Premessa doverosa.
Come nostra consuetudine pubblichiamo la cronaca del consiglio comunale del 23 settembre 2014. Come nostra abitudine non stiliamo un verbale oggettivo (che è compito, trascurato, del segretrentun%) ma descriviamo fedelmente ciò che ci ha più colpito aggiungendo nostre considerazioni e commenti.
Per questo, ma solo per questo, non è, e non può essere, obiettivo sulle opinioni.
Ma per questo, proprio per questo, è indiscutibilmente obiettivo sui fatti.
La cronaca seguente pur cercando di dare notizie e senso di questo Consiglio Comunale, non potrà forse trasferirvi completamente le impressioni e le sensazioni politiche emerse.
Ci proviamo in questa premessa.
I nodi della gestione decennale dell’amministrazione Sonego (alias MegaloSindaco) sono giunti o stanno per giungere tutti al pettine. Debiti per 4 milioni di euro, sforamenti del patto di stabilità che non permettono al comune di assumere personale e di contrarre mutui, struttura interna con necessità di adeguamenti formativi, un segretario nonché direttore generale da cambiare (non è stato fatto, ma come risaputo è un ex deputato leghista, canis canem non est).
Ci troviamo con grandiose opere e una montagna di soldi spesi che non hanno per nulla modificato o migliorato la vita dei cittadini di Gaiarine che si trovano ancora con un depuratore inattivo, con pezzi di paesi abbattuti, monumenti tolti e mai rimessi.
L’amministrazione che si è insediata si trova ingabbiata in questa situazione ed essendo priva di una “visione strategica” sembra non cambiare passo, insegue con “pezzetti di opere pubbliche” il consenso. Sembra addirittura timorosa ed in attesa dell’unica cosa che, secondo lei, la può salvare, ovvero contributi provinciali e regionali per fare altri “pezzetti” e così non naufragare, nel frattempo però aumenta le tasse di circa 500.000 ma forse 700.000 euro (bisogna fare bene i conti) ai cittadini di Gaiarine.
Le minoranze presenti in consiglio invece, pur con sfaccettature e modi di porsi diversi, hanno tutte tre messo in luce un capacità di leggere il futuro di questo comune e anche una buona capacità dialettica tale mettere in difficoltà questa maggioranza, costretta, in più occasioni, ad annaspare giustificandosi con mezzucci ed espedienti.
Noi che naturalmente stiamo dalla parte delle minoranze dovremmo essere felici di queste manifeste difficoltà della maggioranza, ma come cittadini di Gaiarine sensibili ai destini del bene collettivo della nostra comunità siamo tragicamente preoccupati.
Se la megalomania del precedente sindaco ci ha portato allo sfascio, cosa potrà accadere ora con una amministrazione che appare incapace di cambiare rotta?
Iniziamo.
Consiglio Comunale importante questa sera.
Tra i punti all’ODG la presentazione del bilancio previsionale 2014 (un anno dopo) e anche la cittadinanza dimostra con una numerosa presenza la volontà di partecipare, ascoltare e capire cosa succede e cosa succederà nel suo comune. Si conferma il sostegno compatto dei gruppi di opposizione tra i quali ci distinguiamo nell’Esserci.
Si comincia tutti presenti (vedi qui) tranne, inopinatamente, il consigliere Andretta, che arriverà con qualche minuto di ritardo.
1. APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA DEL 29 LUGLIO 2014 (DAL N. 18 AL N.21);
Viene richiesta una minima rettifica al verbale, concessa.
Si vota: 11 favorevoli, astenuto il consigliere Bressan perché assente al consiglio in questione.
2. APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA DEL 5 SETTEMBRE 2014 (DAL N. 22 AL N. 26);
Viene richiesto dal consigliere Bressan, anche a nome del consigliere Capuzzo, non essendoci traccia nel verbale numero 26, l’integrazione della richiesta che gli stessi consiglieri avevano fatto di rinuncia del gettone di presenza e della conseguente destinazione alla disponibilità in ambito sociale e culturale, nell’attesa di capire dal bilancio come e dove.
Siamo di fronte all’ennesimo “super lavoro” di verbalizzazione del segretrentun%.. Essendo quest’uomo oberato di lavoro dovendo, povero lui, anche occuparsi, in qualità di Direttore Generale dell’AATO (Autorità Ambito Territoriale Ottimale Veneto Orientale per il servizio idrico e fognature), purtroppo non ha il tempo di riportare nei verbali le parole e le volontà espresse dai consiglieri tanto più quelli di minoranza che ritiene, evidentemente, non degni della sua illuminata attenzione.
