Domenica 22 novembre raccolta firme a Francenigo per la petizione per risolvere i problemi del traffico nel nostro Comune.
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Libert
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Vorrei essere libero come un uomo.
Come un uomo appena nato che ha di fronte solamente la natura
e cammina dentro un bosco con la gioia di inseguire un’avventura,
sempre libero e vitale, fa l’amore come fosse un animale,
incosciente come un uomo compiaciuto della propria libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia
e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia,
che ha il diritto di votare e che passa la sua vita a delegare
e nel farsi comandare ha trovato la sua nuova libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche avere un’opinione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Vorrei essere libero, libero come un uomo.
Come l’uomo più evoluto che si innalza con la propria intelligenza
e che sfida la natura con la forza incontrastata della scienza,
con addosso l’entusiasmo di spaziare senza limiti nel cosmo
e convinto che la forza del pensiero sia la sola libertà.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche un gesto o un’invenzione,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
La libertà non è star sopra un albero,
non è neanche il volo di un moscone,
la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione.
Da “Dialogo tra un impegnato e un non so”
Giorgio Gaber
1972
Lunedì sera su La7 Paolini ce l’ha ricordato, la libertà non è un contenitore da riempire con affanno, tempo libero in cui inventarsi un modaiolo da fare, ma piuttosto dovrebbe declinarsi in un più solido “partecipare”.
In vista dell’imminente raccolta firme, quale messaggio migliore…
FOOD, INC.
un piccolo monumento, una grande questione (2)
Il monumento ai trevigiani nel mondo di Gaiarine e’ stato inaugurato. L’evento e’ stato anticipato da un dibattito pubblico che ha preso le mosse a partire dalla pubblicazione sul blog di una lettera con la quale, un emigrante di Gaiarine, spiega le ragioni del suo dissenso. L’autore, Silvano Zaccariotto a distanza di poche settimane ci scrive:
Gentili Gaiarinesi.
È stato veramente un’ inaspettata e commovente sorpresa la risposta data sia alla mia prima presa di posizione riguardo del nuovo monumento dedicato agli emigranti, sia alla risposta diciamo per il momento “sembrata involontaria e incompressibile ” che il primo cittadino ha dato alla stessa con mesi di ritardo.
Devo ammettere che mi sono piacevolmente sbagliato quando incoraggiavo di; “Ritornate ad essere più sensibili, più umili.” La reazione data, dimostra che la stragrande maggioranza di noi Gaiarinesi lo siamo ancora.
Con qualche settimana di ritardo, causa una mia assenza da casa, ringrazio sentitamente di cuore tutti coloro che in prima fila si sono esposti sia esprimendo i loro sentimenti nel blog -foraxfora-, le telefonate e le lettere di incoraggiamento ricevute, coloro che durante la cerimonia di inaugurazione sentendo scandire il nome di un noto Gaiarinese lo ha applaudito (nota riportata dallo stesso Gazzettino), tutti coloro che ancora prima della nostra presa di posizione “brontolavano” a riguardo.
Però un ringraziamento veramente di tutto cuore va al nostro fondatore storico e padre spirituale Don Canuto Toso che nel lontano 1975 o 76 ha avuto la sensibilità di capire che noi lontani da casa avevamo bisogno di un movimento, un movimento che avesse lo scopo di tenerci più uniti sia nel paese ospitante ma anche con la nostra Terra d’origine, cioè i “Trevisani nel Mondo”
Don Canuto nel suo commento riportato dal Gazzettino in data del 10/10/09 è stato molto chiaro: Minor evidenza agli sponsor sul monumento, e ancora: Pare che risplendano più loro che i nostri emigranti.
Il suo monito finale è chiaro e lampante: L’importante è che ora non si faccia altrettanto in altri monumenti:
Grazie ancora e saluti a tutti Silvano Zaccariotto
Le questioni che il dibattito ha sollevato sono ancora aperte e il controverso monumento e’ espressione di un cambiamento in atto sul piano dell’etica. Per questo si ritiene questo fatto importante e sollecita i promotori dell’iniziativa, e piu’ in generale la societa’ locale riflettere
sul senso che oggetti che produciamo implicitamente comunicano.
