A dimostrare che la politica gaiarinese non andrà in vacanza questa estate, non sono le fatiche pseudoagricole del nostro sindaco (che ringraziamo per non essersi messo mussolinianamente a torso nudo alla trebbiatura di Cimetta di domenica 19 luglio – vedi il prossimo post), quanto l’espulsione a vita di 4 militanti della sezione locale della Lega Nord.
Questo fatto (di cui trovate ampia notizia nell’articolo del Gazzettino di Treviso che riportiamo) ci ricorda che a Gaiarine si sta facendo sul serio, che i conti della politica si regolano subito e che chi dissente può rischiare di scomparire.
Non ci interessa commentare nel merito quello che riteniamo un “affare interno” di un importante gruppo politico. Ci interessano le vostre opinioni.
Non potranno più iscriversi Lorenzo Casagrande, Romeo Antoniolli, Paolo Dal Cin e Lina Contarini
Gaiarine, cacciati in quattro dalla Lega
Si erano presentati alle ultime amministrative nelle file politiche avversarie. È pronto il ricorso
Il Gazzettino, Domenica 26 Luglio 2009
Gaiarine
Il direttivo trevigiano della Lega Nord depenna a vita 4 iscritti e declassa 1 militante. «Tolleranza doppio zero, la Lega è una sola» spiega Giuseppe Fantuz dalla segreteria locale. I depennati non ci stanno e annunciano ricorso.
Le raccomandate recapitate in questi giorni comunicano quanto deciso dal direttivo provinciale della Lega lunedì 20 luglio. Con un provvedimento immediatamente esecutivo approvato all’unanimità, è stato deciso il depennamento dalla lista degli iscritti di Lorenzo Casagrande, Romeo Antoniolli, Paolo Dal Cin e Lina Contarini. Questi perdono la qualifica di iscritti e il diritto di una nuova iscrizione al movimento. Un provvedimento adottato, come previsto dall’art. 30 dello statuto, per “essersi iscritti ad una lista antagonista a quella della Lega Nord”. Gli interessati figuravano nella lista “Genti Venete”. Destino diverso per il socio militante Ivano Bressan che non si era iscritto nella lista “Genti Venete”. La delibera, con effetto immediato, prevede il suo declassamento da socio militante a sostenitore con la perdita dei diritti di voto e di ingresso nel direttivo.
Il provvedimento è stato preso per «essere venuto meno ai propri doveri politici di aderente al movimento». Tra un anno il direttivo valuterà se procedere ad ulteriori provvedimenti; la segreteria locale invierà un verbale a quella provinciale sul consiglio comunale del 23 luglio: “Bressan è stato candidato dalla lista “Genti Venete” come rappresentante in un istituto di Francenigo; il suo nome si è associato a quello della lista dell’opposizione” spiega Fantuz. Congelato per ora il destino di Marilisa Vantini: “Non è iscritta nelle liste della provincia di Treviso. È residente a Caneva e si verificherà la sua eventuale iscrizione in provincia di Pordenone”. Per tutti replica il candidato sindaco Antoniolli, ora capo della minoranza in consiglio comunale: ”Esaminerò il regolamento e valuterò la possibilità di un ricorso; la nostra era una lista alternativa, non antagonista. Avremmo portato avanti le linee della Lega”. Antoniolli punta il dito contro le prime delibere della nuova giunta: “Il ministro Calderoli indica per Comuni come il nostro massimo 3 assessori; l’attuale giunta li ha aumentati e da 4 è passata a 6. I veri leghisti si identificano con chi porta avanti i principi della Lega, come la riduzione dei costi della politica. La maggioranza ha preferito come revisore dei conti un professionista di Bassano del Grappa ad uno di Vittorio Veneto, maggiormente qualificato, con maggiori spese per le trasferte. Sono leghista prima della nascita del movimento e continuerò ad esserlo nonostante questa epurazione”.
Erica Bet
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