Si prende atto della richiesta dei consiglieri Bressan e Capuzzo.
Si vota: all’unanimità
3. NOMINA DI QUATTRO CONSIGLIERI QUALI MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL PIO ISTITUTO ELEMOSINIERE DI FRANCENIGO;
Intervento del consigliere Bressan che ritiene doveroso e utile ricordare, al Consiglio e alla cittadinanza, origine e finalità di questo ente.
Nel mentre arriva, trafelato, il consigliere Andreetta.
Alla fine dell’esposizione e prima di passare al voto lo stesso consigliere Andreetta (che nel frattempo ha ripreso fiato) ritiene di sollecitare al Sindaco la possibilità di avere maggiori informazioni, anche in via informale e prima dell’emanazione dell’Ordine del Giorno, sugli argomenti che verranno trattati per potersi preparare meglio ai consigli comunali.
Il Sindaco non capisce e un po’ scocciato replica “..ti abbiamo inviato l’ordine del giorno nei tempi previsti» ribadendo così come siano stati rispettati tempi e modalità di comunicazione.
Il consigliere Andreetta scuotendo la testa (come per dire nò te à capì nient) ribatte
«..non è per fare polemica ma dicevo questo perché venga preso come spunto.. mi hai pur detto a voce, in un incontro casuale, che il consiglio era il 23 settembre .. potevi anche dirmi che c’era da eleggere il consiglio di amministrazione del Pio Istituto Elemosiniere..»
Al consigliere Andreetta ci permettiamo di ricordare che tutte le forme di comunicazione anche quelle informali e anche quelle ricevute al bar hanno naturalmente un loro valore, e che non sono da negare neppure i rapporti interpersonali, ma dovrebbero esserci, se un’amministrazione fosse trasparente e volesse collaborare con le minoranze, canali comunicativi “istituzionali” formali, tali da aiutare il lavoro dei consiglieri, di tutti i consiglieri. Se il consigliere Andreetta si riferiva a quest’ultima possibilità, l’esempio da lui portato non è granché pertinente in quanto lui avrebbe avuto l’informazione da parte del Sindaco ma altri consiglieri no.
Si va al voto con il quale risultano eletti Eugenio Piovesana, Ermanno Fellet, Mariagrazia Carrer e Ivano Bressan.
4. ART. 58, CO. 1 DELLA L. 133/2008: RICOGNIZIONE DEI BENI IMMOBILIARI DELL’ENTE ATTRAVERSO LA REDAZIONE DI APPOSITO ELENCO E REDAZIONE DEL PIANO DELLE ALIENZIONI E VALORIZZAZIONI IMMOBILIARI;
Dato per letto il documento, la parola è al consigliere Fracassi che si dice assai perplessa sulla reale possibilità non solo di concretizzare le cifre stimate ma anche di realizzare valori inferiori, stante la difficile situazione economica generale e le caratteristiche degli edifici stessi. In alternativa ipotizza il recupero pubblico degli immobili per destinarli poi ad uffici distaccati o anche edilizia popolare, convenzionata, agevolata, o con formule che potrebbero intercettare e sollevare situazioni familiari o individuali di difficoltà economica. Segnala inoltre come sia forte il sospetto che la voce alienazioni stia in piedi solo per puntellare e supportare un bilancio altrimenti deficitario. Chiede infine come mai lo stabile di via San Pio X° sia così degradato.
Il Sindaco non ravvisa la necessità di altri uffici e osserva come il secondo edificio, sito in via San Pio X°, sia in condizioni talmente disastrate da sconsigliare possibili ristrutturazioni e recuperi.
Il consigliere Fracassi insiste nel chiedere come sia possibile che una proprietà comunale sia ridotta in uno stato degrado così totale.
Risponde il Sindaco «..l’abbiamo preso in carico in queste condizioni.. bisognerebbe chiedere alle amministrazioni precedenti..»
Consigliera Fracassi «..appunto, lei c’era..»
Il Sindaco chiude con «..tu non sai se ho contestato la gestione..»
Noi pensiamo che non abbia contestato proprio nulla e che la sua sia una puerile giustificazione. Dall’altra parte, pur essendo consigliere di maggioranza (dal 2004 al 2014), la sua voce, in consiglio comunale, non si è mai sentita e poi si sa che in Italia le colpe sono sempre di “quelli” precedenti e che vale sempre il motto «Io non c’ero, se c’ero dormivo» letargica presenza condivisa da numerosi precedenti consiglieri.