Scarica, stampa, distribuisci! Incontro sul traffico di giovedì 5 novembre
Scarica QUI il volantino dell’incontro pubblico di giovedì prossimo, nel corso del quale elaboreremo proposte condivise per risolvere i problemi causati dal traffico nei nostri centri urbani. Dopo averlo stampato, fanne alcune copie e passalo agli amici e conoscenti che pensi possano essere interessati o che ritieni possano contribuire positivamente alla individuazione di possibili soluzioni. L’incontro non è limitato alla sola cittadinanza del nostro Comune, anzi! Ci interessa conoscere situazioni simili alla nostra, confrontare esperienze e valutare le soluzioni adottate in altri contesti.
Le mamme manifestano ancora per il bene di tutti!
Domani le mamme del nostro Comune manifesteranno ancora contro il traffico, la mancanza di sicurezza stradale e per chiedere l’attivazione di interventi urgenti per il risanamento dell’aria che respiriamo.
Domani mattina ci saranno, a partire dalle ore 8, due passeggiate tranquille: una a Francenigo in Via dei Fracassi e una a Gaiarine, sempre in Via Roma.
Le mamme invitano tutte/i le/i concittadine/i a partecipare, perché la loro manifestazione è per il bene di tutte/i!
Quindi non ci resta che sperare ci sia il sole e augurare buona passeggiata!
Ci sono voci che dicono di una passeggiata tranquilla anche a Codognè, ma ancora non abbiamo avuto conferma.
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Un piccolo monumento, una grande questione
La domanda sorge spontanea: su quanti monumenti commemorativi troviamo impressi i nomi degli sponsor che hanno contribuito alla loro costruzione? Verrebbe da dire nessuno. Attenzione però: esiste sempre una lista (più o meno formale) che elenca i nomi dei sottoscrittori e le somme da loro versate per la costruzione o il restauro di un monumento. Nel caso del nuovo monumento ai Trevisani nel mondo di Gaiarine questa lista si trova impressa, in forma di ringraziamento, sul retro del monumento stesso. Un fatto questo che ha suscitato la perplessità in diversi concittadini/e. A dare voce a questa perplessità è stato proprio un emigrante tuttora residente all’estero, il signor Silvano Zaccariotto. Il 30 luglio scorso ha inviato una lettera al presidente della sezione comunale dei Trevisani nel mondo, al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali.
Ecco il testo della lettera.
“Sono Silvano Zaccariotto emigrante dal lontano settembre 1961 salvo una parentesi di due anni per adempiere il servizio militare. Ero nei primi dieci soci nel 1977 quando à stata fondata la Trevisani nel mondo sezione di Sydney e da diversi anni faccio parte del comitato della Trevisani sezione Ticino – Campione con incarico di tesoriere. Ho sempre lodato le squisite iniziative di privati, di giunte municipali, o di vari comitati che per onorare l’emigrazione hanno optato per la costruzione di monumenti, lapidi ricordo, ecc., nella terra natia di tanta gente che per necessità o altro hanno scelto una vita piena di incognite, incomprensioni, sacrifici, duro lavoro e nostalgia. Negli ultimi anni anche nella nostra “Marca” sono molti i Paesi che hanno voluto dotarsi di “segni” di testimonianza come questi pregni di suggestione e del ricordo dei suoi tanti figli che più non torneranno. Altri invece sono ritornati ed è anche a loro che va la gratitudine per qualcuna di queste iniziative. Spero che questi ideali abbiano mosso inizialmente i fautori del monumento ai Trevisani nel Mondo recentemente costruito in luogo pubblico a Gaiarine. Sul suo aspetto estetico non mi pronuncio anche se trovo l’dea del globo appropriata ma il leggere i nomi degli sponsor scolpiti nel marmo a caratteri cubitali mi ha fatto letteralmente sobbalzare! Magari la Loro intenzione originale di collaborare alla realizzazione del monumento era genuina e nobile, ma “il risultato” così fatto lascia intendere fini non altrettanto nobili ed apprezzabili. A dirlo chiaramente è la prima volta che questo accade nella Marca. In tempi più onorevoli del nostro passato di provincia Veneta cose come questa non sarebbero accadute. Pertanto, come figlio della terra Gaiarinense che tanto ama alla quale però difficilmente ritornerà stabilmente, MI DISSOCIO completamente dalla realtà che quel monumento vuole rappresentare, e spero che come me siano tanti altri. Cari concittadini, ritornate ad essere più sensibili, più umili. Gli emigranti sono gli ATTORI PROTAGONISTI e non le COMPARSE e pertanto meritano più rispetto. Mi permetto infine di suggerire un’iscrizione a mio avviso appropriata da apporre sul monumento-testimonio:“DEDICATO AI TREVISANI NEL MONDO DI IERI, DI OGGI E DI DOMANI. I cittadini riconoscenti”.
