrevano deserti e attraversavano mari alla mercé di briganti e scafisti, che li violentavano e derubavano lasciandoli con soli occhi per piangere sulle spiagge ove giungevano.

31 Ora leghisti osservavano quelle genti, ne valutavano pelle e condizioni, ne stimavano richieste e bisogni, ne calcolavano costi e oneri, confrontando le proprie comunità con quelle loro, giudicandoli troppi e troppo esigenti, definendoli miscredenti e invasori, invocando affondamenti, scandalizzandosi dicendo “molto abbiamo già dato” e “dobbiamo pensare qui ai nostri, aiutiamoli a casa loro”.

32 Anche nazifascisti seguivano quanto accadeva, e diffidavano ripugnati di quelle genti, giudicandoli ladri, assassini, terroristi, sollecitando incarceramenti ed esecuzioni, auspicando eserciti e repressioni.

32.1 C’erano anche tanti ignavi, che osservavano senza prender posizione, timorosi di scontentar potenti e violenti, paurosi di perder ciò che avevano, con l’anima trista di chi vive senz’infamia e senza lode.

33 Invece un buon cristiano, che seguiva quanto accadeva, vide nei loro occhi la paura, la fame, la sofferenza e riconobbe in loro i suoi fratelli e le sue sorelle, i suoi genitori, i suoi figli.

34 Si vedeva però piccolo e solo di fronte alla vastità della tragedia, e allora ne parlò alla propria comunità chiedendo aiuto e collaborazione.

35 Non tutti risposero ma vi fu chi mise a disposizione tempo, chi denaro, chi mezzi ed assieme accolsero quanti poterono tra quei bisognosi.

36 Chi dunque, tra questi, ti sembra sia stato il prossimo di coloro che fuggivano per non morire?».

37 Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di loro».
Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso. Perché dove due o tre agiscono nel mio nome, io sono in mezzo a loro».

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Earth Overshoot Day 2015

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Earth-Overshoot-DayOggi, 13 agosto, è l’Earth Overshoot Day, ovvero il giorno in cui finiamo di consumare tutte le risorse che la Terra produce in modo sostenibile in un intero anno, cioè gli interessi sul capitale naturale.
Nel 2015 questo giorno arriva una settimana prima rispetto al 2014: in altre parole abbiamo consumato ancora più voracemente le risorse che la Terra ci mette a disposizione.
E da domani, 14 agosto, iniziamo a consumare il capitale, indebitandoci con il pianeta.

ECCO COSA  POSSIAMO  FARE CONCRETAMENTE PER RIDURRE IL NOSTRO IMPATTO SULL’AMBIENTE

·   Risparmia energia – Assumendo comportamenti responsabili per far funzionare al meglio gli impianti esistenti: usa lavatrici e lavastoviglie solo a carico pieno ; spegni le luci quando non servono e non lasciare in stand-by gli apparecchi elettronici; sbrina sovente il frigorifero; pulisci spesso la serpentina  e mantienilo ad una discreta distanza dalla parete, perché la polvere ed il calore ne riducono l’ efficienza. Metti il coperchio sulle pentole quando si porta l’acqua a ebollizione; evita che la fiamma sia più ampia del fondo della pentola perché di lato non scalda; riduci gli spifferi degli infissi riempiendoli di materiale che non lascia passare aria; non lasciare tende chiuse davanti ai termosifoni; inserire apposite pellicole isolanti e riflettenti tra i muri esterni e i termosifoni –  Sostituendo gli impianti poco efficienti con impianti più efficienti – lampade ad alta efficienza: a parità di potenza consumano delle lampade normali; ovvero ce ne vogliono 6 per consumare come 1 lampada normale;  elettrodomestici di classe A o superiore;  apparecchi elettronici ad alta efficienza; scaldabagni a gas; valvole termostatiche da applicare ai termosifoni  per regolarne automaticamente la temperatura (perché continuare a tenerli accesi quando si sono raggiunti i gradi desiderati?); caldaie a condensazione con impianti a pannelli radianti che rendono di più funzionando a temperature inferiori.