Riparte un ulteriore siparietto, quando il Sindaco si rivolge di nuovo al consigliere Fracassi:
«La ringrazio, consigliere Rosada»
E lei «Fracassi!»
Sindaco «Oh, mi scusi!» arrossendo teneramente..
E lei «Ma si figuri.. Lo considero un onore!»
Tocca quindi al consigliere Bressan prendere parola e, bilancio alla mano, si rivolge direttamente e per competenza all’assessore al Bilancio De Zan osservando come svariati importi siano indefiniti, non congrui e soprattutto paiano non tornare per impostazione e totale.
L’assessore sfoglia il documento, rincorre le cifre indicate, annaspa, ribatte e giustifica con tono dimesso, rendendoci vita difficile nel percepire la flebile voce, non si capisce se tale per timidezza o insicurezza, alterna smorfie di fastidio stizzito («ma è scritto lì!») ad altre di sbalordita sorpresa («ma è scritto lì???»); insomma non ci fa gran figura e il Sindaco interviene una prima volta per far notare come non sia possibile rincorrere le voci euro per euro, essendoci poi anche gli uffici a disposizione dove le porte sono sempre aperte per i consiglieri.
Ci coglie a questo punto il fuggevole sospetto che la maggioranza non abbia letto il bilancio con molta attenzione.
Interviene anche il consigliere Andreetta che ribadisce e sottolinea il concetto già espresso per il quale se le aste che dovrebbero realizzare le alienazioni previste sono già più volte andate deserte perché dovrebbero andare a buon fine proprio nei tre mesi restanti da qui a fine anno (ricordiamo che stiamo parlando di bilancio previsionale 2014!)? Forse questa speranza è sostenuta da richieste e trattative ancora informali e silenti? E aggiunge come piuttosto potrebbero gli stessi edifici essere recuperati e destinati a startup d’imprenditoria giovanile e infine contesta le spese condominiali delle ex scuole di Albina.
Proprio a queste si attacca il Sindaco nel ribattere come sia fuori luogo contestare 1400€ di spese e allo stesso tempo voler rimettere in circolo stanze, locali, unità abitative che comportano ulteriori successivi costi. Conferma inoltre come rimanga invariata la destinazione urbanistica. E ammette che sì, c’è del movimento e qualcosa si sta muovendo.
Auguriamoci non siano smottamenti e assestamenti tellurici, ma nemmeno i maneggiamenti e le manfrine immobiliari già viste nel passato.
È la volta del consigliere Capuzzo, (il cui intervento integrale potete leggere qui) che esprime le stesse perplessità già esposte dai colleghi e sottolineando come il programma delle alienazioni avrebbe dovuto essere intrapreso almeno 5/10 anni fa, quando l’amministrazione avrebbe potuto realizzare le opere pubbliche con fondi propri senza indebitarsi per milioni di euro in mutui. Preannuncia quindi voto di astensione.
Prima del voto si reinserisce ancora il consigliere Andreetta osservando come ulteriori possibilità possano essere offerte da interessanti progetti di housing sociale e concludendo con l’auspicio che senso e valore degli interventi fatti sia stato trascritto dall’ineffabile segretrentun%.
Risponde bonariamente il Sindaco di sentirsi in una botte di ferro.
Che, notoriamente, in mezzo al mar.. affonda!
Si vota.
Maggioranza favorevole.
Minoranze: 2 contrari (consiglieri Bressan e Fracassi), 2 astenuti (consiglieri Andreetta e Capuzzo).
5. APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2014-2016 E DELL’ELENCO ANNUALE DEI LAVORI PUBBLICI 2014;
C’è la premessa del Sindaco con la quale segnala come l’intento e il fine del programma triennale delle opere voluto della maggioranza sia quello di non gravare e vessare vieppiù (questa l’abbiamo aggiunta noi) i concittadini con tasse, tributi e imposte mantenendo allo stesso tempo i servizi essenziali fin qui garantiti. Tutto questo nel rispetto del patto di stabilità.
A cui gli sforamenti scellerati degli anni precedenti ci costringono, aggiungiamo noi.