Distinti saluti.”
Fino a qualche giorno fa il signor Zaccariotto non ha ricevuto risposta. Ma proprio ieri il Gazzettino si è interessato della questione e ha interpellato in merito il nostro sindaco. Ecco le dichiarazioni riportate dal giornale di ieri.
«Una lettera scandalosa e vergognosa» il sindaco Loris Sonego commenta così lo scritto di Zaccariotto. «Si tratta di una persona che ho visto una volta a Gaiarine, che non ama il suo comune e che si permette di criticare quanto noi concittadini abbiamo fatto. Si tratta di un’opera importante, realizzata in marmo e ferro con delle fondamenta profonde». Sonego lancia un invito: «Se tira fuori i soldi lui allora tolgo i nomi degli sponsor. Si tratta di una targhetta apposta per ringraziare chi ha contribuito a realizzare il sogno degli emigranti di Gaiarine. Poter avere un monumento per ricordare le persone emigrate dal nostro comune, che facevano fatica ad arrivare a fine mese e che ricorda duri anni di lavoro all’estero. È un sogno che finalmente siamo riusciti a realizzare grazie al contributo economico e al lavoro di alcune persone. La targa le ringrazia. Questa è una lettera triste e deprimente, scritta da chi non ha fatto nulla per il suo paese e che adesso critica. Non merita nemmeno risposta».
Si tratta di una risposta che a nostro parere lascia esterrefatti. Prima di tutto sorprende lo schiaffo che il sindaco assesta a un emigrante proprio alla vigilia dell’inaugurazione del monumento agli emigranti! Si tratta di una reazione scomposta che palesa la mancanza della necessaria sensibilità istituzionale. Come si permette poi il nostro sindaco di negare l’amore per la propria terra di una persona che da essa si è dovuto, dolorosamente, staccare? Particolarmente priva di senso è l’accusa di non aver fatto niente per il proprio paese. Ogni emigrante fa parte di una rete relazionale che ha mantenuto i contatti con la madrepatria e ha permesso, grazie al sistema delle rimesse, l’arricchimento economico e lo sviluppo materiale della nostra terra. Con i soldi degli emigranti si sono costruite case e fabbriche, creando posti di lavoro qui da noi! La questione sollevata dalla lettera di Zaccariotto è sostanziale. Imprimere i nomi dei benefattori sul monumento li trasforma immediatamente in sponsor. La centralità che le scritte degli sponsor assumono per posizione e dimensione rispetto all’intitolazione agli emigranti modificano il senso dell’oggetto. Si tratta di un piccolo ma significativo cambiamento culturale, le cui conseguenze non devono essere sottovalutate. Il monumento, da mezzo di memoria collettiva, condivisa e inclusiva si trasforma in mezzo di memoria oggettuale, parziale, esclusiva e mercificata a cui si può avere accesso solo attraverso il denaro. Da monumento a strumento pubblicitario. In questo senso vanno intese le parole del sindaco quando afferma: «Se tira fuori i soldi lui allora tolgo i nomi degli sponsor».
Il signor Zaccariotto loda l’iniziativa, ma, con la sua lettera civile e pacata si dissocia dalla ambiguità nella quale si e’ concretizzata e invita a riflettere sulla questione.
Non siamo contrari all’iniziativa dell’Amministrazione ma il risultato lascia perplessi. Forse, in mancanza dei fondi necessari, sarebbe stato più corretto ricorrere a una sottoscrizione pubblica.
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