·   Dona ciò che non usi più a chi ne ha bisogno.

·   Privilegia i prodotti dell’agricoltura biologica possibilmente locale e di stagione per ridurre l’inquinamento ed il consumo di risorse necessari per il trasporto.

·   Non superare i 20 gradi di temperatura in casa,  il gasolio inquina, il troppo caldo non fa bene alla salute ed  è vietato dalla legge.

·   Usa per gli spostamenti i mezzi pubblici e la bicicletta

·   Diminuisci il consumo di carne: ogni hamburger equivale a 6 metri quadrati di alberi abbattuti e a 75 chili di gas responsabili dell’effetto serra. Mangiare meno carne o, perché no, non mangiarne affatto, è una scelta sociale. Una scelta solidale con chi ha fame e con il futuro del pianeta

·   Bevi acqua di rubinetto che è analizzata giornalmente, non sprecarla.  Eviterai l’inquinamento degli autocarri che portano le bottiglie di acqua minerale su e giù per l’Italia, l’inquinamento per lo smaltimento delle bottiglie di plastica e il tuo affaticamento per il trasporto.

·   Rifuggi l’usa e getta. Chiedi che gli oggetti che compri siano riparabili: è meglio spendere qualche cosa in più, piuttosto che riempire le discariche di oggetti dalla breve durata e che hanno comunque inquinato per essere prodotti e trasportati.

·   Protesta quando ti incartano i prodotti con troppi imballaggi: li paghi almeno tre  volte (come costi che il fornitore ti ricarica, come tassa smaltimenti rifiuti e come ambiente depauperato).

·   Privilegia i prodotti in vetro, meglio se in vuoto a rendere. Portati sempre da casa i sacchetti per fare la spesa: meglio ancora se usi delle borse in stoffa.

·   Ricicla con cura tutto il possibile: carta (i fogli già stampati utilizzali anche sull’altro lato), vetro, plastica, lattine, ferraglie, polistirolo , indumenti, rifiuti vegetali e animali.

·   Per acquistare consapevolmente leggi la “Guida al consumo critico” (EMI Edizioni) del Centro Nuovo Modello di Sviluppo – 050 / 826 354   e abbonati a  AltrEconomia,  02/48953031 – www.altreconomia.it.

·   Denuncia le discariche abusive e chi deposita i rifiuti lungo strade e nei parchi .

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Semo a.. post! (77)

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Castigat ridendo mores
che non significa il castigo per chi ride è la morte
come vorrebbero i tristi che si prendono troppo sul serio, ma
correggere i (mal)costumi deridendoli !

Il Re Travicello

retrvcappAl Re Travicello
    Piovuto ai ranocchi,
    Mi levo il cappello
    E piego i ginocchi;
    Lo predico anch’io
    Cascato da Dio:
    Oh comodo, oh bello
    Un Re Travicello!

Calò nel suo regno
    Con molto fracasso;
    Le teste di legno
    Fan sempre del chiasso:
    Ma subito tacque,
    E al sommo dell’acque
    Rimase un corbello
    Il Re Travicello.

Da tutto il pantano167012_frogs-dancing-1600x1200-wallpaper_wallpaperswa.com_23
    Veduto quel coso,
    «È questo il Sovrano
    Così rumoroso?
    (s’udì gracidare).
    Per farsi fischiare
    Fa tanto bordello
    Un Re Travicello?

Un tronco piallato
    Avrà la corona?
    O Giove ha sbagliato,
    Oppur ci minchiona:
    Sia dato lo sfratto
    Al Re mentecatto,
    Si mandi in appello
    il Re Travicello.»

frog-3d-funny-book-suitTacete, tacete;
    Lasciate il reame,
    O bestie che siete,
    A un Re di legname.
    Non tira a pelare,
    Vi lascia cantare,
    Non apre macello
    Un Re Travicello.