Il primo intervento è del consigliere Capuzzo (intervento integrale qui) che contesta l’impostazione miope e sorpassata del programma presentato, dove mancano completamente visioni strategiche capaci di cogliere opportunità e alternative presenti nonostante la crisi complicata che vede il nostro territorio soffrire. Opportunità da cogliere e sviluppare nell’efficienza di servizi e prestazioni, nel residuo patrimonio che territorio e natura ancora offrono, nella storia delle nostre tradizioni e della nostra cultura chiamata a confrontarsi ed arricchirsi con quelle negli ultimi anni sopraggiunte. Invece troviamo ancora riproposta l’opera spot, quasi fine a se stessa o chissà quale altro, che sarebbe pensar male, quasi sempre peccato ma spesso azzeccandoci (Andreotti docet), e infatti ritroviamo costosissime piste ciclabili e piazze da rifare.
Perché invece non pensare seriamente alla valorizzazione dei corsi d’acqua di cui è ricco il nostro comune con la realizzazione di un “contratto di fiume“?
Perché invece nel centenario della prima guerra mondiale non ripristinare da subito il monumento ai caduti di Albina, rimosso oltre tre anni fa e ora abbandonato?
Prima di realizzare delle opere occorre avere una visione strategica di come esse, oltre a come vengono finanziate, si integrano al territorio e come sanno rispondere ai reali bisogni della collettività.
E termina per tutto quantto esposto annunciando il voto contrario.
Risponde il Sindaco sul monumento ai caduti di Albina che si sta operando per ultimare il ripristino che non figura a bilancio per l’esiguità dell’intervento.
E per un intervento esiguo ci son voluti più di tre anni?!?!?!?!?!
Il Sindaco aggiunge poi che una consistente parte dei costi della pista ciclabile saranno coperti da contributi GAL, mentre l’intervento sulla piazza delle scuole elementari di Francenigo si rende assolutamente necessario per motivi di sicurezza, in quanto le scalinate presenti rappresentano un pericolo per i bambini della scuola. Infine contesta l’accusa di ignorare le visioni d’insieme delle opere proposte, poichè la progettata pista ciclabile si inserirà nel chiusura di un anello di percorsi ciclabili che permetteranno di arrivare almeno fino.. fino.. fino a..
Il pubblico freme nell’attesa, azzarda qualche nome.. Chioggia? Cortina? Feltre? Redipuglia? Brunico?
Il Sindaco pronuncia alfine «Cimadolmo! Almeno fino a Cimadolmo!».
Il pubblico trattiene a stento l’ovazione!
È ora il turno del consigliere Andreetta, che apre subito considerando come per l’adeguamento architettonico di una piazza e la sua accessibilità ci si possa limitare ad una rampa senza alzare di livello la piazza intera. Esaminando poi i costi della pista ciclabile ravvisa come i costi stimati, datati all’ormai lontano 2008, possano oggigiorno scendere sensibilmente, cosa sempre positiva per le casse comunali. Il Sindaco conviene e rassicura dicendosi sicuro che gli importi saranno certamente ridimensionati, aggiungendo di confidare in questo poichè finché c’è vita c’è speranza.
Replica il consigliere Andreetta prendendo atto dell’affermazione e sollecitando al tempo stesso il segretrentun% a verbalizzare.
Il Sindaco reagisce invitando Andreetta a evitare queste repliche, poichè il segretrentun% sta registrando e quindi non perde nulla di quanto viene detto.
Registrando????
Sorpresa dei consiglieri di opposizione che allora non si spiegano davvero le ripetute omissioni (dobbiamo pensar male? dobbiamolo!).
Tra l’altro sarebbe stato dovuto il comunicare l’effettuazione della registrazione al consiglio e al pubblico. Registrazione da anni chiesta anche da noi, disponibili ad effettuarla pur di avere una verbalizzazione attendibile, all’allora MegaloSindaco e da questi sempre sdegnosamente rifiutata.
Riprende quindi il Sindaco annunciando che la pista ciclabile verrà appaltata entro fine anno.
Tocca quindi al consigliere Bressan che apre l’intervento dichiarando come i conti riportati a bilancio analizzati e messi in colonna proprio non tornano.
Il segretrentun% è perplesso, abbozza una reazione ma muto interroga il Sindaco.
Il Sindaco rivolge a sua volta lo sguardo verso il Revisore dei Conti dottor Peserico come a dire “come non tornano?”.
Il consigliere Bressan insiste e incalza il Sindaco ma soprattutto l’assessore al Bilancio De Zan con una sequenza di cifre e conseguenti domande che chiedono conferme e chiarimenti.
Ogni membro della maggioranza inizia a questo punto uno sfogliare frenetico e ansioso dei fascicoli del Bilancio, mentre l’assessore De Zan, impallidita e affranta, chiede a sua volta:
«Dove?»
«Scusi, a che pagina?»
e sussurra timidissime risposte
«Dovrebbero essere..»
«Sarebbero..»
Nel frattempo il consigliere Bressan continua imperterrito e cogliamo tra le cifre che oggi come oggi, grazie alle opere che l’in(d)egno continua ha fatto e sono sotto gli occhi di tutti, il debito di ogni cittadino di Gaiarine ammonta a 670€. Sottolinea per questo come la sbandierata volontà di non aumentare tasse e tariffe, sia tutt’altro che vera venendo smentita dai fatti e dai conti. Ricorda anche come dall’intervista rilasciata all’Azione lo stesso Sindaco abbia ammesso candidamente come, dopo tre mesi, debba ancora capire come funziona. Il che, conclude, è preoccupante. Si chiede come mai non vi sia accenno nel piano triennale al recupero ex cinema di Gaiarine, facendo riferimento ad un parere negativo della commissione edilizia su questo edificio, e all’ex asilo di Campomolino, e tantomeno accenni alle presumibili sistemazioni per le rotonde di Francenigo.
Il Sindaco risponde sulle rotonde che la spesa spetterà integralmente alla provincia.
Continua ancora chiedendo a cosa si riferisca la spesa di 150mila euro e l’assessore al Bilancio De Zan sfoglia pagine, cerca cifre, arranca frastornata, ed è il consigliere Capuzzo che suggerisce: “Consigliere Bressan quell’importo è il rimborso dei mutui.”
Il pubblico in sala coglie immediatamente la paradossale situazione, apprezza e sorride divertito.
A questo punto il consigliere Bressan piazza la stoccata, non prima di aver ricordato come, nonostante i tentativi di isolarlo politicamente, chi lavora bene e si comporta in modo corretto può contare sempre sulla considerazione di dirigenti e vertici, contrariamente a chi controfirma accordi elettorali che poi ignora; ebbene, il comune di Gaiarine figura dal 31 marzo 2014 in una procedura di infrazione http://www.capholding.it/Portals/0/gli-investimenti/infrazione/Infrazione_2014-2059.pdf notificata dalla Commissione Europea poichè “Non è stato dimostrato che tutto il carico generato in questo agglomerato è raccolto dal sistema fognario e/o è gestito tramite IAS (violazione art. 3 e 4). Inoltre, questo agglomerato risulta non conforme all’articolo 4 in quanto non è stato dimostrato che tutto il carico prodotto (a.e.) riceve un adeguato trattamento secondario.”
Ovvero non abbiamo una fognatura che funziona e abbiamo un depuratore che non funziona.
Ergo, multa!
Il panico si diffonde tra la maggioranza, mentre l’opposizione non gode ovviamente essendo una tegola per tutto il Comune ed è quindi estremamente preoccupata da questa rivelazione.
L’assessore all’Ambiente Fellet, novello consigliere del Pio Istituto Elemosiniere, chiede e si fa dettare gli estremi della comunicazione, poi tenta una reazione chiedendo dove fosse il consigliere Bressan nel marzo 2014.
Sorpreso quest’ultimo risponde che trovavasi in campagna elettorale al che l’assessore all’Ambiente Fellet replica che lui non c’era in Consiglio Comunale mentre Bressan sì.
Sbalordito il consigliere Bressan ammette che effettivamente c’era in Consiglio Comunale ma nel 2004!!!
Semplicemente vergognoso il tentativo dell’assessore Fellet di ribaltare sul consigliere Bressan colpe e responsabilità che sono in capo all’assessore all’Ambiente, cioè a se medesimo . Egli avrebbe dovuto chiedere, a muso duro, chiarimenti sulla questione al segretrentun%, seduto al suo fianco, che guarda caso in qualità di direttore dell’AATO Veneto Orientale (acqua e fognature della nostra zona) tutto avrebbe dovuto sapere su questa procedura di infrazione. Il Comune di Gaiarine non può essere rappresentato da persone che usano metodi così meschini per salvare se stessi. Il Comune di Gaiarine avrebbe bisogno di ben altri amministratori, persone in grado di assumersi le proprie responsabilità e di avere comportamenti trasparenti. Ma questi sono stati votati e il meno che possiamo fare è braccarli costringendoli a fare il loro lavoro nel modo meno dannoso possibile. E poi c’è da chiedersi dove abbia vissuto finora per non sapere la composizione del precedente consiglio comunale? Ma l’assessore Fellet non è lo stesso che “pontifica” sul Ponte (giornalino parrocchiale di Francenigo), dandoci lezioni di urbanistica, ambiente, etica, morale, ecc.? E’ forse la stessa persona?