Là là per la reggia
    Dal vento portato,
    Tentenna, galleggia,
    E mai dello Stato
    Non pesca nel fondo:
    Che scienza di mondo!
    Che Re di cervello
    È un Re Travicello!

Se a caso s’adoprafree-frog-3d-wallpaper-for-desktop_640x480_81218
    D’intingere il capo,
    Vedete? di sopra
    Lo porta daccapo
    La sua leggerezza.
    Chiamatelo Altezza,
    Chè torna a capello
    A un Re Travicello.

Volete il serpente
    Che il sonno vi scuota?
    Dormite contente
    Costì nella mota,
    O bestie impotenti:
    Per chi non ha denti,
    È fatto a pennello
    Un Re Travicello!

retrvcappppUn popolo pieno
    Di tante fortune,
    Può farne di meno
    Del senso comune.
    Che popolo ammodo,
    Che Principe sodo,
    Che santo modello
    Un Re Travicello!

Giuseppe Giusti 1841

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La casa ecoefficiente

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energo22Clima estivo e alternative più frivole non hanno impedito ad alcune decine di persone di partecipare con attenzione ed interesse alla conferenza sulla casa ecoefficiente ierisera a Villa Altan.
Introdotta e motivata dal gruppo Esserci è stata poi sviluppata dall’intervento del dottor Padovan di EnergoClub, associazione che da più di un decennio segue dalla provincia di Treviso, nel Veneto e oltre le tematiche del risparmio energetico e delle energie rinnovabili e sostenibili.
Relazione molto concreta e ricca di esempi che ha presentato offerte e possibilità già presenti oggi sul mercato e che possono da subito modificare sia il nostro impatto sull’ormai precario equilibrio ambientale sia sul sempre più risicato equilibrio economico di tante famiglie.DSC_3077
Fotovoltaico, pompe di calore, termodinamico, solare termico come fonti di energia rinnovabile ed efficiente, che avvicini l’obiettivo della migrazione dalle fossili alle rinnovabili.
Coibentazioni e infissi come interventi di miglioramento strutturale che abbatta drasticamente le dispersioni termiche dell’abitazione.
Strumenti come il chek-up energetico che attraverso una diagnosi veloce e puntuale, a partire dai dati caratteristici della casa, dai dispositivi utilizzati e dalle abitudini del nucleo familiare, permette di definire la struttura dei consumi e le priorità d’intervento, con una scala di priorità di interventi consigliati in base ai costi/benefici ottenibili (il primo intervento consigliato sarà quello che permette di ottenere il maggior risparmio energetico con la minor spesa).
Molto interessanti anche alcuni esempi pratici con valori economici tanto realistici da suscitare immediati commenti e domande dal pubblico, sapientemente soddisfatte dal relatore dimostrando preparazione, competenza e padronanza del pur vasto argomento. Stimolante l’approccio suggerito nel valutare la spesa necessaria alla riqualificazione energetica della propria abitazione. È ciò che si spende comunque per riscaldare e illuminare e “muovere” una casa non efficiente che va investito pari pari negli interventi di riqualificazione e ne consentiranno il rientro.
DSC_3078Ricordata anche la possibilità di scegliere il gestore elettrico che garantisce le proprie fonti di energia esclusivamente rinnovabili (ad esempio Trenta) ma anche la recentissima proposta di una cooperativa che si propone come fornitore di energia elettrica: si chiama è nostra e ne abbiamo parlato un paio di settimane addietro (vedi qui).
Illustrate infine sia la possibilità di partecipare a gruppi d’acquisto (fotovoltaico, pompe di calore, piani ad induzione ma anche coibentazioni, infissi, impiantistica) come le collaborazioni e le consulenze fornite alle amministrazioni comunali (analisi termografica gratuita per i cittadini del comune di Treviso, stesura PAES di diversi comuni della provincia).
Numerosi gli interventi dal pubblico, sia installatori che cittadini interessati.
Insomma, serata convincente e certamente positiva che ne rende non solo possibile ma probabile la riproposizione in un prossimo futuro.

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