Tocca quindi ancora al consigliere Andreetta che cerca di coinvolgere il Revisore dei Conti dottor Peserico, fino a quel momento impassibile e placido spettatore accomodato a fianco del Sindaco, esprimendo la sua preoccupazione per un bilancio previsionale dall’equilibrio molto rischioso e assai provvisorio, ma senza molto risultato visto che senza scomporsi più di tanto lo stesso Revisore, chiamando in causa la frammentarietà della legislazione e la continua evoluzione della stessa, giustifica e assolve i conti presentati (e vorremmo ben vedere non facesse così). Insomma un intervento clemente (omen nomen!) verso la maggioranza responsabile del Bilancio.
Il consigliere Andreetta segnala l’evidente disparità di copertura nei costi dei servizi mensa scolastici e della palestra delle scuole medie, dove le mense sono coperte per l’80% dall’utenza che invece nel caso della palestra copre nemmeno la metà dei costi. Per questo chiede ragguagli sulla totale assenza di voci di spesa riguardante la famigerata bispalestra di Calderano, che a tutti gli effetti se e quando sarà completata in questa fase d’appalto lo sarà in modo parziale, senza ad esempio gli spogliatoi. E qui accade l’incredibile: interviene l’assessore allo Sport e Associazioni Presotto, che si sente chiamato in causa essendosi speso molto nella precedente amministrazione per il progetto bispalestra ribadendo le proprie convinzioni tra le quali figura l’obiettivo di completare anche gli spogliatoi entro il prossimo anno.
E qui si percepisce la visione strategica di quest’altro assessore, si capisce il perchè dello sperpero di denaro della seconda palestra, del campus, ecc. .
Visione che così recita: io sono di Calderano, quindi Calderano è il centro del mondo.
Il consigliere Andreetta Bressan ricorda come dal piano triennale siano spariti anche gli interventi all’ex cinema di Gaiarine e all’ex asilo di Campomolino, ricordando come per esempio a Francenigo si sia riusciti a recuperare la sala Damiano Chiesa con un intervento di restauro conservativo di costo contenuto ipotizzando come si possano valutare interventi analoghi per il recupero degli edifici.
Prende la parola l’assessore all’Urbanistica e alle Attività Produttive Fellet, facendo notare come la sala Damiano Chiesa sia stata recuperata con un intervento di restauro conservativo, a suo parere non replicabile nel caso del ex cinema di Gaiarine. Interpellata ancora una volta l’assessore De Zan si limita ad un laconico «non c’è nulla da dire».
Riprende la parola il consigliere Bressan e chiede espressamente come sia computato il gettito derivante dalla TASI non riuscendo a trovare la copertura di 220.000€.
L’assessore De Zan sembra voler intervenire, ma tentano di rispondere prima il Sindaco poi il segretrentun% mentre anche il Revisore dei Conti si perde per qualche minuto a sfogliar pagine.
Alla fine l’assessore De Zan sbotta: «Non dovreste neanche farmele certe domande!».
Riprende il consigliere Bressan chiedendo conto dell’allucinante dato riguardante l’illuminazione pubblica che vede un impegno nel triennio di oltre 300.000€ per anno.
Su questo è preparato il Sindaco che giustifica la spesa con un conguaglio del vecchio gestore Edison e di un pagamento del 2013 slittato nel 2014 che farebbe lievitare occasionalmente e impropriamente la cifra.
Ma allora perché ripeterla nei successivi due anni, diciamo noi?
Il Sindaco a questo punto quasi supplica:
«Ora non possiamo metterci a spulciare i 50 euro!»
Il consigliere Bressan chiude prendendo atto.
Si vota.
Maggioranza favorevole.
Minoranze: 4 contrari (consiglieri Bressan, Fracassi, Andreetta e Capuzzo)
6. ESAME ED APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE 20 14, DELLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA E DEL BILANCIO PLURIENNALE 2014-2016;
Altro punto forte dell’ODG.
Prende la parola il consigliere Fracassi che si rivolge direttamente al Revisore dei Conti poichè a lui spetta alla fine certificare la quadratura del bilancio in esame.
Il Sindaco conferma e tenta di accelerare i tempi:
«Abbiamo qui il controllore dei nostri conti e nostro organo di controllo, andiamo avanti.»
Riprende l’intervento il consigliere Fracassi evidenziando come sia una scelta politica (perlomeno discutibile se non deprecabile) il privilegiare l’utente sportivo rispetto l’utente delle mense scolastiche, considerando i prima citati costi. Chiede poi all’assessore al Bilancio De Zan come mai non risultino entrate dalla disponibilità e utilizzo delle sale e strutture comunali.
L’assessore De Zan risponde come sia stato scelto di favorire le associazioni.
Non soddisfatta da questa come dalle altre risposte (quando ci sono state) il consigliere Fracassi annuncia il voto contrario suo e del collega Bressan.
Propone ora il suo intervento il consigliere Capuzzo (lo potete leggere qui) che parla di un documento inadeguato, incapace di progettualità, insensibile alle aspettative delle giovani generazioni, incurante del futuro e rannicchiato sul presente. Nel dettaglio, manca un fondo per il sostegno al lavoro, manca un fondo per il sostegno delle famiglie in difficoltà, per contro colpisce il milione di euro previsto nei tre anni per la pubblica illuminazione, a fronte di leggi regionali che prevedono la riduzione dell’inquinamento luminoso. Si chiede se l’amministrazione ha intenzione di accedere ai fondi della regione Veneto per questo tipi di investimento, se ha intenzione di aderire al PAES nel momento in cui i fondi della Regione Veneto pare diano una priorità alle amministrazioni che abbiano aderito. Cita l’esistenza del progetto Lumiere, finanziato dalla Ricerca di Sistema Elettrico Nazionale nell’ambito dell’Accordo di Programma tra ENEA e Ministero dello Sviluppo Economico e rivolto in primo luogo ai Comuni italiani e ai loro amministratori (questo progetto, http://www.progettolumiere.enea.it/it/lumiere_it.html lo abbiamo scoperto ancora un anno e mezzo fa ma nel regno megalosindachesco del tutto improponibile, nel frattempo a Roncade, per esempio, lo si applica http://www.comune.roncade.tv.it/index.php?area=3&menu=232&page=754&idnotizia=1406&lingua=4&np=&#.VCUSLhbNrrc).
Chiede infine, constatando la gestione della palestra esistente con una copertura economica al 45%, come si sia potuti arrivare alla decisione di farne un’altra, non riuscendo a capire quali siano le strategie per mettere a reddito quell’investimento. Sull’argomento fognatura e depuratore chiede dove siano previsti i fondi per il collaudo e la eventuale sistemazione dei tratti fognari non ancora collaudati.
Per tutto questo annuncia voto contrario.
Tocca quindi al consigliere Andreetta chiedere chiarimenti e inizia una serie di domande che analizzano le voci di bilancio più oscure e sibilline. Ma dopo la risposta per il trasferimento previsto dal decreto Scuole belle, sulla conferma di una spesa sulla viabilità giustificata per asfaltature al consigliere Andreetta sfugge un «l’avea rasòn Grando quando i mea dìta» e qui il Sindaco perde pazienza, staffe, controllo accusando il consigliere stesso di prendere in giro con questo atteggiamento la maggioranza e di non poterlo tollerare, visto che par chiedere conferma di risposte già avute dagli uffici comunali (che come già detto dal Sindaco ha sempre le porte aperte). Lo invita quindi a chiudere avendo abbondantemente esaurito il tempo a disposizione e addirittura indice la votazione, alzando subitamente la mano.
Intervengono prontamente il consigliere Bressan, dichiarando illegittima la procedura, dovendo comunque prima passare per le dichiarazioni di voto, subito appoggiato dal consigliere Capuzzo, mentre il consigliere Andreetta tenta di giustificarsi.
Ma il Sindaco gli concede solamente la dichiarazione di voto con la quale il consigliere Andreetta smaschera con un elaborato esame una differenza clamorosa nelle entrate TASI e uscite, una differenza di oltre 500.000€, sulla quale convengono i colleghi di opposizione e naufraga definitivamente confusa tutta la maggioranza, Revisore dei Conti compreso che candidamente disquisisce su libri dei sogni e calendario dei desideri, ipotizzati dai poveri amministratori che poi li svaniscono nelle lande desolate delle leggi centrali e delle perverse logiche contabili.
La maggioranza è ormai allo sbando e quando l’opposizione si riferisce ad una affermazione appena prima mormorata dall’assessore al Bilancio De Zan questa ribatte con residua stizza:
«Non mi dica cose che non ho detto!»
forse meglio dicesse: “non mi attribuisca parole che non ho detto!” ma tant’è..
Dichiarazione di voto del consigliere Capuzzo che conclude: contrario.
Conclude quindi il consigliere Bressan con la propria dichiarazione di voto, nella quale sollecita più volte l’amministrazione all’adesione al PAES, adesione che permetterebbe accesso a consistenti contributi, ribadendo le motivazioni già ampiamente espresse che possono concludersi solo esprimendo voto contrario.
A questo punto il Sindaco, nel prendere la parola per porre ai voti il punto esaminato, esprime il proprio rammarico e chiede scusa per la reazione esasperata di poco prima.
Ebbene, va dato atto al Sindaco di aver avuto il coraggio e l’umiltà di averlo fatto, un gesto impensabile e inimmaginabile solo l’anno scorso quando in quella stessa poltrona sedeva nem altra figura, di spiccata arroganza e notevole presunzione.
Tenta anche una giustificazione collettiva, dichiarando come fosse impossibile per i membri della maggioranza trovarsi pronti e preparati su ogni singolo punto del bilancio e su questi ricorrere all’aiuto degli uffici quando incerti, al che il consigliere Capuzzo replica sottolineando come essa stessa e i colleghi consiglieri d’opposizione proprio così abbiano fatto, aspettandosi che pure la maggioranza avrebbe fatto altrettanto se non di più e meglio in quanto proponenti e sostenitori del bilancio.
Ma il Sindaco chiude dichiarando come questo sia più difficile per la maggioranza obbligata a sapere e seguire tutto, mentre sia più facile per l’opposizione che può concentrarsi solo sui punti che reputa interessanti.
Si vota.
Maggioranza favorevole.
Minoranze: 4 contrari (consiglieri Bressan, Fracassi, Andreetta e Capuzzo
7. VERIFICA DELLA SALVAGUARDIA DEGLI EQUILIBRI DI BILANCIO ESERCIZIO 2014;
Brevi interventi dell’opposizione e dichiarazioni di voto nella quale il consigliere Capuzzo (lo potete leggere qui) auspica che l’amministrazione avvii repentinamente ogni manovra atta ad evitare lo sforamento del patto di stabilità, auspicio doveroso in quanto, per la miopia dell’amministrazione precedente, che questo patto ha sforato non è stato possibile procedere all’assunzione di nuove risorse, in aggiunta alle attuali, reintegrando le uscite del personale andato in pensione, inserendole nelle aree amministrative e culturali. In quest’ottica di rigorosa ed oculata gestione contabile chiede se sia attivo lo strumento del Controllo di Gestione.
Il Sindaco guarda il segretrentun% il quale risponde che
«Beh, sì, un certo controllo della gestione già viene fatto..»
Un certo in che senso?..
Il segretrentun% continua
«si può sempre far meglio..»
Sì, ma cosa?
E conclude:
«..non vedo cos’altro aggiungere..»
Aggiungere? Ma se non ha detto nulla! Sconcertante!
Si vota.
Maggioranza favorevole.
Minoranze: 3 contrari (consiglieri Bressan, Fracassi, Andreetta), 1 astenuto (consigliere Capuzzo)
8. APPROVAZIONE DELLA CONVENZIONE PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI BACINO AFFERENTE IL SERVIZIO DI GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI URBANI NEL BACINO TERRITORIALE “SINISTRA PIAVE”.
Brevi interventi dell’opposizione e dichiarazioni di voto nella quale si auspica una presenza partecipata e rappresentativa di rappresentanti del Comune di Gaiarine
Si vota.
Maggioranza favorevole.
Minoranze: 3 favorevoli (consiglieri Bressan, Fracassi e Capuzzo) 1 astenuto ( consigliere Andretta)
Conclusione
Che dire: la maggioranza si è presentata in consiglio comunale per discutere di un bilancio con una impreparazione che ha rasentato l’incoscienza, mancando di rispetto verso il loro ruolo e proprio per questo mancando di rispetto verso i loro concittadini, tanto più quelli che li hanno votati; contrariamente a rappresentanti dell’opposizione che con diligenza e capacità hanno svolto il loro ruolo.
Certo che se il buongiorno si vede dal mattino.. per questa maggioranza, dove l’unico a prendere sul serio il proprio ruolo è parso il Sindaco (ancorché dopo tre mesi non abbia ancora ben capito cosa fare) è ancora notte fonda!